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Sorry We Missed You, la video recensione

Un film partecipe e accurato che ci impone il confronto con la realtà dei precari, dei più deboli, dei nuovi schiavi. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione

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lunedì 23 dicembre 2019 - Video recensione

Ricky, Abby e i loro due figli vivono a Newcastle e sono una famiglia unita. Nonostante lavorino duro entrambi, si rendono conto che non potranno mai avere una casa di proprietà. Giunge allora l'occasione per realizzare i sogni familiari. Se Abby venderà la sua auto, Ricky potrà acquistare un furgone e diventare un trasportatore freelance. Non tutto però è come sembra.

Ken Loach continua a dirigere film con la stessa passione e la stessa indignazione. E ad ogni film ci chiede di confrontarci con quella 'normalità' feroce che il dio mercato impone.
A cura della redazione

Abby, Ricky, Seb e Liza Jane sono semplicemente una famiglia, con le proprie difficoltà e con un'unità che si vorrebbe far vacillare. Loach ci ricorda che elemento imprescindibile della sua coesione è, oggi più che mai, la dignità del lavoro. La schiavitù non è stata abolita. Ha solo cambiato nome.
In occasione dell'uscita al cinema di Sorry we missed you, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli.


RECENSIONE

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