Una ricostruzione accurata della performance dell'artista milanese scomparsa nel 2008, che ne coglie il convinto slancio pacifista. Presentato al Torino Film Festival 2019 e prossimamente al cinema.
di Raffaella Giancristofaro
8 marzo 2008: prende il via da Milano, con destinazione Gerusalemme, "Brides in tour", la performance dell'artista Giuseppina Pasqualina di Mineo, nome d'arte Pippa Bacca, e dell'amica Silvia Moro. Il viaggio prevede l'attraversamento in autostop di undici Paesi, con soste a casa di persone contattate in precedenza. Ad ogni tappa incontrano le ostetriche locali, perché Pippa possa lavare loro i piedi; rituale evangelico, imparato da piccola sul cammino di Compostela, che vuole esprimere riconoscenza per chi favorisce la vita in contesti postbellici. Luoghi in cui la correlazione tra bisogno e solidarietà si dà come un'evidenza, qualcosa che non ha bisogno di essere incoraggiato. Ma l'aspetto più sostanziale e spettacolare dell'azione consiste nel vestire per tutto il tempo del viaggio abiti da sposa concepiti e disegnati ad hoc.
Attraverso il movimento, tramite passaggi di sconosciuti, in realtà ferite dalla guerra (Slovenia, Croazia, Bosnia, Bulgaria, Turchia, Siria, Libano, Giordania, Cisgiordania, Israele) intendono provare con i loro corpi che due donne possono attraversare il mondo, da sole e con la solidarietà degli sconosciuti. Il loro atto artistico non arriverà a compimento: dopo una temporanea separazione on the road - il cui motivo è nucleo di senso del progetto e quindi del film - sulla strada per Istanbul Pippa viene violentata e uccisa da un uomo che le offre un passaggio. Dodici giorni dopo il suo ultimo segnale, il suo corpo viene ritrovato, sepolto in un bosco. È il presidente turco Erdogan a esprimere le condoglianze ai familiari per un delitto compiuto ai danni di "un'artista e messaggera di pace".
Dopo le esperienze di montaggio e l'esordio nel lungo con Ciao amore, vado a combattere (2017) Simone Manetti si dedica di nuovo ad una figura femminile stratificata e indipendente.