no_data
|
giovedì 26 dicembre 2019
|
inutile
|
|
|
|
Film inutile e a tratti anche irritante.
Perche farlo?
[+] film italiano
(di no_data)
[ - ] film italiano
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
nino pellino
|
giovedì 26 dicembre 2019
|
matteo garrone si conferma regista di qualità
|
|
|
|
Dopo aver visto questo film, mi sento di poter affermare che le mie impressioni sono indubbiamente ottime. Matteo Garrone si conferma regista di qualità e dirige con esperienza e bravura un classico senza tempo e di cui già in passato sono uscite diverse versioni cinematografiche. A questo punto mi sembra inutile e soprattutto odioso il voler fare paragoni ad esempio con alcune pellicole celebri, tra cui il famoso sceneggiato della Rai uscito agli inizi degli anni '70 e diretto con maestria dal grandissimo Luigi Comencini. Certo, tale sceneggiato si avvaleva della bravura di grandi attori come Nino manfredi, Gina Lollobrigida e il giovanissimo Andrea Balestri che all'epoca fu un'eccellente rivelazione per la riuscita della pellicola.
[+]
Dopo aver visto questo film, mi sento di poter affermare che le mie impressioni sono indubbiamente ottime. Matteo Garrone si conferma regista di qualità e dirige con esperienza e bravura un classico senza tempo e di cui già in passato sono uscite diverse versioni cinematografiche. A questo punto mi sembra inutile e soprattutto odioso il voler fare paragoni ad esempio con alcune pellicole celebri, tra cui il famoso sceneggiato della Rai uscito agli inizi degli anni '70 e diretto con maestria dal grandissimo Luigi Comencini. Certo, tale sceneggiato si avvaleva della bravura di grandi attori come Nino manfredi, Gina Lollobrigida e il giovanissimo Andrea Balestri che all'epoca fu un'eccellente rivelazione per la riuscita della pellicola. Pertanto posso limitarmi a dire che il regista Matteo Garrone regge bene il confronto, riuscendo a concentrare in poco più di 2 ore di spettacolo un racconto ben interpretato, caratterizzato da mature atmosfere dai toni spesso chiaroscuri e dalla presenza di effetti speciali che sono risultati ben dosati e che conferiscono un tocco di matura sofsticazione alla pellicola. Forse, considerata la necessaria essenzialità della sceneggiatura, ho avuto l'impressione che l'unico personaggio che ne risente è risultato essere Mangiafuoco, la cui cattiveria viene quasi subito soppiantata da un animo che si lascia conquistare dalla bontà di Pinocchio , tanto che il vecchio personaggio rude in fin dei conti ci appare quasi subito come un buon diavolo. Per il resto questo film, nel prosieguo della sua narrazione, si limita ad essere il più possibile fedele e coerente con la fiaba originaria, sapendoci regalare a sprazzi anche dei buoni momenti di humour, soprattutto per quanto riguarda la presenza di grotteschi personaggi come la lumaca della fata turchina, il vecchio maestro di Pinocchio o ad esempio il Gatto e la Volpe ben interpretati rispettivamente da Rocco Papaleo e Massimo Ceccarini. Infine molto belle le scene finali dove il regista riesce a farci commuovere e far riflettere sul senso di una fiaba che ancora oggi non conosce affatto l'usura del tempo.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a nino pellino »
[ - ] lascia un commento a nino pellino »
|
|
d'accordo? |
|
rossana cima
|
giovedì 26 dicembre 2019
|
pinocchio e le allegorie della vita
|
|
|
|
Se volete replicare la magia del Natale e il riuscito amalgama intergenerazionale di questi giorni al di fuori delle mura domestiche, chiudetevi in un cinema a vedere Pinocchio, non ve ne pentirete. La trasposizione in carne e ossa (e simil-legno) del famoso cartone mette d’accordo proprio tutti. Ai bambini arrivano forti e chiari i mai banali messaggi educativi: non mentire che le bugie hanno le gambe corte (e il naso lungo); non disobbedire ai genitori altrimenti ti ficchi nei casini; i soldi non crescono sugli alberi ma bisogna sudarseli e, ultimo ma non per importanza, bisogna studiare altrimenti si diventa degli asini immatricolati.
[+]
Se volete replicare la magia del Natale e il riuscito amalgama intergenerazionale di questi giorni al di fuori delle mura domestiche, chiudetevi in un cinema a vedere Pinocchio, non ve ne pentirete. La trasposizione in carne e ossa (e simil-legno) del famoso cartone mette d’accordo proprio tutti. Ai bambini arrivano forti e chiari i mai banali messaggi educativi: non mentire che le bugie hanno le gambe corte (e il naso lungo); non disobbedire ai genitori altrimenti ti ficchi nei casini; i soldi non crescono sugli alberi ma bisogna sudarseli e, ultimo ma non per importanza, bisogna studiare altrimenti si diventa degli asini immatricolati.
A noi più grandicelli, non sfuggiranno le riuscite allegorie dei personaggi che tutti abbiamo incontrato nella nostra vita: il commerciante di materiale scolastico che lucra senza scrupoli sullo stato di necessità altrui; gli affabulatori de “il gatto&lavolpe” dediti ad accattonaggio ed estorsioni; il crudele Mangiafuoco, in realtà uno psicopatico a cui è stato solo negato un po’ di affetto; il discolo Lucignolo, dedito a vizi e a divertimenti, che ti trascina con sé nel Paese dei Balocchi. In questo contesto cinico, spietato, competitivo, da estremismo darwiniano dove ricorrenti sono i “e tu che mi dai?”, dove ogni piccolo errore e deviazione diventa fonte di potenziali catastrofi e gli asini zoppi e non adatti al circo vengono abbattuti, l’umanità spicca prepotente nelle figure del Geppetto-Benigni, povero di monete ma ricco di amore, e della Fata Turchina, il deux ex machina che fa stupire l’aspirante umano Pinocchio per il bene (e le magie) che dona lui senza un tornaconto. Il burattino senza fili, tra slanci propri di un bambino, avventure sinistre, ingenuità, mostri parlanti (memorabile la lumacona) e sussulti di coscienza impersonificati dal Grillo Parlante, man mano abbandona divertimenti e sogni facili, infonde coraggio in un povero tonno finito anche lui nelle fauci di una balena e inizia a studiare e lavorare duro. Sta diventando grande, ma si trasformerà in un umano soltanto quando scoprirà il potere salvifico dei suoi baci, a partire da Mangiafuoco a finire col il tonno, e dell’aiuto al suo papà malato. Un bacio, un abbraccio, una gentilezza e un aiuto disinteressato in questi giorni ci salveranno, in fondo è Natale anche per questo!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a rossana cima »
[ - ] lascia un commento a rossana cima »
|
|
d'accordo? |
|
frankmoovie
|
mercoledì 25 dicembre 2019
|
pinocchio o meglio: pinocchio e geppetto
|
|
|
|
Per uno della "Terza Età" andare a vedere una favola può sembrare voglia di tornare indietro nel tempo, a essere fanciullo e leggere e rileggere il libro di Collodi oppure fare un ripasso per raccontare la storia del burattino a nipotini ... Comunque si pensi, il film si fa vedere con interesse, meraviglia e piacere. Matteo Garrone segue il "Pinocchio" versione originale dello scrittore fiorentino e lo rende "reale", non solo con l'effetto legno che copre il piccolo attore, ma con la creazione di tutti i personaggi della fiaba, belli o brutti, rugosi o lisci, burberi o simpatici, malvagi o dolcissimi ... un uso dei colori tenui e una colonna sonora che accompagna con sintonia i momenti di gioia o di alta tensione, .
[+]
Per uno della "Terza Età" andare a vedere una favola può sembrare voglia di tornare indietro nel tempo, a essere fanciullo e leggere e rileggere il libro di Collodi oppure fare un ripasso per raccontare la storia del burattino a nipotini ... Comunque si pensi, il film si fa vedere con interesse, meraviglia e piacere. Matteo Garrone segue il "Pinocchio" versione originale dello scrittore fiorentino e lo rende "reale", non solo con l'effetto legno che copre il piccolo attore, ma con la creazione di tutti i personaggi della fiaba, belli o brutti, rugosi o lisci, burberi o simpatici, malvagi o dolcissimi ... un uso dei colori tenui e una colonna sonora che accompagna con sintonia i momenti di gioia o di alta tensione, ... Qualche scena un po' dura per i bambini, ma molti gli insegnamenti e non solo sul non dire bugie, ma anche, per esempio, sulla Giustizia che non sempre premia i buoni e punisce i cattivi ... La scelta di attori che con passione si sono messi nei panni di una fantasia non lontana dalla realtà: il terribile-tenero Mangiafuoco di Gigi Proietti è il simbolo di questo impegno, oppure Ceccherini e Papaleo, volpe e gatto fortissimi ... Bella e dolce, come l'abbiamo sempre immaginata la Fata Turchina, sia da piccola, Alida Baldari Calabria, che da grande, Marine Vacth, e i tanti altri: Alessio Di Domenicantonio, Maria Pia Timo (grandiosa Lumaca), Davide Marotta, Paolo Graziosi, Gianfranco Gallo, Massimiliano Gallo, Marcello Fonte, Teco Celio, Enzo Vetrano, Nino Scardina ... Un mio forte applauso dedicato al piccolo Federico Ielapi, paziente ai faticosi trucchi e attore già di buon livello. E Geppetto? Un mio personale Oscar a Roberto Benigni che ha interpretato il ruolo con tenerezza e intensità: ci ha ricordato l'attore di "La vita è bella", una luce negli occhi, commovente nella sua povertà "vissuta" e nella ricchezza di avere finalmente un figlio, il dolore di perderlo e la gioia di ritrovarlo ... Matteo Garrone ci ha proposto un film intitolato a "Pinocchio" ma sarebbe stato anche sublime un "Pinocchio e Geppetto", anche per distinguerlo dai tanti altri film sul burattino che il cinema ci ha proposto in passato. Una raccomandazione: non lasciate la sala senza vedere i titoli di coda che mostrano foto di scena che sono veri "capolavori"!!!
[-]
|
|
[+] lascia un commento a frankmoovie »
[ - ] lascia un commento a frankmoovie »
|
|
d'accordo? |
|
neremsone
|
martedì 24 dicembre 2019
|
niente di eccezionale
|
|
|
|
Pinocchio.. niente di eccezionale.. esteticamente perfetto come recitazione, costumi, ambientazione ma non cattura il cuore.
|
|
[+] lascia un commento a neremsone »
[ - ] lascia un commento a neremsone »
|
|
d'accordo? |
|
joecondor
|
martedì 24 dicembre 2019
|
da rivedere il pinocchio con nino manfedi ,,,,
|
|
|
|
Scusatemi ma è normale si faccia il paragone con il PINOCCHIO di Comencini....era difficilissimo...perchè un grande regista come Garrone ripeta una sfida è ammirevole...ma pur se la sua regia è buona ...non ci siamo il film è piatto ...pur se l'impegno c'è...ma Garrone ed il produttore potevano fare un'altro film,,,le idee ci stanno quindi ripetersi è stato un grosso errore per un film piatto è distante anni luce dal Pinocchio di Lugi Comencini...passiamo alle interpretazioni e qui è UN'ECATOMBE di attori ...tranne Giggi Proietti bravo...ma il fardello più grosso lo aveva Benigni beh allora il Geppetto di Nino Manfredi era da Oscar .
[+]
Scusatemi ma è normale si faccia il paragone con il PINOCCHIO di Comencini....era difficilissimo...perchè un grande regista come Garrone ripeta una sfida è ammirevole...ma pur se la sua regia è buona ...non ci siamo il film è piatto ...pur se l'impegno c'è...ma Garrone ed il produttore potevano fare un'altro film,,,le idee ci stanno quindi ripetersi è stato un grosso errore per un film piatto è distante anni luce dal Pinocchio di Lugi Comencini...passiamo alle interpretazioni e qui è UN'ECATOMBE di attori ...tranne Giggi Proietti bravo...ma il fardello più grosso lo aveva Benigni beh allora il Geppetto di Nino Manfredi era da Oscar ....Benigni artisticamente parlando come attore il confronto con Nino Manfredi si deve fare ....Roberto Benigni può solo che inchinarsi e baciare la mano a Nino Manfredi e ,consapevole gli dona il premio Oscar...Franco e Ciccio battono alla grande il duo Ceccherini e Papaleo,,,,inoltre l'espressività e il linguaggio del Pinocchio di Balestri grazie a Comencini era perla di poesia,,,,Rivedetevi il Pinocchio di Comencini
[-]
[+] te lo appoggio
(di no_data)
[ - ] te lo appoggio
|
|
[+] lascia un commento a joecondor »
[ - ] lascia un commento a joecondor »
|
|
d'accordo? |
|
vittorio
|
martedì 24 dicembre 2019
|
la cruda verità dell’immagine verso l’anima
|
|
|
|
Ciò che colpisce, come sempre con Garrone, è la naturale crudezza dei personaggi, la rappresentazione in immagine di visi sofferti, rugosi, corrosi dal tempo, dalle sofferenze e dalle meschinità. Tutto riluce di vero, finanche il burattino Pinocchio che rimasto tale per tutto il film si permea di spontaneità, di spirito vivido in un corpo di legno, perché vivi e realistici siano i suoi slanci di bambino.
Statuaria l'interpretazione di un Benigni sapientemente invecchiato nel corpo, ma pregno di sconfinato amore per il figlio trovato, e superbo il Pinocchio Federico Ielapi, veritiero nella sua profonda, spontanea ingenuità.
Fotografia, trucco, costumi, tutto grandiosamente affrescato, come addobbi preziosi nello spirito di una trama storicamente conosciuta, simbolica, eterna, del rappporto figli genitori ancorato al darsi , in tempi diversi e lontani, amorevolmente, gli uni per gli altri, che il film esalta nella sua apoteosi finale.
[+]
Ciò che colpisce, come sempre con Garrone, è la naturale crudezza dei personaggi, la rappresentazione in immagine di visi sofferti, rugosi, corrosi dal tempo, dalle sofferenze e dalle meschinità. Tutto riluce di vero, finanche il burattino Pinocchio che rimasto tale per tutto il film si permea di spontaneità, di spirito vivido in un corpo di legno, perché vivi e realistici siano i suoi slanci di bambino.
Statuaria l'interpretazione di un Benigni sapientemente invecchiato nel corpo, ma pregno di sconfinato amore per il figlio trovato, e superbo il Pinocchio Federico Ielapi, veritiero nella sua profonda, spontanea ingenuità.
Fotografia, trucco, costumi, tutto grandiosamente affrescato, come addobbi preziosi nello spirito di una trama storicamente conosciuta, simbolica, eterna, del rappporto figli genitori ancorato al darsi , in tempi diversi e lontani, amorevolmente, gli uni per gli altri, che il film esalta nella sua apoteosi finale.
Nel velato, struggente ritratto della famiglia di un tempo, del maestro Collodi, della famiglia che ,oggi, non è più
[-]
|
|
[+] lascia un commento a vittorio »
[ - ] lascia un commento a vittorio »
|
|
d'accordo? |
|
carlosantoni
|
lunedì 23 dicembre 2019
|
imparare a (ri)diventare un bambino
|
|
|
|
Parto da una premessa che può suonare come una critica parziale: c’è qualcosa che manca in questo bel film di Garrone, qualcosa che non fa pensare che sia un capolavoro: forse è un po’ troppo lento, quasi didascalico nella descrizione dei vari passaggi del racconto collodiano. Lo dico perché apprezzando molto Garrone mi sarei aspettato francamente di più; fatta questa premessa, lo valuto tuttavia un lavoro notevole, come se ne vedono pochi.
I punti di forza del film, dal punto di vista estetico, sono diversi. Senz’altro la fotografia, in particolare le riprese notturne, una più fiabesca dell’altra, piene di fascino e di mistero.
[+]
Parto da una premessa che può suonare come una critica parziale: c’è qualcosa che manca in questo bel film di Garrone, qualcosa che non fa pensare che sia un capolavoro: forse è un po’ troppo lento, quasi didascalico nella descrizione dei vari passaggi del racconto collodiano. Lo dico perché apprezzando molto Garrone mi sarei aspettato francamente di più; fatta questa premessa, lo valuto tuttavia un lavoro notevole, come se ne vedono pochi.
I punti di forza del film, dal punto di vista estetico, sono diversi. Senz’altro la fotografia, in particolare le riprese notturne, una più fiabesca dell’altra, piene di fascino e di mistero. Poi gli esterni in cui le varie scene sono state girate: riconosco le colline tipiche toscane delle crete, qualche fugace carrellata (credo) su Civita di Bagnoregio nel viterbese; di altre location, per esempio quelle collocate a ridosso di località marittime, non saprei che dire di preciso, ma è evidente la loro ubicazione in qualche regione del Meridione: forse in Sicilia o in Puglia: tutte scelte con cura, tutte ammalianti. In questo modo Garrone ha “strappato” la fiaba di Pinocchio alla sua origine strettamente toscana, contribuendo a conferirle un respiro nazionale, che poi è il respiro minimo che il capolavoro di Collodi si merita. Riguardo alla colonna sonora direi che ci sono degli alti e dei bassi, non l’apprezzo quando si fa troppo melensa e convenzionale, l’apprezzo molto quando adotta registri cupi e misteriosi da fiaba cattiva.
Una menzione particolare va senz’altro tributata ai trucchi, che trasformano in maniera stupefacente i volti degli attori nei musi animaleschi dei personaggi: divertentissimi in particolare quelli del gatto e della volpe, del giudice-scimmia e del grillo parlante! Per non parlare del volto di Pinocchio, che sotto uno strato di legno (non so come realizzato) mantiene integre tutte le espressioni più dolci e profonde di un bambino.
Riguardo alla recitazione, direi bravo Benigni, specialmente nelle scene iniziali, dove meglio viene in evidenza la sua bravura originaria, dimenticata man mano che diventava una star e un giullare di regime, sempre stucchevolmente ridanciano. Molto bravi Papaleo e Ceccherini, credibili, anche loro come Benigni (e come tutti direi) mai sopra le righe. Ma soprattutto bravissimo il bambino che interpreta Pinocchio, Federico Ielapi, tenero e innocente sempre, nonostante le sue furberie infantili. Ci regala spesso uno sguardo pulito, commovente.
E lodevole la sceneggiatura, che ci restituisce lo spaccato di un mondo infantile necessariamente e giustamente irrequieto e ribelle alle astruserie dei grandi, alle loro coercizioni, ai loro inganni, alle loro violenze più efferate. Mentre Pinocchio impara a sue spese a diventare bambino, ognuno di noi impara (o dovrebbe imparare) a ridiventarlo, perché il segreto della vita vera sta lì più che altrove.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carlosantoni »
[ - ] lascia un commento a carlosantoni »
|
|
d'accordo? |
|
fraruppola
|
lunedì 23 dicembre 2019
|
non convince
|
|
|
|
Benigni dice che è un film meraviglioso che fa ridere, commuovere e pensare.
"Oste è buono il vino?" si dice a Roma
Visivamente tutto molto bello.
Cast fantastico ma sprecato.
Noioso, terribilmente noioso.
Non decolla mai. Tutto scontato. Non vedi l'ora che finisca.
Nessun Pinocchio ha mai raggiunto quello di Comencini.
|
|
[+] lascia un commento a fraruppola »
[ - ] lascia un commento a fraruppola »
|
|
d'accordo? |
|
cardillo13
|
domenica 22 dicembre 2019
|
troppo sbrigativo
|
|
|
|
Film noioso e troppo sbrigativo, le scene dei vari episodi sono troppo veloci e reassuntive. Non si può riassumere tutto l'opera di pinocchio in un solo film.
|
|
[+] lascia un commento a cardillo13 »
[ - ] lascia un commento a cardillo13 »
|
|
d'accordo? |
|
|