Titolo originale | Il Varco - Once More Unto the Breach |
Titolo internazionale | Il varco - Once More unto the Breach |
Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 70 minuti |
Regia di | Federico Ferrone, Michele Manzolini |
Attori | Emidio Clementi . |
Uscita | giovedì 10 ottobre 2019 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,05 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 18 ottobre 2019
La storia di un uomo che ha vissuto una doppia guerra. Il film è stato premiato agli European Film Awards, In Italia al Box Office Il Varco ha incassato nelle prime 8 settimane di programmazione 9,5 mila euro e 1,4 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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1941. Un soldato parte per il fronte russo: man mano che il treno avanza attraverso Ungheria e Ucraina, i ricordi della madre russa e della spedizione fascista in Africa gli invadono la mente, fantasmi di un passato impossibile da cancellare. Federico Ferrone e Michele Manzolini, già registi de Il treno per Mosca, ripropongono quell'esperimento con alcune variazioni.
Attingendo all'archivio prezioso dell'Istituto Luce e di Home Movies - Archivio nazionale del film di famiglia, l'idea dei registi - e del cosceneggiatore Wu Ming 2 - è quella di montare immagini di repertorio per formare una narrazione di finzione, ispirata alle vite e ai diari dei militari Guido Balzani, Remo Canetta, Enrico Chierici, Adolfo Franzini, Nuto Revelli, Mario Rigoni Stern.
La novità, importante, è che accanto al found footage, infatti, Il varco include immagini della contemporaneità, catturate in una Ucraina divenuta nuovamente teatro di guerra. Un luogo in cui sembra che la risoluzione delle tensioni non possa essere gestita in altro modo che con l'uso delle armi. Una terra di morti e di fantasmi che sembrano perseguitare e confondere l'invisibile protagonista, reso carne e sostanza solo dalla voce del narratore Emidio Clementi, già cantante dei Massimo Volume.
Ogni frammento diviene così il tassello di un mosaico coerente: le immagini di un prete ortodosso che officia una messa divengono un episodio ideale ed esemplare per raccontare di un popolo, quello ucraino, fieramente avverso all'egemonia russa. Disposto a vedere come dei liberatori ieri i nazifascisti e oggi gli americani, pur di rivendicare la propria indipendenza. Il malcelato senso di dominio incontrastato che domina i primi pensieri del soldato viaggiatore - portare alla pace con un'"ultima" guerra - trasmette fino a noi il senso di colpa, prima che prevalgano disillusione e sconforto, accompagnate dal rigido inverno.
Anche da un punto di vista visivo Ferrone e Manzolini cercano un esito omogeneo: se le immagini di repertorio sono ovviamente in bianco e nero, i colori delle riprese nell'Ucraina odierna sono così desaturati da agevolare la confusione con il resto e l'assenza di una soluzione di continuità. Un taglio suggestivo con cui osservare la vicenda storica nel suo complesso, che ne evidenzia la natura fantasmatica: vite che nessuno ha mai raccontato diventano spettri di vite mai vissute, ma abbastanza realistici da turbare i nostri sonni di occidentali, al caldo, lontani dalle steppe ucraine.
IL VARCO disponibile in DVD o BluRay |
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Dopo il recente clamore e i dibattiti sulle immagini d'archivio usate da Pietro Marcello in Martin Eden sembra proprio che la strada verso il cinema dei prossimi tempi sia sempre più caratterizzata dalla riscoperta dei materiali d'archivio. I recenti sviluppi nel campo del restauro e la necessità di dialogare in modi sempre più innovativi col passato non fanno altro che [...] Vai alla recensione »
Hanno passato due anni a fare ricerche prima di mettersi a scrivere e contemporaneamente a montare Il varco, docufilm sulla spedizione italiana in Russia tra il 1941 e il 1943. I due registi, Federico Ferrone e Michele Manzolini, hanno setacciato gli archivi dell'Istituto Luce e quelli dell'Archivio nazionale del film di famiglia. L'obiettivo era mettere insieme materiale di repertorio istituzionale [...] Vai alla recensione »
L'uso creativo di girato preesistente, spesso amatoriale, può servirsi della materialità del cinema per condurre una riflessione sul tempo, sulla precarietà delle immagini, della memoria, della psiche. Si tratta dunque di una via per innestare uno sguardo personale nella narrazione dell'esperienza collettiva, facendo incontrare la storia sociale e l'immaginazione.
Si parte sul convoglio militare verso il fronte ucraino, nel racconto di un soldato immaginario ispirato dai diari di Revelli, Franzini, Rigoni Stern e altri, con le riprese amatoriali di soldati e con quelle ufficiali tipo "Gloriosi episodi del corpo di spedizione italiano sul fronte russo"... Derivato dal montaggio (Maria Valmori) di un materiale sterminato per "inventare" un personaggio e un'esperienza [...] Vai alla recensione »
Il varco è la fessura che si apre nello spazio per farci viaggiare nel tempo, volando su preziosi materiali di repertorio: primo Novecento, 1941, il 1960 e oggi, in Ucraina. È come l'autopsia di Italiani brava gente, titolo equivoco imposto dalla censura. Il regista di quel capolavoro sull'invasione nazifascista dell'Urss, Giuseppe De Santis, voleva intitolarlo, dalla battuta sarcastica di un prigioniero [...] Vai alla recensione »
1941, un soldato italiano parte per il fronte sovietico. Il varco si inserisce nei pensieri di un giovane che teme la guerra perché l'ha già conosciuta nella Campagna d'Africa. La sceneggiatura, scritta anche con Wu Ming 2, rende bene questi timori, e la voce narrante di Emidio Clementi culla dolcemente lo spettatore in antifrasi rispetto all'incubo della guerra.
Solo video d'archivio compongono una narrazione eterodiretta dalla mano autoriale e registica di Wu Ming 2, del collettivo anonimo (o pseudonimo) di scrittori dietro a romanzi del calibro di Q e Altai, Federico Ferrone e Michele Manzolini. Un progetto ambizioso solo a considerare la portata del lavoro di documentazione, di ricerca, di mixaggio e montaggio di centinaia di ore di materiale video.
Verità della finzione o finzione della verità: tra questi estremi si muove l'operazione de Il varco in una continua oscillazione che non ammette risposte facili e che ha i tratti di una vertiginosa discesa agli inferi. Da una parte ci sono, infatti, le immagini di repertorio, che, per quasi innato automatismo, il pubblico italiano tende ad associare al "vero" anche se lo spettatore che abbia un minimo [...] Vai alla recensione »
Antonio Di Pasquale, mio nonno, nel 1941 era un ragazzo di poco più di vent'anni. Nato in quella Sicilia d'entroterra, così lontana dal mare da sembrare irreale a chi arriva dal Continente, nonno credeva che tutto il mondo fosse racchiuso nelle vie e nelle case di Buccheri, il suo paese. Partito fante in quella guerra voluta a tutti i costi da Mussolini, si ritrovò catapultato in Russia, in un'avventura [...] Vai alla recensione »
1941, un soldato italiano parte per il fronte sovietico. L'esercito fascista è alleato di quello nazista, la vittoria appare vicina. Il convoglio procede tra i canti e le speranze. La mente del soldato torna alla malinconia delle favole raccontategli dalla madre russa. A differenza di molti giovani commilitoni, lui ha già conosciuto la guerra, in Africa, e la teme.