Il regista incontra di nuovo le strade di Jean-Louis e Anouk per riflettere sul mistero della vita e su quello dei sentimenti. Recensione di Giancarlo Zappoli, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
La memoria di Jean-Louis Duroc - un tempo campione di auto da corsa - talvolta vacilla, ma su un punto è stabile: il ricordo della storia d'amore con Anne 50 anni prima. Il figlio Antoine ne è consapevole e combina un incontro tra i due.
Claude Lelouch, ha fatto propria la frase di Victor Hugo: "I migliori anni di una vita sono quelli ancora da vivere". Lelouch 'vive' questo film che non si rivolge solo ai nostalgici di un 'classico', ma a tutti coloro che sono disposti a riflettere sul mistero della vita.
L'incontro con Anne significa guardare avanti con la consapevolezza di un dono - l'amore - che è stato reciproco e nell'intimo mai scomparso.
Un sentimento di cui il regista non ha mai avuto paura, sempre intenzionato a non smettere mai di cercarne il senso.
Roberta Azzarone interpreta la recensione di Giancarlo Zappoli. I migliori anni della nostra vita sarà al cinema dal 19 settembre.