Anno | 2019 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 89 minuti |
Regia di | Alessandra Mortelliti |
Attori | Jacopo Piroli, Adamo Dionisi, Gioia Spaziani, Matteo Paolillo, Beatrice Bartoni Ginevra Francesconi, Andrea Giannini, Tania Lettieri, Manuela Mandracchia, Massimiliano Rodi. |
Uscita | lunedì 13 luglio 2020 |
Distribuzione | Europictures |
MYmonetro | 3,08 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 6 luglio 2020
Un ragazzo sogna di trasferirsi a Roma per inseguire i suoi sogni artistici. In Italia al Box Office Famosa ha incassato nelle prime 10 settimane di programmazione 4,2 mila euro e 2,1 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
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Rocco, in procinto di compiere i diciotto anni, vive in un paese in provincia di Frosinone dove è fatto oggetto del dileggio dei suoi coetanei a causa della sua introversione e di una sospetta omosessualità. In famiglia le cose non vanno meglio. L'unico vero supporto lo trova in una zia un po'strana ma pronta a sostenere il suo sogno: partecipare ad un talent i cui provini si terranno a Cinecittà.
Alessandra Mortelliti, non è dato sapere quanto consapevolmente, scegliendo come titolo alla sua opera prima un aggettivo richiama inevitabilmente alla memoria un classico del cinema: quel Bellissima in cui una straordinaria Anna Magnani è una madre attratta dalla possibilità che la figlia venga scritturata per un film di Alessandro Blasetti. Dirigeva Luchino Visconti.
Se il modello fosse Bellissima di Visconti sarebbe davvero troppo alto. Ma anche senza un riferimento simile resta la presenza di un protagonista che questa volta conserva un sogno analogo ma per se stesso, essendo il contesto in cui vive decisamente poco attraente.
Mortelliti trae materia da un suo testo che ha portato in scena come protagonista e commette gli errori che spesso si riscontrano nelle opere prime. Ciò che a teatro può funzionare egregiamente non è detto che sullo schermo ottenga lo stesso effetto. Quindi l'accumulo di disgrazie su Rocco o l'inserimento di personaggi che sembrano riesumati dalla commedia erotica degli anni '70 (vedi la bottegaia in calore) finiscono con l'appesantire inutilmente il film.
Così come la colonna sonora musicale distribuita ovunque, anche quando non sarebbe necessaria, dando così l'impressione che la regista non si fidi abbastanza di Jacopo Piroli e senta il bisogno di sostenerne la prestazione attoriale. Sbagliando, perché se c'è un punto di forza in questo film è proprio la sua presenza (insieme a quella che progressivamente gli si avvicina della coetanea che si sente come lui disadattata all'ambiente). Piroli dà a Rocco una fisicità apparentemente in contrasto con i suoi sogni e uno sguardo sofferente ma al contempo desideroso di aprirsi alla speranza. Quella speranza che chi lo circonda (salvo rare eccezioni) sembra esclusivamente impegnato a voler spegnere.
FAMOSA Non leggete sinossi sbrigative utili per Wikipediare informazioni a portar via. Potreste sbagliare mira di molto. A leggere due righe spicce di trama puoi pensare d'andare a vedere un film che hai già visto. Un sogno, la danza, una partenza, un approdo. Un billy Elliot tinturato tricolore. Uno dei tanti remake, un doppione senza nemmeno pregio di doppiaggio.
Il film è ben orchestrato, narrato con misura e con sapienza, con la giusta compresenza di elementi eterogenei che concorrono a organizzare una miscela che non annoia mai. I temi toccati (la diversità nelle sue mille declinazioni, dall'omosessualità all'esclusione) sono raccontati con delicatezza, con occhio e mano vigile, con una cura che si direbbe femminile se la parola non suonasse retorica.
Film bellissimo, in qualche modo siamo tutti Rocco Fiorella.Film per niente scontato, molto forte, emozionante. Consigliato al 100%
Pensavo fosse il solito film sentimentale, la solita solfa, invece mi sono ricreduto. Sono rimasto colpito da diverse scene e da situazioni inaspettate. Cast misto tra attori alle prime armi che hanno dimostrato un notevole talento e attori conosciuti come Manfredi Anacleti di Suburra che ha dato dote di adattarsi ad un ruolo totalmente differente. In conclusione lo consiglio.
Famosa è un piccolo capolavoro. È una favola poetica. È un film a suo modo corale, nonostante il protagonista Rocco emerga e si distingua tra i tanti. La recitazione è molto delicata, dolce, mai sopra le righe nemmeno nei momenti più drammatici e intensi del film. La regia è autoriale e impeccabile. La trama è toccante e indaga molti temi controversi come il bullismo, l'omosessualità, la perdizione. [...] Vai alla recensione »
Ho avuto la possibilità e la fortuna di vedere al cinema il film opera prima di Alessandra Mortelliti “Famosa”L’affermazione “fortuna” non è causale ma sottolinea come un film emozionante e commovente come questo vada condiviso con gli altri spettatori nel medesimo momento,con reazioni dirette e catarchiche come in un teatro greco si assisteva alle rappresentazioni tragiche.
Un film intenso, che valorizza l’importanza di inseguire i propri sogni nonostante la società che fa di tutto per remarti contro. Con una colonna sonora che coglie a pieno il significato del film è meritevole di essere guardato e apprezzato più di una volta.
questo film affronta tematiche importanti, dietro le emozioni, i sogni e le passioni c'è ancora tanta ignoranza che punisce soprattutto i più giovani.il mondo di famosa viene descritto duro e reale: mostra le sensazioni provate da un personaggio fragile, ma pieno di speranze che trasporta dallo schermo alla nostra attenzione situazioni da comprendere e su cui riflettere.
Ho visto tre volte il film FAMOSA, l’ho visto perché avevo voglia di rivedere questa storia di pura “fantasia”. Mi sono detta più volte quanto fosse di fantasia Famosa, allora mi sono venute in mente due dichiarazioni che ho ascoltato da poco, una del magistrato Gratteri, l’altra dello psichiatra Crepet. Bene entrambi dichiarano il fallimento totale dei genitori nei confronti dei propri figli, “hanno [...] Vai alla recensione »
La storia, all'inizio abbastanza banale, diventa sempre più avvincente, anche grazie all'interpretazione dell'attore protagonista. Ti fa tifare per lui, ti fa desiderare che in mezzo a tanta sfortuna almeno il provino in questione possa andare bene, nonostante paia poco probabile. Deludente il finale, almeno per chi desiderasse un lieto fine.
Un film per niente scontato! Tutti noi siamo Rocco Fiorella. Assolutamente consigliato, un finale inaspettato. Davvero bellissimo
Pensavo fosse il solito film sentimentale, la solita solfa, invece mi sono ricreduto. Sono rimasto colpito da diverse scene e da situazioni inaspettate. Cast misto tra attori alle prime armi che hanno dimostrato un notevole talento e attori conosciuti come Manfredi Anacleti di Suburra che ha dato dote di adattarsi ad un ruolo totalmente differente. In conclusione lo consiglio.
Pensavo fosse il solito film sentimentale, la solita solfa, invece mi sono ricreduto. Sono rimasto colpito da diverse scene e da situazioni inaspettate. Cast misto tra attori alle prime armi che hanno dimostrato un notevole talento e attori conosciuti come Manfredi Anacleti di Suburra che ha dato dote di adattarsi ad un ruolo totalmente differente. In conclusione lo consiglio.
Rocco sognava di diventare... famosa. Al femminile. Sì perché il sesso poco conta per un giovane, terrorizzato dalle ragazze coetanee e burlato dai compagni. Il mondo è grande come un fazzoletto, soprattutto per chi è nato a quattro passi da Frosinone e non è mai stato nemmeno a Roma. Una metropoli. La. Metropoli. I giorni di Rocco sono di quelli che nessuno vorrebbe.
Poteva essere una favola. In effetti a lungo dà questa sensazione: un po' di atemporalità (chi crederebbe che un giovane dalla Ciociaria vada a Roma come sulla Luna, per giunta vestendosi con salopette fuori moda?); il fatto che il giovane gay, grassoccio e certo non attraente, faccia innamorare il più figo della classe, già avviato, tra l'altro, in amorosi abbracci con una coetanea; la possibilità [...] Vai alla recensione »
Come si può credere o almeno stare a sentire un film ambientato ai nostri giorni in cui un personaggio che vive in provincia di Frosinone, a meno di 100 km da Roma, non sa cosa sia Cinecittà e ne storpia il nome? Alessandra Mortelliti esordisce con un film che vorrebbe essere una favola contemporanea ma che pare perduto in un remoto passato cinematografico.