Arthdal Chronicles

Non ha ancora debuttato ma ha già vinto un premio Arthdal Chronicles, quello per serie coreana più attesa dell'anno secondo i Korea First Brand Awards. Dall' 11 giugno su Netflix, il fantasy prodotto dal canale asiatico TvN (l'analogo orientale di HBO) sarà disponibile sulla piattaforma al ritmo di due episodi a settimana per un totale di 18.
Ambientato in un'era mitica ad Arth, luogo immaginario nel quale la primitiva società matriarcale di Wahan conduce un'esistenza arcadica, Arthdal Chronicles è incentrato sugli sforzi delle tribù locali per resistere alle mire di conquista e unificazione da parte di Tagon, leader di stampo feudale di Arthdal. La serie è suddivisa in tre parti - le prime due esordiranno tra giugno e luglio mentre la terza concluderà il ciclo a settembre - e fa parte di una categoria televisiva immensamente popolare nell'altra metà del mondo che vanta un appassionato seguito anche nel nostro paese: i k-drama, vastissima produzione di serie sudcoreane realizzate da più di vent'anni a questa parte.

Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta l'altro giorno a Seul alla presenza degli autori e del cast, è stato suggerito che Arthdal Chronicles si possa definire la risposta orientale a Il trono di spade.

Per Kim Young-hyun e Park Sang-yeon, i due sceneggiatori dello show, le due serie hanno in comune il tema delle faide tra regni per la conquista del trono sullo sfondo di un passato ambientato in un territorio immaginario. Aggiungiamo che, con un budget di 40 milioni di dollari, condivide con Il trono di spade anche la fama di essere tra le produzioni televisive più costose del proprio paese, per il resto... le analogie finiscono lì.

Arthdal Chronicles è ambientata duemila anni prima della nascita di Cristo durante l'Era del bronzo. Lo spunto parte da un'osservazione di Kim e Park: siamo l'unica specie senza sottospecie, dopo che gli antagonisti dell'homo sapiens, gli uomini di Neanderthal, si sono estinti circa 40000 anni fa. Il protagonista dello show è, tuttavia, il figlio di una sciamana con un uomo di Neanthal, il giovane outsider Eunsom, cresciuto nella tribù matriarcale della madre (Wahan) la cui esistenza è spezzata dalle mire di conquista dei più civilizzati uomini di Arthdal. Eunsom, pura e innocente creatura col volto di bambino e la prestanza fisica di Tarzan, è destinato a diventare un potente guerriero votato alla difesa di Tanya, la sciamana succeduta a sua madre. Quest'ultima protegge strenuamente la sua pacifica comunità da Tagon, condottiero che coltiva un'ideale di unificazione da perpetrare a ogni costo.
Nel quadro dei possibili candidati al trono di primo imperatore di Arth c'è anche Tae-alha, donna dalle immense conoscenze scientifiche appartenente a un clan tecnicamente avanzate. Tae-alha rigetta il potere di stampo patriarcale e usa la propria intelligenza e astuzia per realizzare le proprie ambizioni di leadership.

Con una pre produzione iniziata ad agosto 2018 seguita da quattro mesi in cui i due protagonisti maschili sono stati preparati atleticamente - in particolare l'evoluzione fisica di Song Joong-ki (Eunsom) è impressionante - e sei mesi di riprese iniziate a dicembre nel Brunei, Arthdal Chronicles si preannuncia come una serie imponente votata a esplorare le dinamiche che - in Oriente come in Occidente - hanno condotto all'unificazione dei territori in nazioni. Tuttavia l'aspetto più impressionante della serie è il cast: l'interprete del mezzo homo sapiens e mezzo Neanderthal destinato a diventare il campione di Wahan è il menzionato Soong Joong-ki, uno degli attori più apprezzati del panorama seriale coreano, già interprete della popolarissima Descendants of the Sun.

Nei panni dell'antagonista c'è niente meno che Jang Dong-gun, star cinematografica del cult action Nowhere to Hide (1999) e del fantascientifico 2009: Lost Memories (2002) nonché protagonista del recente Rampant, period horror di zombie in concorso all'ultimo Far East Festival. Completano il cast di protagonisti Kim ji-won, che con Song aveva già recitato in Descendants of the Sun e Kim Ok-bin, star nel 2009 dello strepitoso film a tema vampiresco Thirst (vincitore del premio della giuria al festival di Cannes).

Arthdal Chronicles sbarca su Netflix dopo che un altro paio di serie come Mr. Sunshine e Memories of Alhambra hanno attirato l'attenzione degli abbonati alla piattaforma digitale sulle serie coreane. 