Titolo originale | Bak-Jwi |
Anno | 2009 |
Genere | Thriller |
Produzione | Corea del sud |
Durata | 133 minuti |
Regia di | Park Chan-wook |
Attori | Eriq Ebouaney, Song Kang-ho, Shin Ha-kyun, Oh Dal-soo, Ok-bin Kim, Mercedes Cabral . |
Tag | Da vedere 2009 |
MYmonetro | 3,16 su 10 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento lunedì 13 marzo 2017
Un prete contrae il virus del vampirismo e s'innamora della giovane moglie di un vecchio amico. Iniziato da lei al sesso, la inizia a sua volta a nuova e vampiresca vita. Il film è stato premiato al Festival di Cannes, In Italia al Box Office Thirst ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 586 e 176 nel primo weekend.
CONSIGLIATO SÌ
|
Sang -hyun, un sacerdote devoto e rispettato, decide di sottoporsi volontario ad un esperimento che mira a trovare un vaccino per il nuovo e terribile Emmanuel virus, ma viene infettato dal virus stesso e muore. Una trasfusione di sangue di provenienza ignota, però, lo riporta in vita come vampiro. Si sparge la voce che faccia miracoli e i bisognosi accorrono al suo letto d'ospedale. Tra essi, Sang -hyun ritrova l'amico d'infanzia Kang-woo e s'innamora perdutamente della moglie Tae-ju, con la quale intraprende una relazione che lo porta ad uccidere l'amico e a prendere il suo posto, nella casa della madre.
Liberamente ispirato a "Teresa Raquin" di Zola, di cui riprende la trama e il numero dei personaggi, Thirst del coreano Park Chan-Wook è un film denso e in continua trasformazione. Se il romanzo di Zola poneva i due uomini e le due donne allo stesso livello, la partita a quattro, nel film, per il gioco settimanale del mahjong, è sì occasione tra le più belle per incrociare le traiettorie degli sguardi in una vera e propria danza burlesca tra due vampiri, un fantasma e una donna più morta che viva che movimenta i passi con il battito delle ciglia, ma il fantasma del maritino morto e la vecchia non sono qui che la spalla comica di una coppia tragica.
Non c'è vero scandalo (e là dove così appare così annoia), ma l'inquietudine della ricerca; non c'è vendetta, se non ridicolizzata negli occhi della matrigna; c'è però, ancora e sempre, una prigione, questa volta nell'amore: perché ciò che s'innesta -il virus-, che s'inizia -al piacere-, che si chiede -con una preghiera- non può che crescere sregolato, disobbediente, inarrestabile. Più grande e più forte di noi: disumano.
Pretesto narrativo, dunque, il vampirismo non è affatto pretestuoso a livello drammaturgico. Thirst, infatti, rinasce ad ogni sequenza a vita nuova e differente: riflessione sulla relazione amorosa; sul confine tra (fare del) bene e male; storia di passione, nel doppio significato del termine; commedia; slapstick. E così rinascono i suoi personaggi: il prete, che traghetta i vivi nel regno dei morti, diventa vampiro e inverte la direzione del suo agire e la vergine vittima si svela una carnefice che non conosce il pudore dell'assassinio, mutando (in seguito a un "happy birthday" postmortem) da bimba spettinata a icona fatale, fantasia animata.
Di orrorifico non c'è nulla o quasi, di nuovo sui vampiri nemmeno; il film non tratta la paura, ma l'amore carnale e l'amore tenero, filmando entrambi senza interruzioni. Ridondante e imperfetto, passa senza posa per situazioni cinematograficamente note e ricorrenti, come un vampiro che torna in diverse epoche, e talvolta la sensazione che tutto sia già stato scritto è forte, ma la penna di Park Chan-Wook ha un inchiostro unico e il suo quadro e il suo lavoro sul sonoro un'espressività senza pari.
Riemergono vaghissimi ricordi di letture liceali nella visione dell'ultimo film del regista della trilogia della vendetta... Echi di quella Teresa Raquin di Zola, tanto amata durante la lettura, ma col tempo relegata ad un remoto angolo della mente... La storia è sempre quella... Ma riletta in chiave orientale da uno dei più autorevoli registi coreani, in salsa horror/vampiresca.
Un film folle per costruzione ma geniale come tutto quello che gira Park Chan Wook. Un film molto interessante, originale e da annoverarsi senza dubbio tra i film con vampiri più belli di sempre insieme a Near Dark della Bigelow e Lasciami Entrare di Alfredson. Film da non perdere assolutamente.
Prete cattolico e stimato confessore della sua comunità, Sang-hyun (Song Kang-ho) decide di partire, contro il volere dei suoi superiori, per una missione africana dove si sottopone alla sperimentazione di un vaccino contro un virus letale che affligge quelle popolazioni. Sopravvissuto ad una devastante infezione, ritorna in patria ed inizia a sviluppare una misteriore sindrome fisiologica [...] Vai alla recensione »
Padre hyun decide di farsi iniettare un terribile virus per aiutare la ricerca. il fisico non regge e gli viene somministrata una sacca di sangue. Il sacerdote sembra morto ma...il sangue iniettato non è umano, e lo rimette in sesto. egli diviene così un sopravvissuto, tutta la comunità lo cerca per farsi benedire...tra questi la famiglia di un suo compare d'infanzia, kang-woo, [...] Vai alla recensione »
Thirst mi ha entusiasmato e quindi mi trovo incapace di essere obiettivo. Quindi sarò breve e conciso. Park è un fenomeno, maestro ai livelli di grandi che non scomodo e non cito nella forma. E in questo Thirst troviamo anche contenuto; su tutti il desiderio e la colpa, raccontati per immagini sublimi. Fotografia, messa in scena, inquadrature e mov di macchina da lode.
Il coreano Park ChanWook è un habitué di Cannes e Venezia. Cinefili e irregolari lo tengono in palmo di mano per la sua indiscutibile capacità di visione radicale, nichilista e insieme di acuti morali della violenza, nella trilogia Sympathy for Mr. Vengeance, Old Boy e Lady Vendetta. Passa ora al film di vampiri che, dal suo archetipo, il Nosferatu di Murnau, si fa o per spettacolo o per filosofia, [...] Vai alla recensione »
Dopo l’inaugurazione così con un film fuori concorso, «Up», ieri il Festival ha aperto la competizione con film ben più rarefatti. Per la Palma d’oro concorre Notte d’ebbrezza primaverile di Lu Ye, una sorta di Jules e Jim invertito in Cina, dal sesso gayo esplicito, ma noioso come prima caratteristica. Concorre anche Fish Tank di Andrea Arnold, una sorta di 400 colpi (Truffaut è evocatissimo in questo [...] Vai alla recensione »
Park Chan Wook è un regista di culto tra i cinefili festivalieri, giovani e meno giovani, la questione generazionale non c'entra. Il punto è o lo si ama o lo si ama, se non ti piace sei fuori. Ecco che quindi l'attesa per il nuovo film del regista coreano era alta, Mr. (o Lady?) Vengeance è nome di punta nel cinema, esploso con Old Boy, film di crudo splatter, fino a I'm a cyborg but that's ok.
Un elegante romanticismo d'altri tempi che acquieta una Competizione che aveva appena attutito i frammenti insanguinati e indiavolati di Thirst , a firma del coreano Park Chan-Wook. Racconto narrativamente zigzagante, agli antipodi della compostezza della Campion in Bright star . Un doppio speculare sulla rappresentazione del rapporto di coppia, con altrettanta variabile nefasta della malattia e della [...] Vai alla recensione »
Sang-hyun, the hero of Park Chan-wook’s “Thirst,” is many different things: a Roman Catholic priest; a selfless volunteer in a dangerous medical experiment; a reluctant faith healer with a cult following; a vampire. And “Thirst” itself, which won the Jury Prize this year at the Cannes Film Festival, where Mr. Park has long been a favorite, is equally protean.
Set in an anonymous small-town pocket of Los Angeles County far from the pulse of the big city, “Fragments” examines the aftermath of a massacre. At the center of its multistranded story are five survivors who follow different paths after escaping death at a diner shooting. They include a teenager, played by Dakota Fanning, who abruptly finds God, and her friend, played by Josh Hutcherson, who nearly [...] Vai alla recensione »
Are you hungering for that rare vampire movie with serious intellectual heft, ravishing undead, biting passion and a healthy splash of irony as well as iron in all that spilled red blood? Wait no longer, Korean auteur Park Chan-wook's "Thirst" should satisfy. Though the subject is vampires, this is not a horror film, at least not in any of the traditional ways we think of horror with its thrills [...] Vai alla recensione »
Un giovane prete, stimato e rispettato, di una piccola comunità coreana parte per l'Africa dov'è scoppiata una nuova, spaventosa malattia. Accetta di partecipare alle ricerche per il vaccino, viene contagiato, il suo corpo si copre di pustole, sembra spacciato ma certe trasfusioni di un sangue, di cui non si conosce la provenienza, lo riportano in vita.
Blasfemo e comico, commovente e oltraggioso, splatter e fiabesco, demente e incantevole, probabilmente pieno di significati alti ma bisognerebbe aver il tempo di pensarci su, con immagini meravigliose e altre così sanguinolente e vomitose da costringere a chiudere gli occhi: forse bellissimo, forse orribile, "Thirst", sete, in concorso, ha consentito al suoregista coreano Park Chan-Wook, tra i più [...] Vai alla recensione »