Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 88 minuti |
Regia di | Ciro D'Emilio |
Attori | Anna Foglietta, Giampiero De Concilio, Massimo De Matteo, Lorenzo Sarcinelli Biagio Forestieri, Giuseppe Cirillo (II), Fabio De Caro, Franco Pinelli, Alessia Quaratino, Massimo De Matteo, Enzo Attanasio, Peppe Miale, Alessandra D'Ambrosio, Emilio Salvatore, Alessandro Leone (III), Serena Marziale, Peppe Cioffi, Davide Scafa, Maria Basile, Fulvio Sacco, Sara Affinito, Gioia Maria Galli, Marco Esposito (II). |
Uscita | giovedì 29 novembre 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | No.Mad Entertainment |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,17 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 dicembre 2018
La storia di Antonio e del suo sogno di diventare un calciatore per una squadra importante. Il film ha ottenuto 2 candidature e vinto un premio ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, In Italia al Box Office Un giorno all'improvviso ha incassato 37 mila euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Antonio ha diciassette anni e un sogno: essere un calciatore in una grande squadra. Vive in una piccola cittadina di una provincia campana. Con lui vive Miriam, una madre dolce ma fortemente problematica che ama più di ogni altra persona al mondo. Inoltre Carlo, il padre di Antonio, li ha abbandonati quando lui era molto piccolo e Miriam è ossessionata dall'idea di ricostruire la sua famiglia. All'improvviso la vita sembra regalare ad Antonio e Miriam una vera occasione: un talent scout, Michele Astarita, sta cercando delle giovani promesse da portare nella Primavera del Parma e sta puntando sul ragazzo.
Il cinema ci ha narrato in innumerevoli modi il rapporto madre figlio. Lo ha fatto con film mainstream e con opere più intime.
Sembrerebbe quindi che non ci possa essere più nulla da mostrare in materia ma questa supposizione viene smentita quando si portano sullo schermo (in un'opera prima, non dimentichiamolo) due attori come Anna Foglietta e Giampiero De Concilio che si confrontano con un'intensità davvero fuori dal comune delineando due caratteri credibili dalla prima all'ultima scena.
Carica di slanci e di improvvise chiusure nelle proprie ossessioni è la Miriam a cui aderisce anche fisicamente Foglietta mentre De Concilio fa di Antonio un ragazzo costretto dalla vita (e da un padre non degno di questo appellativo) a crescere prima del tempo. A differenza però di altri protagonisti di vicende analoghe qui un sogno resta vivo e viene sostenuto da due figure paterne vicarie: il rude ma attento allenatore e il talent scout. Grazie a loro Antonio, pur mantenendo i piedi per terra come gli viene ripetuto di fare, può sperare, per sé e per la madre, in un futuro diverso che li allontani definitivamente da un luogo che a lei non provoca altro che dolore e disperazione.
Un film così intenso merita una distribuzione con sottotitoli che ne conservino il valore soprattutto in presenza di più di un dialogo in dialetto stretto con voci che si sovrappongono.
Quando guardo un film ne studio gli aspetti tecnici, mi chiedo del perché di determinate scelte stilistiche... è più forte di me. Ma è proprio quando questo non mi riesce, quando mi dimentico di notare i tecnicismi. E le inquadrature. E i punti di svolta. E’ allora che so che il film è della pasta giusta: ha saputo incantare. [...] Vai alla recensione »
Un giorno all'improvviso racconta la storia con una schiettezza che non cede a lusinghe. L’opportunità per il nostro protagonista non è quella del glamour o dei soldi, ma di un riscatto sociale e di vita: la prova che qualcosa può andare bene anche per una sgangherata coppia di madre e figlio, il sogno di cancellare dalla mente di Miriam tutta la sua sofferenza.
Il film Un giorno all’improvviso, di Ciro d’Emilio, racconta una storia in quel di Napoli (in certi momenti si scorge il profilo del Vesuvio in lontananza), di uno strato della società alle prese con dei problemi spaventosamente problematici, consistenti come delle grosse pignatte da ventiquattro, quali la povertà che può immiserire, la malattia mentale che imperversa [...] Vai alla recensione »
Il film ti sbatte come un lenzuolo tra una miriade di emozioni. Il regista ti porta dentro i personaggi tanto da farti sentire le loro pulsazioni. Un filmone, me lo vado a ri-vedere sicuro il 29.
Film emozionante, anche grazie alle riprese sempre a spalla. Anna Foglietta incredibilmente brava, ma anche Giampiero De Concilio è intenso e bravissimo. Dialoghi in dialetto, ma i sottotitoli distoglierebbero dalla vicenda e dai primi piani. Film vibrante
Ho avuto la fortuna di vedere in anteprima questo film bellissimo e struggente, capace di arrivare dritto al cuore e allo stomaco allo stesso tempo. Un’opera sincera e senza fronzoli, straripante di umanità vera. È la storia di una mamma, Miriam, e di suo figlio, Antonio, raccontata con un’intensità tale in cui è impossibile non immergersi, se si è [...] Vai alla recensione »
Di sicuro una delle opere prime più interessanti degli ultimi tempi, che dimostra come il cinema giovane, in Italia, goda di un ottimo stato di salute. Il film è frutto di una sceneggiatura ampia, di una regia dedita ai dettagli e di performance attoriali di rara intensità. L'ho visto alla Mostra del Cinema di Venezia, dov'era in concorso Orizzonti, ma tornerò [...] Vai alla recensione »
Finalmente, un bel film italiano. Merito dell'esordiente Ciro D'Emilio che dirige, con bravura, una superba Anna Foglietta, madre psicolabile, accudita con premura dal figlio Antonio (un grande Giampiero De Concilio), diciassettenne promessa del calcio, che divide la sua vita tra allenamenti, provini, turni notturni da benzinaio e l'orto di famiglia.
Storie di vita. Tutto sulle spalle del quasi 17enne Antonio, professionista del lavoro occasionale organizzato e promettente calciatore nella periferia degradata napoletana: la madre, abbandonata da un marito violento, afflitta da depressione grave con raptus, richiede attenzione e spesso assistenza, mentre i servizi sociali potrebbero separarli. Riuscirà a vincere il provino per il Parma calcio e [...] Vai alla recensione »
Un giocatore tosto come Kolarov ha recentemente dichiarato che il tifoso di calcio spesso non ne capisce niente. Sembrerebbe un handicap anche dei registi perché nella storia del cinema i film che abbiano saputo cogliere la composita alchimia dello sport più popolare si contano sulle dita di una mano: ottima ragione per rendere omaggio a Ciro D'Emilio che in «Un giorno all'improvviso» riesce brillantemente [...] Vai alla recensione »
Una storia semplice per un film estremamente rischioso, perché "Un giorno all'improvviso", esordio nel lungometraggio dì Ciro D'Emilio, racconta un complicato rapporto madre/figlio dove i ruoli sono invertiti rispetto alla norma. Miriam è una donna affascinante e infelice, abbandonata dal marito e segnata da comportamenti bipolari, che Antonio, il figlio diciassettenne, deve proteggere dal mondo esterno [...] Vai alla recensione »
In un luogo che sembra e parla come Napoli suburra, ma non troppo - per farne una categoria dello spirito, prima che una terra da descrivere - un diciassettenne cerca di sopravvivere con la madre. Gioca a calcio, con talento, difensore per chiamata, e bada a lei. Lei che è stata abbandonata dal marito, che è depressa, e instabile, che è malata e ai margini, come fosse una vergogna.
Gli italiani non sanno leggere i sottotitoli. Gli italiani non amano leggere i sottotitoli. Abbiamo i doppiatori migliori del mondo. Come si può anche solo pensare di far sparire un lavoro che dà da mangiare a tante famiglie. I sottotitoli rovinano l'inquadratura e distraggono. Son frasi che sentiamo quando si discorre del doppiaggio (senza mettere mai nel conto che Netflix prospera perché possiamo [...] Vai alla recensione »