Titolo originale | La Chute de l'Empire Américain |
Titolo internazionale | The Fall of the American Empire |
Anno | 2018 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Canada |
Durata | 127 minuti |
Regia di | Denys Arcand |
Attori | Alexandre Landry, Maripier Morin, Remy Girard, Louis Morissette, Maxim Roy Pierre Curzi, Vincent Leclerc, Yan England, Anoulith Sintharaphone, Florence Longpré, Patrick Abellard, Eddy King, Geneviève Schmidt, Paul Doucet, Denis Bouchard, David Savard, Rose-Marie Perreault, Alain Goulem, Catherine Paquin-Bechard, Ayana O'Shun, Dominique Bertrand, Sophie Thibault, Juliette Gosselin, Mathieu Lorain Dignard, Claude Legault, Éric Bruneau, James Hyndman, Benoît Brière, Gaston Lepage, Laurent Paquin, François Dompierre, Kémy St-Éloy, Caroline Boisvert, Gilles Brière, Joël Côté, Rémy Deloume, Marcello Di Fruscia, Elizabeth Eveillard, Martin Proteau. |
Uscita | mercoledì 24 aprile 2019 |
Distribuzione | Parthénos |
MYmonetro | 2,80 su 22 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 29 aprile 2019
Un omicidio in una boutique di Montréal che diventa lo spunto per riflettere e fantasticare sulla società presente. In Italia al Box Office La caduta dell'impero americano ha incassato 204 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Il trentaseienne Pierre-Paul ha un dottorato in filosofia e un'intelligenza superiore alla norma, ma deve lavorare come fattorino per avere uno stipendio. Un giorno, durante una consegna, si ritrova nel bel mezzo di una rapina finita nel sangue senza testimoni. Ad un passo da lui, giacciono incustoditi due borsoni pieni di banconote. Dopo averci riflettuto pochi secondi, Pierre-Paul ruba il malloppo, innescando una serie di reazioni a catena e un cambiamento radicale della propria vita e non solo.
Per chiudere la trilogia che gli ha dato la notorietà internazionale, il canadese Denis Arcand torna ad utilizzare il cinema come strumento di ri-flessione e critica del tempo in cui viviamo, con un intento morale, dunque, che utilizza però il sarcasmo come mezzo.
I barbari non sono più i giovani: ora stanno al governo e hanno nomi come Blair, Bush, Sarkozy, Berlusconi e Donald Trump.
La caduta dell'impero americano ha tutti i pregi e i limiti dello stile di Arcand: un pensiero che cala dall'alto come un sermone, salvo venir smentito strada facendo, una patina intellettuale che non sempre va oltre la divulgazione mascherata (qui è di turno la filosofia), non pochi cliché (la prostituta milionaria con un'infanzia da fame), ma anche un nuovo ottimismo, riguardo una parte della popolazione, almeno, che sceglie di vivere secondo altre logiche, che non sono quelle del mercato e di una società indifendibile, e anche una rotondità della commedia, che in fondo invita a prendere il film per quello che è: una favola che non avrà mai luogo nella realtà, ma è stato divertente seguire, come un'ipotesi fantasiosa, per il tempo che è durata.
La novità è dunque soprattutto in un racconto cinematografico più interessante del solito, capace di trasformare in personaggi, nella maggior parte dei casi, quelli che altrimenti non sarebbero rimasti che ruoli (il cittadino onesto, la escort, il mago della finanza, il senzatetto), attanti di un'(anti)parabola sull'intelligenza come handicap e la follia come quotidianità.
Saltando ogni standard di razionalità, salta infatti anche ogni imperativo categorico e il principio morale torna a farsi soggettivo. Così, però, come si possono costruire a tavolino dei consigli di amministrazione planetari per fini di banalissima frode, si può far squadra con complici improbabili per fini più nobili, e con lo stesso tasso di interesse.
LA CADUTA DELL'IMPERO AMERICANO disponibile in DVD o BluRay |
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“La caduta dell’imper americano” (La Chute de l'Empire Américain. 2018) è il quattordicesimo lungometraggio del regista-sceneggiatore canadese Georges-Henri Denys Arcand. Ecco che la trilogia (forse non pianificata all’inizio) del regista si conclude dopo “Il declino dell’impero americano” (1986) e “Le invasioni barbariche” [...] Vai alla recensione »
Pierre, laureato in filosofia e ultra trentenne che ha ormai accantonato le sue velleità accademiche, lavora come autista per un corriere. Durante una consegna assiste involontariamente a una rapina dove, al termine di una sparatoria, rimangono varie vittime e un paio di borse piene di banconote. Prima dell’arrivo della polizia Pierre, dopo vari ripensamenti, decide d’impossessarsi [...] Vai alla recensione »
Richiesto un supplemento di quell'indulgenza accordata a Woody Allen, Clint Eastwood e via... senescendo. Per la durata della "Caduta" mi sono chiesto se era quell'Arcand che fece Le Invasioni Barbariche. Là c'erano momenti di pathos assieme ai riflessi di una malinconia cosmica sulla tristezza di un uomo solo alla fine.
Giovanotto carino ma lamentoso, laureato in filosofia ma di professione fattorino di posta celere "perché si guadagna di più che a fare l'insegnante" casa che trabocca di libri, fidanzata bancaria che lo pianta in quanto sfigato dopo che lui le ha detto "sono troppo intelligente per aver successo". Quale è il primo lusso che Pierre-Paul (Alexandre Landry) si concede quando si trova improvvisamente [...] Vai alla recensione »
Peculiare figura di intellettuale prestato al cinema, il canadese Denys Arcand dopo il successo internazionale di Il declino dell'impero americano (1987) e Jesus de Montreal (1989) è praticamente scomparso di scena sino al 2003, l'anno dell'ottimo Le invasioni barbariche. E ora, eccolo riapparire con una commedia a tinte noir che in realtà è un divertito apologo su come, in tempi di crisi, persino [...] Vai alla recensione »
Un uomo si imbatte fortuitamente in una sacca piena di soldi, talmente tanti che sembra difficile resistere alla tentazione di rubarli. L'inizio potrebbe essere quello di Non è un paese per vecchi dei fratelli Coen, tanto più che anche nella Caduta dell'impero americano di Denys Arcand quei soldi trovati «fortuitamente» dal protagonista - un fattorino, Pierre -Paul, interpretato da Alexandre Landry [...] Vai alla recensione »
Denys Arcand, canadese 77enne, sceneggiatore e regista del celebre Invasioni barbariche (Oscar del 2003), riappare sugli schermi italiani con La caduta dell'impero americano, una parabola in forma di commedia "noir" sulle logiche sociali che guidano l'ordine del mondo. Sulla soglia del film cede la parola al suo protagonista, il trentenne Pierre-Paul, dottorato in filosofia ma fattorino alla guida [...] Vai alla recensione »
"L'intelligenza è un handicap": sul tema il fattorino delle consegne intrattiene la fidanzata cassiera in banca, fornendo esempi. Gli scrittori sono imbecilli che proibivano la vaccinazione ai contadini, molti filosofi hanno coltivato simpatie naziste, i politici per carità lasciamoli perdere (per l'Italia l'esempio negativo rimane Silvio Berlusconi, il canadese Denys Arcand non è riuscito a mettersi [...] Vai alla recensione »
Fedele ai suoi cliché nonché selezionato a vita dai festival, il canadese Arcand costituisce uno dei massimi esempi di forforoso cinéma-depapa. Fatto salvo il riuscito autodafé erotico (ai beniamini da cineforum è permessa la variante scollacciata) di «Le invasioni barbariche», tutti i suoi film si risolvono in lezioncine programmatiche sulla decadenza della morale societaria sotto il cielo del capitalismo [...] Vai alla recensione »
Le trappole del capitalismo, sistema perfetto di accentramento della ricchezza nelle mani di pochi. I paradisi fiscali, le bolle finanziarie, i fondi speculativi, il denaro sporco che, per ripulirsi, viaggia ai quattro angoli del mondo. Insomma, i soldi al centro della nostra società: di questo parla il nuovo film di Denys Arcand, regista canadese 77enne, uno dei più acuti osservatori delle contraddizioni [...] Vai alla recensione »
Con la "Caduta dell'impero americano", il regista canadese Denys Arcand chiude la trilogia sul declino dell'Occidente - tra satira, sociologia e tragedia - con il suo film forse più categorico, nel senso kantiano del termine. Pierre-Paul è un fattorino con un dottorato in filosofia che si trova con due borsoni pieni di denaro frutto di una rapina andata male.
I soldi non fanno la felicità, ma possono contribuire a farla, sembra dire Denys Arcand nell'ultimo capitolo della "falsa" trilogia di cui fanno parte Il declino dell'impero americano e Le invasioni barbariche. "Cittadino modello", intelligente e generoso, il libraio Pierre-Paul assiste a una rapina finita male. Dopo un momento di sopraffazione s'impadronisce del bottino abbandonato dai rapinatori. [...] Vai alla recensione »
Nei quindici anni successivi all'Oscar per Le invasioni barbariche, Denys Arcand ha fatto poco, come se non avesse più niente da dimostrare. La caduta dell'impero americano non è a priori riconoscibile come un "suo" film: ha l'aspetto di un noir di serie B e contiene spunti di critica sociale che gli appartengono; ma è più ottimistico e somiglia quasi a un film di Ken Loach, quando Loach è di buon [...] Vai alla recensione »
In Canada, Pierre-Paul, laureato in filosofia, lavora come fattorino. Mentre effettua una consegna, si ritrova in mezzo a una rapina e, soprattutto, con in mano due borsoni pieni di soldi. Li ruba e, per prima cosa, si concede il lusso di una bella escort che entrerà a far parte della sua vita. Qualcuno, però, è a caccia della refurtiva. Si conclude la trilogia sulla crisi dell'Occidente con un film, [...] Vai alla recensione »
I film di Denys Arcand sono essenzialmente film di sceneggiatura. Non è un caso che Le invasioni barbariche si sia aggiudicato a Cannes 2003 proprio il premio relativo. La caduta dell'impero americano non è da meno: una sceneggiatura costruita e curata nei dettagli, nei raccordi, indirizzata a raccontare e a spiegare per bene tutto ciò che magari potrebbe sfuggire allo spettatore medio, troppo preso [...] Vai alla recensione »
Carico di cinismo sardonico, spirito ironico, idealismo con sfumature socialiste, a metà tra un film noir e una commedia, La caduta dell'impero americano di Denys Arcand è una divertente riflessione sugli eccessi e l'amoralità del capitalismo. Nonostante il titolo, il nuovo film non ha nulla a che fare con il declino dell'impero americano, il film che nel 1986 ha reso famoso Arcand al pubblico internazional [...] Vai alla recensione »
Trovandosi casualmente nel mezzo di una rapina finita tragicamente, un fattorino con la passione per la filosofia, si impossessa di una formidabile quantità di denaro, la nasconde e poi cerca di piazzarla in qualche modo, chiedendo aiuto a un consulente finanziario esperto di paradisi fiscali. La fine della trilogia sul male della contemporaneità, arrivata con un certo distacco di tempo, propone Denys [...] Vai alla recensione »
Trentadue anni dopo Il declino dell'impero americano e quindici dall'Oscar vinto per Le invasioni barbariche, il regista canadese Denys Arcand torna sui grandi schermi con un film che chiude la sua trilogia sulla società odierna: La caduta dell'impero americano. La storia è quella di Pierre-Paul (Alexandre Landry), trentaseienne dottorando in filosofia costretto a lavorare come fattorino per guadagnarsi [...] Vai alla recensione »
La felicità può associarsi a un aspirapolvere? Certo che no per Pier-Paul, PhD in filosofia eppure semplice fattorino e volontario alla mensa dei poveri di Montreal. Assistere casualmente a una rapina fallita, con il bottino milionario a portata di borsoni abbandonati e senza testimoni, può diventare la svolta della vita. Goffamente ma con l'antica sapienza appresa sui libri, il giovane si adopera [...] Vai alla recensione »
Pierre-Paul ha 36 anni e nonostante un dottorato in filosofia deve lavorare come fattorino per tirar su uno stipendio appena decente. Un giorno, durante una consegna, si ritrova suo malgrado sulla scena di una rapina finita male, che lascia sull'asfalto due morti e altrettanti borsoni pieni di soldi. Cosa fare? Restare a mani vuote o prenderli e scappare? Il dubbio dura una frazione di secondo, giusto [...] Vai alla recensione »
Chiusura spuria di un'ideale trilogia comprendente Il declino dell'impero americano e Le invasioni barbariche, questo La caduta è una piccola storia esemplare sul presente. Una rapina finita in massacro è l'occasione che fa l'uomo (il fattorino con dottorato in filosofia) ladro: prende possesso del bottino, sceglie di festeggiare con una escort di gran lusso (di cui si innamora), cerca di trovare (con [...] Vai alla recensione »
Denys Arcand è tornato. Dal 24 aprile nelle sale italiane arriva La caduta dell'impero americano. 14esimo lungometraggio in oltre cinquant'anni di carriera del regista canadese, québécois, che vinse addirittura l'Oscar per il miglior film straniero nel 2003 per Le invasioni barbariche. La caduta dell'impero americano va a chiudere un'ideale trilogia "sull'impero" iniziata nel lontano 1986 con Il declino [...] Vai alla recensione »
Pierre-Paul (Alexandre Landry), intellettuale canadese idealista, depresso e fallito, lavora come corriere per una compagnia di consegne a domicilio, perché «un fattorino guadagna meglio di un professore...». Proprio il giorno in cui viene lasciato dalla fidanzata, si trova per caso unico testimone di una rapina con duplice omicidio. Nasconde il bottino nel furgone e chiederà consulenza a un ex malavitoso [...] Vai alla recensione »
Il regista canadese Premio Oscar torna su un tema a lui tanto caro, l'impero americano. "In declino" nel suo film del 1986 e oggi, più di trent'anni dopo, in caduta libera. Dispiace tuttavia constatare che, proprio a confronto con il passato, Denys Arcand non conserva più la stessa ruvidità decadente e iconoclasta, quella evidente nei suoi primi lavori e nel celebre Le Invasioni Barbariche (2003). La [...] Vai alla recensione »