Un thriller solido che gioca bene con il genere e riserva più di una sorpresa. Recensione di Paola Casella, legge Veronica Bitto.
di A cura della redazione
Adriano Doria è "l'imprenditore dell'anno" nella nuova Milano da bere. Guida una BMW, ha una moglie e una figlia adorabili e un'amante bella come Miss Italia. Ma ora si trova agli arresti domiciliari, accusato di aver ucciso l'amante Laura, nonostante si dichiari del tutto innocente. Per salvarsi dalla galera la sua unica speranza è l' avvocatessa Virginia Ferrara.
La struttura narrativa è solida, e riserva più di una sorpresa. Niente è come sembra, e la stessa storia può essere raccontata da angolazioni diverse, illuminando diverse verità.
Ci sono ingenuità e dialoghi verbosi, ma il regista gioca bene con il genere: la femme fatale, il delitto perfetto, le false piste, la polizia inadeguata, i testimoni inaffidabili.
E se alcune svolte sembrano fin troppo prevedibili, almeno una è davvero sorprendente.
In occasione dell'uscita al cinema de Il testimone invisibile, Veronica Bitto interpreta la recensione di Paola Casella.