Una fiaba ricca di soffitte e di segreti, una medicina preziosa che sottolinea il valore del recupero e della memoria. Recensione di Paola Casella, legge Roberta Azzarone.
di A cura della redazione
Elia è l'ultimo abitante di Provvidenza, paese fantasma nella campagna pugliese i cui abitanti, dopo un terremoto, si sono trasferiti al paese nuovo. Ma Elia non molla. Il sindaco di Provvidenza Nuova, che è anche suo cognato, è il più deciso ad allontanarlo dal paese vecchio, al punto da richiedere l'intervento della forza pubblica.
Nell'Italia dei terremoti, Il bene mio è medicina preziosa per chi ha dovuto lasciare i propri luoghi, perché sottolinea il valore del recupero e del ricordo.
Mezzapesa prosegue nello scavare dentro le sue radici pugliesi per dissotterrare una memoria condivisa. Rubini, animato da un'indignazione reale a stento trattenuta, presta la sua fisicità pinocchiesca al personaggio rendendolo tragicomico e straziante.
In occasione dell'uscita al cinema di Il bene mio (guarda la video recensione), in sala dal 4 ottobre, Roberta Azzarone interpreta la recensione di Paola Casella.