Titolo originale | América |
Anno | 2018 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 76 minuti |
Regia di | Erick Stoll, Chase Whiteside |
Attori | América (II) . |
MYmonetro | 3,06 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 25 gennaio 2019
Tre fratelli affrontano l'ansia adolescenziale affacciandosi all'età adulta. Improvvisamente si trovano costretti a badare alla loro nonna. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Spirit Awards,
CONSIGLIATO SÌ
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América è un’anziana messicana di 93 anni e un giorno, trovandosi in casa da sola, è caduta dal letto procurandosi delle lesioni. Il figlio Luis in quel momento era assente ed è stato incriminato e incarcerato per mancata assistenza e maltrattamenti a un anziano. Sono ora i tre nipoti (in primis il circense Diego e il fratello maggiore Rodrigo con la sua compagna) a doversi occupare della nonna anziana. Ciò crea momenti di intimità familiare ma anche tensioni.
Erick Stoll e Chase Whiteside realizzano un documentario vincitore di riconoscimenti in tre festival che ha al centro l’amore per una anziana affetta in parte da demenza senile ma ancora capace di ‘sentire’ l’affetto da cui è circondata.
Risiede qui il cuore di quest’opera che trova negli sguardi della vecchia nonna e nelle sue parole un senso di verità profonda. Verità che non è però dato trovare in altre situazioni che trasmettono la sensazione di una messa in scena in favore della telecamera. Si veda, a titolo d’esempio, un litigio tra due dei fratelli che sa di recita anche se la contesa sul piano economico che sta al centro del confronto può risultare verosimile. Quello che i due registi riescono invece a trasmettere con efficacia è il senso del quotidiano, della pazienza a cui è necessario attingere quando si ha a che fare con una persona le cui potenzialità fisiche e psichiche stanno progressivamente degradandosi.
A margine vengono posti in rilievo gli elementi di corruzione che sostanziano il rapporto con la giustizia e si evidenzia, proprio per l’elisione che si avverte nettamente, come il padre dei ragazzi Luis non abbia approvato l’operazione documentaristica comparendo, con un atteggiamento non proprio partecipativo, in una sola inquadratura. Resta comunque un’opera in cui chi si confronta con la presenza di un anziano familiare in difficoltà può cercare un confronto e anche un, seppur indiretto, sostegno.