Anno | 2018 |
Genere | Azione, Drammatico, Fantascienza |
Produzione | USA |
Durata | 60 minuti |
Regia di | Uta Briesewitz, Nick Hurran, Peter Hoar, Miguel Sapochnik, Andy Goddard, Alex Graves |
Attori | Antonio Marziale, Chris Conner, Kristin Lehman, Hiro Kanagawa, Alika Autran Teach Grant, Joel Kinnaman, Hayley Law, Zahf Paroo, James Purefoy. |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
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Ultimo aggiornamento giovedì 27 febbraio 2020
Basato sul classico romanzo noir cyberpunk di Richard K. Morgan, Altered Carbon è una storia di omicidi, amore, sesso e tradimento, ambientata più di 300 anni avanti nel futuro.
CONSIGLIATO N.D.
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È stato ibernato per 250 anni. Ora un detenuto ritorna in vita, con un nuovo corpo e con la possibilità di ottenere la libertà risolvendo un complicato omicidio.
La serie si fa più action, rimane godibile ma perde l'ambizione
Recensione
di Andrea Fornasiero
Sono passati diversi anni dalla morte di Reileen al termine della stagione precedente e Takeshi Kovacs viene ingaggiato per una nuova missione e ottiene un nuovo corpo potenziato. In men che non si dica si ritrova su un pianeta lontano, il mondo di Harlan dov'è cresciuto, e qui viene accusato di omicidio e costretto a nascondersi. L'intelligenza artificiale Poe è ancora al suo fianco, anche se affetta un problematico malfuzionamento. Per loro fortuna sul pianeta Kovacs ha un potente alleato nella Yakuza, inoltre presto porta dalla sua anche la cacciatrice di taglie Trepp. È però il passato del protagonista che rifiuta di restare sepolto: a dargli la caccia è il suo vecchio mentore con una nuova identità, inoltre la vera colpevole degli omicidi sembra essere la sua amata Quellcrist Falconer, una rivoluzionaria misteriosamente rediviva.
Abbandonate le pretese noir della prima stagione, Altered Carbon abbraccia pienamente l'azione nella nuova annata e se da una parte risulta forse più godibile dall'altra è di certo meno ambiziosa.
Iniziata come una riflessione sulla mortalità (e l'immortalità), la serie ora inanella sparatorie, corpo a corpo, inseguimenti e tradimenti in un racconto di certo movimentato ma pure autoreferenziale. A essere generosi si potrebbe dire che il tema della nuova stagione è l'appropriazione culturale dei coloni, che si sono presi un pianeta e i suoi tesori, così come gli imperi del passato si appropriavano di territori "selvaggi" liquidando le popolazioni indigene. Ma sul mondo di Harlan non ci sono indigeni (al massimo si potrebbe dire che ci sono i loro spettri) e la tecnologia aliena orbitale rimane parzialmente fuori dalla portata degli esseri umani. La metafora insomma non è calzante e soprattutto non c'è alcuna questione di integrazione o lotta tra vecchi e nuovi abitanti.
Kovacs ha tutt'altre preoccupazioni: vuole una seconda possibilità con l'amata Quell, anche se lei ha non pochi problemi di memoria e a tratti sembra agire in trance. La seconda chance è così il vero tema della serie e riguarda non solo Kovacs e Quell, ma pure Trepp e persino il mentore di Kovacs. Cui si aggiunge una letterale seconda possibilità vivente, di cui però non è opportuno parlare.
Poe è poi in crisi con la propria memoria: potrebbe sacrificarla per rigenerare il suo sistema oppure cercare di salvarla a rischio di una crescente inefficienza. Ci si chiede così: quanto vale l'umanità di un'intelligenza artificiale? Le IA continuano a dire il vero a essere la parte più debole della serie, rappresentate in modo decisamente troppo umano e quindi un po' puerile, con tanto di costumi improbabili come quello dell'archeologa Miss Dig.
Il mondo degli uomini invece guarda per gli eroi all'immaginario cyberpunk nella sua variante più action, ma quasi senza innesti meccanici, mentre i vari antagonisti sono più dalle parti delle fanterie dello spazio dei moderni videogames. Rispetto alla prima stagione la città ha un ruolo meno importante e sembra quasi che la produzione abbia voluto risparmiare limitandosi agli interni, che oltretutto sono meno sontuosi che in passato (e l'hotel è riciclato dalla scorsa annata). Per fortuna si respira un po' di più negli ultimi episodi nella foresta, prima di un finale di nuovo claustrofobico. Arriva in conclusione anche una lunga serie di epiloghi, quasi a convincerci che questa potrebbe anche essere l'ultima stagione di Altered Carbon.
Del resto si tratta di un molto libero adattamento di "Il ritorno delle furie", il terzo libro della serie di romanzi di Richard K. Morgan, l'ultimo pubblicato, che pur lasciava spiragli aperti a una prosecuzione che non ha mai avuto luogo. Forse, a differenza dei romanzi, la serie però continuerà, visto che la sua peculiarità narrativa ha un indubbio vantaggio: poter cambiare interprete a ogni stagione risparmia ai produttori la fatica (e il costo) di trovare attori disposti a impegnarsi per diversi anni. Inoltre garantisce quel quid di novità che può rinverdire l'interesse degli spettatori o portarne di nuovi. Per esempio quest'anno con Anthony Mackie e Simone Missick di certo si è puntato verso il pubblico black.
Vivi per sempre nel cuore che ti meriti
Overview di Andrea Fornasiero
Takeshi Kovacs è l'ultimo degli "spedi", un gruppo di guerriglieri del futuro che vanta un grande allenamento fisico e soprattutto mentale, tanto da essere in grado di abituarsi velocemente al trasferimento della propria coscienza in altri corpi, detti custodie, anche a pianeti di distanza. Dopo la sconfitta del suo gruppo, la sua coscienza è rimasta ibernata duecentocinquanta anni per poi essere risvegliata dal ricchissimo Laurens Bancroft.
Sarebbe bello provare un corpo diverso, anche perché è una scelta che ci metterebbe di fronte a questioni razziali e di identità sessuale. Ma è a questo che dovremmo pensare? Ci sono molti modi in cui possiamo cambiare noi stessi e migliorare caratteristiche del nostro corpo, ma dovremmo farlo? È così che vogliamo passare il nostro tempo? Non dovremmo forse dedicarlo ai nostri affetti?
Martha Higaerda
Laurens Bancroft è un Mat, ossia un Matusalemme, cioè un uomo così ricco da potersi permettere l'immortalità, sia perché trasferisce la propria coscienza di corpo in corpo nel corso dei decenni, sia perché ogni 48 ore la sua coscienza viene registrata in un backup e quindi, anche se ne fosse distrutta la capsula in cui è contenuta alla base del cranio, avrebbe solo perso qualche ora di memoria. Laurens infatti è stato "ucciso" e dunque non ricorda le sue ultime ore prima della "morte", per questo ha risvegliato Kovacs dal suo riposo: vuole che scopra la verità sul suo "omicidio".
Kovacs si ritrova così sulla Terra, oltre due secoli dopo averla lasciata, e la trova molto cambiata, infatti la sua guerriglia combatteva proprio per impedire l'immortalità dei Mat. D'altra parte non può rifiutare l'offerta di Bancroft, perché solo lui può garantirgli l'amnistia e quindi la libertà. A complicare le cose c'è una poliziotta che sembra seguirlo ovunque, inoltre Kovacs viene presto aggredito senza apparente motivo e avrà come solo alleato un hotel gestito da una Intelligenza artificiale, di nome Poe.
Il cast è piuttosto nutrito, anche perché il protagonista, quando ricorda il proprio passato, ha altri corpi e quindi è interpretato da tre attori: nel presente da Joel Kinnaman, noto per The Killing, House of Cards e lo sfortunato remake di RoboCop, e nel passato da Will Yun Lee, visto in Wolverine - L'immortale e nella serie Falling Water, e da Byron Mann (Hell on Wheels). Sempre nel passato Kovacs aveva poi una sorella, che ha il volto della nepalese Dichen Lachman, vista in molte serie Tv tra cui Dollhouse e Agents of S.H.I.E.L.D.
Nel presente, oltre a Kinnaman, l'attore più famoso è James Purefoy nelle vesti di Laurens Bancroft, noto per le serie Roma, The Following e Hap and Leonard. La moglie del suo personaggio è la canadese Kristin Lehman, che aveva già lavorato con Kinnaman in The Killing, mentre la poliziotta è interpretata da Martha Higareda, finora poco nota sulla scena internazionale. Più familiare risulta Ato Essandoh, recentemente visto in Vinyl e prima ancora in Copper, qui nei panni di uno dei sospettati da Kovacs.
La serie nasce da una trilogia di Richard K. Morgan, ma adatta principalmente il primo libro, anche se uno dei personaggi della serie, la rivoluzionaria Quellcrist Falconer, è raccontato principalmente nel terzo, in modo però molto diverso rispetto all'adattamento in Tv. Nel suo alternare noir urbano distopico e action militare fantascientifica, la serie riflette le preferenze di Laeta Kalogridis, che ne è infatti la showrunner e vanta in curriculum le sceneggiature di Shutter Island, Terminator Genisys e del prossimo Alita: Angelo della battaglia. Dietro la macchina da presa si succedono vari nomi dalla carriera principalmente televisiva, a partire da Miguel Sapochnik, regista del pilot e noto per la spettacolare "Battaglia dei bastardi" del Trono di Spade.
La stagione 1 è stata una vera sorpresa, grande produzione, grande storia, grandi effetti, attori di grande personalità, valeva 5 stelle. La stagione 2 una delusione totale, solo spara spara, storia azzerata, attori pessimi, ma dai.... Ma anche no.
Certo, come descrive la critica si tratta di fantascienza Cyber-punk anche se è difficile da spiegare. Per chi non conosce il genere si potrebbe definire come un BLADE RUNNER con eccesso di sangue, violenza e sesso. Girato con tecniche accurate e dettagliate riesce a dare una visione del futuro inquietante ma purtroppo consapevole. Purtroppo la trama è complessa.
Ottima trama, nel più lucido stile Cyberpunk, buoni attori, ottima scenaggiatura ricca di colpi di scena e curata nei dettagli. La storia, assolutamente non banale, richiede ogni dettaglio degli episodi per essere capita, al punto che vedere la serie una seconda volta mi ha fatto capire ed apprezzare molti riferimenti agli eventi conologicamente successivi.