Titolo internazionale | Slack Bay |
Anno | 2016 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Germania, Francia |
Durata | 122 minuti |
Regia di | Bruno Dumont |
Attori | Fabrice Luchini, Juliette Binoche, Valeria Bruni Tedeschi, Jean-Luc Vincent Didier Desprès, Laura Dupré, Brandon Lavieville, Cyril Rigaux, Angélique Vergara, Raph, Thierry Lavieville, Caroline Carbonnier, Manon Royère, Lauréna Thellier, Maya Sarac, Noah Noulard, Julian Teiten, Noa Creton, Fabien Fenet, Yohann Belz, Yohann Poulain, Cécile Després, Christian Coeugniet, Anna Zakharova, Yannick Pouchenaud, Elise Merlin, Manon Morgenthaler, Evelyne Dandoy, Fabrice Jolie. |
Uscita | giovedì 25 agosto 2016 |
Tag | Da vedere 2016 |
Distribuzione | Movies Inspired |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,08 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 gennaio 2017
Due famiglie differenti per ceto sociale si ritrovano unite nel voler sconfiggere la calura estiva, ma non faranno lo stesso con l'amore. Il film ha ottenuto 8 candidature a Cesar, In Italia al Box Office Ma Loute ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 89 mila euro e 33,3 mila euro nel primo weekend.
Ma Loute è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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CONSIGLIATO SÌ
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Estate 1910, Baia de La Slack nel Nord della Francia. Delle sparizioni misteriose di persone spingono l’ispettore Machin e il suo assistente a recarsi sul luogo per cercare di indagare. In zona vive la famiglia Brufort a cui appartiene Ma Loute, un giovane che lavora come raccoglitore di cozze e, insieme al padre, come trasportatore a braccia di borghesi che vogliono raggiungere la riva opposta di una piccola laguna. Proprio da borghesi è formata la famiglia dei Van Peteghem che raggiunge la villa di famiglia in stile egizio situata su un’altura prospiciente il mare.
Bruno Dumont, dopo essersi messo alla prova in una serie televisiva, decide di sperimentarsi come autore comico sul grande schermo. I suoi film fino ad ora erano fondamentalmente strutturati sul piano del dramma anche se, di quando in quando, vi emergevano delle punte di ironia surreale. Ora decide di rivolgersi al grottesco (con un pizzico di Grand Guignol) per descrivere una società sull’orlo di quel baratro imminente che sarebbe stato (di lì a quattro anni) il massacro della Grande Guerra.
Le due famiglie che si confrontano (quella sottoproletaria dei Brufort e quella borghese in via di decadenza dei Van Peteghem) conservano dei segreti inconfessabili che lo spettatore deve scoprire progressivamente ma che resteranno tali per coloro che invece dovrebbero portarli alla luce (l’ispettore e il suo assistente). Dumont ha chiesto a tutti gli attori una recitazione sopra le righe sia che si tratti del gobbo e ottuso André Van Peteghem (un Fabrice Luchini inedito e nel quale si avverte il divertimento con cui affronta il personaggio) o della di lui consorte tremebondamente ispirata (una Valeria Bruni Tedeschi palpitante). A cui si aggiunge una Juliette Binoche che sembra provare un piacere assoluto nel vedersi offerto un personaggio su cui può intervenire esagerando gesti e toni della voce.
Succede di tutto in un film in cui si cade, si vola, si cammina ondeggiando e si presenta al mondo un perbenismo di facciata che si vuole contrapporre alla primitività di chi si nutre della diversità. In una molteplicità di accezioni.
MA LOUTE disponibile in DVD o BluRay |
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Ma Loutte è un film corale e grottesco ambientato nel 1910 in Francia, sulla Cote d’Opale del Pas de Calais, nella Baia de la Slack. La recitazione degli attori – una cast d’eccezione – è volutamente caricaturale, sopra le righe. La nobile e ricca famiglia Van Peteghem di Tourcoing – una delle agglomerazioni urbane di Lille - si “incontra” con [...] Vai alla recensione »
Un film che dichiara subito le sue intenzioni, che gira intorno senza andare a fondo dei personaggi e al contesto storico. Uno sguardo a un Cinema del passato, tra satira e componente fantastico/surreale ( la scena finale di tutti che inseguono sulla spiaggia il grasso poliziotto che vola è un incrocio tra il Cinema dadaista, il Clair degli Anni Trenta e il Bunuel successivo ).
E’ una favola grottesca e visionaria quella di Bruno Dumont che incuriosisce ed affascina senza mai tuttavia coinvolgere emotivamente nella storia lo spettatore che rimane a guardare divertito e meravigliato trovate esilaranti che si alternato a scene macabre con cadaveri sanguinolenti fatti a pezzi che sbucano da un pentolone. Ciò che colpisce è la straordinaria recitazione [...] Vai alla recensione »
All'inizio del XX secolo misteriose sparizioni di ignari turisti avvengono nelle spiagge di Calais e la polizia locale brancola e barcolla sulla sabbia nel tentativo di far luce sugli eventi. Miserimmi pescatori si confrontano con grotteschi aristocratici, i Van Peteghem, che il continuo scambio di sangue consanguineo ha reso quanto meno bizzarri e che, come da cliché, si fingono attratti dalla "liricità" [...] Vai alla recensione »
In questo film tutto è esagerato . La storia prima di tutto , dove i personaggi sono quasi sempre detestabili e quando non lo sono perlomeno grotteschi e ridicoli fino allo sfinimento . Le due famiglie , una sottoproletaria , è talmente disperata da dedicarsi , per soddisfare la propria antropofagia , ad omicidi seriali , l'altra alto borghese decadente ed anche incestuosa [...] Vai alla recensione »
Agli inizi del ‘900 nel Nord della Francia i componenti di una numerosa famiglia sottoproletaria, i Brufort, strappano le cozze dagli scogli scoperti dalla bassa marea oceanica e svolgono un lavoro di traghettatori per i turisti come novelli S. Cristoforo. Nel posto avvengono sparizioni di persone. Un commissario di polizia elefantiaco (Alfred Machin) cerca di risolvere il mistero con il suo assistente. [...] Vai alla recensione »
Non ci facciamo mai attenzione, perché il paesaggio in cui è ambientato un film ci appare come un che di oggettivo, di dato, come il mondo intorno a noi nella realtà. Spesso però il paesaggio cinematografico gioca un ruolo da protagonista, come fosse un vero attore. È il caso di Ma Loute. Il vero personaggio di questo film è una baia.
Genere: Demenziale. I sottoproletari pescatori-traghettatori Brufort ammazzano turisti per colazione e cena e il regista ce li mostra lordi di sangue, impegnati a pescare frattaglie umane crude in una mastella, o intenti a spezzare arti con un coltello da macellaio. I villeggianti-industriali Van Peteghen sono un'accolita di idioti, macchiettisticamente rappresentati dall'ottimo cast, [...] Vai alla recensione »
Sono uscito dal cinema disgustato, per il tempo perso, per la mancata occasione di condividere con mio figlio un'esperienza di partecipazione a una storia, che in questo caso gli avevo preannunciato allegra. In qualche recensione, letta a posteriori, ho letto della ricostruzione dell'autore rispetto allo stupore per il movimento, quello dell'inizio del cinema.
Un balsamo per occhi e per l'umore, a patto però che non abbiate un approccio cervellotico con il cinema. Se vi piacciono i film di Anderson e Kusturica questo vi piacerà di senza dubbio.
Da almeno 5 anni non mi capitava di uscire dalla sala cinematografica prima della fine del film. Con questo Ma Loute è successo. Dopo due ore di nonsense totale, di noia, di recitazione continuamente esagerata da risultare irritante, non ce l' ho fatta più e sono fuggita. Nonostante il trailer promettesse perlomeno momenti di comicità, non sono arrivati nemmeno quelli.
Sono uscito dal cinema disgustato, per il tempo perso, per la mancata occasione di condividere con mio figlio un'esperienza di partecipazione a una storia, che in questo caso gli avevo preannunciato allegra. In qualche recensione, letta a posteriori, ho letto della ricostruzione dell'autore rispetto allo stupore per il movimento, quello dell'inizio del cinema.
Certi personaggi si direbbero usciti un po' dalle tele di Magritte, un po' dalle tavole a fumetti di "Tintin". I paesaggi paiono diorami di Daguerre; e, poiché l'azione si svolge all'inizio del secolo scorso, sembrano alludere ai primordi del cinema. Certo Ma Loute è un film bizzarro: fin troppo a parere di alcuni, però corroborante tra tanto cinema-fotocopia circolante per gli schermi.
Al Festival di Cannes dove era in concorso è arrivato con l'aura del capolavoro, e l'investitura dei «Cahiers du cinema», la storica rivista della cinefila francese che lo aveva eletto tra i film dell'anno ancora prima di vederlo. Ma con Bruno Dumont funziona così: amore incondizionato o irritabile affaticamento, almeno per primi titoli (L'Humanité) in cui il regista francese si divertiva a esibire [...] Vai alla recensione »
Il film, passato anche a Cannes, è ambientato nel nord della Francia di inizio Novecento. Al centro della vicenda, due famiglie: gli aristocratici Van Peteghem, con villa estiva in stile egizio, e i sottoproletari, traghettatori ed ex pescatori, Brufort. I loro rispettivi figli si innamorano, mentre due investigatori indagano su misteriose sparizioni.