La pazza gioia

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Un film di Paolo Virzì. Con Valeria Bruni Tedeschi, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti, Tommaso Ragno, Bob Messini.
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Commedia drammatica, Ratings: Kids+13, durata 118 min. - Italia 2016. - 01 Distribution uscita martedì 17 maggio 2016. MYMONETRO La pazza gioia * * * 1/2 - valutazione media: 3,50 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
alexs80 giovedì 2 giugno 2016
la normalitá della follia Valutazione 4 stelle su cinque
23%
No
77%

Beatrice è una donna logorroica che ha conosciuto il benessere prima di innamorarsi perdutamente dell'uomo sbagliato. Donatella è una ragazza madre a cui è stato tolto il figlio. Sono queste le due "solitudini" che si incontrano nel nuovo film di Paolo Virzí "La pazza gioia". E dal loro incontro nasce un'amicizia consolatoria che sará la salvezza per entrambe. Non era facile raccontare la malattia mentale in un road movie capace anche di far ridere di gusto. Virzí ci è riuscito in pieno, con una delicatezza ed una capacitá di raccontare le donne più unica che rara. Quelle che la societá etichetta come matte (solo perchè non allineate al modo di fare comune) sono le uniche a provare sentimenti veri, circondate da un mondo egoista e meschino incapace di comprendere la debolezza e la fragilitá altrui. [+]

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great steven venerdì 3 giugno 2016
la collaborazione virzì-archibugi dà ottimi frutti Valutazione 3 stelle su cinque
11%
No
89%

LA PAZZA GIOIA (IT, 2016) diretto da PAOLO VIRZì. Interpretato da VALERIA BRUNI TEDESCHI, MICAELA RAMAZZOTTI, VALENTINA CARNELUTTI, ANNA GALIENA, MARCO MESSERI, TOMMASO RAGNO, BOB MESSINI, SERGIO ALBELLI, MARISA BORINI
Villa Biondi è una clinica di Pistoia dove vengono ospitate donne affette da disturbi psichiatrici. Fra loro c’è Beatrice Morandini Valdirana, divorziata, in custodia giudiziaria perché ritenuta, al pari di gran parte delle altre ospiti, socialmente pericolosa, caratterizzata da una logorrea inarrestabile e da megalomania, il che le fa dispensare consigli alle altre donne senza che ciò le permetta di creare nessuna amicizia. [+]

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mauro2067 mercoledì 8 giugno 2016
non lo perdeteeee!!! Valutazione 4 stelle su cinque
11%
No
89%

 Sembra un “Thelma e Louise” all’italiana ma proprio perché noi siamo italiani ci basta la Toscana per organizzare una fuga e non tutto l’Arkansas fino giù in Messico, e a corrergli dietro ci sono solo un paio di assistenti di un ospedale psichiatrico e una suora che riescono al massimo a perdersi in un centro commerciale e non decine di poliziotti con vetture ed elicotteri.

La bravura di Virzì sta nel saper esplorare uno spazio infinito, quello mentale, con le sue paranoie, i suoi buchi, i suoi angoli oscuri. Dietro l’avventura di due donne, condannate ad un ricovero forzato con terapie di recupero, che fuggono alla ricerca di un amore, una per il figlio dato in adozione l’altra per un uomo tanto amato ma causa della sua rovina, c’è il tema della fragilità umana, di quanto possa essere facile perdere il proprio equilibrio quando si è troppo sensibili e fragili davanti a sentimenti forti come l’amore in una società che spesso non capisce ma che è sempre pronta a giudicarti e a punirti. [+]

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howlingfantod mercoledì 8 giugno 2016
folle....non vederlo Valutazione 5 stelle su cinque
18%
No
82%

Che poi uno non se ne potrebbe semplicemente tornare a casa dopo aver visto un film? Magari un po’ stravolto, forse dopo aver anche versato una lacrimuccia se il film era emotivamente forte. Che bisogno c’è di scrivere una recensione o delle riflessioni? Forse solo per condividere qualcosa che si è sentito per capire se anche gli altri lo hanno sentito. O magari per chiedere all’ autore se quel dettaglio è per come lo ha visto lo spettatore in questione il fulcro semantico del film stesso. Mi riferisco alla scena quando Beatrice e Donatella fuggono a bordo di un duetto decappottabile dalla casa della madre di Beatrice dove si sta girando un film, sfruttando, intromettendosi e poi fuggendo dalla scena del film stesso, nel/dal set, nel/dal cinema proprio, come a voler dire che il cinema sfrutta sè stesso e fugge da sé stesso per entrare nella realtà, da qui la sua forza espressiva e di rappresentazione della realtà e anche la sua vocazione direi “civile” ed etica per parlare di temi importanti e spesso taciuti e nascosti. [+]

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lorifu giovedì 9 giugno 2016
una pazza amicizia Valutazione 4 stelle su cinque
18%
No
82%

“La pazza gioia” è l’ultima fatica di Paolo Virzì, regista sensibile e raffinato che insieme a Francesca Archebugi ha confezionato questo bellissimo film puntando sulle straordinarie performance di Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti le due protagoniste, vittime e colpevoli di una società che non sempre ha gli strumenti per intervenire nei casi di quello che comunemente e riduttivamente viene definito “disagio mentale” e che porta lo spettatore a sintonizzarsi sui tanti episodi di cronaca quotidiana che non può non legare al fallimentare ricorso alle scartoffie e alla burocrazia che spesso ne minano l’efficacia. [+]

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filippo catani giovedì 9 giugno 2016
la pazza gioia Valutazione 4 stelle su cinque
18%
No
82%

Due donne si conoscono all'interno di una comunità di recupero per chi deve seguire un percorso dettato dal tribunale. Una sostanzialmente è una mitomane violenta mentre l'altra è una madre a cui è stato dato il figlio in adozione.
Due donne in fuga che provano a darsi alla pazza gioia ma che in realtà provano a modo loro a fare i conti con i problemi delle loro vite. Virzì dirige con grande maestria questa pellicola che offre un coraggioso spaccato non solo delle comunità di recupero ma anche e soprattutto degli ospedali psichiatrici giudiziari e delle realtà che si vivono in questi luoghi. Le due protagoniste variano tra autoironia e commiserazione ma cercando disperatamente di riannodare i fili del discorso. [+]

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iuriv venerdì 15 luglio 2016
matte? secondo alcune perizie si. Valutazione 3 stelle su cinque
0%
No
100%

Al termine della visione, mentre le note di Gino Paoli si posano sulla sequenza finale e sui titoli di coda, l'impressione è quella di aver assistito a una storia struggente ed edificante, che lascia dietro di se belle sensazioni. Riflettendoci a mente fredda, però, si rischia di scoprire che le cose non stanno esattamente così. Per la maggior parte del suo tempo il film si preoccupa di far accettare le sue protagoniste allo spettatore. Magari con il personaggio interpretato da Ramazzotti non è un 'impresa così difficile: Donatella Morelli è una ragazza spaesata e fragile come il cristallo e da l'impressione di rompersi in mille pezzi ogni volta che fa la mossa sbagliata. L'altra invece (Bruni Tedeschi) è ben più respingente, con i suoi quarti di nobiltà decaduta, la sua arroganza non troppo latente e il disturbo bipolare. [+]

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lunedì 18 luglio 2016
incredibile capolavoro di cinema italiano Valutazione 5 stelle su cinque
0%
No
100%

Impossibile non amare le due splendide protagoniste del film di Virzì, due Thelma e Louise nostrane, per un film che lascia il segno, commuove, fa riflettere e va dritto al cuore.
La tristezza delle loro storie è raccontata sempre con un pizzico di ironia e la maestria tipica di Virzì, per farci innamorare di Beatrice e Donatella, per  accompagnarle in questo loro viaggio attraverso ricordi, genitori assenti e la crudeltà di una vita e una società che non ti permettono errori, perchè quando sbagli seriamente purtroppo non ti viene più data la possibilità di tornare indietro.
Non siamo più disposti a perdonare persone fragili e meno fortunate di noi, nonostante i loro sentiementi, la loro voglia di vivere ed il loro continuo bisogno di affetti, sentimenti in continuo contrasto con la crudeltà della nostra moderna società. [+]

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afficarlo domenica 25 settembre 2016
delusione profonda Valutazione 2 stelle su cinque
0%
No
100%

dopo tanta attesa vedo in bluray il film e resto profondamente deluso , salvo solo l'interpretazione della tedeschi ( ottima attrice ) seppure a fianco della moglie del regista che ormai interpreta sempre la stessa parte ( guardare i film precedenti ) di persona sguaiata e sopra le righe; stavolta anche veste anoressica . assurda la costruzione del cast con solo due attrici professioniste ed il resto dilettanti allo sbaraglio e si vede profondamente . Potrei parlare inoltre delle inesattezze dal punto di vista medico-giuridico ma questo non lo possiamo chiedere ad un film ; ci vuole altro per vincere un oscar anche se veicolati da un grande battage pubblicitario ( come fu per sorrentino ).

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raffele domenica 22 maggio 2016
quelle vite fragili, pericolose Valutazione 4 stelle su cinque
28%
No
72%

Due donne scollegate dal senso comune, ma coinvolte nella realtà quanto basta per combinare un mare di guai e correre rischi terribili. Se Virzì e la Archibugi volevano penetrare con tenerezza e rispetto questo mondo sofferente, provocando sorriso e commozione, ci sono riusciti. L'hanno fatto con pennellate misurate, senza concentrare la storia solo sulla sottolineatura della cattiveria umana che sfrutta le persone fragili, permettendo di capire come lo schianto degli affetti, in una persona troppo vulnerabile, possa esitare in tragedia, lasciando intuire quali mondi possano esserci dietro certi occhi cupi, smarriti. E l'hanno fatto senza inserirsi in quel filone stucchevolissimo e stupidissimo, di certa letteratura dell'antipsichiatria secondo la quale eliminando farmaci, medici, infermieri queste persone rinascerebbero a nuova vita. [+]

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