La prima luce

Film 2015 | Drammatico, +13 108 min.

Anno2015
GenereDrammatico,
ProduzioneItalia
Durata108 minuti
Regia diVincenzo Marra
AttoriRiccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla, Luis Gnecco, Alejandro Goic .
Uscitagiovedì 24 settembre 2015
TagDa vedere 2015
DistribuzioneBim Distribuzione
RatingConsigli per la visione di bambini e ragazzi: +13
MYmonetro 2,96 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Vincenzo Marra. Un film Da vedere 2015 con Riccardo Scamarcio, Daniela Ramirez, Gianni Pezzolla, Luis Gnecco, Alejandro Goic. Genere Drammatico, - Italia, 2015, durata 108 minuti. Uscita cinema giovedì 24 settembre 2015 distribuito da Bim Distribuzione. Consigli per la visione di bambini e ragazzi: +13 - MYmonetro 2,96 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 25 settembre 2015

Quanto può essere straziante una separazione e come l'amore di un padre per suo figlio possa superare ogni confine. In Italia al Box Office La prima luce ha incassato 72,4 mila euro .

La prima luce è disponibile a Noleggio e in Digital Download
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Consigliato sì!
2,96/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA 2,83
PUBBLICO 3,06
CONSIGLIATO SÌ
Una storia molto personale dalla narrazione pulita e sobria.
Recensione di Paola Casella
giovedì 10 settembre 2015
Recensione di Paola Casella
giovedì 10 settembre 2015

Marco è un avvocato barese compagno della sudamericana Martina e padre di un bambino di sette anni, Mateo. Il rapporto di Marco con il figlio è improntato al gioco e alla tenerezza, quello con la compagna invece è fatto di silenzi, rancori e incomprensioni, ma l'uomo a malapena se ne accorge, fagocitato dalla sua professione e dalle incombenze quotidiane. Martina invece è alla frutta e la sofferenza le si legge in faccia: il suo unico desiderio è tornare nel suo Paese natale, portando con sé il piccolo Mateo. Quando Martina annuncia le sue intenzioni a Marco lui commette l'errore fatale (tanto comune nelle unioni infelici) di non prenderla sul serio, quando invece la disperazione (e la mancanza di un vero ascolto) rendono la donna assolutamente determinata a portare a termine il suo programma. Così Mateo si ritrova a 15mila chilometri dal padre, e Marco rimane a Bari da solo.
Vincenzo Marra racconta una storia molto personale, da lui stesso sceneggiata insieme ad Angelo Carbone, e si avverte quasi fisicamente il suo sforzo di non trascendere nei toni e di non fare del suo film un'arringa contro un sistema legale che spesso, nel corso delle separazioni, dà più valore al ruolo materno che a quello paterno, tutelando maggiormente i cittadini del proprio Paese che gli stranieri. Marra infatti è onesto nel mostrare come anche Martina sia stata trattata da corpo estraneo in Italia, in primis da Marco che non ha mai capito il suo disagio di "immigrata", oltre che quello di donna. A quel disagio il regista dà spazio nella parte iniziale della storia, mostrando la cecità di Marco e il suo disinteresse per l'infelicità profonda, ai limiti della depressione, della sua compagna. Per fare un paragone con un altro film con tematiche simili, Kramer contro Kramer sacrificava quasi completamente l'escalation di alienazione domestica che portava la protagonista ad abbandonare la sua casa e suo figlio (mentre il romanzo di Avery Corman dedicava tutta la parte iniziale a documentare quell'infelicità quotidiana). Marra invece riconosce ed evidenzia le ragioni di Martina, anche se poi ovviamente sposa quelle di Marco, e gradualmente sposta la donna nel colonnino dei cattivi. Molti uomini odieranno Martina e dimenticheranno che Marco, prima della decisione estrema della donna, non le ha mai chiesto scusa.
La narrazione è pulita, sobria, trattenuta, e la recitazione di Riccardo Scamarcio nei panni di Marco è tutta nello sguardo, uno sguardo che trasmette arroganza e affetto, ottusità e graduale consapevolezza, sgomento e frustrazione. La sceneggiatura fa di lui un avvocato (ma come, un principe del foro non poteva tutelarsi meglio, davanti alle intenzioni preannunciate dalla compagna?), sottolineando la sprovvedutezza di chi, sentendosi forte del proprio ruolo sociale e professionale e ignorando il peso delle proprie responsabilità private, è impreparato a ciò che avviene in ambito domestico.
Alcune sottolineature sembrano eccessivamente didascaliche (ad esempio lo zainetto di Mateo a forma di lupo cattivo e il brutto sogno del bambino), altre sono una metafora efficace di quanto certi atteggiamenti da "maschio latino" abbiano l'effetto di un boomerang, e chi li pratica finisca per raccogliere quanto seminato (con gli interessi). Marra struttura infatti il suo film a specchio, mostrando come l'isolamento in un Paese straniero e la mancanza di ascolto per Martina diventino il destino di Marco, come a dire: chi la fa, l'aspetti. Stesso dicasi per le scartoffie legali scritte in modo incomprensibile che Marco fa firmare ai suoi clienti e si ritrova poi a firmare lui stesso, senza comprenderne fino in fondo le conseguenze.
L'intuizione migliore del regista resta però la soppressione visiva di alcuni snodi emotivi, che toglie alla narrazione l'impatto strappalacrime del melodramma classico e rende ancora più forte l'impatto finale della storia.

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PUBBLICO
RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
giovedì 10 settembre 2015
no_data

Concordo con una recensione di un critico che dice "ll regista napoletano regala al Festival di Venezia 2015 uno dei pochi gioielli della Mostra di quest'anno."  Il film è emozionate ed estremamente sentito. Si ispira a vicende vere e riesce a comunicare la complessità emotiva di situazioni in cui si trovano bambini contesi da genitori di diverse nazionalità.&nbs [...] Vai alla recensione »

domenica 27 settembre 2015
Flaw54

Poco pubblicizzato, presente in una sola sala a Firenze:tufto lasciava pensare ad una mazzata pazzesca e invece le cose non stanno così. È un buon gilm, triste, talvolta disperato che ritrova la prima luce, come sostiene il mio amico Andrea, solo nel finale in mezzo al grigiore di una Santiago povera e periferica. È il dramma delle separazioni, definiamole internazionali.

sabato 4 febbraio 2017
vanessa zarastro

Marco e Martina hanno un figlio Mateo e vivono insieme a Bari dove lui fa l’avvocato. Qui i due abitano in un appartamento moderno con il terrazzo che guarda il mare, arredato con mobili e oggetti di design. Ma ciò non basta a Martina:è sudamericana e si sente infelice in una realtà in cui non s’identifica e con un uomo che probabilmente non ama più e che è [...] Vai alla recensione »

sabato 26 settembre 2015
Siebenzwerg

Film duro, che affronta il tema dei figli contesi, nei matrimoni misti, tra due nazionalità ma soprattutto è sull'odio distruttivo che c'è nelle relazioni d'amore e che travolge i malcapitati figli di quell'amore. Lo fa con passione e misura al tempo stesso. Scamarcio è ben calato nel personaggio, la moglie Ramirez un po' monocorde nel suo essere testarda [...] Vai alla recensione »

domenica 18 giugno 2017
stefano capasso

Marco e Martina vivono a Bari ed hanno un figlio di 7 anni. Lui avvocato sempre occupato dal lavoro, lei sola in un paese straniero, viene dal sud America. Il loro rapporto è ormai gelido, e Martina pensa solo a tornare ne suo paese. Ma c’è il problema del bambino che il padre non vuole assolutamente lasciare andare. Martina decide di fuggire con il figlio e per Marco comincerà [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 ottobre 2015
maumauroma

A Bari,Martina,giovane madre sudamericana ha avuto un figlio,Mateo,da Marco,avvocato.Stanca di tutto,del compagno.del suo lavoro,della citta' in cui vive,decide di tornare nel paese natale portandosi via il figlio.A Marco non restera' altro che imbarcarsi in un difficilissimo viaggio alla ricerca del figlio.Il film di Vincenzo Marra non spiega (o non vuole spiegare) a sufficienza le ragioni che spingono [...] Vai alla recensione »

mercoledì 30 settembre 2015
Flyanto

 Quanto possa essere doloroso e difficile un divorzio e quanto per l'amore di un figlio si possa accettare e sopportare è ben evidenziato nel film di Vincenzo Marra "La Prima Luce" . Il protagonista è un avvocato italiano (Riccardo Scamarcio) che vive a Bari con la moglie sudamericana (Daniela Ramirez) ed il loro figlio di circa otto anni.

lunedì 28 settembre 2015
no_data

E' il primo film che tratta un dramma purtroppo molto comune: la sottrazione di un bambino ad opera di uno dei genitori. Marra ha avuto il coraggio di rompere un tabu' consolidato e mostrare il livello di incredibile violenza psicologica che si fa anche sull'altro genitore, quello che subisce la sottrazione. Riccardo Scamaracio si rivela per me come un attore drammatico di grande levatura, perche' [...] Vai alla recensione »

martedì 4 settembre 2018
franco

Come si vede che è scritto da una donna. La fuga tradendo marito e rapendole il figlio. Le false accuse della madre scompaiono dando invece un apparenza di emancipazione e felicità raggiunta. Una distorsione mistificatoria ragguardevole.

martedì 26 aprile 2016
Ragthai

Unica pecca, il finale e' aperto, non svela proprio tutto l'epilogo.

venerdì 7 febbraio 2020
pedro

Un film ambiguo. Ambiguo anche nelle valutazioni. Il tema e importante e interesante. Concordo. Ma lo svolgimento cinematrogafico mi sembra, umilmente, pessimo. Con una sceneggiatura terribile, inconcepibile. Solo un esempio. E’ possibile che il padre, dopo tante peripezie, una volta l‘avvocato gli comunica che hanno rintracciato il figlio, risponda solo “avete chiamato la polizia&rd [...] Vai alla recensione »

domenica 3 luglio 2022
Giovanni

Ometto i commenti critici (ce n'è già abbastanza) ed espicito due mie perplessità. 1) Ma che razza d'avvocato è Marco? E' più ingenuo di una matricola di giurisprudenza. 2) Martina fugge in Cile a bordo di una nave-traghetto. Non mi risulta che vi siano collegamenti marittimi per persone tra Bari e Santiago del Cile.

mercoledì 5 settembre 2018
Letizia

mah.... il film è ben recitato nel complesso, ma mi sfugge la morale... è la storia di una madre che rapisce il figlioletto e lo porta all'altro capo del mondo, e il padre viene arrestato e processato per questo senza aver fatto nulla di male.. fin qui è una vicenda giudiziaria paradossale e ce ne sono di peggio nella realtà.

lunedì 23 luglio 2018
Sellerone

Dramma straziante che tocca un numero sempre maggiore di persone. Fino a che punto è giusto che la legge si intrometta in maniera esclusivamente burocratica in un dramma come questo? Strumentalmente si tratta di un padre avvocato che ha la forza di lottare per suo figlio, ma quanti genitori non riescono o si arrendono troppo presto? Al di là della denuncia, rimane un'interpretazione magistrale di Scamarcio [...] Vai alla recensione »

STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Lui è un avvocato che cerca di farsi strada in una professione piena di luci e ombre, lei è una giovane donna cilena che non sappiamo come quando e perché è approdata a Bari, si è innamorata di quest'uomo e con lui ha avuto un figlio. Sta di fatto che oggi vive con il pensiero fisso di tornarsene al suo paese, portandosi via il bambino. Il film segue questo processo di logoramento, separazione e fuga, [...] Vai alla recensione »

Marco Travaglio
Il Fatto Quotidiano

Non era facile per Vincenzo Marra, regista e sceneggiatore napoletano già collaudato (Vento di terra, Tornando a casa, L'ora di punta, I gemelli) raccontare in un film, un suo film, la tragedia che ha segnato la sua vita: la compagna che fugge in Sudamerica con il figlioletto per scomparire con lui per sempre. Ma ci è riuscito quasi completamente, con un'opera - La prima luce - presentata in anteprima [...] Vai alla recensione »

Valerio Caprara
Il Mattino

Suona sincero l'incoraggiamento che secondo noi va fatto agli autori di «La prima luce», piccolo film dignitoso nelle intenzioni e nell'approccio, ma poi bloccato da uno svolgimento che non ha mai la possibilità di metterle davvero a frutto. Marra, già ispirato e risoluto nelle vesti di documentarista («Il gemello» e «L'amministratore» sono titoli assolutamente da non perdere), si dimostra in questo [...] Vai alla recensione »

Alessandra Levantesi
La Stampa

Con La prima luce, Vincenzo Marra firma il suo film più convincente, focalizzando il racconto sul dramma di un giovane avvocato di Bari che si vede sottrarre l'amato figlioletto dalla moglie sudamericana, tornata in patria perché insoddisfatta del matrimonio e nostalgica della famiglia. La sceneggiatura dà un certo spazio a Martina e al suo ostinato ribadire un disagio di «immigrata», una solitudine [...] Vai alla recensione »

Massimo Bertarelli
Il Giornale

Dignitoso melò attorno a un figlio conteso. A Bari si sente incompresa la depressa grafica Martina (Daniela Ramirez), che non va più d'accordo con il compagno, il cinico avvocato Marco (Riccardo Scamarcio). Non può tenerli uniti neanche l'amore per il figlio Mateo. Lui si oppone al ritorno della moglie nel paese d'origine. Ma lei ritrova i passaporti nascosti e vola a Santiago.

Emiliano Morreale
L'Espresso

Un avvocato di Bari alla ricerca del figlio, che è stato portato in Sudamerica dalla madre depressa. La parte italiana del film è la migliore, con una descrizione dl rapporti familiari e del contesto sociale attenta, e un Riccardo Scamarcio credibile. Poi ci si perde un po', come il protagonista. In ogni caso la storia ha un suo interesse, almeno fino alla soglia del finale, plateale e incongruo.

NEWS
VIDEO
mercoledì 23 settembre 2015
 

Marco, cinico avvocato rampante, vive a Bari con la compagna Martina e il piccolo Mateo di otto anni. Martina, latino americana, si è trasferita in Italia quando ha conosciuto Marco ma la loro storia d'amore è ormai alla fine.

NEWS
lunedì 3 agosto 2015
 

Online su MYmovies.it il trailer ufficiale di La prima luce, film diretto da Vincenzo Marra e interpretato da Riccardo Scamarcio e Daniela Ramirez. Al cinema a partire dal 24 settembre, distribuito da BIM.

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