La teoria del tutto |
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Un film di James Marsh.
Con Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, Emily Watson, Simon McBurney.
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Titolo originale The Theory of Everything.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- Gran Bretagna 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 15 gennaio 2015.
MYMONETRO
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Una storia d'amore
di ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
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mercoledì 4 marzo 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il film di James Marsh è dolce, tenero, ironico, vitale, arioso. Sembra assurdo usare questi aggettivi per una storia quale quella rappresentata, la storia personale di Stephen Hawking, il fisico notissimo vuoi per le sue geniali teorie cosmologiche, vuoi per la gravissima malattia neurologica che lo costringe da decenni su di una sedia a rotelle completamente inabile, costretto a lottare contro mille limitazioni per mantenersi attivo. Eppure è così. Due grandi Eddie Redmayne (Stephen Hawking) e Felicity Jones (la moglie Jane) riescono – egregiamente diretti – a raccontare senza retorica una vita, a cui un grande amore, intelligenza, sensibilità, dignità, coscienza delle sempre rinascenti potenzialità della persona danno una cifra di grande fascino. Il regista gioca senza calcare la mano sulle sottili corrispondenze tra la teoria cosmologica di Hawkins e la capacità che hanno lui e Jane di riavvolgere il filo della vita e scoprire tenacemente, non senza momenti di crisi e difficoltà, una buona ragione per andare avanti, per trovare soluzioni ad ogni costo, per non arrendersi, in un universo che potrà registrare sconvolgimenti, buchi neri, esplosioni cosmiche, ma per la sua stessa essenza sconfinata implica comunque potenzialità infinite. Una circolarità creativa e vitale, che trova espressione ricorrente in molte immagini del film, contrapposta al fisico confinamento in spazi chiusi ed angusti dei momenti più bui. E’ questo filo rosso che ci lascia negli occhi piuttosto lo sguardo parlante in cui Stephen concentra la sua inestinguibile espressività, che non i suoi tratti deformati e il suo corpo sghembo imprigionato nella carrozzina, i caroselli gioiosi dei suoi figli piuttosto che i cedimenti del suo corpo; che rende vincente e convincente contro ogni logica la lunga complicità amorosa tra Stephen e Jane, e persino il tacito accordo che porterà ciascuno dei due per altre strade con un nuovo compagno. Il racconto filmico non indulge a sperimentalismi, la ricostruzione d’ambiente è curata sino al manierismo, ma tutto ciò non infastidisce troppo: corrisponde a un racconto che accetta tranquillamente l’anticonvenzionalità del convenzionale in una storia che è tutto meno che convenzionale, molto English style.
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