Tre manifesti a Ebbing, Missouri |
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Un film di Martin McDonagh.
Con Frances McDormand, Woody Harrelson, Sam Rockwell, Abbie Cornish.
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Titolo originale Three Billboards Outside Ebbing, Missouri.
Thriller,
Ratings: Kids+13,
durata 115 min.
- USA, Gran Bretagna 2017.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 11 gennaio 2018.
MYMONETRO
Tre manifesti a Ebbing, Missouri
valutazione media:
3,88
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Sinfonia drammatica nell'America profondadi ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
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giovedì 8 febbraio 2018 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bel film sull’ America profonda di quel che crudelmente è stato definito il white trash di zone rurali e semiabbandonate del Midwest. Mildred, donna povera, rabbiosa e disperata, non tollera che le indagini sulla figlia stuprata, uccisa e bruciata segnino il passo. La sua disperazione è tanto più forte quanto più le relazioni con questa figlia adolescente ribelle sono state in passato conflittuali e un suo rifiuto di prestarle la macchina per uscire ne ha indirettamente causato la morte orribile. Di fronte al muro di impotenza e indifferenza che la fronteggia, ha un’idea: tre giganteschi manifesti che interrogano la comunità e soprattutto lo sceriffo Bill Willoughby su quanto stanno facendo per risolvere il caso. Intorno a lei altri personaggi derelitti: l’apparente detentore di un potere ostile, lo sceriffo stesso, in realtà impotente quanto lei e per di più malato terminale di cancro; Jason Dixon, il poliziotto omosessuale violento per frustrazione, dominato da una madre autoritaria e cattiva; Red Welby, il ragazzo che l’aiuta a comporre i manifesti, povero Cristo interessato inizialmente solo alla pagnotta, ma poi soggiogato dall’energia selvaggia della protagonista e suo alleato; altri marginali, come l’amico nano, l’amica di colore, che la capiscono anche se lei nella sua ossessione non ha più spazio psicologico per capire nessuno. In quest’ambiente in cui persino la solidarietà si manifesta come violenza (i colleghi e gli abitanti del paese non tollerano che lo sceriffo sia attaccato, bruciano i manifesti, attaccano Red, sono ostili a Mildred) qualcosa alla fine succede, perché l’ottimismo umanistico americano non rinuncia ad offrire una via d’uscita: alla morte dello sceriffo Willoughby, un nuovo sceriffo porta un’aria nuova e l’apparentemente irrecuperabile poliziotto Dixon, a cui il vecchio sceriffo ha lasciato con una lettera un mandato di fiducia, avendo visto un’anima anche nella sua personalità deformata e violenta, si libera dal suo sé peggiore e offre a un aiuto alla protagonista. Su i due che partono insieme per nuove indagini il film si chiude, con molti punti interrogativi e un timido invito alla speranza. Questa parte finale di improbabile riscatto e miracolosa trasformazione è il punto debole del film, pur non togliendo molto alla sua qualità complessiva. La regia è ottima, con una forza e un uso sofisticato della macchina da presa alla Altmann, che dosa toni diversi e opposti con grande efficacia; la colonna sonora è tutt’uno con l’immagine e lo sviluppo drammatico; Frances McDorman è bravissima nel ruolo di Mildred, a cui presta un volto ed una gestualità di grande forza espressiva nella sua asprezza quasi autistica. Tre stelle e mezzo.
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