Le nostre Battaglie |
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Un film di Guillaume Senez.
Con Romain Duris, Laure Calamy, Laetitia Dosch, Lucie Debay.
continua»
Titolo originale Nos batailles.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 98 min.
- Belgio, Francia 2018.
- Parthénos
uscita giovedì 7 febbraio 2019.
MYMONETRO
Le nostre Battaglie
valutazione media:
3,66
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Dove sono le battaglie?di ZararFeedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar |
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lunedì 4 marzo 2019 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
E’ un film tenero e stanco sulla condizione di un poveraccio dei nostri tempi difficili, provato duramente sia sul versante del lavoro, sia su quello privato. Olivier è una brava persona, caposquadra in un’azienda di spedizioni tipo Amazon, impegnato a sopportare - e arginare per quanto possibile - il contorno spietato di tempi e ritmi disumani di lavoro, di competitività estrema, di licenziamenti facili, di disperati che non ce la fanno a reggere la pressione o l’esclusione. Il suo stress non gli consente di vedere la grande fatica di vivere della moglie Laura, che pur amando teneramente i due figli, tira avanti con sforzo, barcamenandosi tra casa e lavoro, troppo sola e sensibile, divorata dai mille compiti quotidiani e dal grigiore che la circonda. Improvvisamente Laura scompare: se n’è andata. Se c’è stato qualche preavviso, nessuno se n’è accorto, tranne forse il piccolo Eliot, quando difende strenuamente la mamma dal sospetto che gli abbia fatto del male (una bruciatura) consapevolmente. La sparizione di Laura è uno shock per Olivier, che annaspa. Fa qualche tentativo disorganico di ritrovare la moglie, poi cerca aiuto nelle donne della sua famiglia, sua madre e sua sorella, solidali con lui, ma anche - nonostante tutto - con Laura. Soprattutto faticosamente e progressivamente si adatta. Il titolo del film e la stessa situazione che si crea dovrebbero suggerire un personaggio o più personaggi impegnati in battaglie su più fronti, ma questo è tutto meno che un film di battaglia. Un riluttante adattamento e la ricerca di possibili vie di fuga è piuttosto la cifra di questa umanità mortificata, che non sa più che cosa sia la lotta. In questo senso il film coglie un segno dei tempi, ma lo rappresenta senza denunciarlo. Tutti fanno fronte come possono, accettano il dato di fatto e tirano avanti. Olivier impara a organizzarsi per gestire casa e lavoro, e mantenere un accettabile equilibrio con i figli, ai quali la madre manca terribilmente. Laura intanto ha scritto ai figli spiegando il suo gesto come un estremo necessario tentativo di salvare se stessa e, confermando il suo affetto, con una vaga promessa di tornare quando il problema sarà risolto. Quando sul lavoro offrono ad Olivier la possibilità di sostituire l’odiata responsabile delle risorse umane, a sua volta licenziata, occupando un posto che copre ipocritamente la pura e semplice gestione spietata dei lavoratori in funzione del profitto, il buon Olivier rifiuta. Un sacrificio, ma coperto da un’uscita di sicurezza: l’offerta di un posto di dirigente sindacalista in un’altra città. Sulla porta di casa lascia un messaggio per Laura: “On t’attend”. La conclusione è molto ben trovata, riproponendoci perfettamente il clima dell’intero film: tra perdite e negazioni nel politico e nel privato da una parte e viaggio verso il futuro dall’altra, non battaglie, ma un’attesa sospesa, vagamente colorata di speranza. In questo senso si muove la recitazione di Romain Duris, perfettamente in ruolo, ma non trascinante, e quella della moglie e dei due bambini, molto bravi. Contribuisce un’atmosfera di colori freddi ed opachi, di primi piani stagliati su incerte sfocature, desolante al punto giusto. Si è accostato questo film ai temi e allo stile dei Dardenne e persino a Ken Loach: da quel che s’è detto, si capisce quanto poco ci sia in comune. Lì non solo empatia, ma forza di giudizio e presenza forte, anche se sotterranea, di un orizzonte alternativo; qui stanca empatia e affettuosa condivisione con incerti orizzonti, quasi che il regista si identifichi totalmente nei suoi personaggi.
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