Disobedience

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La storia c'è, manca il mordente Valutazione 3 stelle su cinque

di Zarar


Feedback: 13464 | altri commenti e recensioni di Zarar
domenica 11 novembre 2018

La morte del padre rabbino porta la fotografa Ronit Krushka, che vive e lavora a New York, a Londra per i funerali, che si svolgeranno nella comunità ebraica ortodossa di cui il padre era la guida spirituale . Ci viene fatto capire subito che si tratta di un ritorno difficile , così come intuiamo a prima vista che Ronit non è lebrea ortodossa che ci aspetteremmo. Sbarcata nel grigio  suburbio londinese che ospita la comunità (grigio è il tono dominante di questo film) Ronit viene accolta – per noi ancora inspiegabilmente, se non fosse per i suoi modi liberi e disinvolti – con scarsissimo entusiasmo. Con una certa riluttanza la ospitano in casa Dovid,  giovane studioso della Torà probabile successore del rabbino morto, e la moglie Esti, ambedue . apprendiamo – cari amici di infanzia di Ronit. Mentre ancora ci chiediamo dove sia il nocciolo del problema, e siamo incerti tra labbandono delle radici ed  un risvegliarsi di fiamma di Ronit per Dovid reso problematico dal suo matrimonio, dopo un lungo crescendo di inespresso imbarazzo e disagio, out of the blue vien fuori che lo scandalo che aleggia nellaria ed è la chiave di tutto è la passione che in passato ha legato le adolescenti Ronit ed Esti. E' una passione  che né la fuga di Ronit,  né il piegarsi di Esti alle leggi morali della comunità, né gli anni di lontananza senza contatti  sono bastati a cancellare. Il fuoco si riaccende, ma questa volta Ronit non tace e non fugge, anzi forza le resistenze di chi le sta intorno, primi fra tutti Esti e Dovid, perché sia riconosciuto – anche in questa comunità chiusa e tradizionalista – il diritto alla libertà e alla scelta, ivi compresa la scelta di un amore inaccettabile per un ebreo ortodosso quale lamore lesbico. La storia tiene, ma il film non tiene del tutto. Il tema si fa strada a fatica tra molte ambiguità e la strategia del regista di svelare tardivamente i giochi confonde le idee piuttosto che aumentare il climax. Una certa pesantezza segna la recitazione degli attori: negli insistenti primi piani che valorizzano soprattutto Ronit e Dovid (malinconicamente inespressiva Esti) dovremmo cogliere sotto traccia un vulcano di passioni  compresse da un feroce autocontrollo e dalla più o meno cosciente obbedienza a una legge severa in parte imposta e in parte autoimposta;  invece per la maggior parte del film i personaggi sembrano trascinati  da forze inerziali, quasi  automi  non ben certi di dove andranno a sbattere. Così appaiono inaspettati e non veramente maturati i momenti della disobbedienza, quando le aspirazioni più profonde rivendicano i loro diritti, come nellincontro finalmente senza freni né remore  tra Ronit ed Esti in albergo, che pure è una delle scene più convincenti del film. La stessa catarsi finale si perde nel vago di una conclusione che non conclude, con una Ronit che toglie il disturbo, dopo quel po po di putiferio che ha scatenato. Ben diversa, ad es., lintensità con cui è resa  la costrizione di affetti ed emozioni e la difficile conquista di una libertà interiore in un film quale  Fill the void (La sposa promessa)  di Rama Burshtein, che si muove in un contesto analogo. Tuttavia il tema è interessante e gli spunti di riflessione non mancano.

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alaflai sabato 19 gennaio 2019
film perfetto!!
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Non condivido del tutto. Trovo il film perfetto nei modi,tempi ed esecuzione.
Contrariamente a quanto espresso nel libro , che ho trovato cinico e disincantato, questo film ha la forza ,tramite la dolcezza dei tre personaggi, di scardinare un mondo rigido ,basato su un'ortodossia claustrofobica.
Ronit sembra forte ,in realtà chiede di essere accettata rivendicando la sua diversità rispetto agli usi e costumi della comunità di Hendon;Esti ,tramite il ritorno di Ronit capisce che non può e non vuole più tacere sulla sua omosessualità e Dovid comprende di non essere pronto a fare la guida religiosa, rifiuta di fare il rabbino.
Illuminanti l'inizio del film ed il discorso di Dovid : " you are free". [+]

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maransimo lunedì 13 maggio 2019
tolgo il disturbo Valutazione 0 stelle su cinque
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Zarar, condivido le tue riflessioni con una sola speranza che quel "tolgo il disturbo" sia unafrase tradotta male.

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