La teoria del tutto |
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Un film di James Marsh.
Con Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, Emily Watson.
continua»
Titolo originale The Theory of Everything.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- Gran Bretagna 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 15 gennaio 2015.
MYMONETRO
La teoria del tutto
valutazione media:
3,23
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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SINGOLAREdi Luigi ChiericoFeedback: 36971 | altri commenti e recensioni di Luigi Chierico |
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mercoledì 26 ottobre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il regista James Marsh ha portato sullo schermo la vita dell’astrologo Stephen Hawking, non ha quindi dovuto inventarsi una storia fantastica, ha dovuto attenersi ai fatti reali e ai principi denunciati e dimostrati dal famoso astrofisico.Tutto perfetto: la narrazione,la bellissima fotografia,le riprese, l’ambientazione,a buona colonna sonora,la straordinaria interpretazione di Eddie Redmayne,lo stesso del bellissimo film “The danish girl”. Poco spazio è stato lasciato alla genialità del protagonista di cui si è narrata più la sua vita privata senza datare i momenti più salienti dopo quella del 1963 citata all’inizio del film. Nessuna sottolineatura all’incredibile errata previsione di “Potrà vivere 2 anni” nel 1963, là dove oggi ha 74 anni.L’attore recita benissimo, porta sul suo volto la maschera terribile del dolore,della malattia,della solitudine, ma il regista non lo invecchia, così come non lascia invecchiare la moglie Jane,eroica, interpretata dalla brava Felicity Jones e i genitori.Manca il pathos e il dramma che ha colpito la famiglia Hawking che appare subito rassegnata.Per la difficoltà di parlare ed esporre le sue teorie,per il poco spazio dedicatogli nel film,allo spettatore resta ben poco, peccato. Il film a mio avviso pur dovendo narrare la terribile storia del grande astrofisico di Oxford diventato professore a Cambridge avrebbe dovuto dar modo di far discutere e meditare sulle sue teorie che negherebbero l’esistenza si Dio.Si può sostenere che Stephen Hawking sia l’erede di Srinivasa Ramunjan vedi il film “L’uomo che vide l’universo”.Se per l’inglese basterà una semplice equazione per spiegare tutto e provare che il Tempo ha avuto un inizio,all’indiano, quand’era a Cambridge,abbiamo sentito dire:"Un'equazione per me non ha senso, se non rappresenta un pensiero di Dio."il film si apre con il protagonista sulla sedia a rotelle,un inutile anticipazione su quello che sarà il destino di Stephen Hawking,mentre la storia inizia con una magnifica ambientazione,una corsa in bici tra alberi e verde per poi assistere ad una gran festa con fuochi d’artificio,ed ancora in tutto quest’inno alla vita ecco anche un colpo di fulmine:lo studente,genio della fisica astronomica,si innamora di una dolcissima fanciulla che sacrificherà la sua vita per un amore impossibile.L’attore,vogliamo ricordare,anche nell’altro film citato,interpreta una vita difficile accanto ad una donna dall’amore grandissimo,da eroina.Molte immagini nel film piacciono ed in particolare la ripresa bellissima di una scala a chiocciola che si chiude in vortice come un buco nero. Terribile la ripresa durante il pranzo mentre i tasti neri del pianoforte accanto ai bianchi accompagnano il dolore ma anche il coraggio di affrontare la vita per un personaggio che non crede in Dio ma che fa della vita la sua filosofia di vita Come le stelle che brillano di radiazione termica svaniscono nel buio,lo stesso grande astrologo è destinato a svanire nel buio,fuori dal tempo e dallo spazio.Non così per il fisico Zichichi che ha scritto “Perché credo in colui che ha fatto il mondo” e per Einstein che affermando “Dio non gioca a dadi”ne riconosce l’esistenza. Il “dio tiranno” è stato generoso con Stephen sebbene colpito da una delle più terribili malattie specie per un genio come lui. Per conoscerlo meglio propongo la lettura del suo libro ”Dal bing bang ai buchi neri”.Sebbene l’attore abbia meritato moltissimo l’Oscar,non è sufficiente a far rientrare il film tra i capolavori.
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