La storia straordinaria di Stephen Hawking, fisico geniale, ancora vivente. Unendo la teoria dei quanti con la teoria della relatività, ha inteso proporre attraverso formule matematiche l’ipotesi della origine del mondo, della vita, e di riflesso la stessa ipotesi della sua fine, la “teoria del tutto”.
Il Regista J. Marsh, autore di documentari di successo, ne ha tratto il film, ora con numerose candidature all’Oscar 2015. Il film , ispirato al romanzo autobiografico di Jane Hawking, tratta la vicenda umana di Stephen, pur non trascurando ovviamente i necessari riferimenti scientifici.
Storia straordinaria ,si diceva, quella di Hawking. Studente modello a Cambridge, ottiene trionfalmente il dottorato di ricerca. Conosce Jane dedicata alle lingue straniere. Si innamorano. Ma a Stephen è diagnosticata la disastrosa “malattia del motoneurone”, ad evoluzione progressiva e a prognosi infausta, così si afferma nel 1963, entro 2 anni. Malgrado tutto questo Stephen e Jane si sposano. Avranno 3 figli. Il progresso scientifico e la rinomanza internazionale procedono di pari passo con l’aggravarsi della malattia, che , malgrado le previsioni, persiste ancora: Stephen ha raggiunto i 72 anni. Perde il controllo delle gambe, poi delle braccia, poi della deglutizione, per finire della parola. Ridotto fisicamente ad una vita vegetativa. Non sessualmente. Non intellettualmente. Continua a comunicare, a produrre pubblicazioni, coadiuvato da un moderno meccanismo di trasmissione del pensiero. Jane ha dedicato a Stephen la sua vita pur manifestando importanti divergenze. Lei è credente, crede in Dio creatore dell’Universo. Lui,ovviamente no. Divergenze fondamentali è vero. Ma unità di intenti nel capire la felicità dell’altro, che non può risultare sacrificata se si pensa soltanto alla propria. Jane avrà un altro compagno, Jonathan un musicista. Stephen va in America e sceglie come compagna Elaine, venuta a lui come iniziale badante..
I personaggi principali e secondari sono descritti accuratamente, nelle loro diverse dimensioni umane.
Stephen ha vissuto e vive intensamente la sua vita professionale e umana. Alla domanda perché non crede in Dio, risponde (con l’ausilio della macchina) che non dovrebbero esserci limiti nei confini del mondo e nel pensiero umano. Finchè c’è vita c’è speranza. Ogni uomo dovrebbe gestire la sua vita senza confini,cercando la felicità nei propri limiti, senza limitare la felicità degli altri.
Ad una vita e una storia straordinaria Mash ha fornito una trasposizione filmica straordinaria: Una scelta accurata dei luoghi e dei colori. Una evoluzione piena e realistica della vicenda, per quanto può essere realistica una storia straordinaria. Un accompagnamento della colonna sonora che si adegua con toni diversi ai diversi atteggiamenti dei personaggi e alla serenità o drammaticità degli accadimenti: Persino le code del film con le lettere che compaiono progressivamente e la colonna sonora che le segue adeguatamente, assume quasi l’aspetto di una sinfonia.
Contributo essenziale degli interpreti. Di Eddie Redmayne (Stephen) anzitutto. Ma anche di Felicity Jones (Jane): Entrambi meritatamente candidati all’Oscar.
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