La teoria del tutto |
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Un film di James Marsh.
Con Eddie Redmayne, Felicity Jones, Charlie Cox, Emily Watson, Simon McBurney.
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Titolo originale The Theory of Everything.
Biografico,
Ratings: Kids+13,
durata 123 min.
- Gran Bretagna 2014.
- Universal Pictures
uscita giovedì 15 gennaio 2015.
MYMONETRO
La teoria del tutto ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() |
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Finchè c'è vita c'è speranza.
di lucblaksFeedback: 1276 | altri commenti e recensioni di lucblaks |
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mercoledì 28 ottobre 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Credo sia superfluo raccontare la storia di Stephen Hawking,il cui nome rieccheggia costantemente nel firmamento della scienza moderna non solo per avere abbattuto le barriere della scienza stessa, ma anche per aver ostacolato il tempo di vita a lui concesso, trovandosi una cura lui stesso. E'però da considerare ardua l'impresa di raccontare la sua storia sia fisica che emotiva traducendola in immagini per il grande schermo. Ci riescono brillantemente la penna dello sceneggiaturo Anthony McCarten ( che ha adattato il libro autobiografico scritto dalla stessa Jane Hawking dal titolo My life with Stephen ) e l'occhio attento di Marsh in grado di mostrare sapientemente e in modo assolutamente raffinato le ambientazioni e circostanze cupe che hanno fortemente condizionato Hawking e tutti coloro che lo hanno accompagnato nel suo viaggio, senza mai sfociare nell'eccessiva brutalità che la tragica malattia del protagonista ha causato. Ma mai come in questo caso possiamo affermare che il film avrebbe ottenuto metà dei consensi che ha ricevuto senza la meravigliosa componente di interpreti in stato di grazia di cui è dotato. Meritato senza se e senza ma l'Oscar di Redmayne che riesce nell'impresa quasi impossibile di dare voce a chi è stata privata, di regalare al pubblico con estrema fedeltà non solo la fisicità di Hawking per la quale è stato fortemente elogiato ma anche e soprattutto il suo cuore. Ogni singola espressione, ogni singolo gesto, se pur sofferto, rappresenta una sfumatura nuova, una nuova figurina da aggiungere al ricco puzzle di questa meravigliosa interpretazione. Ma se la performance di Redmayne risulta impeccabile non è certo da meno quella della sua controparte femminile, l'intensa Felicity Jones. Fin dalla prima inquadratura la Jones si dimostra perfettamente convincente nei panni della moglie di Hawking, Jane. Lo si vede dalla sua brillante capacità di poter trasmettere l'intensa fragilità giovanile del suo personaggio tramutata quasi improvvisamente nella determinazione innata non solo di far sopravvivere il suo amato ma soprattutto di far sopravvivere le sue idee. Tutto questo attraverso un battito di ciglio,una lacrima, un sorriso e una naturalezza che poche attrici della sua età possono vantare di avere. Il resto del cast è puramente di contorno come è giusto che sia in quanto questo film appartiene unicamente ai due interpeti principali. La teoria del tutto non è un film perfetto. C'è chi sostiene che la pellicola abbia addolcito il personaggio di Hawking e chi sostiene che non sia stato dato abbastanza spazio alla scienza e forse è vero. Ma forse è anche vero che non è la scienza il motivo per cui questo film è stato realizzato. Forse proprio quella frase che il macchinario di Hawking, con quella sua voce robotica e assordante,afferma durante un suo convegno lo è: "Finché c'è vita c'e speranza". Finché c'è amore c'è speranza. La speranza di poter abbattere le barriere della malattia per poter realizzare qualcosa di grande, qualcosa che solo Hawking, con l'aiuto dell'amore che non gli è mai stato negato, è riuscito a realizzare. Forse è questo il motivo.
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