Visto in anteprima mondiale al festival del cinema di venezia devo dire che dopo il successo che ha avuto The three of life,l'attesa era alta. Entro in sala,dunque,con la consapevolezza che to the wonder sarebbe stato diverso del precedente ( che al sottoscritto non ha convinto per niente). NON HO MAI VISTO UN FILM COSì SCADENTE IN VITA MIA. Per quasi due ore cerchi di capire quale sia il senso della lagna a cui stai assistendo. Affleck non è mai stato così terribilmente inespressivo, la storia della McAdams è pressochè ridicola. Bardem e la Kurylenko fanno da ancora di salvezza al film, che per rimanere a galla necessitava ben altro. Splendida la fotografia come sempre,ma non basta per poter reggere un'intera pellicola. Interessanti invece i due minuti dell'italiana Mondello a cui,senza dubbio,avrebbero dovuto concedere più spazio. Nella sua ultima fatica dunque Malick sembra quasi voler infastidire il publico con riprese da capogiro,dal basso verso l'alto soprattutto, e riducendo i dialoghi pari a zero tecnica che in the three of life era quasi sopportabile,ma che in to the wonder è assolutamente irritante. Rassicurante il fatto che il disgusto che ho provato durante la visione di questo film, è stato provato anche da tutti gli spettatori in sala che lo hanno fischiato a squarciagola e alla fine lo hanno anche applaudito,si perché era finito. Peggio di the three of life pensavo non esistesse niente...ah no eccovi servito to the wonder.
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germano.centorbi
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mercoledì 24 ottobre 2012
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malick.
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"Per quasi due ore cerchi di capire quale sia il senso della lagna a cui stai assistendo." Questa tua affermazione attesta quanto poco tu abbia capito della poetica di Malick, ti consiglio di andare a guardare qualcosa di Curtiz, così cogli pienamente il senso del film.
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bloody mary
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domenica 6 gennaio 2013
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vedremo...
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...the tree of life mi ha annoiato per quanto era lungo... credo che non ci possa essere un giudizio universale per una qualsiasi opera d'arte... e Malick, si, spesso o lo ami o lo odi... dove sta la verità? Da ambo le parti ovviamente.
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brian77
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mercoledì 26 giugno 2013
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curtiz?
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Un film di Michael Curtiz al posto di uno di Terrence Malick credo che qualunque cinefilo lo vedrebbe di corsa...
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isabel_evans
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giovedì 4 luglio 2013
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mah
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come fai a dire che è inespressivo Ben Affleck?? ma è logico, la linea di pensiero del film è tutt'altra, non certo si punta all'espressività dei personaggi, l'essenziale non è quello...comunque non hai capito nulla!
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francis19
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lunedì 15 luglio 2013
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hai perfettamente ragione
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hai perfettamente ragione, il film e` veramente brutto. Se deve descrivere l'amore beh e` ben triste pensare che l'amore si riduce a piroettare al tramonto, e se deve descrivere le difficolta` della coppia certo che fantasia andare a scopare col primo bel ragazzotto che passa. E il prete che pare abbia perso la fede e sembra la cerca sotto il tavolo e negli angoli oscuri della casa. L'unico personaggio sensato la bambina che saggiamente va a vivere col padre.Ora gli entusiasti avranno visto e capito cose bellissime, beh ce le raccontino cosi` le capiamo pure noi.
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nadinax
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giovedì 25 luglio 2013
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meravigliosamente leggero
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Ah l'amore, l'amore...quante sequenze tirate per i capelli, gli orpelli, i saltelli...mooolto tirate, troppo e senza produrre l'atteso succo. Eh si lucblaks, qualcosa non ha girato nel verso giusto (sceneggiatura???), qualcuno non ha funzionato nel ruolo giusto (Ben Affleck ???), producendo "quell'irritante" sfinimento che riusciva a spegnere quelle aspettative che partivano dal piacevolissimo ricordo del suo precedente "The three of life". La regia non ha equilibrio, non c'è sostegno tra l'intensità delle immagini, la bellezza dei volti (Olga Kurylenko), la ricchezza dei dettagli e la leggerezza filosofeggiante della sceneggiatura. Il montaggio non convince quanto il senso del film. Ahimè quanta meraviglia sprecata nella ricerca di un naturale sentimento! Semplicemente Amore, come flusso, come insieme, come armonioso contrasto.
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Ah l'amore, l'amore...quante sequenze tirate per i capelli, gli orpelli, i saltelli...mooolto tirate, troppo e senza produrre l'atteso succo. Eh si lucblaks, qualcosa non ha girato nel verso giusto (sceneggiatura???), qualcuno non ha funzionato nel ruolo giusto (Ben Affleck ???), producendo "quell'irritante" sfinimento che riusciva a spegnere quelle aspettative che partivano dal piacevolissimo ricordo del suo precedente "The three of life". La regia non ha equilibrio, non c'è sostegno tra l'intensità delle immagini, la bellezza dei volti (Olga Kurylenko), la ricchezza dei dettagli e la leggerezza filosofeggiante della sceneggiatura. Il montaggio non convince quanto il senso del film. Ahimè quanta meraviglia sprecata nella ricerca di un naturale sentimento! Semplicemente Amore, come flusso, come insieme, come armonioso contrasto...Malick ne ha fatto un quadro sussurrante e poetico senza arrivare al succo. Per Francis 19, pensando ad un bellissimo film sull'amore, senza riserve ne timori, senza dubbio "Amour" di Haneke.
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cordobes
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sabato 27 luglio 2013
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...ma dove voleva parare????
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Bellissimo film ma alla fine mi sono chiesto: "ma dove voleva parare????" Con altri francesismi qualche altro spettatore....
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mxv_1974
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lunedì 11 novembre 2013
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facciamo un patto
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Ti chiedo scusa ma non posso accettare a cuor leggero la tua recensione...Sostenere che questo film sia il più scadente che hai visto in vita tua, mi fa pensare che tu non sia adatto a recensire film. D'altronde lo si capisce da come ti sei espresso. Facciamo così: tu mi spieghi come si può "fischiare a squarciagola" e io ti do' un paio di spunti per cogliere ciò che hai colpevolmente ignorato.ps. "spendida fotografia"...ma non hai mai visto un film così scadente in vita tua. mhaa
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stef952
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sabato 7 dicembre 2013
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scadente!!!!!!
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Caro Lucas che il film possa non esserti piaciuto,d'accordo i gusti sono gusti ,ma tacciarlo per film piu' scadente della vita tua,allora devi fare pace con te stesso,e.....ti consiglio di andare a vedere MORITURIS che troverai sicuramente interessante!
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reverendo casey
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venerdì 18 luglio 2014
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la sottile linea rossa
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"Peggio di the three of life pensavo non esistesse niente...".Tanto per capire meglio il senso di questa curiosa opinione...Qual'è il tuo giudizio su "La sottile linea rossa"?
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pcologo
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sabato 24 gennaio 2015
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malick è troppe cose.
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Non sono d'accordo. Se vai a vedere To the Wonder, come altri film di Malick, non devi aspettarti una storia, una trama ben definita. Il film di Malick è un ibrido tra cinema, poesia, filosofia, fotografia, paesaggio. E' uno spettacolo globale, ma può deludere e annoiare, se non lo si osserva con uno spirito differente. Bisogna andarci come si andrebbe ad una fiera per osservare personaggi, bancarelle, di tutto un pò. Bisogna osservare le immagini, riflettere sulle parole, apprezzare il movimento delle riprese di Malick che insegue i suoi personaggi, che li fa muovere come se ballassero. Non va capito, va guardato. Se non si cerca questo, è inutile andarlo a vedere, perchè i film di Malick non sono cinema come rappresentazioni della realtà in senso stretto, sono immagini catturate nel succedersi degli eventi, e commentate da un poeta.
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Non sono d'accordo. Se vai a vedere To the Wonder, come altri film di Malick, non devi aspettarti una storia, una trama ben definita. Il film di Malick è un ibrido tra cinema, poesia, filosofia, fotografia, paesaggio. E' uno spettacolo globale, ma può deludere e annoiare, se non lo si osserva con uno spirito differente. Bisogna andarci come si andrebbe ad una fiera per osservare personaggi, bancarelle, di tutto un pò. Bisogna osservare le immagini, riflettere sulle parole, apprezzare il movimento delle riprese di Malick che insegue i suoi personaggi, che li fa muovere come se ballassero. Non va capito, va guardato. Se non si cerca questo, è inutile andarlo a vedere, perchè i film di Malick non sono cinema come rappresentazioni della realtà in senso stretto, sono immagini catturate nel succedersi degli eventi, e commentate da un poeta. Questo genere di rappresentazione può piacere o non piacere. Però Malick vuol fare troppe cose insieme, e per me questo modo di fare cinema, pur apprezzando la grande creatività nello scegliere luoghi, inquadrature, musiche, alla lunga risulta inevitabilmente ripetitivo.
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vaalee
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martedì 3 febbraio 2015
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malik dedicati ai documentari
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concordo pienamente con lucblack.
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il mancio
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lunedì 7 settembre 2015
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wim wenders: vorrei ma non posso
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Sono completamente d'accordo con lucblaks.Il cinema che fa parlare le immagini è bellissimo. Ma bisogna essere capaci a farle parlare.Se vuoi fare un film alla Wenders, prima studialo per bene, e poi - credo sarà comunque meglio - rinuncia. Altrimenti finirà così.Un film in cui non viene mai spiegato (né a parole, che non esistono, né nelle immagini, splendide ma sterili) il perché di una sola delle azioni che vi avvengono. La potenza evocativa delle immagini? No, spiacente, ma le immagini non evocano e non spiegano proprio nulla.E non darei troppe colpe al povero Affleck con una faccia sola. Credo che qualunque attore, in un contesto simile, avrebbe fatto la stessa fine.Una cosa ha di buono questo film.
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Sono completamente d'accordo con lucblaks.Il cinema che fa parlare le immagini è bellissimo. Ma bisogna essere capaci a farle parlare.Se vuoi fare un film alla Wenders, prima studialo per bene, e poi - credo sarà comunque meglio - rinuncia. Altrimenti finirà così.Un film in cui non viene mai spiegato (né a parole, che non esistono, né nelle immagini, splendide ma sterili) il perché di una sola delle azioni che vi avvengono. La potenza evocativa delle immagini? No, spiacente, ma le immagini non evocano e non spiegano proprio nulla.E non darei troppe colpe al povero Affleck con una faccia sola. Credo che qualunque attore, in un contesto simile, avrebbe fatto la stessa fine.Una cosa ha di buono questo film. Mi ha messo voglia di rivedermi, uno di seguito all'altro, "Paris, Texas" e "Nel corso del tempo". Così. Per riappacificarmi col cinema che parla per immagini!
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