Titolo originale | La Chambre Bleue |
Titolo internazionale | The Blue Room |
Anno | 2014 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 75 minuti |
Regia di | Mathieu Amalric |
Attori | Mathieu Amalric, Léa Drucker, Stéphanie Cléau, Mona Jaffart, Laurent Poitrenaux Serge Bozon, Blutch, Veronique Alain, Paul Kramer, Alain Fraitag, Christelle Pichon, Mustapha Abourachid, Olivier Mauvezin, Alexandre Patoyt, Henri Cherel, Tonio Chanca, Jean-Yves Cresenville, Nicolas Beliard, Laetitia Lebreton, Claude Picoron, Grégory Bouron, Joseph Ancel, Marie-Agnès Renard, Pierre Milon (II), Nelly Jousserand, Evelyne Ancel, Camille Péri, Christian Elek, Thierry Lezeau, Arnaud Gaudin, Jean-Claude Daudin, Isabelle Catona, Jean Cherruault, Marc Garnier, Christine Milon, Erwan Barbier, Christophe Aubry, Carlos Fernandes, Patrick Brillet, Loïc Simon, Silvia Da Silva, Julien Gayet, Béatrice Clement. |
Tag | Da vedere 2014 |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 3,24 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 28 marzo 2022
Il film da regista di Mathieu Amalric, ispirato a un romanzo di Georges Simenon. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Cesar,
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CONSIGLIATO SÌ
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Julien e Esther s'incontrano in una camera d'hotel tappezzata di azzurro, per amarsi appassionatamente e scambiare qualche parola dopo l'amplesso. Un dialogo senza impegno, o almeno così crede Julien. Di fronte alle domande del commissario di polizia, però, non ne è più sicuro. Arrestato per l'omicidio del marito di Delphine, che forse non ha mai commesso, Julien scopre che ricordare può essere un'azione complessa, che le immagini affiorano prepotenti, si accavallano, si ripetono e possono farsi rapidamente materia di ossessione.
Amalric è un uomo di cinema, in senso ampio, e ha visto bene quanto cinema si nascondeva tra le pagine di questo Simenon, nella sostanza stessa del racconto. Coraggiosamente, ha cercato tutt'altro soggetto e tutt'altro stile rispetto alla precedente e riuscita esperienza di regia, Tournée, e ha fatto bene. Ma Amalric è anche un ottimo attore, uno dei migliori della sua generazione, e si è giustamente regalato un ruolo dei più intriganti e sofisticati, quelli in cui la direzione di un solo sguardo, un gesto delle mani, un moto di insofferenza, raccontano e confondono, creano da soli il mistero. Julien infatti è confuso, prima dalla donna, dal suo magnetismo, poi dalle conseguenze di quei pochi incontri, disorientanti, abnormi, definitive. Amalric recita un personaggio che recita a sua volta, indossa la nudità dell'amante, i calzoncini da spiaggia del bravo marito, l'apprensione del padre di famiglia, la paura, l'orrore muto. Al suo fianco, Lea Drucker, è una scelta poco scontata, quasi sorprendente, di sicuro apprezzabile.
Pialat, Téchiné, Chabrol, persino i Dardenne: tanti hanno immaginato la Camera Azzurra senza poi passare all'azione. La trasposizione di Amalric porta in sé qualcosa dell'L'inferno di Chabrol, oltre che evidentemente della La signora della porta accanto (tanto Clouzot che Truffaut erano, d'altronde, grandi estimatori di Simenon), ma predilige un registro più freddo, contenuto, geometrico. Non è un film che ambisce ad essere più grande di quel che è, è un film che ha il suo maggior pregio, anzi, nell'indovinare la misura. Si esce da una stanza del presente per entrare direttamente in un altro interno del passato, e viceversa: non c'è bisogno di allestire altro nel mezzo, di cercare il cinema fuori dal testo, perché è tutto già lì. Nel mistero, nella suspence, nel "potrebbe essere" che ogni inquadratura suggerisce e contraddice.
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La sceneggiatura è buona e riesce a trasportare il romanzo in modo efficace. Meno efficace è la regia: televisiva. Buone interpretazioni di tutti gli attori con una menzione per la Drucker, davvero sorprendente. Il film parte lento ma acquista sempre più interesse man mano che i piani si sovrappongono. Non un vero poliziesco ma un dramma malinconico su sfondo giallo.
Visto al TFF . Ottimo un gran bel film . Bravo il regista , bravi gli attori . L'atmosfera dei romanzi di Simenon c'è . Il dubbio finale rimane come Simenon avrebbe voluto . Certo la madre con i capelli rossi ed i guanti di gomma è un bel indizio . Piccolo consiglio , la lettura del romanzo è un'ottima idea .