Titolo originale | Sur la piste du Marsupilami |
Anno | 2012 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Belgio |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Alain Chabat |
Attori | Jamel Debbouze, Alain Chabat, Aïssa Maïga, Alejandro Hernandez Itxla, Alberto Cirilo Pacheco, Bruno Davita Del Carmen Carmona, Fausto Leon Alandia, Bruno Agustin Cid Sanchez, Julian Sedgwick Erika Carlsson, Jade Nuckcheddy, The Great Khali, Patrick Timsit, Liya Kebede, Géraldine Nakache, Lambert Wilson, Fred Testot, Jacques Weber. |
Uscita | giovedì 28 marzo 2013 |
Tag | Da vedere 2012 |
Distribuzione | Made in Italy Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,13 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento domenica 27 ottobre 2013
Il giornalista Dan Geraldo, in missione nelle selvagge terre della Palombia, deve provare al mondo intero l'esistenza del marsupilami, un animale mai avvistato prima.
CONSIGLIATO SÌ
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Dan Geraldo è un reporter in cerca di uno scoop che salvi la sua trasmissione dalla chiusura. Inviato in Palombia sulle tracce della tribù dei Paia, finisce invece, grazie alla sua guida locale di nome Pablito, sulle tracce del Marsupilàmi, un oviparo leggendario, mezzo leopardo e mezzo koala, alla cui esistenza non crede nessuno, ad eccezione dello stesso Pablito. Eppure, lungo quella pista nella giungla, si sta muovendo anche il professor Hermoso, un vecchio botanico che ha ritrovato la gioventù grazie ad un'orchidea miracolosa, che potrebbe essere legata niente meno che al Marsupilami.
Vero e proprio one-man-show di André Chabat, sceneggiatore-regista-attore e produttore, Marsupilami è però, con grande evidenza, anche un'opera molto generosa: non solo perché Chabat divide la scena in parti eguali con Jamel Debbouze, dando vita ad un simpatico buddy movie, ma soprattutto perché dà al pubblico tutto quel che riesce a tirar fuori dal cilindro. C'è la fiaba, la satira (le pubblicità delle creme contro l'invecchiamento), il grottesco, il demenziale, il visto e l'inedito, ma di certo non c'è traccia di pigrizia creativa, e questo è il primo e il miglior merito del film.
Ma c'è dell'altro, che probabilmente riporta all'unità i tanti toni appena elencati: c'è lo spirito del fumetto. Creato dal belga André Franquin all'inizio degli anni Cinquanta, il Marsupilàmi compare infatti per la prima volta sul settimanale a fumetti Spirou, per poi vivere altre due vite, prima di quella odierna e cinematografica, come protagonista di serie animate. Chabat si lascia ispirare dalle forme del fumetto e del cartone animato, riempiendo il film di suoni, colori, di personaggi buffi e bulli e di bambini che hanno bisogno di sapere che la fantasia è qualcosa di reale e salvifico e non soltanto una bugia imbonitrice. Pensato per un pubblico realmente family, che possa assommare infanti e canuti, Marsupilami è uno spettacolo che non annoia, un pastiche dal sapore forse un po' rétro ma dalla scrittura fresca e vivace, privo di qualsiasi volgarità. Quasi una specie in via d'estinzione (appunto), che Chabat ha saputo invece riportare in auge con leggerezza e misura, e per questo è stato premiato, in patria, da incassi record.
Miglior attore non protagonista: Lambert Wilson nei panni (succinti) del dittatore della repubblica immaginaria di Palombia, innamorato perso di Céline Dion.
Divertimento assoluto, questo deve essere stato il motto che ha ispirato autori, sceneggiatori, produttori ed interpreti di questa strampalata, esagerata, a suo modo geniale ed originale creazione francese. C'è davvero di tutto nella sarabanda ambientata in un immaginario paese del Sudamerica dove un reporter francese sull'orlo del licenziamento e un veterinario sommerso dai debiti partono alla ricerca [...] Vai alla recensione »
per noi italiani è difficile apprezzare marsupilami,in Francia han fatto fumetti e altro, e ora dopo un pò di anni l'han ripreso attraverso questo film. Lo posson vedere tranquillamente anche i grandi, non è esclusivamente per kids
Nonostante la bravura del simpaticissimo Jamel il film è un po' povero di idee. La comicità vorrebbe essere rivolta sia ai più piccoli che agli adulti, con il risultato di scontentare un po' tutti. Anche l'idea del dittatore fanatico di Celin Dione è eccessivamente tirata per le lunghe. Belli gli effetti speciali.
L'impronunciabile parola è il nome di un animale straordinario, inventato agli inizi degli anni 50 dal fumettista francese André Franquin. Di aspetto è una specie di pelouche leopardato, dotato di una forza erculea e di una coda che supera gli otto metri. A tentarne di nuovo la ricerca, dopo una sessantina d¿anni, è Alain Chabat, che ama l'universo del fumetto avendo diretto, con Asterix & Obelix missione [...] Vai alla recensione »