sylya
|
domenica 27 gennaio 2013
|
un obiettivo non raggiunto
|
|
|
|
Bisogna cominciare con il dire che il film dura tre ore, e tuttavia scorre in modo molto piacevole, prende a sufficienza e non annoia, lasciando allo spettatore la curiosità di vedere come andrà avanti. Probabilmente il fatto che siano sei storie intrecciate è positivo e negativo insieme. Se da un lato contribuisce a rendere fin troppo frammentaria la storia, e dunque non sempre del tutto limpida, dall'altro comunque permette di non addormentarsi durante la visione e suscita sufficiente curiosità. Gli attori sono piuttosto bravi, onestamente non ho notato nessuno che fosse "eccelso" come invece ho letto su altre recensioni, però è indubbio che ciascuno, interpretando numerosi ruoli diversi, riesce a mostrare la propria dinamicità e le proprie capacità interpretative decisamente buone.
[+]
Bisogna cominciare con il dire che il film dura tre ore, e tuttavia scorre in modo molto piacevole, prende a sufficienza e non annoia, lasciando allo spettatore la curiosità di vedere come andrà avanti. Probabilmente il fatto che siano sei storie intrecciate è positivo e negativo insieme. Se da un lato contribuisce a rendere fin troppo frammentaria la storia, e dunque non sempre del tutto limpida, dall'altro comunque permette di non addormentarsi durante la visione e suscita sufficiente curiosità. Gli attori sono piuttosto bravi, onestamente non ho notato nessuno che fosse "eccelso" come invece ho letto su altre recensioni, però è indubbio che ciascuno, interpretando numerosi ruoli diversi, riesce a mostrare la propria dinamicità e le proprie capacità interpretative decisamente buone. Le scenografie sono molto belle, gli effetti speciali ben fatti, la regia adeguata, con alcune ottime trovate. Il montaggio, come dicevo, risulta un po' confusionario, ma immagino che fosse comunque un sacrificio da fare, dovuto alla struttura stessa della storia. Detto questo, come al solito devo fare alcuni appunti. Prima di tutto non mi spiego come si possa considerare questo film un capolavoro che cambierà la storia del cinema (ho letto più di una recensione in cui il concetto sembrava essere proprio questo)..onestamente il film non mi sembra porti con sè chissà quale enorme innovazione. Ho sentito dire che il concetto di Cloud Atlas fosse mostrare come ogni azione passata o futura generi una conseguenza, dunque a mio avviso lo scopo, se davvero era questo, non è stato raggiunto, dal momento che gli elementi di questo presunto intreccio sono pochi e spiccioli, spesso molto superficiali (la canzone del compositore che viene ritrovata? D'accordo, è anche ovvio, essendo una canzone uscita qualche anno prima venga ritrovata. Quindi? Non ha neppure alcuna funzione nella narrazione!). Ho letto, ben più saggiamente, di come questo film mostri sì una continuità, ma non storica -dunque non negli eventi- bensì spirituale e filosofica, ovvero riscontriamo come in ogni storia si ripropongano certi ideali (amore, libertà..) che mostrano l'essere umano nelle sue evoluzioni e scelte, che finiscono per essere sempre, e fortunatamente, in quelle direzioni. Questo, a mio parere, per quanto possa riscontrarsi in Cloud Atlas, fa del film l'ennesima fiera del buonismo popolare. Non nego che si tratti di un film ben fatto e piacevole, tuttavia non dà affatto gli spunti di riflessione che dicono voglia dare: la filosofia è pensiero, ed un film dove i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi, non fa affatto pensare: dà la pappa pronta e, semmai, può far religione. Non si vede mai, o quasi, l'approfondimento della VERA natura umana, quella ambigua, indecisa, contraddittoria natura in cui non c'è una personalità buona ed una cattiva nei panni di mostro verde e brutto, che dà suggerimenti sbagliati (cito un personaggio in particolare) che la parte buona non deve ascoltare, bensì una sola personalità che agisce spinta dalle forze di un dramma personale che non è necessariamente pazzia e che spesso la porta a compiere atti immorali non solo per mero gusto di crudeltà o codardia. Per non parlare della tendenza a vedere del buono in ogni azione liberale, senza considerare la controparte se non come necessariamente sbagliata. Insomma, il film è un bel film, piacevole da vedere e adatto allo spettatore che non si aspetta alti lidi interpretativi ed una tridimensionalità psicologica approfondita, tuttavia manca assolutamente dell'innovazione tanto acclamata e di qualunque spunto di pensiero profondo, tranne qualche divertente speculazione sul transfert spirituale che però è, appunto, solo speculazione.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a sylya »
[ - ] lascia un commento a sylya »
|
|
d'accordo? |
|
gianleo67
|
domenica 2 giugno 2013
|
la prolissa magniloquenza del fratelli wachowski
|
|
|
|
Cosa unisce eventi e personaggi di epoche diverse che combattono contro le convenzioni sociali per l'affermazione di un ideale più alto di verità e giustizia, per il dominio dell'amore sulla morte, per la generosa eredità di una sublime astrazione artistica come una melodia onnisciente sul destino dell'uomo. E' la domanda cui provano a rispondere i fratelli Wachowski (con la collaborazione di Tom Tykwer) orchestrando arditamente il sestetto di una sinfonia di destini: un giovane avvocato inglese dagli ideali libertari nel viaggio di ritorno dalle Indie Occidentali su di un brigantino di memoria darwiniana; le vicende di un giovane e talentuoso compositore omosessuale nell'inghilterra puritana e classista degli anni'30; una giovane giornalista di colore che prova a sventare una cinica macchinazione stragista nell'America della crisi energetica degli anni '70; le peripezie di un vegliardo editore dei nostri giorni alle prese con gli spietati secondini di un ospizio per anziani; lo spirito di ribellione che anima la giovane 'replicante' di una postmoderna società dei consumi rigidamente suddivisa in classi di purezza genetica; il difficile percorso verso la conoscenza e l'amore di un inquieto pastore di una Terra post-apocalittica dove convivono le primitive vestigia di una civiltà regredita all'età del ferro e le navi a propulsione atomica di una misteriosa comunità di sopravvissuti all'olocausto nucleare.
[+]
Cosa unisce eventi e personaggi di epoche diverse che combattono contro le convenzioni sociali per l'affermazione di un ideale più alto di verità e giustizia, per il dominio dell'amore sulla morte, per la generosa eredità di una sublime astrazione artistica come una melodia onnisciente sul destino dell'uomo. E' la domanda cui provano a rispondere i fratelli Wachowski (con la collaborazione di Tom Tykwer) orchestrando arditamente il sestetto di una sinfonia di destini: un giovane avvocato inglese dagli ideali libertari nel viaggio di ritorno dalle Indie Occidentali su di un brigantino di memoria darwiniana; le vicende di un giovane e talentuoso compositore omosessuale nell'inghilterra puritana e classista degli anni'30; una giovane giornalista di colore che prova a sventare una cinica macchinazione stragista nell'America della crisi energetica degli anni '70; le peripezie di un vegliardo editore dei nostri giorni alle prese con gli spietati secondini di un ospizio per anziani; lo spirito di ribellione che anima la giovane 'replicante' di una postmoderna società dei consumi rigidamente suddivisa in classi di purezza genetica; il difficile percorso verso la conoscenza e l'amore di un inquieto pastore di una Terra post-apocalittica dove convivono le primitive vestigia di una civiltà regredita all'età del ferro e le navi a propulsione atomica di una misteriosa comunità di sopravvissuti all'olocausto nucleare.
Opera complicata (ma non complessa) e magniloquente quella degli autori di Matrix, è una strana miscellanea di generi diversi (il dramma avventuroso, il dramma sentimentale,il thriller politico, la commedia sociale, la fantascienza filosofica, il fantasy post-apocalittico) che ambisce a raggiungere il difficile sincretismo del saggio filosofico attraverso la costruzione di un complesso puzzle di quadri narrativi distinti e autonomi ricomposti nella cornice di una narrazione unitaria attraverso le mirabolanti acrobazie del montaggio e la suggestione di temi e sentimenti comuni che sembrano attraversare le storie come il filo conduttore di una sinfonia sublime e definitiva, nella bizzarra e ironica casualità di un mondo di destini conseguenti: una provvidenziale metempsicosi di spiriti liberi che rivendicano e perpetuano l'affermazione dell'amore sulla morte contro la grettezza e la stupidità delle retrograde civiltà di ogni tempo. Ne riesce un filmone decisamente prolisso (quasi 3 ore) ma tuttaltro che noioso, dove alla spettacolare visionarietà figurativa (fatta di effetti speciali ma anche di una notevole perizia scenografica) si alterna l'accuratezza della ricostruzione d'ambiente, la perfetta conoscenza dei meccanismi di genere, la camaleontica versatilità degli interpreti (utilizzati in ruoli diversi nelle diverse storie meta-temporali) e soprattutto il tentativo (non perfettamente riuscito) di agganciare questa epica dei sentimenti all'oscuro simbolismo di una civiltà umana dove emerge, quasi invisibile, il segno riconoscibile di una provvidenziale predestinazione (il simbolo messianico della stella cometa). Non ostante i limiti di una struttura narrativa così articolata e dispersiva ed la necessaria monotonia del registro che sembra appiattire le vicende in una sorta di temporalità sospesa e onnisciente (escamotage che banalizza il raccordo delle diverse 'anime narranti') è un film di cui si apprezzano il coraggio di una costruzione ambiziosa e insolita (in totale disprezzo del ridicolo cui va incontro), l'efficacia di un cinema d'azione dinamico e avvincente, rari momenti di vibrante e misurata elegia e la sottile ironia di alcune scelte espressive (lo strano favellare di Hanks ci ricorda con una certa nostalgia l'italiano medievale e maccheronico ideato da Monicelli nel suo Brancaleone da Norcia). Film dove prevalgono le componenti di regia e di scrittura più che di recitazione, si avvale comunque di un cast notevole tra cui la faccia da eterno naufrago di Tom Hanks, l'arzilla intelligenza di un estroverso Jim Broadbent e soprattutto l'energica avvenenza di una splendida Halle Berry, 'abbronzata' eroina femminista sulla tracce di una macchinazione lobbistica che ricorda un classico del genere con Robert Redford. Prolissa magniloquenza del fratelli Wachowski.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianleo67 »
[ - ] lascia un commento a gianleo67 »
|
|
d'accordo? |
|
tiaulicchiu
|
lunedì 14 gennaio 2013
|
sei storie, molti messaggi, una morale.
|
|
|
|
Per farmi un’idea su quale film andare a vedere, tra le cento cose che uno solitamente faccio, consulto anche i forum che parlano di cinematografia. Quello che mi ha sorpreso leggendo le recensioni per questo film è stato che non capivo con precisione ciò che gli spettatori avessero visto. Era tutto una contraddizione non si riusciva a definire chiaramente cosa riguardasse il film. Erano tanti punti di vista che messi insieme…boh!
Una tale premessa non poteva non incuriosirmi ed è stato durante la visione che ho compreso quanto effettivamente fosse difficile esprimere i sentimenti, le emozioni, le morali che la proiezione vuol far nascere nello spettatore.
Il film narra di sei storie (così dice chi le ha contate, io no) che si intrecciano in un’ unica morale.
[+]
Per farmi un’idea su quale film andare a vedere, tra le cento cose che uno solitamente faccio, consulto anche i forum che parlano di cinematografia. Quello che mi ha sorpreso leggendo le recensioni per questo film è stato che non capivo con precisione ciò che gli spettatori avessero visto. Era tutto una contraddizione non si riusciva a definire chiaramente cosa riguardasse il film. Erano tanti punti di vista che messi insieme…boh!
Una tale premessa non poteva non incuriosirmi ed è stato durante la visione che ho compreso quanto effettivamente fosse difficile esprimere i sentimenti, le emozioni, le morali che la proiezione vuol far nascere nello spettatore.
Il film narra di sei storie (così dice chi le ha contate, io no) che si intrecciano in un’ unica morale. Il ritmo con il quale la regia cambia la storia in narrazione, all’inizio, disorienta, ma nel prosieguo delle scene se ne coglie la forza. Non c’è distinzione tra passato, presente e futuro. I nostri destini sono tutti uniti. La citazione “da grembo a tomba siamo tutti legati ad altri” univa concettualmente le storie. Non è l’idea del “cerchiolo” della vita , ma il concetto che l’uomo è sempre uguale a sé stesso in qualsiasi epoca egli viva. I suoi pregi ed i suoi difetti sono sempre simili, sempre gli stessi. La storia si ripete perché l’uomo è sempre uguale a sé stesso in qualsiasi tempo. La nostra vita è interlacciata a quella degli altri tanto che un atto di pietà o di violenza fatta ad altri si ripercuote, volente o nolente, sulla nostra vita.
Il destino appare scritto, ma quando l’uomo decide di piegarlo al proprio volere può portare conseguenze inaspettate così che il concetto di positivo e negativo, utile e dannoso, bene e male, diventano relativi.
La ridondanza dei concetti, quando si è giunti alla fine, chiarisce tutto e quando ci si alza dalla poltrona, dopo quasi tre ore, si ha la soddisfazione di aver visto un film completo in cui tutto è stato detto e chiarito.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a tiaulicchiu »
[ - ] lascia un commento a tiaulicchiu »
|
|
d'accordo? |
|
no_data
|
martedì 26 febbraio 2013
|
magnifico e da consigliare.
|
|
|
|
Chi lo associa a Matrix, semplicemente non ha visto il film! Un film splendido, dove storie di vite separate in tempi diversi si trasformano nel ciclo stesso dell'universo dove le azioni fatte in quella vita si ripercuotono nelle altre.
L'unico film a cui potrei associare Cloud Atlas, come pensiero non come trama o sviluppo, è quello di "K-Pax" dove la frase:
"Vorrei dirti una cosa Mark, una cosa che ancora non sai. Noi K- Paxiani abbiamo vissuto abbastanza a lungo da averlo scoperto. L'universo si espanderà, poi tornerà a collassate su se stesso e poi si espanderà di nuovo ripetendo questo processo all'infinito. Quello che non sai è che quando l'universo si espanderà di nuovo tutto sarà come adesso e qualunque errore commetterai in questa vita lo ripeterai al tuo prossimo passaggio quindi, il consiglio che ti do è di fare le scelte giuste questa volta perché, questa volta, è tutto ciò che hai".
[+]
Chi lo associa a Matrix, semplicemente non ha visto il film! Un film splendido, dove storie di vite separate in tempi diversi si trasformano nel ciclo stesso dell'universo dove le azioni fatte in quella vita si ripercuotono nelle altre.
L'unico film a cui potrei associare Cloud Atlas, come pensiero non come trama o sviluppo, è quello di "K-Pax" dove la frase:
"Vorrei dirti una cosa Mark, una cosa che ancora non sai. Noi K- Paxiani abbiamo vissuto abbastanza a lungo da averlo scoperto. L'universo si espanderà, poi tornerà a collassate su se stesso e poi si espanderà di nuovo ripetendo questo processo all'infinito. Quello che non sai è che quando l'universo si espanderà di nuovo tutto sarà come adesso e qualunque errore commetterai in questa vita lo ripeterai al tuo prossimo passaggio quindi, il consiglio che ti do è di fare le scelte giuste questa volta perché, questa volta, è tutto ciò che hai".
Per comprendere veramente le storie e il loro dipanarsi nei tempi potrebbero essere chiarificatori i titoli di coda. Importanti quanto il film stesso, per chi non avesse notato o cercato tutti gli indizzi. Un po la soluzione spiegata alla fine delle parole crociate.
Il mio consiglio è guardarlo, e assaporare con calma un film che merita sicuramente 5 stelle.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a no_data »
[ - ] lascia un commento a no_data »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
domenica 13 gennaio 2013
|
lo stretto rapporto che lega il passato ed il futu
|
|
|
|
Film diviso in sei episodi narrati parallelamente ed in sequenza l'uno con l'altro ma collocati in sei diverse epoche storiche che come denominatore comune hanno quello di trattare i temi dell'amore, della paura, della fuga e della libertà. L'intento di questa pellicola di forte impatto visivo, grazie alle varie e riuscite tecniche ottenute attraverso il computer, è principalmente quello di dimostrare come in tutte le epoche storiche i vari episodi vissuti dall'umanità si ripetano a scadenza, ma con modalità diverse a seconda della situazione e della reazione propria degli individui, e di come ciascuno di essi determini il futuro. Insomma, come un'epoca od un individuo sia il prodotto di ciò che lo ha preceduto, sia pure in una forma diversa ma uguale per ciò che riguarda la sua sostanza.
[+]
Film diviso in sei episodi narrati parallelamente ed in sequenza l'uno con l'altro ma collocati in sei diverse epoche storiche che come denominatore comune hanno quello di trattare i temi dell'amore, della paura, della fuga e della libertà. L'intento di questa pellicola di forte impatto visivo, grazie alle varie e riuscite tecniche ottenute attraverso il computer, è principalmente quello di dimostrare come in tutte le epoche storiche i vari episodi vissuti dall'umanità si ripetano a scadenza, ma con modalità diverse a seconda della situazione e della reazione propria degli individui, e di come ciascuno di essi determini il futuro. Insomma, come un'epoca od un individuo sia il prodotto di ciò che lo ha preceduto, sia pure in una forma diversa ma uguale per ciò che riguarda la sua sostanza. Questo tema del rapporto che lega il passato ed il futuro risulta così trattato molto originale ed interessante ma la lunghezza eccessiva dell'intero film, che peraltro è girato contemporaneamente da tre registi differenti, ne mina un pò il risultato rendendolo meno efficace ed un pò tedioso in alcuni punti che avrebbero, appunto, potuto essere più condensati. Interessante e sempre a sostegno dello stretto rapporto tra passato e futuro è la presenza del nutrito cast di attori (da Tom Hanks, ad Halle Berry, ad Hugh Grant a Susan Sarandon a Jim Sturgess, ecc.) che lo spettatore vede riproposto nei vari episodi e nelle varie epoche interpretare i più disparati personaggi, diventando alcuni di essi quasi irriconoscibili.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
wounded knee
|
lunedì 14 gennaio 2013
|
comunque, merita!
|
|
|
|
Da quando si nasce a quando si muore, siamo legati ad altri, senza i quali non possiamo esistere. Un discorso forse totalmente accademico e teorico. Sembra che il film si fermi qui, che voglia esprimere questo concetto, così teorico e vago.
In realtà i vari racconti, che sembrava che ad un certo punto si dovessero “collegare in modo diretto” tra loro, non si collegano mai uno all’altro se non attraverso un filo conduttore che li accomuna, ma non li rende continuativi a livello temporale, se non a tratti.
A mio avviso il tema che li accomuna di più è l’inno alla ribellione del debole contro l’oppressore, ribellione che nell’immediato porti alla vittoria o alla sconfitta, poco importa, alla fine la vittoria arriverà.
[+]
Da quando si nasce a quando si muore, siamo legati ad altri, senza i quali non possiamo esistere. Un discorso forse totalmente accademico e teorico. Sembra che il film si fermi qui, che voglia esprimere questo concetto, così teorico e vago.
In realtà i vari racconti, che sembrava che ad un certo punto si dovessero “collegare in modo diretto” tra loro, non si collegano mai uno all’altro se non attraverso un filo conduttore che li accomuna, ma non li rende continuativi a livello temporale, se non a tratti.
A mio avviso il tema che li accomuna di più è l’inno alla ribellione del debole contro l’oppressore, ribellione che nell’immediato porti alla vittoria o alla sconfitta, poco importa, alla fine la vittoria arriverà.
Non manca il tema caro ai fratelli registi, già presente in Matrix, dell’eletto che dovrà salvare gli oppressi. Questa volta però il tema è trattato in modo più esplicitamente religioso: l’eletto che deve morire per poter salvare i deboli si è già visto nella realtà, circa 2000 anni fa…
Il film nel complesso mi è sembrato un pò pretenzioso e, dal punto di vista del montaggio, piuttosto stancante. Alla fine però mi è risultato essere un opera che fa discutere e pensare, oltre che a dar luogo alle critiche più disparate e articolate, e questo è senz’altro positivo. Le scene e la cura nei particolari, oltre che il trucco dei personaggi “riciclati” nelle varie ere, è a livello magistrale. Cosa invece che non so se sia una scelta a livello di doppiaggio italiano oppure sia stata presente anche nell’originale, è lo strano idioma parlato nel futuro remoto, insopportabile.
Pretenzioso, caotico, a tratti pesante, ma alla fine merita di essere visto.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a wounded knee »
[ - ] lascia un commento a wounded knee »
|
|
d'accordo? |
|
babis
|
lunedì 14 gennaio 2013
|
una bella sorpresa
|
|
|
|
Sono andata a vedere questo film incuriosita dalle vostre recensioni, e ne sono rimasta piacevolmente sorpresa: una trama complicata, che intreccia le vite di sei personaggi, che vivono in epoche e luoghi diversi, legati da fili invisibili, che è difficile scoprire. Anche a me piacerebbe rivederlo per capire meglio alcuni passaggi, ma sicuramente ci sono alcuni punti fermi: l'ottima interpretazione di tutti gli attori, lo scorrere della trama, senza cadute o rallentamenti, un capolavoro di musica ed il messaggio di fondo, sulle conseguenze di ogni nostra piccola azione, buona o cattiva. Davvero consigliato.
|
|
[+] lascia un commento a babis »
[ - ] lascia un commento a babis »
|
|
d'accordo? |
|
demlong
|
venerdì 28 dicembre 2012
|
l'altro matrix, ma senza la consecutio temporum
|
|
|
|
Questa potente pellicola dei Fratelli Wachowski che irride ogni spensieratezza e punta all'arché dell'uomo, la sua visceralità (analizzando dalle paure, ai sentimenti più comuni come l'amore), ha due elementi emblematici e vincenti:
il primo è la sua Atemporalità, intesa come capacità di spaziare e rimbalzare dalla formale ricerca di punti di riferimento nella Storia, alla certezza della sua impossibilità (vista la nostra natura umana, precaria e instabile nella storia dell'Universo).
Il secondo aspetto riguarda la sua Transitorietà alle svariate "bombe" tecnologiche di questi anni, i film mainstream che puntano alla piena realizzazione della CGI più che alla trama (il remake di Atto di Forza ne è un tragico esponente, ma la lista potrebbe essere sconfinata).
[+]
Questa potente pellicola dei Fratelli Wachowski che irride ogni spensieratezza e punta all'arché dell'uomo, la sua visceralità (analizzando dalle paure, ai sentimenti più comuni come l'amore), ha due elementi emblematici e vincenti:
il primo è la sua Atemporalità, intesa come capacità di spaziare e rimbalzare dalla formale ricerca di punti di riferimento nella Storia, alla certezza della sua impossibilità (vista la nostra natura umana, precaria e instabile nella storia dell'Universo).
Il secondo aspetto riguarda la sua Transitorietà alle svariate "bombe" tecnologiche di questi anni, i film mainstream che puntano alla piena realizzazione della CGI più che alla trama (il remake di Atto di Forza ne è un tragico esponente, ma la lista potrebbe essere sconfinata). Quest'opera (incredibilmente "indipendente", con i suoi oltre 100 milioni di dollari di budget, raccolti anche dal basso, col crowdfounding) ha indubbiamente una potenza visiva straordinaria, ma riesce nondimeno ad intrecciare lucidamente oltre 5 storie, creando un'Epopea post-matrixiana che ha del visionario.
La riflessione sull'umanità non sfugge però, non ce ne voglia la sociologia, ad una velata autorefenzialità, unico aspetto che forse rovina il film in certi casi. Mi accordo all'idea generale che è un film che si ama o si odia, indubbiamente non vi potrà mai restare indifferente. 3 stelle e mezzo, bentornati Wachowski, ci siete mancati.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a demlong »
[ - ] lascia un commento a demlong »
|
|
d'accordo? |
|
jayan
|
venerdì 18 gennaio 2013
|
avrebbe potuto essere un grande film!
|
|
|
|
Il tema di questo film è molto interessante: la reincarnazione, l'evoluzione, il passaggio di idee da una generazione all'altra, il significato della vita, la connessione degli avvenimenti e delle vite di diverse persone. Purtroppo i registi hanno prodotto un film tanto confuso che pochi spettatori riuscirebbero a comprenderlo. Se non fosse per alcune frasi dette dal narratore, che fanno da bussola nel labirinto di scene che si sviluppano in epoche tanto diverse, dal Medioevo al mondo del futuro, non potrebbe affatto essere compreso. La sceneggiatura è pessima, la scenografia e gli effetti visivi sono ottimi. Le interpretazioni degli attori sono al di sotto delle loro capacità.
[+]
Il tema di questo film è molto interessante: la reincarnazione, l'evoluzione, il passaggio di idee da una generazione all'altra, il significato della vita, la connessione degli avvenimenti e delle vite di diverse persone. Purtroppo i registi hanno prodotto un film tanto confuso che pochi spettatori riuscirebbero a comprenderlo. Se non fosse per alcune frasi dette dal narratore, che fanno da bussola nel labirinto di scene che si sviluppano in epoche tanto diverse, dal Medioevo al mondo del futuro, non potrebbe affatto essere compreso. La sceneggiatura è pessima, la scenografia e gli effetti visivi sono ottimi. Le interpretazioni degli attori sono al di sotto delle loro capacità. Così assistiamo a un polpettone lunghissimo e difficilmente digeribile che crea confusione in chi vorrebbe sapere qualcosa della reincarnazione e del pensiero orientale, a cui il film si ispira. Se non fosse per le scenografie, darei un voto di una sola stella. Hanno speso tanti i soldi per un film che avrebbe potuto essere realizzato in modo diverso e più comprensibile!
[-]
[+] non riesco a capire..........
(di mickey97)
[ - ] non riesco a capire..........
[+] pochi spettatori....basta seguire con attenzione
(di davrick)
[ - ] pochi spettatori....basta seguire con attenzione
[+] l'eletto o meglio gli eletti
(di lamas)
[ - ] l'eletto o meglio gli eletti
|
|
[+] lascia un commento a jayan »
[ - ] lascia un commento a jayan »
|
|
d'accordo? |
|
gianmaria91
|
martedì 8 gennaio 2013
|
cloud atlas: "una goccia in mezzo all'oceano"
|
|
|
|
Non importa quanto possiamo soffrire; non importa se alla fine del nostro viaggio tutto quello che ci aspetta è il nulla più assoluto. Quello che conta è che siamo tutti legati; che ognuno di noi vive per e con l'altro. Non c'è esistenza che non rispetti questo; non c'è mondo che possa contenere, limitare o anche solo imprigionare tutta la speranza di cui noi, gli uomini, siamo capaci. Amore, passione e dolore sono la stessa cosa. Non viviamo nei sogni, ma per essi. Cloud Atlas non è un film facile; non è nemmeno uno di quelli che sprizzano genialità dalla fine all'inizio. Ci sono punti morti ed è vero; ci sono cose che probabilmente lo spettatore medio fatica a comprendere o a seguire, come il casellario infinito di storie.
[+]
Non importa quanto possiamo soffrire; non importa se alla fine del nostro viaggio tutto quello che ci aspetta è il nulla più assoluto. Quello che conta è che siamo tutti legati; che ognuno di noi vive per e con l'altro. Non c'è esistenza che non rispetti questo; non c'è mondo che possa contenere, limitare o anche solo imprigionare tutta la speranza di cui noi, gli uomini, siamo capaci. Amore, passione e dolore sono la stessa cosa. Non viviamo nei sogni, ma per essi. Cloud Atlas non è un film facile; non è nemmeno uno di quelli che sprizzano genialità dalla fine all'inizio. Ci sono punti morti ed è vero; ci sono cose che probabilmente lo spettatore medio fatica a comprendere o a seguire, come il casellario infinito di storie. Ma ha un potere, una compostezza, una forma che hanno dell'incredibile. Non è un'opera d'arte, di più. E' il tentativo di rendere il cinema storia; la vita una preghiera di speranza, e un sogno un messaggio per chi osserva. Gli attori sono stupendi, tutti: Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Heaving, Jim Sturgess, Doona Bae, Ben Whishaw, Keith David, James D'Arcy, Xun Zhou, David Gyasi, Susan Sarandon e Hugh Grant. Il trucco ha fatto la sua magia, donando a ciascuno di essi un'età, una fisionomia ed un aspetto unici, talvolta irriconoscibili. La musica di Reinhold Heil, Johnny Klimek e Tom Tyker ci delizia e ci avvolge; fa da asse portante all'intero film e ci racconta una favola che non si discosta minimamente da quella che ci raccontano le immagini. C'è forza negli effetti visivi. Il mondo ricreato e scandito in sei, diverse ere ci sembra vero: molto più vero di quello di oggi. Il soggetto è originale, la sceneggiatura studiata e mai noiosa. C'è una morale: mai mollare; mai smettere di provarci; vale sempre la pena di tentare. E c'è la maestria dei tre, grandi registi (Tom Tykwer, Andy Wachowski e Lana Wachowski) che superano se stessi dando vita ad un film che solo i più abiliti directors sarebbero riusciti a far filare allo stesso modo. Tante storie, una più complessa e coinvolgente dell'altra, eppure tutte unite: unite come fossero scandite dalla stessa voce.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a gianmaria91 »
[ - ] lascia un commento a gianmaria91 »
|
|
d'accordo? |
|
|