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law_311
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venerdì 18 gennaio 2013
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davvero bello
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Questo film ha una sacco di aspetti interessanti a partire dalla sua struttura, le sei storie che si intrecciano e si collegano tra di loro sapientemente, conservando nel passaggio la tensione della scena precedente. E' un film che richiede una grossa attenzione e per questo forse nonostante la sua durata ti fa rimanere lì in attesa di scoprire ancora qualcosa. I personaggi sono geniali secondo me così realistici nessuno veramente buono e nessuno assolutamente cattivo, o almeno non sembra tale. Mi è piaciuto come non ci fosse un protagonista assoluto e come i vari attori fossero così camuffati e in ruoli molto diversi, anche diversi da quelli a cui ci hanno abituato, un esempio Hugh Grant che si traveste pure da cannibale.
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Questo film ha una sacco di aspetti interessanti a partire dalla sua struttura, le sei storie che si intrecciano e si collegano tra di loro sapientemente, conservando nel passaggio la tensione della scena precedente. E' un film che richiede una grossa attenzione e per questo forse nonostante la sua durata ti fa rimanere lì in attesa di scoprire ancora qualcosa. I personaggi sono geniali secondo me così realistici nessuno veramente buono e nessuno assolutamente cattivo, o almeno non sembra tale. Mi è piaciuto come non ci fosse un protagonista assoluto e come i vari attori fossero così camuffati e in ruoli molto diversi, anche diversi da quelli a cui ci hanno abituato, un esempio Hugh Grant che si traveste pure da cannibale. Adorabile Tom Hanks in tutti i suoi, per buona percentuale viscidi, personaggi. Aiuta forse il fatto che sia circondato da un cast di attori di tutto rispetto. In questo film c'è tutto, dalla risata alla riflessione più profonda riguardo a come la nostra società potrebbe evolvere, e su come non esista forse così una netta separazione tra il bene e il male. Ho letto che qualcuno l'ha trovato un film "arrogante" , personalmente ho trovato che esprimesse concetti relativamente semplici applicati alla realtà, ad esempio, un concetto che sembra astratto come il libero arbitrio viene mostrato per quello che è, ovvero come le nostre scelte apparentemente stupide hanno delle conseguenze importanti, anche di vita o di morte. Il motivo che lega tutte le storie del film ovvero "la nostra vita non ci appartiene. Da vita a morte siamo legati ad altri." non l'ho trovato irrispettosamente rivisto, anzi io ci ho visto invece una certa immortalità di certi concetti e di certe cose in cui l'uomo crede e ha bisogno di credere, questo concetto in origine biblico, sicuramente cambia la forma, ma l'essenza è sempre quella, come lo era 2000 anni fa così sarà per altri 2000.
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astroninni
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martedì 15 gennaio 2013
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il corpo mistico
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Qui non ci sono tante storie. Ce n'è una sola, parla al cuore, oltre che alla testa.
E' la storia dell'umanità e del mistero che si cela nelle relazioni interne a questa, della sua fragilità e delle sue attese.
In qualche scena magari c'è un po' troppo Matrix; le scene dei corpi macellati, disvelati come "vero vero" (per usare un termine molto ripreso nel film)" alla povera Inserviente - Messia ricordano troppo da vicino gli "endless crops", come del resto la figura del Combattente per Libertà sa un po' troppo di Keanu Reeves.
Rimane comunque il grande respiro escatologico del film, il senso del "Tutto si tiene"...un po' di Teologia Cattolica del Corpo Mistico, per intenderci....
Le malefatte del Tom Hanks medico e del Tom Hanks scrittore senza talento ricadono pesantemente sul Tom Hanks "Cast Away" (per ricordare un ruolo che Tom Hanks veste bene.
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Qui non ci sono tante storie. Ce n'è una sola, parla al cuore, oltre che alla testa.
E' la storia dell'umanità e del mistero che si cela nelle relazioni interne a questa, della sua fragilità e delle sue attese.
In qualche scena magari c'è un po' troppo Matrix; le scene dei corpi macellati, disvelati come "vero vero" (per usare un termine molto ripreso nel film)" alla povera Inserviente - Messia ricordano troppo da vicino gli "endless crops", come del resto la figura del Combattente per Libertà sa un po' troppo di Keanu Reeves.
Rimane comunque il grande respiro escatologico del film, il senso del "Tutto si tiene"...un po' di Teologia Cattolica del Corpo Mistico, per intenderci....
Le malefatte del Tom Hanks medico e del Tom Hanks scrittore senza talento ricadono pesantemente sul Tom Hanks "Cast Away" (per ricordare un ruolo che Tom Hanks veste bene...).
Tenera e commovente una delle scene finali del film, ove a voler segnare la mutua relazione e la biforcazione degli accadimenti cui l'umanità e soggetta e di cui l'umanità è partecipe, l'editore (senza talento) dello scrittore (senza talento), ritrova il suo amore. In un altro spazio e in un altro tempo. Forse.
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lelius
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lunedì 21 gennaio 2013
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karma sfumato
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Aspettavamo tutti qualcosa di grandioso dai fratelli Wachowski, qualcosa di geniale e insolito, l'idea in CA c'era ed era grandiosa, geniale e insolita, ma difficilmente realizzabile e trasmissibile ad un pubblico seppur di nicchia, lo svolgimento della trama appare complesso, non sempre fluido, difficilmente si riesce a correlare i destini dei vari personaggi tra loro nei tempi consentiti dal film, quasi dei flash, ci poteva scappare un'altra trilogia per il materiale che avevano tra le mani. Sicuramente è un film da vedere più e più volte per raccoglierne l'essenza e comunque l'impatto alla prima visione è emozionante, quasi travolgente, le sue tre ore passano in un attimo, azione dopo azione si beve come un mohjto.
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Aspettavamo tutti qualcosa di grandioso dai fratelli Wachowski, qualcosa di geniale e insolito, l'idea in CA c'era ed era grandiosa, geniale e insolita, ma difficilmente realizzabile e trasmissibile ad un pubblico seppur di nicchia, lo svolgimento della trama appare complesso, non sempre fluido, difficilmente si riesce a correlare i destini dei vari personaggi tra loro nei tempi consentiti dal film, quasi dei flash, ci poteva scappare un'altra trilogia per il materiale che avevano tra le mani. Sicuramente è un film da vedere più e più volte per raccoglierne l'essenza e comunque l'impatto alla prima visione è emozionante, quasi travolgente, le sue tre ore passano in un attimo, azione dopo azione si beve come un mohjto. Forse il progetto era veramente ambizioso, forse tutti noi ci aspettavamo che tutto si raccordasse meglio durante tutto il film, c'era come l'impressione che la trama decollasse da un momento all'altro, ma questo non è avvenuto se non nelle ultimissime battute di un gran finale. Mi lascia un pò perplesso come un'opera incompiuta.
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il profeta
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domenica 13 gennaio 2013
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mix di storie, mix di film
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Il progetto di questo film è davvero enorme, talmente grande da essere impossibile da realizzare senza difetti. Pero merita 4 stelle proprio per la volonta e il lavoro che cè dietro. E' un film non semplice ma neanche cosi complicato come vuole far sembrare. Le sottotrame sono abbastanza lineari invece per capire l'insieme bisogna fare un piccolo sforzo. Un punto a favore sono gli attori che riescono a fare diversi ruoli in modo impeccabile e sono irroconoscibili quasi del tutto. Ritmo incalzante, pero ogni tanto si fossilizza in alcune scene che rischiano di far perdere il filo della trama. Atlas Cluod è un film che ne cita molti altri. Il primo paragone che viene in mente è Magnolia per la struttura della trama.
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Il progetto di questo film è davvero enorme, talmente grande da essere impossibile da realizzare senza difetti. Pero merita 4 stelle proprio per la volonta e il lavoro che cè dietro. E' un film non semplice ma neanche cosi complicato come vuole far sembrare. Le sottotrame sono abbastanza lineari invece per capire l'insieme bisogna fare un piccolo sforzo. Un punto a favore sono gli attori che riescono a fare diversi ruoli in modo impeccabile e sono irroconoscibili quasi del tutto. Ritmo incalzante, pero ogni tanto si fossilizza in alcune scene che rischiano di far perdere il filo della trama. Atlas Cluod è un film che ne cita molti altri. Il primo paragone che viene in mente è Magnolia per la struttura della trama. L'altra citazione evidente è Blade Runner, che non solo riprende il tema dei replicanti ma lo cita direttamente ("vi faro vedere cose che non potete immaginare") e di sicuro il termine "colonia oltremondo" non è frutto del caso, oltre a riproporci location futuristiche che di diverso dal capolavoro di Scott hanno solo il protagonista e la risoluzione; e non possono non venire in mente Matrix e Apocalypto.
Cloud Atlas o non piace perche hanno voluto fare il passo piu lungo della gamba o piace perche sono voluti andare oltre e superare ostacoli spazio-temporali, io sono tra gli ultimi...punti di vista
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alessio.ver
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lunedì 14 gennaio 2013
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o si odia o si ama!
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Inizio che richiede una buona dose di pazienza per iniziare a capire il "quadro" ma, dopo la prima mezz'ora, il film scorre in maniera viva, decisa, profonda e a tratti spettacolare in modo che a poco a poco il puzzle viene completato. A parte una delle 6 storie che compongono il film (l'ultima in ordine storico) alquanto meno avvincente e forse troppo prevedibile rispetto alle altre l'opera risulta assolutamente ben fatta. Per chiunque sia abituato a pellicole di pura azione, effetti speciali e spettacolarità fine a stessa meglio evitare. Per chi si aspetta qualcosa di "superiore" e intelligente assolutamente da vedere. Decisamente diverso dalle solite "americanate" e assolutamente meglio del famigerato "Avatar".
[+] e amore sia!
(di thecrow56)
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graziano.nanetti
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lunedì 14 gennaio 2013
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un matrix multidimensionale
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Sei storie che si intrecciano in tempi e mondi diversi, certo, ma siamo proprio sicuri? In fondo il tempo e lo spazio potrebbero essere un continuum unico e le sei storie potrebbero essere intese in modo parallelo. Chi ha apprezzato il messaggio metaforico di Matrix si ritroverà anche in questo film capolavoro dei Wachowski: la storia dell'uomo intesa come liberazione dalle costrizioni, dalle schiavitù materiali, morali o psicologiche, attraverso il sentiero tracciato dall'amore reciproco tra gli esseri umani, inteso in ogni sua sfumatura (amicizia, fedeltà, amore vero e proprio). Il montaggio è fatto in modo da rendere agevole allo spettatore la comprensione delle diverse storie, il ritmo di una compensa le pause dell'altra, e non ci si annoia mai.
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Sei storie che si intrecciano in tempi e mondi diversi, certo, ma siamo proprio sicuri? In fondo il tempo e lo spazio potrebbero essere un continuum unico e le sei storie potrebbero essere intese in modo parallelo. Chi ha apprezzato il messaggio metaforico di Matrix si ritroverà anche in questo film capolavoro dei Wachowski: la storia dell'uomo intesa come liberazione dalle costrizioni, dalle schiavitù materiali, morali o psicologiche, attraverso il sentiero tracciato dall'amore reciproco tra gli esseri umani, inteso in ogni sua sfumatura (amicizia, fedeltà, amore vero e proprio). Il montaggio è fatto in modo da rendere agevole allo spettatore la comprensione delle diverse storie, il ritmo di una compensa le pause dell'altra, e non ci si annoia mai. Stupende le scenografie, soprattutto quella di New Seoul, ambientata nella classica città multi-strato futuristica solcata da linee di luce azzurra.
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[+] bellissima recensione
(di ddaba7803)
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filippo catani
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lunedì 21 gennaio 2013
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un film scorrevole con buoni spunti
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Una serie di storie interpretate dai medesimi attori si svolgono in secoli differenti che vanno dal passato più o meno recente fino al presente e al futuro più o meno prossimo e finiranno per avere un unico filo conduttore.
La cosa più importante di questa pellicola è che non annoia mai lo spettatore e questo non è poco vista la durata della stessa e allo stesso tempo l'altro pregio è quello di condurre una narrazione più o meno organica che non disorienta lo spettatore. Per il resto sono lontani i fasti del primo Matrix che fu un film rivoluzionario nel suo genere e che non poteva essere eguagliato. Allo stesso tempo però va dato merito ai regista di aver creato una valida trasposizione cinematografica di un film per nulla facile da adattare.
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Una serie di storie interpretate dai medesimi attori si svolgono in secoli differenti che vanno dal passato più o meno recente fino al presente e al futuro più o meno prossimo e finiranno per avere un unico filo conduttore.
La cosa più importante di questa pellicola è che non annoia mai lo spettatore e questo non è poco vista la durata della stessa e allo stesso tempo l'altro pregio è quello di condurre una narrazione più o meno organica che non disorienta lo spettatore. Per il resto sono lontani i fasti del primo Matrix che fu un film rivoluzionario nel suo genere e che non poteva essere eguagliato. Allo stesso tempo però va dato merito ai regista di aver creato una valida trasposizione cinematografica di un film per nulla facile da adattare. Certo i messaggi che le varie storie passano non risultano certo inediti a chi frequenta determinate "botteghe" filosofico-religiose e anche new age. Troviamo un po' di religiosità "classica", la visione che le nostre azioni si ripercuotono oltre la nostra persona e il nostro tempo, il desiderio di andare oltre i limiti che vengono fissati per cercare di tracciare nuove frontiere e non avere paura di portare avanti messaggi rivoluzionari perchè nessuno è progettato per esserlo. D'altra parte, come la storia e la filosofia ci insegnano, ciò che inizialmente è concepito e creduto da pochi spesso finisce poi per affermarsi (con le conseguenze ora positive ora tragiche che la storia ci ha tramandato). Ottime e coinvolgenti scene senza bisogno di ricorrere al 3D (su tutte la scena di quando la Berry viene tamponata e gettata giù da un ponte). Se la cava bene anche il cast che d'altra parte è formato da attori di calibro e piacevole è stato anche il fatto che ogni storia finisce per incarnare un genere cinematografico diverso (ora il thriller poi commedia, fantascienza). In fin dei conti un film più che godibile.
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difash
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sabato 9 agosto 2014
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enorme, visionario. miglior film degli ultimi anni
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Le sei trame di questo film vibrano come le corde di una chitarra. Sempre in continua mutazione ed in un susseguirsi di colpi di scena (ben architettati, vista la complessità dell'intreccio), le storie si sviluppano tutte secondo un interessantissimo principio dominante: "La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati ad altri. Passati e presenti. E da ogni crimine, da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro!". Man mano che scorrono i minuti, prende corpo sempre di più l'identità dei collegamenti che connettono i sei tasselli, ognuno dei quali (ben) ambientato in un'epoca diversa, fino a coprire un arco temporale di circa 500 anni.
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Le sei trame di questo film vibrano come le corde di una chitarra. Sempre in continua mutazione ed in un susseguirsi di colpi di scena (ben architettati, vista la complessità dell'intreccio), le storie si sviluppano tutte secondo un interessantissimo principio dominante: "La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba siamo legati ad altri. Passati e presenti. E da ogni crimine, da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro!". Man mano che scorrono i minuti, prende corpo sempre di più l'identità dei collegamenti che connettono i sei tasselli, ognuno dei quali (ben) ambientato in un'epoca diversa, fino a coprire un arco temporale di circa 500 anni. Un'ulteriore eccezionalità sta nella versatile capacità degli attori (o per lo meno della maggior parte) di ricoprire ruoli differenti apparendo in più di un episodio e interpretando quindi più di un personaggio all'interno delle quasi 3 ore che compongono l'intera pellicola. È un film da vedere e rivedere, poiché ad una seconda visione, si possono scorgere elementi e particolari sempre nuovi e interessanti, difficili da notare durante la prima.
Conclusione: è un film che si comprende nella sua totalità solo alla fine, che scioglie ogni intreccio nel finale di ognuna delle 6 narrazioni. Se qualcuno lo considera un lavoro mediocre, il motivo è uno solo: non è riuscito a capirlo.
Ai fratelli (Lana e Andy) Wachowski e a Tom Tykwer, vanno soltanto i miei più sentiti complimenti e ringraziamenti per aver creato un lavoro eccellente, ma, purtroppo, troppo sottovalutato da pubblico e critica.
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kevin de blasio
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giovedì 17 gennaio 2013
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cloud atlas dice dell'uomo
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I fratelli Wachowski, creatori dell’universo fantascientifico di Matrix tornano alla ribalta assieme a Tom Tykwer. Cloud Atlas, in italiano L’atlante delle nuvole, è l’adattamento cinematografico del fortunato omonimo romanzo del 2004 di David Mitchell. Di produzione tedesca, il film “chiacchiera” (per dirla alla loro maniera) di sei storie che si intrecciano, a quanto pare molto di più che nel libro, in un vorticoso viaggio nella storia passata, presente e futura dell’umanità (che nel futuro del film diventerà unanimità). Romanzo a parte il progetto dei Wachowski e Tykwer è decisamente ambizioso: le tematiche in ballo sono tante e parecchio complesse. Cloud Atlas, tra parentesi il titolo è bellissimo, tratta della vita e della morte, del trascendente e dell’immanente.
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I fratelli Wachowski, creatori dell’universo fantascientifico di Matrix tornano alla ribalta assieme a Tom Tykwer. Cloud Atlas, in italiano L’atlante delle nuvole, è l’adattamento cinematografico del fortunato omonimo romanzo del 2004 di David Mitchell. Di produzione tedesca, il film “chiacchiera” (per dirla alla loro maniera) di sei storie che si intrecciano, a quanto pare molto di più che nel libro, in un vorticoso viaggio nella storia passata, presente e futura dell’umanità (che nel futuro del film diventerà unanimità). Romanzo a parte il progetto dei Wachowski e Tykwer è decisamente ambizioso: le tematiche in ballo sono tante e parecchio complesse. Cloud Atlas, tra parentesi il titolo è bellissimo, tratta della vita e della morte, del trascendente e dell’immanente. Affronta tematiche attuali, come il razzismo e l’omosessualità e tematiche che invece esistono da sempre come il razzismo e l’omosessualità; affronta problematiche socio-culturali difficili come lo sfruttamento incosciente e senza limiti dei poteri forti sui deboli e delle risorse naturali. Parla di amore, di passione e dell’angoscia del suicidio. Mostra come un piccolo gesto possa scatenare nel tempo una rivoluzione. Insomma, Cloud Atlas dice dell’uomo e soprattutto vorrebbe mostrare come le singole vite degli uomini e le loro pur piccole azioni siano legate strettamente al futuro dell’intera umanità. Tanta carne a cuocere per un film molto lungo, 170 min circa. Purtroppo una durata non proprio giustificata e non sempre sostenuta da una sceneggiatura brillante. La prima parte del film è decisamente meno briosa della seconda, prigioniera in attesa della liberazione finale, quando in un crescendo veramente ben costruito tutte e sei le storie trovano epilogo in un sapiente prolungato finale. Cast eccezionale. “Da ogni crimine e ogni gentilezza generiamo il nostro futuro”. Cloud Atlas.
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woody62
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lunedì 26 dicembre 2016
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un viaggio affascinante nella storia dell'uomo
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Ho rivisto “Cloud Atlas” a distanza di qualche tempo e questo aiuta a giudicare meglio un'opera complessa, ma sicuramente valida. La composizione musicale del giovane Frobisher “Atlante delle stelle” che dà il nome al film, ben lo raffigura: come nel “sestetto” le diverse frasi musicali compongono il tutto in modo armonico, così le sei storie del film si intrecciano in un continuum che copre circa cinque secoli. Eppure lo svolgimento parallelo degli episodi e lo sfilare dei personaggi che li interpretano, sembra assolutamente naturale, viste le concatenazioni logiche e i riferimenti diretti e indiretti tra una storia e l'altra. Ne risulta un viaggio fantastico e affascinante nella storia dell'uomo, dove un singolo atto di ribellione, per quanto possa sembrare inutile e disperato, segna invece il punto di partenza per una nuova promessa di un futuro migliore.
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Ho rivisto “Cloud Atlas” a distanza di qualche tempo e questo aiuta a giudicare meglio un'opera complessa, ma sicuramente valida. La composizione musicale del giovane Frobisher “Atlante delle stelle” che dà il nome al film, ben lo raffigura: come nel “sestetto” le diverse frasi musicali compongono il tutto in modo armonico, così le sei storie del film si intrecciano in un continuum che copre circa cinque secoli. Eppure lo svolgimento parallelo degli episodi e lo sfilare dei personaggi che li interpretano, sembra assolutamente naturale, viste le concatenazioni logiche e i riferimenti diretti e indiretti tra una storia e l'altra. Ne risulta un viaggio fantastico e affascinante nella storia dell'uomo, dove un singolo atto di ribellione, per quanto possa sembrare inutile e disperato, segna invece il punto di partenza per una nuova promessa di un futuro migliore. Il cast è di assoluta eccellenza e in particolare brillano per grandezza Tom Hanks e Halle Berry Tutti gli attori sono impegnatissimi, impersonando con sembianze diverse i protagonisti dei sei episodi. Certo il film non è esente da imperfezioni. Un lavoro così articolato, ampio e strutturato, in quasi tre ore di proiezione rischia ogni tanto di mostrare qualche lacuna nel montaggio o nella sceneggiatura; ma sono peccati veniali considerato che le tre ore passano senza pesare assolutamente. Anzi, quando nell'ultima scena del film guardi il cielo assieme al vecchio Zachry, e comprendi finalmente il senso della sinfonia “Atlante delle stelle”, ti resta dentro una po' di malinconia, come nei bambini quando la favola è finita.
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