|
|
kaipy
|
lunedì 14 gennaio 2013
|
bello! da non perdere.
|
|
|
|
Sei storie un percorso di redenzione, per chi sa imparare dai propri sbagli. Per quanto la storia possa essere inafferrabile nella prima mezz'ora, poi il disegno si fa sempre più chiaro e le tre ore volano. la regia è fantastica il montaggio, l'anello linguistico che tiene unite le sei storie, tutto è a portata di mano. Basta volerlo.
|
|
|
[+] lascia un commento a kaipy »
[ - ] lascia un commento a kaipy »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
renato volpone
|
domenica 13 gennaio 2013
|
la coscienza delle azioni
|
|
|
|
Sei storie che ci dovrebbero raccontare il significato della vita e ciò a cui conducono i nostri comportamenti e le nostre azioni nel bene e nel male. Un leggero filo induttore lega queste storie, una musica, gli sguardi, dei "deja vu". Lo spettatore si cala nelle storie e cerca di trovarne le fila, di collegarle, di trovare segnali, ma nonostante la lunghezza del film, la storia non premia le attese. Si passa dall'apologia del potere a parole profetiche di distruzione e morte, a possibili mondi futuri migliori, ma attraverso quali e quante sofferenze? Smarrito. Il pubblico comincia a sbadigliare aiutato da una traduzione e un doppiaggio che distruggono ogni possibile sentimentalismo, la regressione alla superficiale anarchia del linguaggio è inevitabile.
[+]
Sei storie che ci dovrebbero raccontare il significato della vita e ciò a cui conducono i nostri comportamenti e le nostre azioni nel bene e nel male. Un leggero filo induttore lega queste storie, una musica, gli sguardi, dei "deja vu". Lo spettatore si cala nelle storie e cerca di trovarne le fila, di collegarle, di trovare segnali, ma nonostante la lunghezza del film, la storia non premia le attese. Si passa dall'apologia del potere a parole profetiche di distruzione e morte, a possibili mondi futuri migliori, ma attraverso quali e quante sofferenze? Smarrito. Il pubblico comincia a sbadigliare aiutato da una traduzione e un doppiaggio che distruggono ogni possibile sentimentalismo, la regressione alla superficiale anarchia del linguaggio è inevitabile. Così ciascuno dei sei racconti si perde su altrettanti palcoscenici della commedia offrendo materiale per un film comico e demenziale. Tra i commenti all'uscita della sala: "mi sono divertito tantissimo, faceva troppo ridere", "e poi non dirmi più che colpì di fulmine non è un bel film", "mai visto un film tanto brutto". In effetti questa sceneggiatura non merita nessuna stella, ma neanche la recitazione, la fotografia e la musica, neppure gli effetti speciali colpiscono. Non c'è sorpresa nella storia banale ed improbabile del giovane compositore omosessuale, non c'è meraviglia nel mondo futuro o nel ritorno al mondo primitivo, non c'è storia nella tratta degli schiavi, non c'è suspense nell'intrigo politico, non c'è possibilità per la prigione per vecchi, non c'è assolutamente nulla per cui valga la pena di essere visto
[-]
[+] critica enorme!
(di uomoragno95)
[ - ] critica enorme!
[+] no.
(di elia andreotti)
[ - ] no.
[+] peccato
(di osteriacinematografo)
[ - ] peccato
[+] mentalmente chiuso come un riccio di mare
(di thetruthisunderyourskin)
[ - ] mentalmente chiuso come un riccio di mare
[+] d'accordo in parte
(di cenox)
[ - ] d'accordo in parte
[+] sei proprio un volpone
(di missile77)
[ - ] sei proprio un volpone
|
|
|
[+] lascia un commento a renato volpone »
[ - ] lascia un commento a renato volpone »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
mickey97
|
martedì 15 gennaio 2013
|
un'opera tecnicamente scialba e priva di un'anima
|
|
|
|
Cloud Atlas ( atlante delle nuvole ) non è un film normale, non lo era già dal trailer il quale suscita le prime incomprensioni. I fratelli Wachoski cuciono intorno ad esso una trama impossibile, difficilissima da comprendere e da decifrare tanto che io non ci ho capito nulla per via di queste sei storie ambientate in sei epoche diverse che si susseguono l'un l'altra tramite un brutto montaggio che rende il tutto ancora più difficile e non aiuta a individuare il vero filo conduttore non manifestatosi per la terribbile accozzaglia di scene sovrapposte in maniera grossolana all'interno delle quali tra l'altro figurano un'eccessiva e ingiustificata sfilza di personaggi interpretati dai medesimi attori.
[+]
Cloud Atlas ( atlante delle nuvole ) non è un film normale, non lo era già dal trailer il quale suscita le prime incomprensioni. I fratelli Wachoski cuciono intorno ad esso una trama impossibile, difficilissima da comprendere e da decifrare tanto che io non ci ho capito nulla per via di queste sei storie ambientate in sei epoche diverse che si susseguono l'un l'altra tramite un brutto montaggio che rende il tutto ancora più difficile e non aiuta a individuare il vero filo conduttore non manifestatosi per la terribbile accozzaglia di scene sovrapposte in maniera grossolana all'interno delle quali tra l'altro figurano un'eccessiva e ingiustificata sfilza di personaggi interpretati dai medesimi attori. Non ho mai visto in vita mia un film così scollegato, pensavo che le storie si sarebbero svolte singolarmente ma se solo così fosse stato non avrei espresso tutta questa negatività e potevo anche parlarne bene perchè le storie di per sè erano interessanti specialmente quella della giornalista e quella che si svolge a Saul che ricorda molto Thron ma una volta svolte in questo modo perdono drasticamente il loro fascino, divenendo storie sconclusionate senza un nesso logico accomunate solo da un dramma "tarocco" che in me non ha suscitato alcun dispiacere e rancore per via degli attori che seppur bravi, non sono riusciti ad affrontare il dramma e per la poca importanza che i registi gli hanno dato. Per la prima volta gli effetti speciali non mi hanno colpito perchè buttati lì per caso, tra l'altro mal sfruttati senza una reale ragione, e il mondo di Saul che rappresenta di per sè un'importantissimo effetto speciale non viene affatto valorizzato ma solo gravemente trascurato. La prima parte del film è davvero insignificante e non fa' altro che originare dubbi continui, la seconda invece non tende verso il chiarimento ma solo verso l'incomprensione tanto da non chiarire affatto i perchè, incrementando così di conseguenza le domande che lo spettatore si pone per poi disperarsi per la mancata risposta. Una traccia di interesse per le singole storie in m'è c'era, ma è stata una vera e propria sofferenza vederle impiegare in questo modo, in me accresceva il rancore, la tristezza e la rassegnazione poichè costretto ad assistere a questo uso improprio causa della mia indifferenza che comunque non mi ha portato alla noia, perchè provavo interesse per queste storie, un interesse sofferto colmo di rammarico, che mi porta solo ad apprezzarne solo la parte esterna e a rimpiangere quella interna. Peccato, un Kolossal mancato con grave noncuranza, non caapisco perchè i film al giorno d'oggi debbano avere una trama così complessa piena di intrecci, I fratelli Wachovki a chi si volevno paragonare? A Christopher Nolan, che con il suo inception meraviglia lo spettatore abile intelettualmente e delude quello che non arriva alla soluzione perdendosi negli intensi intrecci? Comunque entrambe le regie seppur abili nell'intreccio, non riescono a far arrivare il messaggio. Cloud Atlas non ci riesce e l'unica cosa di cui si rende capace è presentare un'accozzaglia di scene scollegate e totalmente indipendenti, un film finalizzato a sè stesso che ignora lo spettatore e lo lascia affogare nei dubbi con tutta l'indifferenza che questo stesso prova. Un film tecnicamente scialbo e privo di un'anima e di una identità,che lascia sospesi nel vuoto amaramente nel nome dell'ignoto.
[-]
[+] secondo me
(di jennyx)
[ - ] secondo me
[+] non l'hai proprio capito
(di jennyx)
[ - ] non l'hai proprio capito
[+] vario è bello
(di mrgm1221)
[ - ] vario è bello
[+] storie non collegate?
(di thecrow56)
[ - ] storie non collegate?
[+] ultima scena
(di missile77)
[ - ] ultima scena
|
|
|
[+] lascia un commento a mickey97 »
[ - ] lascia un commento a mickey97 »
|
|
d'accordo? |
|
|
|
chiara scolastica mosciatti
|
venerdì 11 gennaio 2013
|
ridondante e pretenzioso, in confezione luxury
|
|
|
|
“La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba, siamo legati agli altri"
un concetto originariamente biblico, ora molto zen-pop, su cui è stato ideato Cloud Atlas, film costruito attraverso la ripetizione di un'unica (banale) parabola narrativa (vita come uso dell'arbitrio nella ricerca della libertà) e ripetizione della stessa in diversi contesti spazio-temporali.
[+]
“La nostra vita non ci appartiene. Da grembo a tomba, siamo legati agli altri"
un concetto originariamente biblico, ora molto zen-pop, su cui è stato ideato Cloud Atlas, film costruito attraverso la ripetizione di un'unica (banale) parabola narrativa (vita come uso dell'arbitrio nella ricerca della libertà) e ripetizione della stessa in diversi contesti spazio-temporali. Il tutto montato come se fosse un trailer.
Di tre ore. Un trailer di tre ore infarcito di ideali quali il lealismo, la combattività, la sacrificalità.
Insopportabile persino per una che ha apprezzato Apocalypto, e che quindi non disdegna la pomposità un po' fine a stessa dell'eroismo americano.
Ma la presunzione di Cloud Atlas nel mischiare generi e sospendere ogni regola ad essi relativa,
usare nel modo più banale e populista stretti temi di attualità, ed avvalersi di essi per elevarsi a insegnamento etico e morale, è veramente insopportabile.
[-]
[+] che sia ambizioso ok.....
(di demlong)
[ - ] che sia ambizioso ok.....
[+] ...
(di thetruthisunderyourskin)
[ - ] ...
[+] thetruthisunderyyourskin come ti permetti.........
(di mickey97)
[ - ] thetruthisunderyyourskin come ti permetti.........
[+] condivido parzialmente
(di eomerdirohan84)
[ - ] condivido parzialmente
[+] starei attento
(di thecrow56)
[ - ] starei attento
[+] si vede che hai capito il film, tantissimo
(di missile77)
[ - ] si vede che hai capito il film, tantissimo
[+] sarò bre...
(di adrena)
[ - ] sarò bre...
|
|
|
[+] lascia un commento a chiara scolastica mosciatti »
[ - ] lascia un commento a chiara scolastica mosciatti »
|
|
d'accordo? |
|
|
|