Cloud Atlas |
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Un film di Tom Tykwer, Lilly Wachowski, Lana Wachowski.
Con Tom Hanks, Halle Berry, Jim Broadbent, Hugo Weaving, Jim Sturgess.
continua»
Fantascienza,
durata 172 min.
- USA, Germania, Singapore, Hong Kong 2012.
- Eagle Pictures
uscita giovedì 10 gennaio 2013.
MYMONETRO
Cloud Atlas
valutazione media:
3,29
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un obiettivo non raggiuntodi SylyaFeedback: 3126 | altri commenti e recensioni di Sylya |
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domenica 27 gennaio 2013 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Bisogna cominciare con il dire che il film dura tre ore, e tuttavia scorre in modo molto piacevole, prende a sufficienza e non annoia, lasciando allo spettatore la curiosità di vedere come andrà avanti. Probabilmente il fatto che siano sei storie intrecciate è positivo e negativo insieme. Se da un lato contribuisce a rendere fin troppo frammentaria la storia, e dunque non sempre del tutto limpida, dall'altro comunque permette di non addormentarsi durante la visione e suscita sufficiente curiosità. Gli attori sono piuttosto bravi, onestamente non ho notato nessuno che fosse "eccelso" come invece ho letto su altre recensioni, però è indubbio che ciascuno, interpretando numerosi ruoli diversi, riesce a mostrare la propria dinamicità e le proprie capacità interpretative decisamente buone. Le scenografie sono molto belle, gli effetti speciali ben fatti, la regia adeguata, con alcune ottime trovate. Il montaggio, come dicevo, risulta un po' confusionario, ma immagino che fosse comunque un sacrificio da fare, dovuto alla struttura stessa della storia. Detto questo, come al solito devo fare alcuni appunti. Prima di tutto non mi spiego come si possa considerare questo film un capolavoro che cambierà la storia del cinema (ho letto più di una recensione in cui il concetto sembrava essere proprio questo)..onestamente il film non mi sembra porti con sè chissà quale enorme innovazione. Ho sentito dire che il concetto di Cloud Atlas fosse mostrare come ogni azione passata o futura generi una conseguenza, dunque a mio avviso lo scopo, se davvero era questo, non è stato raggiunto, dal momento che gli elementi di questo presunto intreccio sono pochi e spiccioli, spesso molto superficiali (la canzone del compositore che viene ritrovata? D'accordo, è anche ovvio, essendo una canzone uscita qualche anno prima venga ritrovata. Quindi? Non ha neppure alcuna funzione nella narrazione!). Ho letto, ben più saggiamente, di come questo film mostri sì una continuità, ma non storica -dunque non negli eventi- bensì spirituale e filosofica, ovvero riscontriamo come in ogni storia si ripropongano certi ideali (amore, libertà..) che mostrano l'essere umano nelle sue evoluzioni e scelte, che finiscono per essere sempre, e fortunatamente, in quelle direzioni. Questo, a mio parere, per quanto possa riscontrarsi in Cloud Atlas, fa del film l'ennesima fiera del buonismo popolare. Non nego che si tratti di un film ben fatto e piacevole, tuttavia non dà affatto gli spunti di riflessione che dicono voglia dare: la filosofia è pensiero, ed un film dove i buoni sono buoni, i cattivi sono cattivi, non fa affatto pensare: dà la pappa pronta e, semmai, può far religione. Non si vede mai, o quasi, l'approfondimento della VERA natura umana, quella ambigua, indecisa, contraddittoria natura in cui non c'è una personalità buona ed una cattiva nei panni di mostro verde e brutto, che dà suggerimenti sbagliati (cito un personaggio in particolare) che la parte buona non deve ascoltare, bensì una sola personalità che agisce spinta dalle forze di un dramma personale che non è necessariamente pazzia e che spesso la porta a compiere atti immorali non solo per mero gusto di crudeltà o codardia. Per non parlare della tendenza a vedere del buono in ogni azione liberale, senza considerare la controparte se non come necessariamente sbagliata. Insomma, il film è un bel film, piacevole da vedere e adatto allo spettatore che non si aspetta alti lidi interpretativi ed una tridimensionalità psicologica approfondita, tuttavia manca assolutamente dell'innovazione tanto acclamata e di qualunque spunto di pensiero profondo, tranne qualche divertente speculazione sul transfert spirituale che però è, appunto, solo speculazione.
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