domiu.u
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domenica 10 marzo 2013
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questo non è woody allen.
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Io Woody Allen lo apprezzo davvero. Ho visto quasi tutti i suoi film e mi risulta quindi facile dire che qusto non è lui. E forse è proprio per questo che il film ha avuto successo in Italia.
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fedeleto
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lunedì 25 febbraio 2013
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to rome with allen
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Nella capitale italiana,si incrociano 4 storie di personaggi diversi.Uno studente e' felicemente fidanzato,fino a quando incontra la migliore amica della sua ragazza,e la passione esplode nonostante il ragazzo cerchi di evitarla,tentando di ascoltare un architett famoso che si ritrova a Roma .Un illustre sconosciuto diventa famoso senza motivo fino quando lo abbandonano per fare scoop su altra gente.Un altro episodio invece vede una coppia in procinto di sposarsi ,peccato che la ragazza si perda per roma e abbia un'avventura un po' strana che la portera' a tradire il ragazzo,idem sara' per quest'ultimo che per un errore si ritrova con una prostituta a girare per roma e a farla conoscere ai suoi genitori provando a farla spacciare per la sua ragazza.
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Nella capitale italiana,si incrociano 4 storie di personaggi diversi.Uno studente e' felicemente fidanzato,fino a quando incontra la migliore amica della sua ragazza,e la passione esplode nonostante il ragazzo cerchi di evitarla,tentando di ascoltare un architett famoso che si ritrova a Roma .Un illustre sconosciuto diventa famoso senza motivo fino quando lo abbandonano per fare scoop su altra gente.Un altro episodio invece vede una coppia in procinto di sposarsi ,peccato che la ragazza si perda per roma e abbia un'avventura un po' strana che la portera' a tradire il ragazzo,idem sara' per quest'ultimo che per un errore si ritrova con una prostituta a girare per roma e a farla conoscere ai suoi genitori provando a farla spacciare per la sua ragazza.Infine non e' male il personaggio di Jerry che va a Roma a trovare sua figlia per conoscere i rispettivi genitori del ragazzo con cui vuole sposarsi ella.Scoprira' che il futuro suocero ha un talento naturale nel cantare,solo che riesce a farlo esclusivamente sotto la doccia.Qual migliore idea di farlo esibire cosi?Woody Allen(scoop,sogni e delitti,match point) dopo l'ottimo Midnight In Paris,si sposta nella citta' eterna,e dirige un film interessante,dove il tema centrale e' sempre la coppia con le sue crisi e le sue problematiche,ma c'e' spazio anche per sorridere con l'interpretazione di Woody Allen che da 6 anni non era piu' apparso come attore nei suoi film.Criticato da molti,che lo hanno definito un insulto a Roma,per via anche dell'episodio con Benigni,dove si vorrebbe criticare il modo di come si diventa famosi in Italia e soprattutto la banalita' con cui si diventa famosi.In realta' l'interpretazione potrebbe essere anche diversa ,in quanto per essere famosi basta poco,e per diventare nessuno ancor meno.L'episodio con La Mastronardi e Penelope Cruz e' decisamente simpatico,buona anche l'interpretazione di Albanese,La migliore rimane forse la parte con Woody Allen,che senza dubbio diverte lo spettarore piu' di tutte le altre parti.Meno interessante la parte con lo studente in crisi perche' conosce Monica.Non c'e' molta ambizione nel film di Allen,ma sicuramente molto divertimento.Soggetto e sceneggiatura sempre e costantemente di Allen,fotografia ottima di Khondji.
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ignazio vendola
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sabato 5 gennaio 2013
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il peggior allen di sempre
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Un turista qualunque, incantato dalla bellezza di Roma, gira un filmato con la sua videocamera e lo mostra agli amici. Woody Allen, invece, stregato dalla Città Eterna gira un film turistico e pretende di mostrarlo al grande pubblico, col risultato di ottenere una pellicola che si nutre di se stessa e annoia. Assolutamente sconsigliato
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cinemamoremio
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venerdì 4 gennaio 2013
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una sola constatazione!
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Alla fine della proiezione, accese le luci in sala, ho accusato un gelo tremendo... Volti quasi atterriti, ci guardavamo vicendevolmente come a chiederci se eravamo stati coinvolti in un incubo, Una coppia giovane sussurrava l'intenzione di chiedere i soldi indietro!!! Ho letto le recensioni su questo "film", molte piuttosto semi-impegnate, piene di paroloni talvolta messi lì senza una loro perfetta collocazione da intelletuali che cercano di crearsi un alone mistico e soprannaturale; qualcuno ha criticato coloro che si sono limitati ai particolari (tiramisù e via dicendo), ma io voglio rimanere molto sul terreno e mi domando: perché Woody non va in pensione? E' giusta l'ultima sua frase detta nel finale del film, non rammento le parole precise ma praticamente dice una verità: che boiata che ho fatto!!! Bravo, almeno questa l'hai azzeccata!!!
Questa pellicola mi ha ricordato un altro film che parla di realtà rovesciate e paradossali: "Il fantasma della Libertà" di Luis Bunuel.
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Alla fine della proiezione, accese le luci in sala, ho accusato un gelo tremendo... Volti quasi atterriti, ci guardavamo vicendevolmente come a chiederci se eravamo stati coinvolti in un incubo, Una coppia giovane sussurrava l'intenzione di chiedere i soldi indietro!!! Ho letto le recensioni su questo "film", molte piuttosto semi-impegnate, piene di paroloni talvolta messi lì senza una loro perfetta collocazione da intelletuali che cercano di crearsi un alone mistico e soprannaturale; qualcuno ha criticato coloro che si sono limitati ai particolari (tiramisù e via dicendo), ma io voglio rimanere molto sul terreno e mi domando: perché Woody non va in pensione? E' giusta l'ultima sua frase detta nel finale del film, non rammento le parole precise ma praticamente dice una verità: che boiata che ho fatto!!! Bravo, almeno questa l'hai azzeccata!!!
Questa pellicola mi ha ricordato un altro film che parla di realtà rovesciate e paradossali: "Il fantasma della Libertà" di Luis Bunuel... ma almeno quello lo si comprendeva,... e poi, perché ridicolizzare Benigni e mandarlo a giro per telegiornali a tentar di esaltare un film di cui lui stesso non è convinto, infatti il Roberto nazionale cerca di elogiare l'autore, ma non si esprime mai sul film. A riprova del flop c'è che dopo un primo giro nelle sale cinematografiche italiane E' SPARITO!!!
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cenox
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giovedì 3 gennaio 2013
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un'indigesto cinepanettone d'autore
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Sono quattro le storielle che vengono rappresentate, e ciascuna non è sufficiente a rendere gradevole il film: nella prima si hanno due sposini che per varie divergenze si ritrovano separati per l'intera giornata, e il regista sembra indicarci che il tradimento può essere positivo per il legame di coppia (fra l'altro manca anche molta credibilità alle scene...e Albanese che interpreta un'attore sciupafemmine la dice lunga...); nella seconda una ragazza americana conosce un ragazzo americano e vuole presentargli la propria famiglia (a parte la prevedibilità del cantante lirico sotto la doccia potevano almeno farlo esibire in luogo chiuso poichè la sua abilità non poteva dispiegarsi per la timidezza, ma così non ha proprio il minimo senso.
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Sono quattro le storielle che vengono rappresentate, e ciascuna non è sufficiente a rendere gradevole il film: nella prima si hanno due sposini che per varie divergenze si ritrovano separati per l'intera giornata, e il regista sembra indicarci che il tradimento può essere positivo per il legame di coppia (fra l'altro manca anche molta credibilità alle scene...e Albanese che interpreta un'attore sciupafemmine la dice lunga...); nella seconda una ragazza americana conosce un ragazzo americano e vuole presentargli la propria famiglia (a parte la prevedibilità del cantante lirico sotto la doccia potevano almeno farlo esibire in luogo chiuso poichè la sua abilità non poteva dispiegarsi per la timidezza, ma così non ha proprio il minimo senso..); la terza con protagonista Benigni vorrebbe essere una metafora sul successo (come se nessuno lo sapesse..bah) e non essendo un sogno del protagonista non ha senso nemmeno questa; infine la quarta e forte la più carina, che racconta della storia di un architetto di successo che ripercorre ciò che gli è successo da ragazzo quando è stato in vacanza proprio a Roma (comunque piuttosto scontata..). Detto questo l'aspetto migliore del film sono le scenografie di una delle città più belle del mondo!
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onufrio
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sabato 22 dicembre 2012
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roma: città eterna
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E' un Woody Allen poco ispirato quello sbarcato in Italia a dirigere e interpretare To Rome With Love . Tante storie che si intrecciano nel cuore della città antica: un architetto americano in vacanza, una coppia di studenti che ospitano un'amica affascinante, un semplice padre di famiglia che improvvisamente viene avvolto dalla celebrità, un giovane coppia di sposi venuti a Roma per una proposta di lavoro, e dei genitori americani venuti nella capitale per conoscere i genitori del futuro genero. Allen tocca i tasti che da sempre lo hanno contraddistinto, non c'è niente di nuovo in questa sua ultima commedia, nonostante un cast ricchissimo e mille storie da raccontare, la scintilla non scatta e il film rimane con un basso profilo.
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E' un Woody Allen poco ispirato quello sbarcato in Italia a dirigere e interpretare To Rome With Love . Tante storie che si intrecciano nel cuore della città antica: un architetto americano in vacanza, una coppia di studenti che ospitano un'amica affascinante, un semplice padre di famiglia che improvvisamente viene avvolto dalla celebrità, un giovane coppia di sposi venuti a Roma per una proposta di lavoro, e dei genitori americani venuti nella capitale per conoscere i genitori del futuro genero. Allen tocca i tasti che da sempre lo hanno contraddistinto, non c'è niente di nuovo in questa sua ultima commedia, nonostante un cast ricchissimo e mille storie da raccontare, la scintilla non scatta e il film rimane con un basso profilo. Benigni poco convincente. Apprezzabile rimane senza dubbio l'omaggio del regista fatto alla città di Roma, dopo aver girato nelle altre principali città d'europa..
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miett
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martedì 4 dicembre 2012
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4 storie divertenti e non scontate
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e' UN FILM A TRATTI MOLTO DIVERTENTE , MA NON SCONTATO . UN BUON BENIGNI , CHE , COME IN MOLTI SUOI PERSONAGGI, NON SI RENDE CONTO (QUASI) DI CIO' CHE GLI STA ACCADENDO..... TANTI ALTRI BRAVI ATTORI, COME LA CRUZ, ALBANESE E LA SOBRIA ( MA NON TROPPO....) MASTRONARDI. IN TUTTE E 4 LE STORIE TUTTO CAMBIA , MA TUTTO POI RITORNA ALLA SOLITA REALTà, ALLA VITA DI SEMPRE.... I FINALI DELLE 4 VICENDE SONO QUASI MALINCONICI . A MIO PARERE UN BEL FILM. MI SONO DIVERTITA.
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darkmage1975
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domenica 2 dicembre 2012
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così brutta che da fastidio.
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Possibile sia un film di Allen? Forse è uno scherzo? Proprio sul suo film italiano ... peccato. Saremo noi ad ispirargli così poco?
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purplerain
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giovedì 29 novembre 2012
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cosa chiediamo ad una commedia?
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Dopo aver visto questo film e dopo averne visti tanti altri, italiani e non, e dopo aver letto le varie critiche, da pubblico e giornalisti, mi sono chiesto: ma cosa vogliamo da una commedia? In questo film assistiamo allo svolgersi della vita dei personaggi in una metropoli: coppie che si tradiscono, ladri gentiluomini, un "volpone" con il viso d'angelo di Alec Baldwin che conosce tutto delle donne e dei loro stereotipi e che cerca di mettere per la retta via un ragazzo fidanzato in odore di innamoramento extra!! Storie raccontate fore in maniera banale e stereotipata, da parte di uno straniero che ci vede come tanti altri stranieri: banali, superficiali, cacciatori di gloria e di stotie d'amore.
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Dopo aver visto questo film e dopo averne visti tanti altri, italiani e non, e dopo aver letto le varie critiche, da pubblico e giornalisti, mi sono chiesto: ma cosa vogliamo da una commedia? In questo film assistiamo allo svolgersi della vita dei personaggi in una metropoli: coppie che si tradiscono, ladri gentiluomini, un "volpone" con il viso d'angelo di Alec Baldwin che conosce tutto delle donne e dei loro stereotipi e che cerca di mettere per la retta via un ragazzo fidanzato in odore di innamoramento extra!! Storie raccontate fore in maniera banale e stereotipata, da parte di uno straniero che ci vede come tanti altri stranieri: banali, superficiali, cacciatori di gloria e di stotie d'amore. Anche la scena iniziale del vigile rappresenta ciò che si pensa degli italiani!! Ma in fondo, senza volersi fermare in troppi dettagli o errori, se una commedia deve farci ridere, questa lo fa, quindi missione compiuta!! Non credo che un film, in special modo una commedia, debba sempre per forza avere uno sguardo attento sulla realtà e necessariamente lanciarci un messaggio, io credo debba farci innanzitutto sorridere, poi presentarci il luogo dove il tutto si svolge con una sceneggiatura non piatta!! Il film di Allen lo fa, ci presenta i personaggi, con le loro idee e le loro debolezze, la loro stanchezza per la notorietà ma anche l'impossibilità di farne a meno perchè probabilmente la notorietà logora chi non ce l'ha; tutto sommato prodotto non malvagio, certmente non un capolavoro da cinque stelle, perchè credo che se un film simile fosse stato girato da un regista nostrano, tipo Pieraccioni, oggi saremmo al festival della polemica da una stella!! Ma si sa: l'italiano ha sempre amato gli stranieri e pertanto un film guardabile passa per un film da cinque stelle.
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sandro roy
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venerdì 9 novembre 2012
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con amore, woody allen.
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Roma città eterna. Città che forse rappresenta per il meglio usi e costumi del Bel Paese.
Al di là degli stereotipi, è con questa premessa che Allen si accinge a raccontare la sua visione dell’italiano medio anziché della sola Roma (come inizialmente si potrebbe pensare) rappresentata da una serie di novelle leggere ma significative e rappresentative.
Ed è proprio su quattro novelle romane raccontate da un vigile (ma potrebbe essere un fornaio, un pescivendolo o una fruttivendola) che Allen getta le fondamenta per la sua ultima fatica.
Quattro novelle che racchiudono pregi e difetti di un intero popolo. Quel popolo capace di rendere un Signor Nessuno centro della scena mediatica e confinare nelle quattro mura domestiche un indubbio talento artistico.
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Roma città eterna. Città che forse rappresenta per il meglio usi e costumi del Bel Paese.
Al di là degli stereotipi, è con questa premessa che Allen si accinge a raccontare la sua visione dell’italiano medio anziché della sola Roma (come inizialmente si potrebbe pensare) rappresentata da una serie di novelle leggere ma significative e rappresentative.
Ed è proprio su quattro novelle romane raccontate da un vigile (ma potrebbe essere un fornaio, un pescivendolo o una fruttivendola) che Allen getta le fondamenta per la sua ultima fatica.
Quattro novelle che racchiudono pregi e difetti di un intero popolo. Quel popolo capace di rendere un Signor Nessuno centro della scena mediatica e confinare nelle quattro mura domestiche un indubbio talento artistico.
Quel popolo capace di scendere a qualsiasi compromesso pur di riuscire nonostante il prezzo da pagare possa essere più alto del risultato ricercato.
Questo è il Paese dove apparire è quello che conta e dove anche una prostituta può essere, nelle sue possibilità, maestra di vita e benché realizzati altrove e nonostante i mille difetti, questo è il Paese dove si è legati per sempre.
E non c’è da recriminare se la Roma di Allen è poco "cartolarizzata", priva di Cappella Sistina, Altare della Patria o quant'altro, perchè non è la materialità che ha fatto innamorare il regista, bensì il sapore antico dei vicoletti e la quotidianità dei suoi comuni abitanti.
Quella di Allen è un’esplicita dichiarazione d’amore che debba renderci orgogliosi e soprattutto onorati, e se questa proviene da un direttore statunitense, può solo farci riflettere.
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