no_data
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venerdì 18 dicembre 2015
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evitatelo
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Sembra impossibile che questa pellicola porti la firma di w. Allen: deludente sotto ogni aspetto, a tratti pare una caricatura dei suoi film. Riesce addirittura ad essere pessimo anche il doppiaggio. La parte di storia che ha per protagonista Benigni e' forse la peggiore di tutta questa spompata sceneggiatura. Da evitare.
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marione
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giovedì 10 dicembre 2015
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mi devo ricredere
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Non mi capita spesso di cambiare sostanzialmente idea su un film, e mai su Mymovies. Ma stavolta dopo due anni ho rivisto To Rome With Love e mi apparso sotto una luce molto diversa, mi è piaciuto. E come se Woody Allen nella sua ultima apparizione come attore abbia voluto partecipare a un divertissement corale, ambientato in una Roma un po' oleografica ma affascinante e in fondo amata e amabile anche nel suo essere confusa e caotica. Allora chi come me cercava una volta ancora la profondità di suoi passati lavori rimane sorpreso e deluso. Ma a ben vedere ci troviamo di fronte a un'opera originale, fresca e allegra, non un capolavoro ma un film gradevole e godibile. Allen, a ben vedere, non mi delude mai.
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Non mi capita spesso di cambiare sostanzialmente idea su un film, e mai su Mymovies. Ma stavolta dopo due anni ho rivisto To Rome With Love e mi apparso sotto una luce molto diversa, mi è piaciuto. E come se Woody Allen nella sua ultima apparizione come attore abbia voluto partecipare a un divertissement corale, ambientato in una Roma un po' oleografica ma affascinante e in fondo amata e amabile anche nel suo essere confusa e caotica. Allora chi come me cercava una volta ancora la profondità di suoi passati lavori rimane sorpreso e deluso. Ma a ben vedere ci troviamo di fronte a un'opera originale, fresca e allegra, non un capolavoro ma un film gradevole e godibile. Allen, a ben vedere, non mi delude mai. 3 stelle e 1/2, 4 per compensare la mia passata stroncatura.
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nerazzurro
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venerdì 9 ottobre 2015
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wood allen s'inceppa proprio da noi!
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Un film alquanto strano.
Recitano gli attori stranieri e tutto sembra andare bene.
Partono i nostri ( la Mastronardi,Albanese,Scamarcio...) e sembra diretto da Neri Parenti!
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emylio spataro
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lunedì 20 ottobre 2014
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cinepanettone d'autore
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TO ROME WITH LOVE * Cinepanettone d'autore... almeno nella direzione del cast italiano, con una sceneggiatura volutamente (?) intrisa di italioti luoghi comuni; mentre nel cast americano è più evidente il tocco di Allen, a sprazzi geniale ma discontinuo e non calibrato, con una superba fotografia, come cartoline romane sui toni aurei. Benigni appare intimidito da cotanto mito, forse si sarebbe aut[+]
TO ROME WITH LOVE * Cinepanettone d'autore... almeno nella direzione del cast italiano, con una sceneggiatura volutamente (?) intrisa di italioti luoghi comuni; mentre nel cast americano è più evidente il tocco di Allen, a sprazzi geniale ma discontinuo e non calibrato, con una superba fotografia, come cartoline romane sui toni aurei. Benigni appare intimidito da cotanto mito, forse si sarebbe autodiretto con più disinvoltura. Comunque dai, dopo il bombardamento della critica negativa, mi aspettavo molto peggio. Non è certo tra i capolavori di Allen, ma magari con una sforbiciatina meno frettolosa nel montaggio potrebbe migliorare... Basti pensare che il suo ultimo impeccabile "Midnight in Paris", risale a 3 mesi fa... Caro Woody, sdraiati comodo sul divanetto dello psicoqualcosa e rilassati un pò, che non è obbligatorio fare un film l'anno.
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maramaldo
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lunedì 28 luglio 2014
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to woody with blame
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Che W.A. fosse in declino s'era capito in tanti.Che con "To Rome with love" abbia toccato il fondo con tonfo, l'abbiamo visto e sentito tutti. (Da questo fondo sta risalendo per la consolazione di quanti che, avendolo frequentato ormai da secoli, non lo perderanno di vista fino alla fine dei tempi).
Ma risalirà lentamente: Perchè? Perche fa troppi film pur soffrendo di un deficit di ispirazione e creatività.
Il problema di W.,che lo accomuna a noi mortali, sono i soldi. Ho letto da qualche parte che il Nostro produce in proprio, indipendente dalle major, e che la sorella s'incarica di reperire fondi cercando sponsorizzazioni che si traducono in pubblicità occulta (occulta?) nei film.
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Che W.A. fosse in declino s'era capito in tanti.Che con "To Rome with love" abbia toccato il fondo con tonfo, l'abbiamo visto e sentito tutti. (Da questo fondo sta risalendo per la consolazione di quanti che, avendolo frequentato ormai da secoli, non lo perderanno di vista fino alla fine dei tempi).
Ma risalirà lentamente: Perchè? Perche fa troppi film pur soffrendo di un deficit di ispirazione e creatività.
Il problema di W.,che lo accomuna a noi mortali, sono i soldi. Ho letto da qualche parte che il Nostro produce in proprio, indipendente dalle major, e che la sorella s'incarica di reperire fondi cercando sponsorizzazioni che si traducono in pubblicità occulta (occulta?) nei film.
Evidentemente, in Italia la ragazza ha esagerato oppure il fratellino genietto le ha detto di non avere ritegno oon gli indigeni.
Fatto sta che il "To Rome.." batte record nell'affollamento di articoli indirettamente suggeriti: dalla boutique ai pianoforti, per finire col caffè, l'acqua minerale, la pancetta,ecc...
Tuttavia il trend , ho notato, si è mitigato nei successivi film dove ho individuato non più di due prodotti, forse perchè non batto i drug stores Usa.
Sostanzialmente il film - scorrevole con qualche ridacchiata qua e là (non sono attenuanti per un Allen) -consiste in uno sberleffo: uno sberleffo allo spettatore che ha dato credito all'Autore; uno sberleffo a Roma e agli Italiani (poco male, siamo abituati allo sfottò che finora non ci ha danneggiato granchè); un importante e continuato sberleffo al cinema italiani (per alcuni azzeccato e meritato); uno sberleffo perfino a se stesso come "minus habens" (se ho capito bene).
Però...quando la Pene si rimette lentamente lo slippini nero...Gulp!...cioè, Cult!
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renato c.
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sabato 10 maggio 2014
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mah,,,,,,,!!!!!
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Ci sarà anche qualche cosa di divertente, ma da Woody Allen non mi aspettavo che si mettesse a fare cinepanettoni o cinecocomeri!
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dario
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martedì 6 maggio 2014
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gioiellino
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Operazione complessa che solo una mano delicata come quella di Allen poteva sviluppare. Non manca qualche caduta di tono e tende a prevalere una ironia amara, distruttiva, ma c'è anche dell'indulgenza intelligente per le vicende umane. Fotografia sontuosa, ottima sceneggatura, dialoghi straordinari e una recitazione sulfurea, fresca, simpatica (meglio le donne, di gran lunga). Quattro storielle intrecciate, di cui due irresistibili, Benigni, anche se forse troppo per lui lo script, e la trovata del cantante lirico sotto la doccia (pericolosissima, a rischio buffonata), una cosa lunare resa accettabile (addirittura!) con piccoli tocchi. Raramente Roma tanto bella al cinema.
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Operazione complessa che solo una mano delicata come quella di Allen poteva sviluppare. Non manca qualche caduta di tono e tende a prevalere una ironia amara, distruttiva, ma c'è anche dell'indulgenza intelligente per le vicende umane. Fotografia sontuosa, ottima sceneggatura, dialoghi straordinari e una recitazione sulfurea, fresca, simpatica (meglio le donne, di gran lunga). Quattro storielle intrecciate, di cui due irresistibili, Benigni, anche se forse troppo per lui lo script, e la trovata del cantante lirico sotto la doccia (pericolosissima, a rischio buffonata), una cosa lunare resa accettabile (addirittura!) con piccoli tocchi. Raramente Roma tanto bella al cinema. Allen meglio come regista., more solito.
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mat251
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martedì 6 maggio 2014
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un woody sottovalutato.
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Grande Critica dell'Italia e degli Italiani,
Sono in disaccordo con la critica: questo film non é assolutamente banale.
É divertente, fresco; certo non il migliore di Allen, ma definirlo una delusione mi pare sconsiderato.
Un plauso ai nostri attori, grandi.
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paolo31
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mercoledì 29 gennaio 2014
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una delusione
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Probabilmente l'aspettativa era troppo alta per quanto avevo apprezzato "Vicky Cristina Barcelona", ma questo film è tra i peggiori che abbia visto nonostante partisse con l'enorme vantaggio di girare nella magnifica Roma
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max.antignano
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domenica 19 gennaio 2014
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natale a roma in salsa freudiana
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Jerry, ex allestitore di opere liriche in pensione e ossessionato dalla morte, si ritrova a Roma in compagnia della moglie psichiatra (oramai quello di Allen è un vero matrimonio con la psicoterapia) per conoscere i fururi suoceri, lei casalinga protettrice della Famiglia , luiimpresario di pompe funebri appassionato del bel canto, ma sol sotto la doccia.
Di fianco, come ormai consuetudine, girano altre storie e personaggi,dal ricco architetto americano che rivede sè stesso da giovane grazie al fortuito incontro con uno studente che lo riconosce, alla coppietta che immancabilmente si perderà e tradirà, lei (quasi) con Albanese e con un ladro, lui nientemeno che con una Penelope Cruz escort in un perenne red che neanche Almodovar.
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Jerry, ex allestitore di opere liriche in pensione e ossessionato dalla morte, si ritrova a Roma in compagnia della moglie psichiatra (oramai quello di Allen è un vero matrimonio con la psicoterapia) per conoscere i fururi suoceri, lei casalinga protettrice della Famiglia , luiimpresario di pompe funebri appassionato del bel canto, ma sol sotto la doccia.
Di fianco, come ormai consuetudine, girano altre storie e personaggi,dal ricco architetto americano che rivede sè stesso da giovane grazie al fortuito incontro con uno studente che lo riconosce, alla coppietta che immancabilmente si perderà e tradirà, lei (quasi) con Albanese e con un ladro, lui nientemeno che con una Penelope Cruz escort in un perenne red che neanche Almodovar.
Al fianco un gustoso e fantozziano Benigni che da impiegato normale con vita normale si ritrova di colpo e inspiegabilmente famoso e inseguito da paparazzi e attricette vogliose di successo.
Fin qui la trama. Lo sguardo da americano benestante su una Roma ricca, turistica e illuminata oro è la nota dominante di questo film. Una nota tutta deludente, perchè non ce lo si aspetta che l'autore di Crimini e Misfatti possa produrre una simil-commedia all'italiana così sbrigativa da sembrare Natale a Roma dei Vanzina.
L'aspetto macchiettistico dei personaggi è irritante come una canzonetta americana cantata in broccolino. La prossima volta che sento Arrivederci Roma o Volare o vedrò il Colosseo e Piazza di Spagna in un film americano su Roma penso mi verrà l'itterizia.
Ciò detto, è sempre un film di Woody Allen. E allora ecco i suoi pezzi forti, dall'ironia su Freud (tre battibecchi con la moglie psichiatra sono da annali del cinema) alla domanda sottintesa e mai fatta sul come facciamo noi italiani ad avere tanto e a non saper sfruttarlo, sia al livello personale che collettivo.
Bravi Penelope Cruz ed Albanese, sempre se stesso (e quindi bravo, anche in versione fantozziana) Benigni.
Ultima nota, l'uomo al balcone sul finale ,a mio parere ripreso e stravolto magnificamente da Sorrentino ne La grande Bellezza. Ma quello è un altro film.
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