Titolo originale | The Beaver |
Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | USA |
Durata | 91 minuti |
Regia di | Jodie Foster |
Attori | Mel Gibson, Jodie Foster, Jennifer Lawrence, Anton Yelchin, Zachary Booth, Riley Thomas Stewart Paul Hodge, Michelle Ang, Jeff Corbett, Kris Arnold, Lorna Pruce, John Bernhardt, Kayla Ayler-McCormick, Bill Massof, Brett McClelland, Anney McKilligan, Kelly Coffield Park, Steven Weisz. |
Uscita | venerdì 20 maggio 2011 |
Distribuzione | Medusa |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 2,74 su 5 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 29 settembre 2011
Walter è il CEO di una compagnia di giocattoli in stallo, un padre e marito con dei problemi, che trova un pupazzo da ventriloquo chiamato The Beaver. In Italia al Box Office Mr. Beaver ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 756 mila euro e 317 mila euro nel primo weekend.
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CONSIGLIATO SÌ
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Walter Black ha diretto con successo la sua industria di giocattoli e la sua famiglia fino a quando la depressione non lo ha preso in un vortice che gli ha tolto progressivamente ogni piacere di vivere e persino la parola. La moglie ha resistito finché ha potuto, poi è venuto per lei il momento di preservare i figli e spingerlo a cavarsela da sé. Sembrava che Walter non ce l'avrebbe fatta e invece, parlando tramite la buffa marionetta di un castoro nella quale ha infilato il braccio, è tornato in vetta alle vendite aziendali e all'immagine che il figlio più piccolo ha di lui. Ma è davvero Walter che parla, che agisce e reagisce?
Jodie Foster regista ha una carriera breve ma di tutto rispetto, però è con questo film che le cose si fanno interessanti. Costruito come un film classico americano, con i suoi tre atti e i suoi colpi di scena al posto giusto, in realtà The Beaver contiene una materia coraggiosa e perturbante, che quel tipo di cinema raramente esplora, specie così esplicitamente.
Il protagonista soffre di una malattia scomoda, probabilmente ereditata ed ereditaria, e lungi dal risollevarsi da solo dal baratro, attraverso un moraleggiante ma anche classico percorso dell'eroe, va letteralmente in pezzi. Solo la rinuncia all'american dream dell'impresa gloriosa e individualistica rappresenteranno, infine, una speranza. Se c'è una retorica in Jodie Foster è se mai quella familiarista, che però non è affatto una retorica quanto uno degli oggetti del suo cinema, in continua osservazione e ridefinizione e pertanto più aperto che mai, tutt'altro che ideologico. Oltretutto qui il discorso è più profondo ed è esattamente quello che fa Norah in occasione del suo diploma: tutto è destinato a fiorire, ogni dolore ad essere superato? Everything's gonna be all right? La risposta stavolta è no, non sempre, o magari a caro prezzo.
L'altro elemento di coraggio, oltre al tema affrontato e a parecchie scelte di regia, è senza dubbio la convocazione di Mel Gibson per il ruolo di Walter "Black": l'attore, la cui personale e privata dark side è però recentemente affiorata sotto gli occhi del mondo, offre qui una performance davvero generosa e potente, in un ruolo a dir poco complesso.
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Jodie Foster non solo grande attrice ma anche ottimo regista in questo film che esplora in modo originale il vasto mondo della depressione.Potente prova d'attore di Mel Gibson,"aiutato" dal fatto di aver vissuto un momento nero nella sua vita.Profonda la riflessione sulla vita che la regista esprime, attraverso le parole dell'attrice giovane,nell'ultima parte del film
Trattare il tema della depressione che si trasforma in schizzofrenia facendo a tratti sorridere lo spettatore non è facile ma Mr.Beaver ci riesce.Usare un pupazzo come cura per la malattia che col passare del tempo quest'ultimo diventi parte integrante del malato che non riesce più a sbarazzarsi di lui è una gran bella idea che và apprezzata,se poi ci mettiamo una superba interpretazione di Gibson [...] Vai alla recensione »
"Certo, quel pupazzo è una scelta banale" "Gibson è sopra le righe" "E' un film troppo finto" "E' un'americanata". Queste sono solo alcune delle affermazioni di certi spettatori -anziani- presenti alla proiezione del film. Il terzo film da regista della Foster inizia bene, ma termina effettivamente con alcune delle scene più amare, [...] Vai alla recensione »
Un gran bel film che fa riflettere. Spesso i malesseri dentro di noi si possono superare solo con la forza di volontà, quando scatta qualcosa dentro di noi. La situazione del pupazzo può sembrare inizialmente infantile, l'ennesimo gesto immaturo di un uomo che ne ha già combinate tante. E invece no, perché ognuno è diverso dagli altri, e ciò che per noi [...] Vai alla recensione »
Sono almeno due le storie raccontate da e/o in "Mr.Beaver". C'è, da un lato, un uomo che deve ritrovare sé stesso. E per farlo ha bisogno di un oggetto con le fattezze di essere umano, o quantomeno vivente. Ognuno la interpreterà come vorrà: un desiderio di intermediazione, la ricerca (disperata) di un'amicizia, un'incapacità di credere in sé [...] Vai alla recensione »
Walter Black, amministratore delegato di una compagnia di giocattoli, soffre di una forma particolarmente acuta di depressione, che lo porta all'allontanamento da parte della propria famiglia e al quasi-fallimento dell'azienda ereditata dal padre; passa così la maggior parte del tempo a dormire fino a quando arriva a tentare il suicidio prima impiccandosi nella doccia e poi buttandosi [...] Vai alla recensione »
Un uomo vive una profonda depressione che nessuna terapia riesce a curare e viene buttato fuori di casa dalla moglie per "preservare" i figli (non si capisce bene da cosa, la malattia mentale non è contagiosa, al massimo ereditaria). Sull'orlo del suicidio si inventa una "cura" che lo rimette al mondo, ma nemmeno questo va bene alla sua famiglia, che lo considera "pazzo&q [...] Vai alla recensione »
Al suo terzo film da regista,Jodie Foster sceglie un soggetto assai rischioso,probabilmente imbarazzante e ridicolo nelle mani di qualcun'altro.L'idea di un pupazzo come voce della coscienza per esorcizzare una depressione che finisce per sconfinare in schizofrenia è sviluppata in modo inaspettato,con toni inizialmente da commedia fino a un epilogo estremo che pure sembra riportare un [...] Vai alla recensione »
Questo"Mr.Beaver"(2011, di Jodie Foster)con Mel Gibson e la stessa Foster co-protagonista, sviluppa il tema della depressione, in forma un po'particolare: il protagonista lo vediamo "diviso"tra sé e il Sé, ossia un pupazzo d castoro, che dice il suoi veri sentimenti, le sue reali intenzioni. In realtà il tema, volendo, quelllo dello"sdoppiarsi nel pupazzo&qu [...] Vai alla recensione »
Una roba allucinante per quanto l'ho trovato assurdo, insulso e fastidioso, come la regia della Foster fatta di retotica e luoghi comuni e la sua faccia sempre uguale per tutto il film.E' una commedia drammatica con un epilogo forte in cui un grandissimo Mel Gibson in forma strepitosa per intensità, forza ed efficacia fa il ventriloquo di un se stesso affranto e depresso [...] Vai alla recensione »
L'idea non è male, gli attori sono bravi, ma un tema come quello della schizofrenia se trattato superficialmente non può venire capito, e quindi o una persona finisce a non capire il film, o lo trova incompleto. Per avere coraggio fino in fondo, cosa che probabilmente è mancata anche per non perdere quel tocco leggero che strizza l'occhio alle platee più vaste, si è persa lìoccasione di parlare seriamente [...] Vai alla recensione »
Mr.Beaver,un film drammatico ma alleggerito dai toni della commedia,con alla regia jodie Foster che è al tempo stesso anche la protagonista femminile.Ottima la sua interpretazione,ma ancor più interessante quella di Mel Gibson,forse perchè "agevolata" dalla sua più recente storia personale. Il film narra di Walter,uomo sposato e padre di due figli(uno di giovane età e l'altro ancora bambino)e responsabile [...] Vai alla recensione »
Mr. Beaver non è solo un pupazzo, ma la soluzione che Walter Black trova per risolvere il problema della sua depressione. Una famiglia perfetta, infatti, ed un’impresa che produce giocattoli non sono ragioni sufficienti ad evitare all’uomo, interpretato da un ottimo Mel Gibson, di sprofondare nel vertice della depressione. La moglie, Jodie Foster, per l’occasione anche inedita [...] Vai alla recensione »
Già, come da titolo, anche se in questo caso per ottenere un lieto fine dovremo prima sorseggiare un pò di acqua e sale. Prepariamoci ad un viaggio verso una delle mete più ambite dai classici gentleman con mogli premurose e figli ribelli, il baratro. Patologia, traumi, reminiscenze cinematografiche, non sappiamo cosa realmente porterà il povero Walter a lucidare il fondo della sua modesta vita da [...] Vai alla recensione »
Mr. Beaver è il nome di un pupazzo attraverso il quale un uomo proprietario di una casa di giocattoli in crisi cerca di uscire dalla depressione. Depressione che lo ha ormai posto ai margini dell'azienda e anche della vita familiare. Purtroppo continua la parabola discendente di Mel Gibson e in questo viene purtroppo aiutato da una irriconoscibile Jodie Foster che scrive, dirige ed interpreta [...] Vai alla recensione »
Ma che bravi questi americani eterni bambini che pensano che con i pupazzi si possa curare la schizzofrenia!!Solo un Woodìy Allen con tutta la sua cultura ebraica sulle spalle può permettersi di trattare in modo credibile certe tematiche con la leggerezza propria della commedia intelligente.Si esce dal cinema a dir poco perplessi....
Un film che narra una storia davvero poco credibile ,con un protagonista che per tutto il film tiene un pupazzo sul braccio,grottesco e infarcit di luoghi comuni:la malattia, l'amore della moglie,il piagnisteo del figlio minore, il conflitto con il figlio adolescente.I protagonisti, ottimi attori,rendono appena visibile il tutto.La fine è un sollievo.
Sembra che Mel Gibson non riesca a sottrarsi alla fascinazione della Bibbia. La interpreta a suo modo e così, dopo essersi inventato una sua passione di Cristo in “Passion”, cita nuovamente il Vangelo proponendolo letteralmente: “ Se la tua mano ti fa cadere in peccato, tagliala; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene [...] Vai alla recensione »
Film sul superamento di un profondo stato depressivo attraverso un castoro di peluche parlante. Al di là della fantasiosa, per non dire assurda, metafora il film è troppo semplicistico nell' happy ending senza dubbio molto più difficile da raggiungere e realizzare nella vita reale con il recupero degli affetti annessi.
Capisco che non potrà essere comprensibile per tutti questo film,ma Jodie Foster non lascia spazio a questo tipo di pensieri. Un film che racconta la realtà di oggi in tutte le sue sfaccettature,partendo dalle basi della società odierna:la famiglia.Ogni famiglia di oggi ha i suoi problemi e spesso si fa il possibile per nasconderli al mondo esterno,l'apparenza di sembrare [...] Vai alla recensione »
Avrebbe tutti i requisiti per essere felice e invece si spegne dimenticandosi di portare con sé il corpo. Un pupazzo che diventa una maschera, uno schermo, un palliativo, una terapia e una via di fuga: il signor castoro, un farmaco alla depressione e una trappola, un alter ego ingombrante. Genetica e carattere, 'normalità' e schizofrenia, silenzio stridente e voce grossa [...] Vai alla recensione »
Dopo averlo visto ho capito il continuo posticipo dell'uscita in sala. Il soggetto è interessante ma viene trattato in modo poco credibile. In breve il film parte con il protagonista depresso senza che vengano spiegate le cause ( e questo rimane un interrogativo per tutto il film, il presumibile mancato rapporto con il padre non mi sembra credibile come causa di depressione in un padre di famiglia [...] Vai alla recensione »
Bello lo spunto della marionetta,mi ha subito attratto,vedere poi come il protagonista vivesse alle spalle di Mr.Beaver è molto interessante,ma a mio parere si poteva fare meglio.
Classico film hollywoodiano. Prima parte piu' simpatica, seconda piu' intensa, con soliti moralismi. Ma tutto funziona bene, non mi ha mai annoiato, catturandomi dall'inizio alla fine. Un errore definirlo commedia, avvicinatevi al film pensando ad un film drammatico. Non si puo' che consigliarne la visione.
- Questo è il ritratto di Walter Black. Dovette diventare Mr. Beaver e dovette diventare un padre in modo che un giorno, questo dovesse diventare il ritratto solo di Walter Black - Walter Black e il direttore generale di un'importante ditta di giocattoli. Ha però un problema: è depresso. In suo soccorso giunge, però, una figura creata dalla sua mente: Mr.
molto originale, trama interessante, ed apprezzabile il continuo alternarsi di atmosfera da commedia con quella del dramma... insomma gli spunti ci sono e mi aspettavo molto da questo film... il problema è che manca di profondità, di coinvolgimento.... non ho nulla contro la Foster in qualità di regista, ma è evidente agli occhi esperti che manca proprio la mano di un direttore d'orchestra.
C'è un piccolo prologo iniziale in questo film e si pensa che tutto sia già risolto chiedendosi se il seguito sia una sfilza di ovvietà. Non è così: il film prende l'avvio da questa sintesi iniziale - che inoltre prevede la non motivazione della depressione - e si snoda in una serie di risoluzioni che non sono mai definitive, ma spesso del tutto inimmaginabili. Ap [...] Vai alla recensione »
Interessante come viene affrontato lo stato depressivo di Walter, gli sviluppi sono meno eclatanti del previsto e comunque non si poteva ricavare tanto di più. Attori in gamba che tengono il film sul sufficiente, più l'idea carina, il rapporto tra i due ragazzi e troppo ossessivo e fa' perdere molto alla pellicola. Mi aspettavo un finale maggiormente eclatante e sbalorditivo ma [...] Vai alla recensione »
Drammone pesantissimo, ben recitato ma difficile da digerire.
Mr.Beaver è un film potente,ricco di contenuti espressi in modo potente ed efficace, tra i più evidenti c'è quello della malattia mentale e del'alienazione,affrontati in modo coraggioso.Il film invece brilla meno sul versante della storia,che,seppur anche quella ben sviluppata,manca dello slancio necessario per diventare completamente convincente.
Personalmente il film mi è piaciuto, più di tutto ho adorato come viene trattata la tematica della schizzofrenia, senza psicodrammi ma con dolcezza, è un film che fa bene al cuore perché ci dona speranza
sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo film! Inizia come una comune commedia americana, termina lasciando sospesa tra le righe una domanda: "tu dietro cosa ti nacondi?" bello! guardatelo! marty15
3 stelle al film per il tema intrapeso, per buoni spunti di riflessione e per Gibson molto bravo ma il film in generale non mi ha totalmente convinta
mi sembra una storia tipica del cinema degli anni 80 , non so perche' ma sono uscita dal cinema con una sensazione di aver fatto un tuffo nel passato , questa ricca famiglia in decadenza sia materiale che emotivo , il figlio adolescente che ha paura delle nevrosi del padre , che vende tesine ai compagni meno capaci il figlio piccolo con problemi di inserimento con i coetanei , ma il personaggio [...] Vai alla recensione »
I tentativi di far sembrare il film intenso e drammatico lo rendono invece scialbo, lento, freddo. Come se non bastasse la storia è troppo semplice e non la salvano di certo l'aggiunta di alcune vicende confuse legate ai personaggi secondari. Alcuni passaggi meritavano essere approfonditi bene, mentre altri sono resi male. Così come moscio è il personaggio della moglie (disperata?!) da lei interpretato, [...] Vai alla recensione »
Scrivo come medico , non scambiamo la depressione con la scizofrenia , cosa ben più seria! Ma perchè il nostro interprete (Mel Gibson)diveta schizofrenico? Perchè non riece più ad interpretare quel ruolo che la società americana gli impone ... di vincente,lui che vincente non è .E qui il film fa capire poco del passato che pesa al nostro interprete.
odio non vedevo l'ora che finisse è stressante solo arrivare alla fine del film, fino ad ora mi era successo 2 volte (incluso mr.beaver)e poi è troppo lento.
...se voleva esserci una morale in questo film,è naufragata nell'improbabile trama e nel ridicolo ruolo di gibson,la foster potrebbe restarsene alla regia , quando si vede un film e si conoscono gli aspetti delle vite private degli attori si trova difficile scostarli dalla realtà/finzione cinematografica...........
Domani andrò a vedere questo film ma da quello che ho letto dalle sue recensioni e dal trailer credo sia un ottimo film e con ottimi attori e visto che a me piace moltissimo Mel Gibson non mi resta che andare a vederlo
Non mi fiderò mai più del ragazzetto che vende i biglietti al cinema. Sono entrata in sala, aspettandomi una commedia, come del resto era scritto nella locandina. Palle, questo Mel Gibson disfatto mentalmente, che si rifugia dietro un pupazzo con la faccia da beaver, avrei preferito evitare. Grandi attori, che però in questo film, ci sembrano buttati per sbaglio, avevo voglia [...] Vai alla recensione »
Bello ed emozionante, questo film è una piccola sorpresa. L'interpretazione di Mel Gibson è notevole, e tutte le chiacchere sulle sue vicende personali non tolgono comunque nulla alla sua bravura. Jodie Foster dirige un film non facile, non certo commerciale,ma gradevole e non banale. Non sono d'accordo sul commento dato circa i bassi incassi.
Finito, bollito, perduto. Impazzito, consumato, esaurito. Sull’orlo di una crisi di nervi, e oltre. Nessuno avrebbe più scommesso su Mel Gibson, tantomeno a Cannes. Nessuno avrebbe potuto immaginare come un attore franato miseramente nelle proprie (brutte) vicende personali potesse ritrovare un briciolo di considerazione e di speranza proprio nel luogo dove la sua carriera sembrava destinata a trovare l’eterno riposo.
Jodie Foster è bella e brava. Dagli anni Settanta in poi ha interpretato una quarantina di film, due -“Sotto accusa”, ‘Il silenzio degli innocenti” - le hanno fallo vincere l’Oscar per la migliore attrice, di altri due - “Il piccolo genio”, “A casa per le vacanze” - ha voluto essere anche regista, con un buon successo. È regista, oltre che interprete, anche del film di oggi che può piacere pur con [...] Vai alla recensione »
Terza regia della Foster dopo Il mio piccolo genio e A casa per le vacanze, il film narra la storia di un dirigente d'azienda (Gibson) che si risolleva da una depressione devastante grazie all'aiuto di un pupazzo a forma di castoro che lui usa come la marionetta di un ventriloquo. A poco a poco, come da tradizione cinematografica, il castoro prende il sopravvento, e a pagarne le conseguenze sono la [...] Vai alla recensione »
Walter Black (Mel Gibson) è depresso e sta per uccidersi. Lo salva un castoro di peluche trovato nella spazzatura, un burattino cui “affida” la propria voce e tutto se stesso. Solo così gli sembra possibile vivere, ma alla moglie Meredith (Judie Foster) non basta... Una buona idea, molte ottime intenzioni, due o tre passaggi sottili, troppe incongruenze narrative e psicologiche.
Walter Black è sprofondato nella depressione. Il lavoro va male, la famiglia lo mette praticamente alla porta. Fallisce anche il suicidio ma miracolosamente risorge grazie ad un nuovo io che, con il tramite di un castoro di stoffa, resetta il vecchio Walter trasformandolo in manager e capofamiglia di successo; tutto troppo bello, però, per durare all’infinito.