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Super 8 e i suoi antenati

Un viaggio tra i teen cult che hanno influenzato il nuovo film di J.J. Abrams.
di Letizia Rogolino

Joel Courtney - Acquario. Interpreta Joe nel film di J.J. Abrams Super 8.

venerdì 22 luglio 2011 - Approfondimenti

A settembre arriverà al cinema l’atteso Super 8 di J.J. Abrams, realizzato con la collaborazione di Steven Spielberg. Ambientato in un’America degli anni 70, questo film racconta la curiosa avventura di un gruppo di giovani ragazzi alle prese con un film sugli zombie per un festival locale. Una notte, mentre stanno girando una scena in una stazione deserta, un’incredibile incidente ferroviario rompe la pace e il silenzio di quel luogo e della cittadina vicino, sconvolgendo gli abitanti anche nei giorni seguenti. Essi cercano disperatamente di capire cosa sia successo veramente e quale verità si celi dietro a quell’avvenimento gigantesco.
Super 8 riporta a quell’atmosfera dei teen cult che ebbero un grande successo soprattutto negli anni ’80, costruiti su una semplice formula narrativa : un gruppo di ragazzi amici o rivali, una coincidenza o un avvenimento inusuale che piomba nella loro quotidianità, e l’avventura che ne consegue. Il teen cult non riguarda un solo genere cinematografico, ma spesso si tratta di film di diversa ispirazione: commedie, fantasy, action movie, film educativi o drammatici. Basti ricordare titoli come E.T. del 1982, gli indimenticabili Goonies ed Explorers del 1985, Scuola di mostri del 1987e tanti altri che hanno raccontato i sogni, le paure, e soprattutto l’infinita fantasia del mondo dei ragazzi con simpatia, ironia e una semplice ma straordinariamente coinvolgente dose di surreale.
Super 8 infatti è un film che riesce a ricreare perfettamente l’atmosfera di un teen cult degli anni ’80, fondendo E.T., Scuola di mostri e i Goonies in un unico prodotto, arricchito comunque da idee nuove e frizzanti ed effetti speciali ovviamente più all’avanguardia, che conquistano lo spettatore. Ma la ricchezza di questo tipo di prodotto, in realtà, non sono le scene d’azione o la fantascienza ai limiti della realtà, ma il perfetto equilibrio che registi come Spielberg, Richard Donner (Goonies) e J.J. Abrams, riescono a stabilire tra la spettacolarità visiva e quella delle relazioni e dei sentimenti che esistono o si vengono a creare tra i giovani personaggi.
Questi ultimi di solito sono organizzati in un gruppo eterogeneo, in cui si trova il cervellone con gli occhiali, il tipo sovrappeso e impacciato, il più in gamba e furbo che è anche distratto dalla prima cotta per una ragazzina che conosce e l’esperto di qualche pratica in particolare che mette la sua conoscenza a servizio del gruppo. Da questo punto di vista i giovani cineasti di Super 8 sembrano ricalcare di molto il gruppo di giovani avventurieri dei Goonies, che ritrovano in soffitta un’antica mappa del tesoro del vecchio pirata Willy l’Orbo e scappano da casa per andare alla ricerca di quest’ultimo. In questo film non ci sono di mezzo gli alieni o la fantascienza, ma in comune le due storie hanno quel sottile mistero che coinvolge gli spettatori piccoli e grandi, che vogliono scoprire insieme ai protagonisti la verità.
Questo genere di film ricopre il ruolo fondamentale di insegnare ai ragazzi il giusto modo per affrontare i rapporti tra le persone, che crescendo , assumono sempre più importanza, sia nell’amore, nell’amicizia e nella famiglia. La chiave per entrare nella mente e nel cuore dei ragazzi, i teen cult l’hanno in parte trovata e Super 8 riporta sul grande schermo proprio un prodotto di tale utilità. Spesso, oggi, se si pensa ad un gruppo di ragazzi al cinema o in tv, si parla del cosiddetto branco o banda di criminali in erba che devono combinare qualcosa di male, magari perché hanno alle spalle una famiglia disastrata o una disgrazia, invece in questi film, per la maggior parte si parla di gruppo per parlare di amicizia e della possibilità di confronto tra diversi profili, che confrontandosi, crescono insieme ed imparano gli uni dagli altri.
E poiché non è da sottovalutare anche la bellezza dell’essere piccoli, in film come E.T., i Goonies, Explorers, Scuola di mostri e l’ultimo Super 8, sono belle le storie perché sono invase dalla giusta dose di fantasia e avventura che portano in una nuova dimensione narrativa piacevole da seguire e da vivere al cinema.
Scuola di mostri è un film del 1987 diretto da Fred Dekker, in cui i protagonisti principali sono un gruppo di ragazzini appassionati di film dell’orrore, che ogni pomeriggio si incontrano su una casa sull’albero per discutere dei loro personaggi e mostri preferiti visti in tv e al cinema. Un giorno, mentre sono riuniti, vengono interrotti dall’urlante sorella di uno dei ragazzi, che viene da un brusco incontro con l’Abominevole tedesco, un uomo che è famoso nel quartiere perché si pensa sia un mostro che non esce mai di casa e non ha amici. La stessa sera, Sean, uno dei ragazzi ritrova un vecchio diario che racchiude una formula in tedesco scritta dal dottor Van Helsing, che riguarda tutto l’universo dei mostri come Dracula, il lupo mannaro e tanti altri, che si riunirebbero per organizzare l’armata delle tenebre qualora una vergine reciti quella formula segreta.
L’Abominevole tedesco di Scuola di mostri lo troviamo per esempio anche nei Goonies del 1985 nei panni di Superslot, una creatura deformata e che incute timore nei ragazzi avventurieri per il suo aspetto, e solo successivamente essi scoprono che il suo unico orrore è la tremenda famiglia che ha alle spalle. Infatti se analizziamo i teen cult movie anche da questo punto di vista, possiamo notare che se alcuni, come Scuola di mostri e i Goonies hanno come diversivo e componente dinamico della storia, l’entrata in scena di un mostro o aspirante tale, che il gruppo di piccoli eroi deve riuscire a sconfiggere o a salvare da un crudele destino, nei più recenti E.T., Explorers o Super 8, i giovani protagonisti si trovano ad interagire con entità diverse, provenienti da un altro pianeta, i famosi extraterrestri, che possono rivelarsi buoni, cattivi come una sorta di evoluzione dei classici mostri come i vampiri, il lupo mannaro e il mostro della laguna.
E’ come se aumentasse il mistero, e la componente del paranormale esplorata con gli occhi della giovane età permette la realizzazione di una storia avvincente e diversa da tutti gli altri generi di film. L’amicizia e i vari sentimenti dei ragazzi non rimangono chiusi nel gruppo, ma si formano e crescono anche tra loro e una forma di vita diversa, insegnando a non rifiutare a priori l’altro per l’aspetto diverso dal proprio, ma capire il suo mondo ed entrare in sintonia con esso, in una pura idea di condanna al razzismo, sempre presente seppur in maniera minore nella storia.
Infatti, in E.T., Explorers fino a Super 8 la figura dell’alieno affiancato ai ragazzi rimane sempre una figura positiva, che richiede il loro aiuto per liberarsi dall’oppressione umana, di quella parte di uomini colonizzatori che vogliono sfruttare l’altra razza come oggetto di studio e cavia da laboratorio, dimenticando il concetto di libertà.
E.T. per la regia di Spielberg narra l’improvviso arrivo nella vita del giovane bambino Elliot di un extraterrestre simpatico e spaesato, e tra i due si instaura un legame insolito sicuramente forte e magico. Anche con due linguaggi diversi, il cuore umano di Elliot e il cuore alieno di E.T. sono collegati e diventano come due fratelli che pensano l’uno all’altro, sintetizzando perfettamente il vero concetto di amicizia reale e incondizionata.
In Explorers, film di Joe Dante del 1985, invece tre ragazzi appassionati dell’Universo e tutto quello che lo riguarda, restano svegli per realizzare il loro sogno di viaggi intergalattici e, grazie alla loro destrezza con il computer, costruiscono artigianalmente un veicolo spaziale, una specie di bolla di forza che contrasta la legge di gravità pronta per portarli all’incontro con degli extraterrestri colorati e buffi, sorpresi del loro arrivo ma ospitali.
E arriviamo a Super 8, che sarà nelle sale a settembre, in cui il mistero cela la vera entità della forza paranormale che sconvolge la piccola cittadina dell’Ohio fino a metà film. Ma, anche quando appare più chiaro chi c’è dietro a tutto, i giovani cineasti riescono a capire i veri sentimenti della creatura diversa da loro, andando oltre il suo aspetto insolito e inquietante, e affrontare la situazione con delicatezza e serietà, e soprattutto con gli occhi sinceri ed onesti dei bambini, difficili da corrompere se si tratta di sentimenti.
Tutti questi titoli, precursori di Super 8, pongono al centro della narrazione i ragazzi alle porte dell’adolescenza, riuscendo ad affrontare temi importanti senza trascurare l’azione, l’avventura e il mistero che rendono un film coinvolgente e di successo. Sulla scia del successo ventennale di questa forma narrativa e cinematografica, il 9 settembre arriva Super 8 di J.J. Abrams e chi ha apprezzato ed è cresciuto con questi classici teen cult rimarrà difficilmente deluso.

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