Anno | 2010 |
Genere | Documentario, |
Produzione | Italia |
Durata | 58 minuti |
Regia di | Thomas Torelli |
Attori | Paolo Calabresi . |
Uscita | venerdì 2 aprile 2010 |
Distribuzione | Iris Film Distribution |
MYmonetro | 3,33 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 31 marzo 2010
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CONSIGLIATO SÌ
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Ad un anno dal terremoto che ha devastato l'Abruzzo, Sangue e cemento ripercorre cause recenti e responsabilità remote di chi ha costruito male per risparmiare sui materiali e sulle tecniche, di chi doveva controllare, ma non lo ha fatto, degli amministratori che hanno favorito la speculazione a discapito della sicurezza dei cittadini, che hanno pagato un prezzo di 299 vittime. Interviste e testimonianze a sismologi, geologi, tecnici del territorio e delle costruzioni, avvocati e giudici arricchiscono questo film-documento che è stato realizzato dal Gruppo Zero, un collettivo di giornalisti, cineasti e comunicatori che producono documentari d'inchiesta per un'informazione corretta e libera da manipolazione.
Il documentario si apre con un ticchettio sinistro che accompagnerà tutta l'inchiesta, intensificandosi nei momenti di maggior pathos; il ticchettio è quello degli orologi che alle 3.32 del 6 aprile 2009 sono stati testimoni impotenti della tragedia. Compare il fermo immagine di un paese soleggiato, con montagne innevate sullo sfondo; c'è la luce, inizialmente, poi l'immagine viene desaturata fino al grigiore di un bianco e nero inquietante; e la metafora non poteva essere più efficace. Paolo Calabresi, il narratore che ci prende per mano e accompagna nell'indagine, mette subito sul tavolo la verità incontrovertibile della differenza tra il terremoto abruzzese e quello giapponese del 19 luglio 2008; dati alla mano, confronta intensità, feriti, morti, sfollati, edifici inagibili e la sentenza è davanti agli occhi: entrambi inevitabili, non è stato però il terremoto ad uccidere 299 persone in Abruzzo, dato che il più potente sisma giapponese non ha portato morti.
Questa è la tesi da dimostrare: è stata una catastrofe umana, non naturale. E per farlo Gruppo Zero si affida ad un montaggio alternato di spiegazioni in studio del narratore e interviste e indagini sul campo; in sottofondo, le musiche di Gabriele Pierro e Gianni Del Popolo commentano sommessamente le brucianti domande a cui si cerca di dare risposta. Il tono dell'inchiesta è amaramente sarcastico, ma non rassegnato: la voglia di mostrare le responsabilità e le inadempienze è forte, traspare, arriva come un pugno allo stomaco. Non c'è sensazionalismo, solo fatti, dati scientifici e tecnici, cartine, mappe, numeri per rendere più chiaro cosa è successo e cosa si sarebbe potuto fare per evitarlo. L'approccio all'inchiesta è quindi razionale, lineare: si concentra sugli aspetti geologici e sismici, non si insinua nel dolore dei singoli, nella tragedie umane fin troppo scandagliate dai media; a parlare di loro sono le case dilaniate, le cucine, le camere, i bagni affacciati nella desolazione delle macerie, ambienti intimi come scenografie teatrali che ricercano la verosimiglianza, ma attorno a sé non hanno niente, il vuoto. Un terremotato sottolinea come sia il silenzio a fare accapponare la pelle, ed è quel silenzio che questo documentario vuole rendere meno assordante, indagando su aspetti taciuti per interessi politici, burocratici, economici.
Sangue e cemento si chiude con due dei simboli della tragedia abruzzese, la casa degli studenti e Onna, il paese raso al suolo; lo spettatore è lasciato da solo a riflettere, non è bombardato da parole e lacrime; le immagini parlano da sole, non bisognano di commenti. La sequenza finale in via dei Calzolai ad Onna riassume la tragedia del 6 aprile 2009: devastazione, macerie, silenzio; solo un gatto che miagola in rappresentanza della vita.
SANGUE E CEMENTO disponibile in DVD o BluRay |
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Per capire la catastrofe umana dell'Abruzzo... film assolutamente da vedere!
In poco meno di un'ora si raccontano 30 anni di follie italiane che hanno portato alla morte 300 persone - con un linguaggio chiaro e comprensivo.
E' un documentario un po' troppo colpevolizzante, ma è da guardare. Sono presenti informazioni e interviste di buona qualità, tranne alcuni passaggi un po' forzati, come il "fattore 10", che in sismologia non esiste, che io sappia.
di docu film cosi se ne dovrebberò vedere di più in giro, in questo silezio ovattato è bello vedere che qualcuno ha il coraggio di porre le questioni dal punto di vista giusto, complimenti.
Sicuramente un film-denuncia doveroso.... Attendo con ansia un altro film-denuncia doveroso, quello sulla tragedia di Giampilieri dell' Ottobre 20009......
Ritengo il film/documentario fatto bene dal punto di vista tecnico ma molto incompleto nei contenuti. Si intervistato studiosi e persone sconosciute al grande pubblico che lanciano accuse pesantissime e si lascia il pubblico nella convinzioni che quella sia la verità. Manca ogni riferimento , intervista , chiarimento da parte delle istituzioni. Credo che più che un film sarebbe dovuto essere un documentario [...] Vai alla recensione »