Noir Ocean

I972, Atollo di Mururoa. Una nave della Marina Militare francese con a bordo numerosi giovani ventenni incrocia al largo. I marinai sono ignari dell'obiettivo della loro missione e trascorrono le giornate impegnati ad obbedire agli ordini e ad ammazzare in qualche modo il tempo libero dalle consegne. Tra loro emergono le figure di Massina, Moriaty e Da Maggio. Saranno testimoni di uno dei numerosi esperimenti nucleari francesi e la loro percezione del futuro cambierà per sempre.
Marion Hansel, regista franco-belga, ha sempre amato lavorare su storie non facili in cui la rarefazione temporale si impone quale elemento costitutivo essenziale. Ispirandosi a due brevi racconti della serie "Océan Pacifique" di Robert Mingarelli la regista sembra però in questa occasione faticare a trovare un nucleo narrativo centrale che in qualche misura catalizzi l'attenzione dello spettatore. Dopo averlo allettato con una sequenza che funge da prologo e che mette in scena uno dei tre protagonisti quando era bambino, il film prosegue cercando di delineare le caratteristiche di base dei personaggi principali procedendo per accumulo ma senza che allo spettatore venga consentito di trovare un'occasione per esercitare il famoso "I care/mi interessa". Si resta lì, mentre il product placement di una nota casa di birra invade lo schermo, in attesa di sviluppi che giungono solo nell'ultimo terzo dl film a collocare storicamente e drammaticamente la vicenda nel contesto della sperimentazione francese del nucleare. I giovani marinai cercheranno di rimuovere dalle loro coscienze e dalla loro memoria ciò a cui hanno assistito ma non sarà possibile e le nuove generazioni (a cominciare dalla loro, nata a Hiroshima e Nagasaki) ne dovranno sopportare tutto il peso. 