murphy10
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domenica 16 novembre 2014
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only inception
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christopher nolan è un genio,inception ne è latestimonianza potrei scirvere per ora della perfezione di questo film quindi mi limito a dire che tralasciando il fatto che(secondo me) con interstellar nolan abbia fatto ancora meglio,e riuscito a raggiungere livelli che rasentano la perfezione, con inception ho creato un capolavoro di originalità contorto ed maniacale che rendono inception unico
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yurigami
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domenica 26 ottobre 2014
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allucinante
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Fantastico, un po' lento all'inizio e prima della metà, ma poi... Assolutamente un film unico e imperdibile.
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filippo catani
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mercoledì 15 ottobre 2014
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sogno o son desto?
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Un gruppo di persone svolge il non esattamente legale lavoro di estrattore introducendosi cioè nei sogni altrui alla ricerca di quello per cui sono stati pagati di scoprire. Tutto si complica quando al capo viene chiesto di innestare un'idea nel giovane rampollo di una multinazionale energetica. L'idea sarebbe quella di smembrare l'azienda del padre e favorire così quella del committente.
Nolan è senza dubbio uno dei maggiori registi visionari che ci siano in circolazione. Con Inception il regista indaga sul mondo dei sogni e su tutto quanto ci ruota attorno così come ci insegna la psicoanalisi (idee, subconscio ecc.). Il tutto è narrato su più livelli che corrispondono ai vari sogni nei sogni e lo sviluppo del ragionamento implica una certa attenzione da parte dello spettatore che sarà però ricompensato con splendidi effetti visivi, sonori e speciali.
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Un gruppo di persone svolge il non esattamente legale lavoro di estrattore introducendosi cioè nei sogni altrui alla ricerca di quello per cui sono stati pagati di scoprire. Tutto si complica quando al capo viene chiesto di innestare un'idea nel giovane rampollo di una multinazionale energetica. L'idea sarebbe quella di smembrare l'azienda del padre e favorire così quella del committente.
Nolan è senza dubbio uno dei maggiori registi visionari che ci siano in circolazione. Con Inception il regista indaga sul mondo dei sogni e su tutto quanto ci ruota attorno così come ci insegna la psicoanalisi (idee, subconscio ecc.). Il tutto è narrato su più livelli che corrispondono ai vari sogni nei sogni e lo sviluppo del ragionamento implica una certa attenzione da parte dello spettatore che sarà però ricompensato con splendidi effetti visivi, sonori e speciali. Il tutto è impreziosito da un grande cast con il quale Nolan ha lavorato nella trilogia del Cavaliere Oscuro fatta eccezione per Di Caprio che ci e si regala un'altra ottima interpretazione forse non da Oscar come in altre occasioni (Shutter Island, The Departed, Django e Wolf of Wall Street) ma comunque intensa specialmente per le implicazioni del personaggio che deve rendere sullo schermo. Meglio non aggiungere altro per non rovinare un film che merita di essere visto due o tre volte per essere goduto e capito appieno in tutta la sua genialità.
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cinemalove
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giovedì 2 ottobre 2014
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annientata la soggetività
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Che dire, Nolan si conferma il mostro sacro degli anni 2000 in ambito cinematografico. Grazie ad "Inception" ha tenuto millioni di spettatori appesi alla sottilissima linea tra il sogno e la realtà, a chiedersi anche a dispetto di un finale incredibilmente riuscito e felice, se Cubb realmente sia riuscito nel suo intento di tornare a casa. Anche qui (come se non bastasse) crea un livello nel livello, non c'è nessuno che uscito dalla sala abbia avuto la certezza che sia tutto finito sul serio. Tutto questo contornato da una fotografia super e una rapidità di dialogo mai assonante, nonostante le 2 ore abbondanti di film. Insomma, ognuno ha i propri gusti sia chiaro, ma non concepisco come questo film possa essere definito banalmente brutto, noioso o aggettivi del genere.
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Che dire, Nolan si conferma il mostro sacro degli anni 2000 in ambito cinematografico. Grazie ad "Inception" ha tenuto millioni di spettatori appesi alla sottilissima linea tra il sogno e la realtà, a chiedersi anche a dispetto di un finale incredibilmente riuscito e felice, se Cubb realmente sia riuscito nel suo intento di tornare a casa. Anche qui (come se non bastasse) crea un livello nel livello, non c'è nessuno che uscito dalla sala abbia avuto la certezza che sia tutto finito sul serio. Tutto questo contornato da una fotografia super e una rapidità di dialogo mai assonante, nonostante le 2 ore abbondanti di film. Insomma, ognuno ha i propri gusti sia chiaro, ma non concepisco come questo film possa essere definito banalmente brutto, noioso o aggettivi del genere. Verrà ricordata come una pellicola da pietra miliare.
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great steven
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lunedì 11 agosto 2014
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nolan edifica mondi soprannaturali usando il sogno
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INCEPTION (USA, 2010) diretto da CHRISTOPHER NOLAN. Interpretato da LEONARDO DICAPRIO – JOSEPH GORDON-LEVITT – ELLEN PAGE – TOM HARDY – KEN WATANABE – DILEEP RAO – CILLIAN MURPHY – TOM BERENGER – MARION COTILLARD – PETE POSTLETHWAITE – MICHAEL CAINE – LUKAS HAAS § Titolo indecifrabile (= innesto) come il film, il sesto e più costoso e mirabolante del britannico Nolan, il più pregno di rimandi e citazioni di altri film. Dedito allo spionaggio industriale, Dom Cobb è un mago dell’estrazione, nel penetrare nei cervelli (nel subconscio) dei dormienti e, tramite i loro sogni/ricordi, carpirne i segreti.
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INCEPTION (USA, 2010) diretto da CHRISTOPHER NOLAN. Interpretato da LEONARDO DICAPRIO – JOSEPH GORDON-LEVITT – ELLEN PAGE – TOM HARDY – KEN WATANABE – DILEEP RAO – CILLIAN MURPHY – TOM BERENGER – MARION COTILLARD – PETE POSTLETHWAITE – MICHAEL CAINE – LUKAS HAAS § Titolo indecifrabile (= innesto) come il film, il sesto e più costoso e mirabolante del britannico Nolan, il più pregno di rimandi e citazioni di altri film. Dedito allo spionaggio industriale, Dom Cobb è un mago dell’estrazione, nel penetrare nei cervelli (nel subconscio) dei dormienti e, tramite i loro sogni/ricordi, carpirne i segreti. Cobb e la sua squadra sono convocati a un compito opposto: innestare un’idea nella testa del giovane erede di un facoltoso imprenditore moribondo. Anche Cobb, tuttavia, è tormentato da un sogno: i figli bambini, e lo tartassa l’impossibilità di vederli, rientrando negli Stati Uniti, perché sospetto uxoricida. L’azione si snoda fra Inghilterra, Marocco, Canada, Parigi, Tokyo e Los Angeles. Benché sopravvalutato, Nolan è un inconfutabile costruttore di mondi: la fortezza nella neve (copiata dalla biblioteca Geisel dell’Università della California); le avveniristiche megalopoli ispirate a Cornelis Escher, immaginate dalla giovane architetta Ariadne (la mitologica Arianna dei labirinti). Risulta evidente l’ambizione di porre lo spettatore in uno stato di soggettiva identificazione con i personaggi, togliendogli ogni vantaggio rispetto a loro. Ma l’impresa di abbinare gli intenti di un cinema filosofico con la grandiosità tecno-ludica di un blockbuster è solo parzialmente riuscita a questo maestro di falsificazione e illusionismo, probabilmente per l’eccessivo assillo di infilare una sequenza onirica dentro all’altra fino a raggiungere cinque livelli narrativi. Qualche parola in più va spesa anche per denotare e declamare le splendide interpretazioni degli attori, vero e autentico fiore all’occhiello e ciliegia sulla torta di questo colosso che non lesina in effetti speciali ma brilla nonostante ciò anche per i caratteri che la sceneggiatura ben oliata e collaudata ha saputo mettere in piedi con maestria non perfetta ma comunque lodevole: DiCaprio è un ladro professionista e un asso delle rapine ipertecnologiche, ancora innamorato della moglie con la quale ha trascorso cinquant’anni in una dimensione sovra-reale dove tutto filava per il verso giusto e non c’erano preoccupazioni di nessun genere, figli compresi, ma tutto lo spazio per loro due soli da godere all’infinito e forse per l’eternità, ma è anche un leader carismatico e violento che sa affermarsi e portare a compimento le missioni di cui è incaricato con la sapienza e la ponderatezza di un eccellente caporeparto; J. Gordon-Levitt è un compagno fedele e inoppugnabile, che pungola il suo superiore con assoluta credibilità ed esegue gli ordini senza batter ciglio e con un’invidiabile professionalità, conscia anche dei tormenti che angustiano il suo capo; E. Page è un’ingegnera laureanda in architettura che sa creare mondi soprannaturali con la fantasia di un adolescente in erba, e che si affiata col gruppo d’avventura con la caparbietà e l’accanimento tipici di chi ha in testa un obiettivo fisso da conquistare; K. Watanabe è un finanziere e plutocrate giapponese che parla bene l’inglese e si fa coinvolgere in brutte esperienze sanguinose rischiando di interferire col macchinario onirico, ma sa salvarsi in extremis per non inguaiare l’intero piano e poter continuare ad usufruire del suo coraggio e del suo sangue freddo; M. Caine è un magnate senza scrupoli che protegge il giovane ereditiere dalle mire del gruppo dei protagonisti, sapendo condire con la sua abituale mistura di pathos e profondo senso del drammatico un’interpretazione notevole da vegliardo capitalista e uomo in carriera che avvizzisce man mano che il denaro lo corrompe senza sosta e inesorabilmente; M. Cotillard, infine, è una donna sognatrice ad occhi aperti, una che vive l’amore puro e sincero lasciandosi andare totalmente alla furia degli elementi passionali e che desidera per sé e per il geniale marito un’esistenza ricca di furore amoroso e senza cavilli per la testa, che arriva perfino a rinnegare i due figli pur di condividere con l’amato momenti di passione estrema, sulla spiaggia come sulle rotaie del treno e dall’attico di un grattacielo. Peccato che il pur bravo P. Postlethwaite rimanga troppo in ombra, in una delle sue ultime interpretazioni prima della morte prematura (scomparve infatti nel 2011): un maggiore utilizzo del suo personaggio, malgrado sia secondario, avrebbe chiarito i dubbi che s’annidano nella trama fra realtà e fantasia, i quali lasciano un po’ l’amaro in bocca al termine della proiezione per il fatto di non rivelare le loro effettive posizioni. Il film ricevette otto candidature e si portò a casa quattro Oscar, tutti appartenenti al settore “tecnico”. Prodotto da Nolan con la moglie Emma Thomas. Al montaggio ha provveduto Lee Smith, mentre le scene sono di Guy Hendrix Dyas. Il direttore della fotografia è Wally Pfister. Da non perdere per gli appassionati di dissertazioni oniriche, per i cultori di Freud e della pittura espressionistica tedesca e per gli ammiratori di cannoni superelettronici come Matrix e simili, benché non occorra un’esperienza sovrumana per comprendere i molteplici significati neanche tanto reconditi di Inception, un piccolo grande capolavoro di ingegneria cinematografica e filosofia bergsoniana.
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linastory
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martedì 15 luglio 2014
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cillian!
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Esiste un forum italiano su Cillian Murphy su forumcommunity, se siete fan di quest'attore cercatelo! io mi ci sono iscritta :)
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carlo vecchiarelli
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domenica 6 aprile 2014
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il grande bluff
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La domanda sorge spontanea: può l'industria cinematografica di Hollywood riuscire a sperimentare nuovi linguaggi e investire in progetti che abbiano più la parvenza di sfide piuttosto che di investimenti sicuri, senza compromettere la piena riuscita del prodotto ?
L'esperimento, affascinante e costosissimo, è stato affidato nelle mani di uno dei più noti registi dell'entertainment del nuovo millennio.
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La domanda sorge spontanea: può l'industria cinematografica di Hollywood riuscire a sperimentare nuovi linguaggi e investire in progetti che abbiano più la parvenza di sfide piuttosto che di investimenti sicuri, senza compromettere la piena riuscita del prodotto ?
L'esperimento, affascinante e costosissimo, è stato affidato nelle mani di uno dei più noti registi dell'entertainment del nuovo millennio. Cristopher Nolan, forte del ( meritato? ) successo dei due ultimi episodi della saga ambientata a Gotham City, è riuscito ad avere carta bianca per un progetto ambizioso a tal punto da rimanerne tormentato, sul quale ha passato mesi nel perfezionare la sceneggiatura: dopo Bunuel, Fellini, Cronemberg, Lynch, Gondry e molti tentativi minori, il cinema torna ad interrogarsi sul tema del subconscio e del sogno.
In un futuro non troppo lontano, Leonardo Di Caprio interpreta Dom Cobb, un outsider misterioso che sfida ogni barriera, specialista nella sottrazione delle informazioni più segrete delle persone interferendo direttamente con i loro sogni. Ritenuto colpevole dell'omicidio della moglie, è costretto a fuggire dagli Stati Uniti lasciando le sue due bambine con la sola guida dei suoceri ( tra cui spicca un Michael Caine sempre più attore feticcio per Nolan ). Per avere l'opportunità di riabbracciarle dovrà scendere a patti con un industriale giapponese, Saito, che chiede non di rubare un'idea ma di impiantarla: radicare l'ipotesi di frazionare un immenso impero economico nella mente del giovane rampollo Robert Fischer Jr. , il cui padre dispotico e autoritario è oramai in fin di vita. L'innesto dell'idea ( l' "Inception" ) rende necessario l'arruolamento di vari specialisti: un chimico d'avanguardia per la condivisione onirica più profonda; un falsario delle immagini che appaiono nei sogni; e un giovane architetto, Arianne, che dovrà costruire una scenografia perfetta per permettere l'inganno più arduo che sia mai stato tentato. Sarà proprio lei durante un forsennato apprendistato a scoprire alcuni dei segreti che tormentano Dom, e che avranno un impatto devastante durante la messa in opera del progetto.
Come in Memento, Nolan affronta le dinamiche del subconscio, questa volta scegliendo di immergere lo spettatore in una realtà che rivela forti analogie con quella rappresentata in "Matrix", illusoria e reale al tempo stesso. Proprio nel gioco ambiguo dell' incapacità di distinguere tra l'immagini manifeste e il loro reale significato, si crea il cortocircuito che è alla base del film e la sua forza stessa, ricreando ad hoc tutte le caratteristiche aleatorie del sogno, a volte talmente cerebrali da sembrare sfuggenti all'attenzione dello spettatore. I livelli onirici da esplorare saranno ben tre, pieni di trappole e sparatorie, perchè nel mondo ricreato dall'architetto, il subconscio di Robert Fischer si difenderà a suon di guardie armate, tanto più terribili e numerose quanto più a fondo si sarà costretti ad addentrare. Ma grandi problemi verranno anche dal passato torbido di Dom con cui egli ha sempre cercato di non fare i conti, che riuscirà a entrare tra le realtà artificiali costringendo i protagonisti e l'architetto a dei cambiamenti fuori programma, che li disperderà tra vari livelli della realtà onirica in cui anche lo spazio temporale avrà le sue differenze tangibili.
Tra questo fascinoso "pastiche" di generi e idee accattivanti, purtroppo "Inception" non riesce ad avere un equilibrio credibile tra le premesse e la loro messa in opera, la curiosità dello spettatore si infrange contro l' autoreferenzialità di un eccessivo cerebralismo, ben lontano da quello di cui alcuni additano Lynch, ma soprattutto contro la stucchevolezza delle scene d'azione, che più che colmare crea vuoti e momenti imbarazzanti per un regista divenuto intoccabile proprio per il recente successo nel genere action. E neanche il finale spicca in originalità, rieccheggia ingombrante infatti, la conclusione ad effetto di un film recentissimo come "Shutter Island" che per di più vede protagonista proprio Di Caprio accusato dell'omicidio della moglie, si fosse trattato della suocera forse Nolan non sarebbe stato più credibile ?
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lorenzo80
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sabato 5 aprile 2014
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straordinario
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Difficilmente mi sbilancio a dare il massimo a qualcosa, ma per Inception farò un'eccezione. Era una vita che non vedevo un film di questo spessore. Certo, di sicuro non è facile seguirlo, è complesso, non è certo un film per chi preferisce trame semplici o una voce narrante che ti guida e ti spiega le cose. Una volta una mia amica mi disse "per vedere Inception devi essere sveglio e aver preso un buon caffè!", quanto aveva ragione! Immenso, spettacolare, innovativo (o quasi, diciamo che alcune cose mi hanno fatto un po' pensare a Matrix) e con un finale che... Erano anni che un finale non mi faceva restare col fiato sospeso e alla fine urlare "Ma vaff.
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Difficilmente mi sbilancio a dare il massimo a qualcosa, ma per Inception farò un'eccezione. Era una vita che non vedevo un film di questo spessore. Certo, di sicuro non è facile seguirlo, è complesso, non è certo un film per chi preferisce trame semplici o una voce narrante che ti guida e ti spiega le cose. Una volta una mia amica mi disse "per vedere Inception devi essere sveglio e aver preso un buon caffè!", quanto aveva ragione! Immenso, spettacolare, innovativo (o quasi, diciamo che alcune cose mi hanno fatto un po' pensare a Matrix) e con un finale che... Erano anni che un finale non mi faceva restare col fiato sospeso e alla fine urlare "Ma vaff..."!!!!
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peppons89
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domenica 30 marzo 2014
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dispersivo
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ale.lobo
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domenica 9 febbraio 2014
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fatto bene... ma complicato
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E' giusto dare almeno 3* perchè il film è fatto davvero molto bene e l'idea è davvero originale e ben pensata. Non si può dare di più a mio avviso perchè seguire l'intreccio senza perdersi è davvero davvero complicato e alcune scene non sono chiare e inspiegate. Certo, forse andrebbe rivisto per apprezzarlo meglio, se non durasse quasi 3 ore...
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