Inception |
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Un film di Christopher Nolan.
Con Leonardo DiCaprio, Ken Watanabe, Joseph Gordon-Levitt, Marion Cotillard, Elliot Page.
continua»
Azione,
Ratings: Kids+13,
durata 142 min.
- USA, Gran Bretagna 2010.
- Warner Bros Italia
uscita venerdì 24 settembre 2010.
MYMONETRO
Inception
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un memorabile innesto che si frantuma inesorabiledi mariat. sammarcoFeedback: 0 |
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mercoledì 9 febbraio 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Un viaggio nella percezione della percezione delle realtà umane. Un percorso lungo e tortuoso tra i meandri del subconscio. Particolarmente attento a sottolineare la labile e, per certi versi introvabile, differenza tra la così detta realtà ed il mondo immaginifico del sogno. Una sottile membrana per alcuni, qui rappresentata, dal legame insolubile ed instabile con il passato, che si ripropone agli occhi dello spettatore, sotto forma di mondo real-fittizio (Di Caprio). La “trovata” del sogno come porta per accedere al subconscio altrui, con l'intenzione di estirpare- innestare un segreto-idea, così delineata, è carina, anche se sembra faccia eco, per certi versi a Matrix (vedi l'accesso alla dimensione virtuale). La prospettiva realistica del film è questa e bisogna accettarla così com'è, evitando di razionalizzare, altrimenti non si capirebbe... La pellicola fin dal primo attimo invita a lasciarsi andare, ma è l'avanzare dei minuti, che poi, effettivamente, evita di abbandonarsi completamente. Tutto appare talmente enorme e meraviglioso all'inizio che ci si aspetterebbe di rimanere colpiti positivamente dalle sequenze successive, si resta invece spiazzati. Il materiale è organizzato spesso malamente, disomogeneo, poco scorrevole, privo di un filo totalmente logico, confuso, troppo lungo da risultare noioso, La costruzione è nel complesso grandiosa, eppure lascia spaesati, immersi in una sensazione di estrema insoddisfazione. Probabilmente è la stesura stessa della sceneggiatura che pecca, manca del detonatore giusto in più e più punti, perché si possa parlare di opera. A tratti banale, pare più esponibile ad un sistema prettamente commerciale. Il film c'è, a sprazzi. Alcuni spunti potrebbero determinare girati memorabili, ma è come se rimanessero incompiuti o mal realizzati. Restano disattese alcune tracce di sceneggiatura pura, che si sarebbero potute sviluppare perfettamente a partire dall'input Di Caprio, relativo all'affermazione secondo la quale avrebbe già operato l'innesto; è invece, abbastanza scontato, ad un certo punto della “discesa”, su chi abbia sperimentato tale tecnica! “L'edificio” architettonico dei livelli onirici progettato da Arianna, al fine di accedere al subconscio di un giovane miliardario ed immettergli lo spunto di dividere il patrimonio del padre, è troppo semplice. Così pare ovvia la scena finale, in cui si lascia in bilico l'ipotesi che ci si trovi nella realtà... Insomma una banalità. Rimane ancora un dubbio sulla scala immaginata ed utilizzata da Arthur nel secondo livello del sogno, il suo appunto. Dovrebbe prendere spunto dal paradosso di Penrose, in realtà se così fosse, la rampa, sia pure immaginifica ed impossibile, sarebbe del tutto errata. Resta da dire che la recitazione dell'ex angelo di “Titanic”, risulta, con il passare degli anni, più matura e consapevole, in questo caso, in grado di rendere perfettamente l'inquietudine del personaggio. Joseph-Gordon Levitt, il manovratore è estremamente capace di interpretare il braccio destro di Di Caprio, favoloso nelle scene con assenza di gravità, che tra l'altro sono le migliori dal punto di vista degli effetti speciali.
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