Pochi registi hanno la gran dote di essere straordinariamente brillanti in un crescendo di storie di una complessità devastante, perchè l'intricato si porta dietro per forza di cose o la noia o la freddezza e purtroppo non possiamo promuovere Christopher Nolan a pieni voti proprio per questo. L'idea di base è una delle più geniali della settima arte, non a caso ci sono voluti più di dieci anni per portarlo confezionato nelle sale, difatti il susseguirsi ossessivo di incastri, di sogni dentro sogni e di molteplici piani narrativi (ve ne sono be cinque!) rende praticamente impossibile, nonchè poco consigliato, ricostruirne una trama secondo la fabula. Si può solo dire che il protagonista è il giovane Cobb e che il suo lavoro consiste nello scoprire i segreti nella mente della persone. Quando un magnaccio della finanza giapponese gli chiederà però di ribaltare il suo principio lavorativo e morale per favorire l'innesto (l'inception) di un pensiero nella mente di un rampollo miliardario, Cobb entrerà in una spirale di eventi senza tregua che lo riporteranno dalla sua famiglia, persa tempo addietro.Dire di più comporterebbe rivelare troppi dettagli che a loro volta andrebbero motivati da un'altra infinità di dettagli.
Nolan,da sempre astuto fabbricatore di "imperi della mente" alla David Lynch, scava nel più profondo delle sue inspirazioni e si chiede quale caratteristiche potrebbe avere un film costruito macchinalmente come un labirinto da cui uscire passo dopo passo, segno dopo segno...e lo trova: solo il nostro incoscio può essere ottimo pane per i suoi denti.Come in un gioco di scatole cinesi i sogni dell'impianto che Cobb fa costruire ad Arianna(ottima citazione dal famoso mito) sono incassati l'uno nell'altro perchè, come giustamente sottolinea il protagonista all'inizio della sua impresa, non si può instillare un proposito nella mente di una persona se non ricostruendo su più piani la sua vita modificandone gli eventi chiave per intimarlo a compiere lui stesso il cambiamento nella sua mente, senza che nessuno glielo suggerisca (stessa "tecnica" a cui doveva stare attento Martin McFly quando in Ritorno al futuro non doveva compromettere il suo passato famigliare).
Dalla prima all'ultima ogni scena è d'impatto, considerando che si fa un bassissimo uso di effetti speciali(e non sembrerebbe affatto!) Nolan ha da un lato vinto la sua scommessa: portare sul grande schermo e rigorosamente NON in 3D un film a più dimensioni mentali dove tutto viene a galla con un precisione imbarazzante e non c'è un solo interprete che non meriti una candidatura all'oscar; la migliore di tutte l'attrice di Juno, Ellen Page, che si riconferma dotatissima nel ruolo dell'architetto di sogni.
...e quindi?E' proprio questo il punto. C'è un "e quindi" senza risposta in tutto questo capolavoro di costrutto di mondi, reali ed immaginari, immaginari e poi reali.Dove sta il senso profondo di un film del genere?Cosa rimane dopo?Chi sono questi personaggi? Ovviamente non stiamo svalutando il tutto ad una mera finzione senza scopo perchè se il piano narrativo è onirico e fantastico nessuno pretende di farselo piacere come thriller reale, ma...che spessore può avere un film del genere a parte un sublime piacere visivo e una sorta di gioco intellettuale "a chi riesce a capire l'intreccio per primo e nel minor tempo possibile?" Nolan è un piccolo genio ma ha ancora molto strada da fare per essere considerato davvero il nuovo Kubrick, che moltissimi, errando a mio parere, hanno già visto come tale. Non c'è passione, non c'è introspezione e soprattutto alla lunga ci si stanca di sentir ripetere nove volte al minuto "E' reale?No, stiamo ancora sognando. Ne sei sicuro?E se ti stessi sbagliando?". Il troppo storpia e come sempre in questi casi, quando si punto allo stupefacente, al kolossal mentale, si finisce per sacrificare la parte più interessante e che invece non mancava ad Harrison Ford in Blade Runner, ovvero il dubbio esistenziale. Non ci si emoziona e non ci si prende perchè alla fine i personaggi paiono anch'essi della proiezioni senza spessore, che se uccidessimo con una pistola ritornerebbe in vita talmente ci sembrano perfetti e tutti d'un pezzo. Tant'è che mi pare significativo che a fine film quasi tutta la fila dietro la mia a fine proiezione abbia urlato "Tutto qui?Ma non doveva finire che era tutto solo un sogno?Bastardi". Bastardo Nolan non lo è affatto, ma non ci innesta di certo in noi con questa sua ultima creazione l'idea di capolavoro.
[+] lascia un commento a giugy3000 »
[ - ] lascia un commento a giugy3000 »
|