Ci ha entusiasmato con Memento, angosciato con Insomnia, ingannato con The Prestige, turbato i sonni con Il Cavaliere Oscuro e ora ci mette tutti a dormire e ci fa sognare con Inception. A esattamente un decennio di distanza dal suo primo capolavoro, Cristopher Nolan continua a regalarci emozioni.
Dom Cobb è un ladro professionista che si occupa di «estrarre» delle informazioni dalle menti delle persone mentre queste dormono, insinuandosi nei loro sogni. Contattato da un potente industriale di nome Saito, riceve da quest'ultimo un incarico particolare. Non si tratta di un'estrazione, ma di un «innesto» (Inception). Cobb dovrà dunque inserire un'idea che attecchisca nella mente di una persona. La persona in questione è Robert Fischer, figlio del rivale d'affari di Saito. L'idea è semplice: alla morte del genitore, il figlio dovrà convincersi che l'unica cosa da fare è quella di frammentare e quindi distruggere l'impero economico del padre. In cambio Saito offrirà a Cobb la possibilità di tornare negli Stati Uniti, dov'è ricercato per omicidio, e di poter rivedere i propri figli. Cobb accetta e insieme al fidato socio Arthur, al chimico Yusuf, al falsario Eames, all'architetto Arianna e allo stesso Saito, organizza l' «innesto» a Fischer.
Il fatto che Nolan abbia mantenuto la trama del film avvolta nel mistero (durante il casting faceva leggere la sceneggiatura agli attori solo nel suo ufficio, e lo stesso trailer risultò alquanto oscuro ed enigmatico) ci fa capire come al regista piaccia ingannare gli spettatori. L'illusionista Nolan sembra quasi che voglia prendersi gioco di noi. Lo fece con Memento, in maniera ancora più evidente in The Prestige, e ora si ripete con Inception. Tuttavia non si limita a imbrogliarci, ma esplora il mondo onirico, soffermandosi a studiare le complesse dinamiche della psiche umana. Nonostante la pellicola duri quasi due ore e mezza, Nolan riesce a condurci, con maestria, attraverso il tortuoso universo dei sogni mantenendo alta l'intensità dell'azione, grazie soprattutto a sequenze spettacolari (la lotta all'interno del corridoio senza gravità e la caduta del furgone dal ponte sono mozzafiato), ad un'incalzante colonna sonora e ad un cast eccellente: Leonardo di Caprio ci ha abituati a performance monumentali e qui non è certo da meno. Eccellenti anche le prove degli altri attori, dall'astro nascente Joseph Gordon-Levitt all'altrettanto talentuosa Ellen Page, passando per l'affascinante Marion Cotillard (che interpreta la tormentata, ma allo stesso tempo bellissima Mal Cobb) e al sempre carismatico Michael Caine. Davvero affascinanti gli effetti speciali e sonori (non a caso il film si è aggiudicato l'oscar in entrambe le categorie) e ugualmente suggestiva la fotografia di Wally Pfister, anche lui premiato con l'oscar. Il tutto diretto magistralmente da Nolan, che si concede pure dei rimandi alla mitologia (Arianna è la figura mitologica che aiutò Teseo ad uscire dal labirinto), al cinema (la canzone «Non, je ne regrette rien» è di Edith Piaf, personaggio interpretato dalla stessa Marion Cotillard nel film La vie en rose) e a se stesso (Cobb è infatti lo stesso nome del ladro nel film Following, primo lungometraggio diretto da Nolan).
In conclusione se non avete ancora visto questo capolavoro, ma siete intenzionati a farlo, un solo consiglio posso darvi: entrate in sala con la consapevolezza che questo non è un film come tutti gli altri. Sedetevi, liberate la mente e lasciatevi condurre attraverso il favoloso labirinto di Inception. Ma se per caso vi piacciono i film dalla trama lineare, allora andate a sognare da un'altra parte.
[+] lascia un commento a gella »
[ - ] lascia un commento a gella »
|