Titolo originale The Imaginarium of Doctor Parnassus.
Fantastico,
Ratings: Kids+13,
durata 122 min.
- Francia, Canada 2009.
- Moviemax
uscita venerdì 23ottobre 2009.
MYMONETROParnassus - L'uomo che voleva ingannare il diavolo
valutazione media:
3,14
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
Terry Gilliam, come da sua filmografia, ci degna di un viaggio fantastico sulla separazione tra il bene ed il male con le sue lenti dalle tonalità accese ed i contrasti "plastici".
Il Dottor Parnassus (Plummer) e la sua compagnia girovaga per Londra con il suo teatrino mobile nel cui centro è presente uno specchio magico: unica porta verso luoghi fantastici ed immaginari con cui, lo stesso Parnassus, è in grado di guidare l'immaginazione del prossimo. Il potere dello specchio è reso possibile da un patto tra il diavolo e Parnassus che sanciva il dono della figlia Valentina del secondo verso il demonio al suo 16° anno di età. Alla compagnia si aggiunge ben presto Tony Shepard, personaggio misterioso ed eccentrico, trovato impaccato in un ponte sul Tamigi ma non morto grazie ad un piccolo flauto ingerito che permetteva alla trachea di continuare a respirare.
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Terry Gilliam, come da sua filmografia, ci degna di un viaggio fantastico sulla separazione tra il bene ed il male con le sue lenti dalle tonalità accese ed i contrasti "plastici".
Il Dottor Parnassus (Plummer) e la sua compagnia girovaga per Londra con il suo teatrino mobile nel cui centro è presente uno specchio magico: unica porta verso luoghi fantastici ed immaginari con cui, lo stesso Parnassus, è in grado di guidare l'immaginazione del prossimo. Il potere dello specchio è reso possibile da un patto tra il diavolo e Parnassus che sanciva il dono della figlia Valentina del secondo verso il demonio al suo 16° anno di età. Alla compagnia si aggiunge ben presto Tony Shepard, personaggio misterioso ed eccentrico, trovato impaccato in un ponte sul Tamigi ma non morto grazie ad un piccolo flauto ingerito che permetteva alla trachea di continuare a respirare. Sarà proprio Shepard a scombussolare la sgangherata compagnia ma, sopratutto, a salvare (non in maniera eroica) la vita di Valentina dal patto stretto anzitempo.
Voto personale: 8
Un film visionario, un pelo contorto, ma bello nelle immagini e nella storia. Grande attenzione, come sempre, di Gilliam alla fotografia ed al montaggio... sempre eccelsi! Il continuo capovolgimento della storia (anche con i cambiamenti dello stesso Tony) esaltano la storia ed il mondo fantastico all'interno dello specchio contro la sporcizia e povertà della periferia londinese sono un bellissimo ossimoro sul quale si poggia il film.
Nota di merito alla performance del trio post more di Ledger: tutti bravi, anche Farrell (per mio grande stupore)... Ledger ovviamente ben al di sopra degli altri, facendo sua completamente la parte... carismatica recitazione di Waits (sempre più a suo agio sui set, oltre che sui palchi di mezzo mondo)! Bravissima anche Lily Cole... e deve tanto a Madre Natura... [-]
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L'adattamento forzato della sceneggiatura a causa della morte improvvisa durante le riprese di ledger, spiazza e complica oltre modo la visione allo spettatore che, complice un'ottima fotografia dentro e fuori lo specchio, si gode uno spettacolo fiabesco di colori e paesaggi surreali in un racconto che ci ricorda una volta ancora, che non c'è bene senza il male! Saluti.
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Gilliam torna a lavorare a una sceneggiatura originale(cosa che non accadeva dai tempi di "Brazil")costruendo uno dei suoi tipici labirinti fantastici,dove realtà e immaginazione si mescolano senza logica o continuità.Ciò che si cela dietro "l'Imaginarium" è la possibilità di realizzare i propri sogni o desideri,compresi quelli più oscuri.Dove si viene messi di fronte ai vizi della nostra epoca,incarnati nel personaggio di Tony,ricercato per reati finanziari(velata allusione a Blair).Se rispetto a "Tideland" l'insieme è più solido e meno fiacco,la creatività finisce per diventare esorbitante:deformazioni visive,cartoon,immagini digitali e continue svolte action squilibrano la storia e il senso dell'operazione viene offuscato.
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Gilliam torna a lavorare a una sceneggiatura originale(cosa che non accadeva dai tempi di "Brazil")costruendo uno dei suoi tipici labirinti fantastici,dove realtà e immaginazione si mescolano senza logica o continuità.Ciò che si cela dietro "l'Imaginarium" è la possibilità di realizzare i propri sogni o desideri,compresi quelli più oscuri.Dove si viene messi di fronte ai vizi della nostra epoca,incarnati nel personaggio di Tony,ricercato per reati finanziari(velata allusione a Blair).Se rispetto a "Tideland" l'insieme è più solido e meno fiacco,la creatività finisce per diventare esorbitante:deformazioni visive,cartoon,immagini digitali e continue svolte action squilibrano la storia e il senso dell'operazione viene offuscato.La produzione ha inoltre rischiato di fallire per il vero suicidio di Ledger,sostituito nei suoi viaggi fantastici da Depp,Law e Farrell.In maniera sinistra,ciò ha permesso di rendere il personaggio di Tony più sfaccettato e misterioso.E forse anche Ledger stesso.
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Se osservato con gli occhi di Arlecchino, il diavolo non fa tanta paura. Quello che quest'opera restituisce ai nostri occhi è una rappresentazione farsesca e vivace, una storia unica e staccata dal tempo. Un testamento filmico di un grande Heath Ledger. L'occhio del regista si fa forte di un compassato congedo dalla tradizione Felliniana in termini circensi e si apre su strade del tutto nuove. Parnassus è un'opera che non si capisce ad una prima visione. Artificiosamente paradossale, ma forte di una sua personalità, la rappresentazione che il regista ci pone davanti agli occhi è una riflessione matura, travestita a festa. Un viaggio consapevole, cammuffato da comparsata scherzosa.
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Se osservato con gli occhi di Arlecchino, il diavolo non fa tanta paura. Quello che quest'opera restituisce ai nostri occhi è una rappresentazione farsesca e vivace, una storia unica e staccata dal tempo. Un testamento filmico di un grande Heath Ledger. L'occhio del regista si fa forte di un compassato congedo dalla tradizione Felliniana in termini circensi e si apre su strade del tutto nuove. Parnassus è un'opera che non si capisce ad una prima visione. Artificiosamente paradossale, ma forte di una sua personalità, la rappresentazione che il regista ci pone davanti agli occhi è una riflessione matura, travestita a festa. Un viaggio consapevole, cammuffato da comparsata scherzosa. L'alchimia riesce, transita agli svariati contributi esaltati ed iperbolici del cinema d'oltralpe, che vanno e vengono nei boxoffice da anni ormai (Sucker Punch anyone?). Un'opera apprezzabile, 3 stelle e mezzo. [-]
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Era il 22 gennaio del 2008, quando a New York Heath Ledger perse accidentalmente la vita per un’overdose di farmaci. In quel periodo Heath stava lavorando a quello che poi sarebbe stato il suo ultimo film, “The Imaginarium of Doctor Parnassus”. Di quel film lui era il protagonista, e la sua prematura scomparsa rischiò seriamente di fermare tutto.
Oggi sappiamo che non fu così, perché il regista Terry Gilliam - grazie anche all’aiuto di Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrel, che accettarono di interpretare gratuitamente a turno il personaggio di Ledger, con uno stratagemma inserito a riprese in corso - decise di portare ugualmente a termine le riprese.
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Era il 22 gennaio del 2008, quando a New York Heath Ledger perse accidentalmente la vita per un’overdose di farmaci. In quel periodo Heath stava lavorando a quello che poi sarebbe stato il suo ultimo film, “The Imaginarium of Doctor Parnassus”. Di quel film lui era il protagonista, e la sua prematura scomparsa rischiò seriamente di fermare tutto.
Oggi sappiamo che non fu così, perché il regista Terry Gilliam - grazie anche all’aiuto di Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrel, che accettarono di interpretare gratuitamente a turno il personaggio di Ledger, con uno stratagemma inserito a riprese in corso - decise di portare ugualmente a termine le riprese.
L’immortale dottor Parnassus, interpretato da Christopher Plummer e il cui nome rimanda al monte greco consacrato all’arte, gestisce da secoli uno scalcinato e obsoleto teatro ambulante con l’aiuto del deforme e fedele Percy ( Verne Troyer ), del giovane Anton ( Andrew Garfield ) e della splendida figlia Valentina ( Lily Cole ). Peculiarità del dottor Parnassus è quella di guidare l’immaginazione della gente e far vivere loro esperienze incredibili, il tutto grazie ad uno specchio magico e ad un patto stipulato con il diavolo, un mefistofelico Tom Waits. Parte di questo accordo prevede che Parnassus rinunci a sua figlia Valentina, non appena questa avrà raggiunto il suo sedicesimo anno di vita. All’avvicinarsi della data pattuita, però, egli strappa un ulteriore patto: Valentina andrà a colui che per primo farà sue cinque anime.
Indubbiamente l’uscita di scena dell’attore di Perth ha prodotto due conseguenze tanto importanti quanto differenti.
La prima è, a onor del vero, l’interesse che si è venuto improvvisamente a creare nei confronti di una pellicola che, con molte probabilità, avrebbe fatto fatica a imporsi validamente sul mercato, se non fosse successo quel che invece purtroppo è successo. E sia chiaro che chi lo dice, lo dice con l’amaro in bocca.
Questo potrebbe quindi favorire un tornaconto economico inaspettato.
La seconda riguarda, invece, la trama, in buona parte stravolta e che, in certi punti, appare un po’ forzata, sconclusionata e ben lontana dall’essere giudicata compatta.
Certo, noi non sappiamo, ne sapremo mai, come sarebbero andate le cose se tutto fosse filato come doveva filare, di certo c’è che l’espediente dello specchio (che ha permeso il coinvolgimento di Depp, Law e Farrel e, dunque, la sopravvivenza della pellicola) è veramente ben riuscito, tanto che chiunque guardi il film, nemmeno si accorge dell’ “inganno” che c’è dietro.
Di buono c’è che Gilliam ha tirato fuori davvero tanto buon materiale, e il film è ricco di trovate interessanti e stuzzicanti: un patto con il diavolo, il tema dell’immortalità, uno specchio capace di trasportarti in un mondo modellato sull’immaginazione e i sogni di chi vi entra. Insomma, la generosità di temi e intenti è più che lodevole.
A tutto ciò va aggiunto il cast che fa’ un gran bel lavoro: C’è il grande Christopher Plummer, la cui presenza emana saggezza, ma che al tempo stesso rivela, dietro la maschera di Parnassus, i limiti di un uomo che si fa’ tentare, si pente, si dispera e che poi si rifà tentare, in un circolo vizioso apparentemente interminabile. Tom Waits nei panni del diavolo Mr. Nick, dannatamente tentatore, è altrettanto dannatamente azzeccato per la parte. La splendida Lily Cole è una dolce sorpresa, così come Andrew Garfield, cui spetta il ruolo del giovane Anton. Ma la curiosità era tutta per Heath Ledger. Ebbene, se il film regge, regge in buonissima parte solo grazie a lui.
La sua presenza è di quelle che pesano, perché mentre per gli altri si registrano buone prove, che però non contribuiscono a far scorrere piacevolmente la pellicola, nel suo caso si assiste ad una performance trascinante; vuoi per il fare scanzonato e ruffiano del suo personaggio, sta di fatto che è palesemente così. Non è un caso che i momenti peggiori del film siano proprio quelli in cui il suo personaggio non è in scena, ossia l’inizio e la fine.
La prima parte denota una certa mancanza di ritmo, fatica a decollare, risultando anche un tantino noiosa e irritante. L’ultima invece è eccessivamente sbrigativa. Impossibile poi sorvolare sul fatto che i personaggi tutti (eccezion fatta per Parnassus) siano scarsamente caratterizzati.
Di loro non sappiamo praticamente nulla. Per i tre sostituti c’ è da registrare una prova senza infamia né lode del sempre bravo Johnny Depp, così come di Jude Law, ma il più bravo è Colin Farrel, cui spetta il compito di concludere il percorso del personaggio ereditato da Ledger, del quale viene infine svelata la natura truffaldina e ambiziosa. Sarà la sua, la quinta anima che riconsegnerà Valentina alla vita.
Curiose, invece, alcune trovate. Prima fra tutte la parodia di Tony Blair, al quale Gilliam si è volutamente, esplicitamente e polemicamente ispirato per il personaggio di Tony, la cui capacità di convincere chiunque deriva proprio dall’ ex primo ministro inglese. E poi c’è anche una chicca, relativa ad un episodio della recente storia italiana: la morte del banchiere Roberto Calvi, a Londra nel 1982. Il suo corpo fu trovato appeso al Ponte dei Frati Neri, lo stesso in cui viene trovato il Tony di Heath Ledger.
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Ennesimo viaggio visionario di quel mattacchione di Terry Gilliam, Parnassus è un film che sprigiona un indubbio fascino, questo a causa di uno spunto di base intrigante e di uno sviluppo narrativo che, pur con qualche parte confusa e prolissa, scorre abbastanza fluidamente. Gli effetti speciali sono ottimi, e garantiscono sequenze in grado di lasciare decisamente ammaliati. I personaggi sono (quasi tutti) ben costruiti e tutto sommato riusciti, lo stile visivo è delizioso, gli attori decisamente adatti alla parte, non ultimo un Christopher Plummer versione vecchio rimbambito e un esilarante Tom Waits. L'unica cosa che stona un po' è il finale, che per essere compreso appieno necessita più di una visione della pellicola.
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Ennesimo viaggio visionario di quel mattacchione di Terry Gilliam, Parnassus è un film che sprigiona un indubbio fascino, questo a causa di uno spunto di base intrigante e di uno sviluppo narrativo che, pur con qualche parte confusa e prolissa, scorre abbastanza fluidamente. Gli effetti speciali sono ottimi, e garantiscono sequenze in grado di lasciare decisamente ammaliati. I personaggi sono (quasi tutti) ben costruiti e tutto sommato riusciti, lo stile visivo è delizioso, gli attori decisamente adatti alla parte, non ultimo un Christopher Plummer versione vecchio rimbambito e un esilarante Tom Waits. L'unica cosa che stona un po' è il finale, che per essere compreso appieno necessita più di una visione della pellicola. Tuttavia, questo resta un film sicuramente migliore di tanti altri "capolavori" del cinema recente, ammaliante, divertente e drammatico allo stesso tempo, interessante e atipico.
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Pronti via,e il teatrino di Parnassus inghiotte i passanti fra le anse lussureggianti di un’immaginazione in piena,dispiegando le proprie vele in ogni direzione,dentro la mente di Gilliam/Parnassus,che funge da struttura base per “appoggiare” le fantasie di chiunque oltrepassi lo specchio magico.Un carrozzone malandato e proteso verso il cielo,vaga per le strade notturne di Londra,trainato soltanto dall’energia verde di una muta equina,e sembra anch’esso avere i mille anni di Parnassus;è un contenitore d’altri tempi a spasso nella modernità,e rappresenta il sogno/giostra della dimensione fanciullesca del regista.A bordo troviamo Parnassus,sua figlia Valentina,un giullare incontaminato,di lei innamorato di un amore puro,e un cocchiere in miniatura.
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Pronti via,e il teatrino di Parnassus inghiotte i passanti fra le anse lussureggianti di un’immaginazione in piena,dispiegando le proprie vele in ogni direzione,dentro la mente di Gilliam/Parnassus,che funge da struttura base per “appoggiare” le fantasie di chiunque oltrepassi lo specchio magico.Un carrozzone malandato e proteso verso il cielo,vaga per le strade notturne di Londra,trainato soltanto dall’energia verde di una muta equina,e sembra anch’esso avere i mille anni di Parnassus;è un contenitore d’altri tempi a spasso nella modernità,e rappresenta il sogno/giostra della dimensione fanciullesca del regista.A bordo troviamo Parnassus,sua figlia Valentina,un giullare incontaminato,di lei innamorato di un amore puro,e un cocchiere in miniatura.L’artista utilizza il cinema per dipingere un affresco visionario dei retrobottega che governano le fantasie umane,e così il film si muove dietro le quinte della realtà emersa e scava oltre il limite stesso dell’apparenza,rileggendo in chiave allucinatoria i desideri che muovono le scelte di ogni individuo,fornendo una versione onirica della società.Ogni cosa è frutto e conseguenza delle scommesse che intercorrono fra il Dr.Parnassus e Mr.Nick,scommesse in cui,fatalmente,viene coinvolta Valentina:suo padre farà di tutto per liberarla dalle conseguenze di un gioco a due che tutto muove,per conquistare quelle cinque anime che servono a riscattare la ragazza,ad evitarle l’inferno.E così anime d’ogni tipo s’alternano dentro lo specchio/mente di Parnassus,e c’è chi coglie il potere buono della mente,e ne esce trasformato,tanto che i beni materiali si tramutano in zavorre di cui doversi spogliare,in futili suppellettili che non arricchiscono chi le indossa;e c’è chi,d’altro canto,cede alle facili tentazioni di sempre,soprattutto nella mente,dove la vera natura di ciascuno emerge senza possibilità di fraintendimenti.I viaggi che ogni volta si compiono all’interno dello specchio sono autentiche meraviglie,rappresentano una lotta per immagini fra due mondi contrapposti,sono una fonte di desideri a corrente alternata,lo specchio di ciò che si è realmente,la lotta che ognuno conduce dentro di sé lungo il doppio binario delle scelte,fra emozioni avverse che si affrontano ad armi pari.L’immaginazione trionfa come critica a una società cinica,spietata,di cui Tony/Ledger è l'emblema:più facce all’occorrenza,l’innata tendenza a mentire,lo sguardo proiettato alla possibilità del profitto,anche nell’ambito di una strampalata compagnia di teatranti che affidano la propria esistenza al disinteresse verso i beni materiali.L’arrivo di Ledger sulla scena corrisponde al sorgere di dubbi,antagonismi,gelosie,disgregamenti,dell’illusione di facili guadagni e del denaro come fonte di felicità:Tony è una mina vagante che vuole impossessarsi perfino della mente di Parnassus,di quel regno delle idee che finirà per risucchiarlo.La scena dell’ultimo viaggio nell’universo creativo di Parnassus è memorabile:il sogno di Tony si disgrega,le impalcature crollano inesorabilmente,il sogno si squarcia in mille pezzi,un nulla dilagante inizia a farsi largo,è il nulla nero che alberga in Tony,truffatore così abile da sfuggire persino al diavolo,finchè Parnassus non lo ingannerà a sua volta ,imbrigliandolo in un gioco di prestigio che segnerà la sua fine e la “redenzione” di Valentina.Un altro capolavoro di Terry Gilliam,l’ennesimo inchino da tributare a questo folle artista inglese,creatore di sogni e acrobazie visive.
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un film magico a mio parere,un carro ottocentesco che gira per le strade da una città all'altra e dentro contiene una piccola casa piena di strani oggetti,carte ed altro,tutto ha un aspetto molto vecchio.
senza considerare lo specchio che conduce direttamente dentro la tua testa,non poteva dunque mancare il diavolo L'INQUISITORE,ma al mio parere non del tutto malvagio,ma da una malignità velata è lui però che da senso al film.
Mette costantemente sotto prova i protagonisti,anche lui indossa vestiti ottocenteschi,vestito come un ricco signore dell'epoca,costume molto azzeccato,finale con l'amaro in bocca però perchè il vecchio perde tutto e si ritrova a chiedere le elemosina,ma anche in questo la figura del diavolo è ambigua,dopo averlo mandato al lastrico torna da lui forse perchè è l'unico uomo nel mondo del suo calibro.
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Apenna uscito dalla sala il primo pensiero è stato: chi du cugghiuna. costretto a rivederlo poco tempo fa con mio cugino il pensiero rimane: chi du cugghiuna!!! trama assurda (forse troppo complicata per la mia "semplice" mente) che si dilunga per quasi tre ore in un film senza nè capo nè coda in cui entrano e escono personaggi in stile ad cazzum canis e dove l'unica nota veramente positiva è l'attrice (bella veramente). comunque non faccio ulteriore "analisi" sulla trama, anche perchè non l'ho capita, e consiglio questo film a quelli che hanno problemi con il sonno, perchè, anche se su una scomoda poltrona di cinema, si dorme davvero bene.
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