deca495
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mercoledì 29 dicembre 2010
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che peccato!!!!!
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di solito non abbandono mai la sala prima della fine del film sperando in un improvviso colpo di scena (anche quando il film è realmente noioso) ma stavolta era impossibile non fare ciò. fin dall'inizio ho capito che per questo film dovevo armarmi di pazienza e di intuito per comprendere il fine di questo film, l'unico problema è che questo film non ha semplicemente senso!!!!!!!!! dopo 10 minuti è incominciato l'abbiocco e dopo 20 è iniziata la pennichella, unico problema: la sedia del cinema era scomoda, per cui dopo circa 1 ora di dormita mi sono avviato verso l'uscita rimpiangendo perdutamente ai miei 8 euri buttati letteralmente nel cesso (o meglio nelle tasche grosse e piene di deep) seguito a ruota non solo dai miei amici ma anche da gran parte della sala.
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maribella
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domenica 26 dicembre 2010
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un modo fantastico di dire addio ad un amico
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E' impossibile vedere questo film senza pensare alla storia che c'è dietro.Il film è diventato una celebrazione di Heath Ledger.Cast pazzesco!La parte con Depp in cui parla dell'immortalità è da lacrime.Film da vedere per chi ama il surreale e odia stare con i piedi per terra!
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alex41
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mercoledì 8 dicembre 2010
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un po' incasinato, ma nel complesso accettabile.
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Il primo film che ho visto di Terry Gilliam. Poi ho visto "Brazil" e "La Leggenda Del Re Pescatore". Ho capito subito che il genere del regista è tutt'altro che commerciale, che a differenza di altri film è un film da capire, pieno di intrecci e fantasia sfrenata, per questo difficili da capire. La prima volta che ho visto "Parnassus" non mi è piaciuto affatto, l'ho trovato noioso e senza significato, ma rivedendolo ho capito subito che si tratta nient'altro che una metafora sulla vita e sulla morte raccontato in chiave moderna. Sicuramente, non è uno dei migliori film di Gilliam, lui ha fatto di meglio, però non è da escludere del tutto.
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Il primo film che ho visto di Terry Gilliam. Poi ho visto "Brazil" e "La Leggenda Del Re Pescatore". Ho capito subito che il genere del regista è tutt'altro che commerciale, che a differenza di altri film è un film da capire, pieno di intrecci e fantasia sfrenata, per questo difficili da capire. La prima volta che ho visto "Parnassus" non mi è piaciuto affatto, l'ho trovato noioso e senza significato, ma rivedendolo ho capito subito che si tratta nient'altro che una metafora sulla vita e sulla morte raccontato in chiave moderna. Sicuramente, non è uno dei migliori film di Gilliam, lui ha fatto di meglio, però non è da escludere del tutto. Come con James Dean ne "Il Gigante", Heath Ledger è morto a metà film e hanno dovuto sostituirlo con tre attori: Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell. Parlando di uno specchio dove il personaggio si muta, l'idea è stata buona. Sembra quasi un film teatrale, con effetti speciali buoni, una storia un po' incasinata ma nel risultato sì è un buon film. Sicuramente mi è piaciuto di più di "Alice In Wonderland" sinceramente, che a differenza è un film con un insulto 3D inutile e con una trama che fila leggera senza colpi di scena. Parnassus sarà pure stato meno apprezzato, ma almeno lo trovo più maturo dell'ultimo film di quel genio di Tim Burton. Gilliam è come Kubrick: i suoi film, per essere capiti e veramente apprezzati, vanno visti e rivisti molte volte per capire che siamo di fronte a un ottimo film.
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(di vero2)
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siper
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giovedì 2 dicembre 2010
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per sostituire ledger ne servono 3
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Il dottor Parnassus da giovane strinse un patto col diavolo: per ottenere l’immortalità, avrebbe consegnato sua figlia, al compimento dei 16 anni di età, al demonio. Nel frattempo gira con un carrozzone sul quale esibisce le sue doti magiche assieme alla figlia Valentina, il giovane Anton (Andrew Garfield) e il nano Percy. Una notte si imbattono nell’apparente morto Tony, il quale si unisce alla compagnia e cerca di aiutare il salvataggio della giovane Valentina, anche se dovrà fare i conti con il suo controverso passato. E’ proprio Tony il grande protagonista di questo film, inizialmente interpretato dal compianto Heat Ledger,al quale subentrano successivamente, nell’ordine, Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrel, niente male per un solo personaggio.
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Il dottor Parnassus da giovane strinse un patto col diavolo: per ottenere l’immortalità, avrebbe consegnato sua figlia, al compimento dei 16 anni di età, al demonio. Nel frattempo gira con un carrozzone sul quale esibisce le sue doti magiche assieme alla figlia Valentina, il giovane Anton (Andrew Garfield) e il nano Percy. Una notte si imbattono nell’apparente morto Tony, il quale si unisce alla compagnia e cerca di aiutare il salvataggio della giovane Valentina, anche se dovrà fare i conti con il suo controverso passato. E’ proprio Tony il grande protagonista di questo film, inizialmente interpretato dal compianto Heat Ledger,al quale subentrano successivamente, nell’ordine, Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrel, niente male per un solo personaggio. Ovviamente l’improvvisa scomparsa di Ledger, ha portato un sostanziale cambiamento nella sceneggiatura attorno al personaggio di Tony. Guardando il film resta la curiosità di vedere dome sarebbe stato nella sua versione originale. Per certo, quella riveduta del dopo Ledger, è uno splendido tuffo nel fantastico e nel surreale. Lo specchio che conduce alla propria immaginazione che si vede nel film, sembra trasformarsi nello schermo quando si assiste alla proiezione dello stesso. L’elegante e fantasiosa regia di Terry Gilliam porta a un prodotto di ottimo livello incentrato, oltre che sulla fantasia, anche sull’inutilità (o talvolta della nocività) dell’inganno e dei compromessi e lo fa attraverso un’alternanza perfetta di colori caldi e freddi e con la giusta dose di ironia. Il cast stellare aggiunge il resto, in particolare il cangiante personaggio di Tony assume una varietà di aspetti che però si miscelano fino ad arrivare a delineare perfettamente il carattere de personaggio. Da elogiare la grande capacità di venirsi incontro, di cercare di somigliarsi e somigliare a Heat Ledger, dei grandissimi Depp, Farrell e Law alle prese con una brutta gatta da pelare. Così come da elogiare è l’intero film, che nonostante i lutti (oltre Ledger, il produttore Vince) e le tante difficoltà rispetta le attese risultano più che buono
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cucchiaino
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domenica 14 novembre 2010
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non cadiamo nei paragoni
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trovo che l'aggettivo che più si addice sia deludente.
Commerciale?? direi proprio di no. Le storie che dirige Gillian son tutto fuorché commerciali.
Peccato per il film che è continuato dopo la tragica morte di Heat.
E' stata una vera rovina e credo che se davvero si voleva rendergli omaggio si poteva far diversamente.
E' un film quasi obbligato e ciò è evidente dalla fragilità della sceneggiatura nella seconda parte del film.
Del film resta solo un umano addio per Heat e e il dispiacere per Gillian, che rimane sempre un grandissimo regista.
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(di maruskafilatova)
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francesco2
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domenica 14 novembre 2010
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l'intelligenza (?) visionaria di gilliam
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Parnassus è un uomo che gestisce uno spettacolo itinerante, che porta in sé una contaminazione(O una fusione, secondo i punti di vista)tra la realtà vera ed un mondo virtuale. Lui stesso, del resto, racchiude in sé stesso una doppia natura: è un essere umano (Mortale) e al contempo una creatura (ex) immortale, che quindi si sottraeva alle leggi inesorabili del tempo, che detta una fine biologica per tutti gli esseri viventi. Ha però perso una scommessa col Diavolo, (ri) portato nel film come creatura antipatica, non nel senso della "Banalità del male" di arendtiana memoria, ma in quello di fastidiosa creaturina che si oppone al (mancato) eroe della situazione. Il quale salva da morte certa un malcapitato, il quale gli consiglia di perfezionare il proprio spettacolo, facendo della realtà "Oltre lo specchio" un mondo in cui è possibile soddisfare desideri ed aspirazioni represse.
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Parnassus è un uomo che gestisce uno spettacolo itinerante, che porta in sé una contaminazione(O una fusione, secondo i punti di vista)tra la realtà vera ed un mondo virtuale. Lui stesso, del resto, racchiude in sé stesso una doppia natura: è un essere umano (Mortale) e al contempo una creatura (ex) immortale, che quindi si sottraeva alle leggi inesorabili del tempo, che detta una fine biologica per tutti gli esseri viventi. Ha però perso una scommessa col Diavolo, (ri) portato nel film come creatura antipatica, non nel senso della "Banalità del male" di arendtiana memoria, ma in quello di fastidiosa creaturina che si oppone al (mancato) eroe della situazione. Il quale salva da morte certa un malcapitato, il quale gli consiglia di perfezionare il proprio spettacolo, facendo della realtà "Oltre lo specchio" un mondo in cui è possibile soddisfare desideri ed aspirazioni represse.
La scommessa che rischia di perdere, e che ci riporta lla mente il "Faust"(Credo), anche se in questo caso l'immortalità è stata persa, non si è tentato di guadagnarla, rischia di consegnare al diavolo una figlia presunta dodicenne ma in realtà sedicenne: tutto un mondo, quindi, sospeso tra vero( Le prime pulsioni adolescenziali, le sigarette) e falso(L'innocenza di una bambina simulata per esigenze di copione), tra spettacolo "Autentico"(Quello che si recita, dove esiste un PRESUNTO nano, quindi anche la "Realtà" rischia di essere contaminata). La ragazza assomiglia parzialmente alla protagonista del pessimo "Tideland", dove le bambole erano amiche, e dove lei simulava(!) davanti allo specchio, autoinvestendosi anche lì del ruolo più vecchio del mondo.
Nessuna provocazione, dunque, in questa melensa ricostruzione della virtù perduta, in questo timore che un'innocente(Sic!) paghi per le colpe del padre, che forse per delirio di onnipotenza simile a quello di certa televuisione odierna, o forse per spcrupolo di coscienza, pensava che "Raccontare storie" fosse una missione che poteva cambiare il mondo. Non manca, certo, la bellezza di alcune immagini, come la traversata in barca con un antico amore, che riporta alla mente i (Pochi) momenti felici di "UN'altra giovinezza", e una certa, autentica poesia: quando il giovane salvato porta una donna oltre lo specchio vengono in mente le scene più belle della "Leggenda del re pescatore" dello stesso Gilliam, dove Williams mostrava a Bridges la bellezza della vita e del mondo ad un uomo che aveva perso la speranza. Visto secondo questa prospettiva, "ParnassuS" può anche parzialmente cpnvincere, come soatanza e come forma, né bisogna dimenticare totalmente le difficoltà causate dalla morte di Ledger. Ma se film come questi suscitano piacere a chi scrive, è un tipo di piacere legato al mio amore per il cinema, alla bellezza di (Certe) immagini, al significato di (Certe)scene. Una serata televisiva un pò diversa, ma non sono certo questi i film che mi riconciliano con il cinema, se mai(E non è il mio caso) ne avessi avuto bisogno.
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davidclasse5
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giovedì 28 ottobre 2010
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orribile
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giacomogabrielli
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venerdì 22 ottobre 2010
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trapassato. ***
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La pellicola è ricca e interessante, complessa e perfetta. Un grande ritorno di Gilliam, una gloriosa uscita per Ledger. TRAPASSATO | ***
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cassandra85
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mercoledì 22 settembre 2010
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teatralmente gilliam
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Il carro di Tespi approda al cinema con "Parnassus", l'ultima magia di Terry Gilliam. Un condensato e saputo rimando alla generazione delle compagnie di giro. La storia di un malfattore, affabulatore, venditore di sogni che dietro i suoi lustrini nasconde una presenza oscura. Il regista-capocomico Gilliam tira fuori dai bauli uno specchio, la cui presenza è un azzardo al teatro, come al cinema inteso a lungo "specchio dell'inconscio". Lungi dall'essere semplicisticamente un blockbuster, Parnassus è un manifesto ideologico, dove è possibile leggere a chiare lettere cos'è il cinema e chi è il regista per Terry Gilliam. Così "controllare e guidare l'immaginazione degli altri" concerne il Dott. Parnassus quanto il regista e lo specchio magico, come il telo cinematografico, consente agli spettatori l'ingresso in un mondo dove l'immaginazione non conosce limiti.
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Il carro di Tespi approda al cinema con "Parnassus", l'ultima magia di Terry Gilliam. Un condensato e saputo rimando alla generazione delle compagnie di giro. La storia di un malfattore, affabulatore, venditore di sogni che dietro i suoi lustrini nasconde una presenza oscura. Il regista-capocomico Gilliam tira fuori dai bauli uno specchio, la cui presenza è un azzardo al teatro, come al cinema inteso a lungo "specchio dell'inconscio". Lungi dall'essere semplicisticamente un blockbuster, Parnassus è un manifesto ideologico, dove è possibile leggere a chiare lettere cos'è il cinema e chi è il regista per Terry Gilliam. Così "controllare e guidare l'immaginazione degli altri" concerne il Dott. Parnassus quanto il regista e lo specchio magico, come il telo cinematografico, consente agli spettatori l'ingresso in un mondo dove l'immaginazione non conosce limiti. Una fantasia, giocata su luci e ombre, esplora le sfumature sfavillanti del colore e la piattezza del tetro grigio senza mai incrostarsi sull'una o l'altra via, mediando saggiamente tra il naif e il dark, perchè tutto è transitorio, come lo è l'umore, aristotelicamente gestito, così da guidare le emozioni dei fruitori. A stemperare ogni tensione è, appunto, il carattere transitorio, una cifra vincente che consente al regista una libertà espressiva di cui non molti godono e nel caso del film in questione, necessaria... "nulla è per sempre, neanche la morte". La recitazione assolutamente teatrale è garantita dall'indimenticabile e superba prova attorica di Heath Ledger e del cast d'eccezione pronto a servire il compagno non oscurando l'interpretazione di lui a discapito della propria, facendone così il protagonista assoluto, un omaggio sentito e condiviso. Il dott. Parnassus ha assolto egregiamente al suo ruolo trasportando il pubblico in mondi mai sognati, ma una volta richiuso il baule non è rimasto che un pugno di fumo.
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[+] respettabile la tu recensione anche approriata
(di weach)
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[+] complimenti la per le idee e lo stile
(di weach)
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nalipa
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domenica 19 settembre 2010
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bello!
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Lo stile visionario di Terry gilliam!
Ledger era pazzesco, energia pura!
Vedere per credere!
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