jesse
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domenica 15 novembre 2009
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un grande film!
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Secondo me un film stupendo!!! Un film visionario, pieno di immaginazione....restavo a bocca aperta quando le persone entravano nello specchio e i loro desideri si materializzavano!
Heath Ledger era perfettamente integrato nel personaggio e i tre attori che lo hanno rimpiazzato non hanno per niente disorientato o alterato la storia!
Ne è valsa la pensa! Non vedo l'ora che esca il dvd!
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fabian t.
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venerdì 13 novembre 2009
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la trasgressione del fantasico
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Terry Gilliam è davvero un grande regista; visionario e corrosivo come pochi. Questo film rappresenta a mio avviso la trasgressione del genere fantastico dove tutto è stravolto a tal punto che niente e nessuno rimane immune dalla critica e dall'analisi del regista. L'uomo che voleva ingannare il diavolo è dunque la parabola contorta di chi vorrebbe tentare l'assurdo ossia fingere di poter fare a meno delle proprie debolezze e della propria piccolezza. Siamo tutti tentati e nessuno è un santo a priori, sebbene la scelta del bene e del male, nonostante tutto, sia sempre una nostra responsabilità finale. Gilliam critica la società cinica ed egoista in cui viviamo, la dimensione spesso fuorviante della fede e del fideismo, il mondo corrotto del sistema consumistico e, cosa peggiore di tutte, la perdita della consapevolezza di saper ancora sognare.
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Terry Gilliam è davvero un grande regista; visionario e corrosivo come pochi. Questo film rappresenta a mio avviso la trasgressione del genere fantastico dove tutto è stravolto a tal punto che niente e nessuno rimane immune dalla critica e dall'analisi del regista. L'uomo che voleva ingannare il diavolo è dunque la parabola contorta di chi vorrebbe tentare l'assurdo ossia fingere di poter fare a meno delle proprie debolezze e della propria piccolezza. Siamo tutti tentati e nessuno è un santo a priori, sebbene la scelta del bene e del male, nonostante tutto, sia sempre una nostra responsabilità finale. Gilliam critica la società cinica ed egoista in cui viviamo, la dimensione spesso fuorviante della fede e del fideismo, il mondo corrotto del sistema consumistico e, cosa peggiore di tutte, la perdita della consapevolezza di saper ancora sognare. Per questo lo specchio magico del film è la chiave di tutto. Ci specchiamo per capire chi siamo o meglio cosa vogliamo dalla vita e ognuno di noi ha nelle sue mani la facoltà di migliorare la realtà o lasciarsi tentare dalla perdizione senza speranza. E' dunque un film corrosivo, da questo punto di vista, ma davvero coraggioso e fantasticamente... vero.
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ely_173
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venerdì 13 novembre 2009
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parny parny
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ma che recensioni dai toni altisonanti!! è un film! non un Picasso!
ok, W l'immaginazione, un classico lotta bene contro male, diavolo e veggente, la figliola che è una faccina pulita con lo spirito da (cerchiamo di essere educati). particolare si, faticoso da seguire, fino a un punto che ti pesa seguire i ragionamenti. non è grave, può essere che sia un pò lento per quelli che amano storie rapide!
veramente stupendo però è il personaggio di toni: contorto e misterioso, al limite sopportabile. 4 facce, di cui quella reale è la migliore. il primo visino di Depp parla chiaro: i patti col diavolo sono il mio pane quotidiano! il secondo, Law, è uno di quelli alla di caprio, ma il più sobrio ma allo stesso tempo affascinante.
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ma che recensioni dai toni altisonanti!! è un film! non un Picasso!
ok, W l'immaginazione, un classico lotta bene contro male, diavolo e veggente, la figliola che è una faccina pulita con lo spirito da (cerchiamo di essere educati). particolare si, faticoso da seguire, fino a un punto che ti pesa seguire i ragionamenti. non è grave, può essere che sia un pò lento per quelli che amano storie rapide!
veramente stupendo però è il personaggio di toni: contorto e misterioso, al limite sopportabile. 4 facce, di cui quella reale è la migliore. il primo visino di Depp parla chiaro: i patti col diavolo sono il mio pane quotidiano! il secondo, Law, è uno di quelli alla di caprio, ma il più sobrio ma allo stesso tempo affascinante. ma l'ultimo è quello che boccio: Farrell ci può stare perchè la faccia sciupata e l'espressione da "non del tutto buono" era perfetta per la sua parte. ma diciamocelo, con quei tre figoni, potevano mettermi uno sconosciuto!!
vabbe... è un flm x ricordare Ledger, che riposi in pace, e è giusto che i suoi amici l'abbiano impersonificato.
mi aspettavo di meglio, ma ci può stare.
buona visione, e occhio alla palpebra!
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franasca
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mercoledì 11 novembre 2009
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stupendo visionario
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Il film ti conduce per mano in uno spazio senza tempo,gli attori sono tutti bravissimi.
I tre "sostituti" rendono ancora più toccante l'interpretazione del personaggio di Heath Ledger perchè ognuno di loro dà un personalissimo contributo.
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wynorski guiaz '80s
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martedì 10 novembre 2009
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the imaginarium of terry gilliam
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Il vecchio Dottor Parnassus scommette per la seconda volta con il Diavolo nel bel mezzo della scadenza della precedente scommessa e subito dopo aver salvato da morte sicura, un vagabondo apparentemente dedito alla salvezza dei bambini orfani nel mondo. Proprio quest'ultimo, in un viaggio tra mondi paralleli, si impegnerà a cambiare come persona e a salvare il Dottor Parnassus dal fallimento in ambito lavorativo e nel rapporto con la figlia. Ci sarebbe tanto da dire su The Imaginarium Of Doctor Parnassus(titolo originale) ma allo stesso tempo, poco e niente. Come sempre, visti i successi di critica e di culto delle precedenti pellicole(eccetto Tideland e I Fratelli Grimm), il nostro Terry Gilliam punta tutta la sua professionale potenzialità sulla creazione di mondi fantastici e fiabeschi, molto simili(ma meno dark) alle scenografie dei film di Tim Burton.
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Il vecchio Dottor Parnassus scommette per la seconda volta con il Diavolo nel bel mezzo della scadenza della precedente scommessa e subito dopo aver salvato da morte sicura, un vagabondo apparentemente dedito alla salvezza dei bambini orfani nel mondo. Proprio quest'ultimo, in un viaggio tra mondi paralleli, si impegnerà a cambiare come persona e a salvare il Dottor Parnassus dal fallimento in ambito lavorativo e nel rapporto con la figlia. Ci sarebbe tanto da dire su The Imaginarium Of Doctor Parnassus(titolo originale) ma allo stesso tempo, poco e niente. Come sempre, visti i successi di critica e di culto delle precedenti pellicole(eccetto Tideland e I Fratelli Grimm), il nostro Terry Gilliam punta tutta la sua professionale potenzialità sulla creazione di mondi fantastici e fiabeschi, molto simili(ma meno dark) alle scenografie dei film di Tim Burton. Non per niente, in sostituzione del compianto attore Heath Ledger(morto durante le riprese), viene chiamato per pochi minuti Johnny Depp, creatura d'eccellenza di entrambi i registi e gli altri due amici dell'attore; Colin Farrell e Jude Law. Ognuno offre al personaggio di Tony(il mascalzone) la sua personalità(e si vede) e questo è un pregio notevole per la visionaria pellicola. Per non parlare poi, che con appena(sembrerebbe un blockbuster!) 45 milioni di dollari, Gilliam e la Poo Poo Productions sono riusciti a ricreare dei set e il baraccone di Parnassus con assoluta originalità e vecchia fantasia visiva. Ciò che purtroppo pecca nell'intera pellicola, è la stessa trama, strutturata con continui flashback disconnessi, sequenze o troppo lunghe o facilmente evitabili e un finale che potrebbe far ricredere lo spettatore su tutti gli altri minuti di durata. Non è che manchi pathos o inventiva di sceneggiatura, è proprio la storia in se che non funziona e risulta disconnessa. Un grande peccato perchè il potenziale pubblico(incassi ancora in crescita oltre i 6 milioni qui in Italia) rimane in confusione permanente; dall'inizio alla fine. Una pellicola, dunque riuscita per metà ma che comunque può piacere o meno a seconda del gusto personale del suo spettatore. Un grandioso e curioso film di genere che, pur risultando disconnesso e poco comprensibile, offre oltre due ore di immaginazione visiva e grandi prove d'interpretazione da parte di tutti gli attori. Non più di tre stelle.
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thegame
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martedì 10 novembre 2009
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l'ultimo sorriso del joker...
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Gilliam all'ennesima potenza, torna sul grande schermo che per l'occasione si trasforma in una poderosa esperienza visiva. Visionario e imperfetto sono gli aggettivi migliori per descrivere l'immaginario di "Parnassus" o del suo creatore se vogliamo, incapace purtroppo di coronare con una solida sceneggiatura il tutto. Convincente fatica ultima per il compianto Heath Ledger che, ironia della sorte, interpreta colui che tenta di ingannare la morte, grazie anche a delle "metamorfosi", emblema di quell'eternità che nella realtà non potremmo avere mai...
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carmine antonello villani
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lunedì 9 novembre 2009
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fantasia a go go, film criptico e discontinuo
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Dono dell’immortalità per un vecchio che ha fatto un patto con il diavolo: il prezzo concordato è una figlia promessa al poco luciferino Tom Waits che si diverte a fare scommesse ad ogni piè sospinto. D’altra parte le regole del gioco non si possono cambiare, i patti scellerati devono essere osservati anche se la posta in gioco non è solo l’anima del disgraziato. Il regista Terry Gilliam firma sceneggiatura e regia di questo film visionario che disorienta persino i più volenterosi, il mondo onirico sospeso tra realtà ed immaginazione diventa un divertissement dai contorni sfuggenti. Criptico il moderno Faust che irretisce i passanti con la promessa dei desideri esauditi, la porta per la felicità ha un fascino irresistibile ma può persino diventare lo specchio di oscure ambizioni.
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Dono dell’immortalità per un vecchio che ha fatto un patto con il diavolo: il prezzo concordato è una figlia promessa al poco luciferino Tom Waits che si diverte a fare scommesse ad ogni piè sospinto. D’altra parte le regole del gioco non si possono cambiare, i patti scellerati devono essere osservati anche se la posta in gioco non è solo l’anima del disgraziato. Il regista Terry Gilliam firma sceneggiatura e regia di questo film visionario che disorienta persino i più volenterosi, il mondo onirico sospeso tra realtà ed immaginazione diventa un divertissement dai contorni sfuggenti. Criptico il moderno Faust che irretisce i passanti con la promessa dei desideri esauditi, la porta per la felicità ha un fascino irresistibile ma può persino diventare lo specchio di oscure ambizioni. Discontinuo e fuori da ogni schema, “Parnassus” si affida alle scenografie pittoriche che richiamano l’arte di Dalì e De Chirico, ma anche all’ultima interpretazione di Heath Ledger prima della sua prematura scomparsa. Ad affiancarlo Jude Law, Johnny Depp e Colin Farrell costretti a darsi il cambio in un teatro itinerante popolato da bizzarre creature. La poesia di alcune immagini e la voce calda di Gianni Musy non riescono però a coinvolgere un pubblico che si ritrova troppo spesso senza bussola: siamo nei meandri dell’anima infantile, un universo di cui solo il regista possiede la chiave di lettura.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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stella89
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lunedì 9 novembre 2009
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parnassus-eterna lotta tra il bene e il male
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Parnassus ha fatto un patto con il Diavolo (l'eternità in cambio della mano della figlia al sedicesimo anno d'età) e la sua compagnia di artisti/maghi girovaghi deve ora affrontare una scomoda situazione. La trama è poco più che classica e semplicistica, di quelle che tendono al lieto fine(e ci sta).
L'elemento originale riguarda piuttosto la dimensione spaziale e temporale che varia continuamente nel corso della storia creando dei micromondi assolutamente fantastici e unici; di qui deriva il rapporto realtà/finzione il cui simbolo è uno specchio magico, varco tra la realtà concreta e l'immaginazione, fatta di vizi e virtù.
E' in queste dimensioni parallele infatti che i personaggi si trovano a dover scegliere, e scegliere è angoscioso e difficile.
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Parnassus ha fatto un patto con il Diavolo (l'eternità in cambio della mano della figlia al sedicesimo anno d'età) e la sua compagnia di artisti/maghi girovaghi deve ora affrontare una scomoda situazione. La trama è poco più che classica e semplicistica, di quelle che tendono al lieto fine(e ci sta).
L'elemento originale riguarda piuttosto la dimensione spaziale e temporale che varia continuamente nel corso della storia creando dei micromondi assolutamente fantastici e unici; di qui deriva il rapporto realtà/finzione il cui simbolo è uno specchio magico, varco tra la realtà concreta e l'immaginazione, fatta di vizi e virtù.
E' in queste dimensioni parallele infatti che i personaggi si trovano a dover scegliere, e scegliere è angoscioso e difficile. Forse è proprio "la scelta" il tema più bello del film che ci mostra i lati oscuri e sofferenti dell'atto stesso.
I protagonisti agiscono su un tripudio di fantasie bellissime, piattaforme particolari e coloratissime. Qualche parola (forse più di una) va spesa per il cast. "Parnassus" ci regala l'ultima interpretazione di Heath Ledger, preciso e meticoloso secondo molti critici il migliore attore della sua generazione, e le sempre più mature recitazioni di Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law che hanno preso parte alle riprese per concludere il lavoro iniziato dall'amico scomparso.
Un film che si occupa di temi universali, il fondamentale sicuramente è la lotta tra il bene e il male, riproposti in chiave visionaria e moderna.
Un film per adulti e bambini. Un film di Heath Ledger e amici.
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giancojazz
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domenica 8 novembre 2009
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tom waits, che il diavolo ti fulmini
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Quando sono entrato nella multisala Medusa dopo mesi passati a rimpinzarmi di buon cinema d’autore, guardando la folla impazzita di giovani ragazzi fusi ho subito capito che ha salvare la serata sarebbe stata l’ottima compagnia degli amici e non certo il film che s’andava a vedere, tra l’altro non ancora deciso. Accorgendomi che le giovani generazioni sono praticamente rovinate poiché non hanno visto nulla e siccome il loro gusto è stato completamente rovinato a suon di secchiate di pop-corn non avranno neppure la possibilità di rifarsi, ero un po’ depresso. A darmi la mazzata finale è stato Parnassus ed il signor Tom Waits.
Arrivati alla scena iniziale dell’ubriacone che entra nello specchio-mente ho capito subito che si era giunti al momento di massimo pathos oltre il quale tutto il resto si sarebbe risolto in un forsennato andirivieni da fuori a dentro; dopo questa prima sequenza non ci sarebbe stato nessuno sviluppo degno di interesse e tanto meno nessun finale adatto a far da suggello ad una simile boiacca.
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Quando sono entrato nella multisala Medusa dopo mesi passati a rimpinzarmi di buon cinema d’autore, guardando la folla impazzita di giovani ragazzi fusi ho subito capito che ha salvare la serata sarebbe stata l’ottima compagnia degli amici e non certo il film che s’andava a vedere, tra l’altro non ancora deciso. Accorgendomi che le giovani generazioni sono praticamente rovinate poiché non hanno visto nulla e siccome il loro gusto è stato completamente rovinato a suon di secchiate di pop-corn non avranno neppure la possibilità di rifarsi, ero un po’ depresso. A darmi la mazzata finale è stato Parnassus ed il signor Tom Waits.
Arrivati alla scena iniziale dell’ubriacone che entra nello specchio-mente ho capito subito che si era giunti al momento di massimo pathos oltre il quale tutto il resto si sarebbe risolto in un forsennato andirivieni da fuori a dentro; dopo questa prima sequenza non ci sarebbe stato nessuno sviluppo degno di interesse e tanto meno nessun finale adatto a far da suggello ad una simile boiacca.
Il film è un concentrato di bizzarria inutile dove le atmosfere si rimescolano in modo confuso mal dosato e fastidioso, conseguenza di ciò è che nessun stato emozionale trasmesso è mai veramente incisivo sullo spettatore. La trama inevitabilmente è tanto fantasiosa quanto lacunosa e cede volentieri il passo ad un massiccio uso di tecnologie sorprendenti, sorrette da una moderna regia impeccabile, da manuale. C’è tutto al posto giusto, il racconto, l’euforia della rivincita, il romanticismo dei giovani, la battuta del nano quando serve, tutto molto accademico ma con ostentata e compiaciuta originalità. Come andarsi a schiantare con una Ferrari.
Johnny Depp non si capisce che ruolo abbia se non quello d’essere la carta vincente ai fini promozionali del film e di allungare smisuratamente i tempi con scene non necessarie, che certamente non contribuiscono a mettere un po’ d’ordine nel caos flaccido.
La vera delusione è Tom Waits, geniale musicista negli anni ’80, ora perfettamente a suo agio inseritosi nell’industria del marketing, anche musicalmente. Comunque è meglio sentirlo cantare che recitare, se non altro evita di farsi una imbarazzante autocaricatura.
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[+] errata corrige
(di giancojazz)
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[+] scusa mah quali sono i tuoi film d'autore?
(di nanda)
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[+] tanto per dirne qualcuno, ma solo a titolo d'esemp
(di giancojazz)
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[+] grazie
(di nanda)
[ - ] grazie
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andre.inter 4 ever
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domenica 8 novembre 2009
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uno spettacolo per gli occhi!!!
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il capolavoro di gilliam in un mondo dove tutto è perfetto dalla scenografia alla recitazione!!!!!
non so cosa dire è un'opera fantastica e mai realizzata!!!!
in una parola meraviglioso!!!!!
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