seth26
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martedì 10 novembre 2009
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john dillenger eroe o criminale?
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Era da una decina di giorni che aspettavo di vedere questo film, e come faccio di solito mi sono ben informato sulla storia, sul regista, sugli attori, ecc.
Ieri sera finalmente sono andato al cinema a vederlo. Il film inizia decisamente bene, i primi 30 minuti scivolano via in un batter d'occhio, viene mostrato un uomo che sa il fato suo, e che utilizza le sue armi migliori quali astuzia e sangue freddo con molta disinvoltura: fuga dal carcere, organizzazione e attuazione del colpo in banca, il tutto con l'intento di nn ferire nessuno.
Purtroppo però è successo qualcosa; il film comincia a perdere mordente, diventa ripetitivo, mostra personaggi, situazioni, senza andare in profondità.
alla fine del primo tempo a prevalere è la noia; con l'inizo del secondo tempo le cose nn migliorano, anzi: viene utilizzata una tecnica di ripresa a dir poco assurda per un film del genere, il film è sempre più rpetitivo, i dialoghi assurdi.
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Era da una decina di giorni che aspettavo di vedere questo film, e come faccio di solito mi sono ben informato sulla storia, sul regista, sugli attori, ecc.
Ieri sera finalmente sono andato al cinema a vederlo. Il film inizia decisamente bene, i primi 30 minuti scivolano via in un batter d'occhio, viene mostrato un uomo che sa il fato suo, e che utilizza le sue armi migliori quali astuzia e sangue freddo con molta disinvoltura: fuga dal carcere, organizzazione e attuazione del colpo in banca, il tutto con l'intento di nn ferire nessuno.
Purtroppo però è successo qualcosa; il film comincia a perdere mordente, diventa ripetitivo, mostra personaggi, situazioni, senza andare in profondità.
alla fine del primo tempo a prevalere è la noia; con l'inizo del secondo tempo le cose nn migliorano, anzi: viene utilizzata una tecnica di ripresa a dir poco assurda per un film del genere, il film è sempre più rpetitivo, i dialoghi assurdi.
In sostanza le aspettative erano tante ma a parte un fotografia eccezionale, il film non mi ha trasmesso nulla.
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albydrummer
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martedì 10 novembre 2009
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bello a metà......
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Attendevo tanto di vedere questo film,e ieri sera ho trascorso i 140 minuti di Nemico Pubblico. Il film,nel complesso è un bel film,ma a mio parere si poteva tagliare qualche minuto,nella prima parte,mi è parso un pò ripetitivo,e sbrigativo le scene delle rapine,troppo uguali tra di loro,e anche un pò lenta,un Johnny depp,che ammiro tantissimo,un pò spento. Ma la seconda parte il film è decollato,e si è assistito al vero gangster action moderno, e anche i protagonisti hanno dato il meglio nella recitazione. Bella la fotografia,e gli attori...come Christian Bale......da riverdere!!!...Però consiglio di andarlo a vedere.
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roberto simeoni
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lunedì 9 novembre 2009
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giu' il cappello
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C’era molta attesa per questo nuovo film di Michael Mann, nel quale vengono raccontate le gesta del nemico pubblico numero uno, John Dillinger. Da una parte perché era inevitabile subire il confronto con “Bonny & Clyde” (Gangster Story) di Arthur Penn, un film che ne lontano 1967 ha cambiato per sempre la storia della settima arte, dall’altra perché si misurava con se stesso e cioè con “Heat – La sfida”, che ha una trama molto simile e che tuttora viene giustamente considerato il suo capolavoro. Mann ne esce a testa alta con un film che è una vera lezione di Cinema. A coadiuvarlo nell’impresa concorrono una ricostruzione storica ai limiti del maniacale, un cast perfetto, e la magnifica fotografia del nostro Dante Spinotti; ma la differenza la fa la storia ed il modo in cui viene raccontata.
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C’era molta attesa per questo nuovo film di Michael Mann, nel quale vengono raccontate le gesta del nemico pubblico numero uno, John Dillinger. Da una parte perché era inevitabile subire il confronto con “Bonny & Clyde” (Gangster Story) di Arthur Penn, un film che ne lontano 1967 ha cambiato per sempre la storia della settima arte, dall’altra perché si misurava con se stesso e cioè con “Heat – La sfida”, che ha una trama molto simile e che tuttora viene giustamente considerato il suo capolavoro. Mann ne esce a testa alta con un film che è una vera lezione di Cinema. A coadiuvarlo nell’impresa concorrono una ricostruzione storica ai limiti del maniacale, un cast perfetto, e la magnifica fotografia del nostro Dante Spinotti; ma la differenza la fa la storia ed il modo in cui viene raccontata. Fin dalle prime inquadrature capiamo subito che questo è un altro sport rispetto ai filmetti che capita di vedere di solito e che la pasta di Mann è quella dei Grandi. Inquadrature mozzafiato, montaggio impeccabile e siamo subito immersi nella Storia , con la esse maiuscola. Il magnetismo di Depp ci cattura, lo temiamo per quello che fa, ma lo amiamo perché vorremmo un po’essere come lui; la storia d’amore con il personaggio della Cotillard e di quelle che si ricordano e le lacrime nel finale ti fanno venire un groppo in gola. Ed è proprio la seconda parte del film quella migliore, a partire dalla incredibile sequenza della fuga nel bosco dove sembra proprio di essere lì con loro, altro che tecnologia 3D. Da quel momento in poi viaggiamo in apnea ed il finale nella sala cinematografica ti sembra un colpo di genio, se non fosse che è tutto vero, le cose sono andate proprio così, nero su bianco.
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carmine antonello villani
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lunedì 9 novembre 2009
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le sfide di dillinger raccontate da michael mann
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Fughe e rapine, la vita movimentata del ricercato numero uno nell’America della grande depressione. A raccontare le gesta del gangster che si guadagnò la fama del ladro gentiluomo un regista abile nel mettere in scena il teatrino di guardie e ladri. Michael Mann resuscita il mito di John Dillinger affidando la parte del bandito ad un fin troppo somigliante Johnny Depp, mentre la fotografia di Dante Spinotti riporta alla memoria la Chicago degli anni ’30. Qualche imperfezione stilistica non nuoce ad una storia che s’ispira ai gangster movie perché gli omaggi ai classici in bianco e nero impreziosiscono un biopic romanzato da esigenze di copione. Forse eccessivi gli scontri a fuoco che si susseguono senza sosta durante la breve latitanza del protagonista, “Nemico Pubblico” stempera la violenza di uomini senza scrupoli con la liaison tra una guardarobiera in cerca di fortuna ed un bad boy impegnato a fuggire da una città all’altra.
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Fughe e rapine, la vita movimentata del ricercato numero uno nell’America della grande depressione. A raccontare le gesta del gangster che si guadagnò la fama del ladro gentiluomo un regista abile nel mettere in scena il teatrino di guardie e ladri. Michael Mann resuscita il mito di John Dillinger affidando la parte del bandito ad un fin troppo somigliante Johnny Depp, mentre la fotografia di Dante Spinotti riporta alla memoria la Chicago degli anni ’30. Qualche imperfezione stilistica non nuoce ad una storia che s’ispira ai gangster movie perché gli omaggi ai classici in bianco e nero impreziosiscono un biopic romanzato da esigenze di copione. Forse eccessivi gli scontri a fuoco che si susseguono senza sosta durante la breve latitanza del protagonista, “Nemico Pubblico” stempera la violenza di uomini senza scrupoli con la liaison tra una guardarobiera in cerca di fortuna ed un bad boy impegnato a fuggire da una città all’altra. Potenza delle immagini nei fugaci incontri tra poliziotto e fuorilegge, due facce della stessa medaglia nello stretto legame tra crimine e giustizia quando l’ombra della corruzione fa la sua apparizione. Di contorno, ma non troppo, la musica sovrastante che rende ancora più epica la carriera di un ladro capace di tenere in scacco l’intero corpo dei federali. La sfida per il regista di “The Heat” è il vero motore del cinema, la ricercatezza delle sequenze un marchio di fabbrica che lo ha reso celebre con i noir metropolitani.
Carmine Antonello Villani
(Salerno)
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docphe
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lunedì 9 novembre 2009
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mann a metà
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Film deludente, con una sceneggiatura inesistente, personaggi inconsitenti. Perfino la storia d'amore, della quale per altro non avevo esigenza, è priva di sostanza. I dialoghi teatrali, caratterizzati da frasi fatte e scontate fanno accapponare la pelle (per il senso di sdegno) in più occasioni. La totale mancanza di validi personaggi comprimari, lascia troppo spazio a due protagonisti privi di spessore, quanto poco credibili. Johnny Depp è bravo, ma il suo personaggio non convince, Bale è la solita maschera monoespressiva. La trama non c'è: è una fuga/inseguimento tra le più noiose mai viste al cinema. La regia e soprattuto il montaggio sono bellissimi. Mann è un maestro e la sua abilità si vede eccome, ma non basta a salvare un film secondo me molto sopravvalutato.
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larobi<3
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lunedì 9 novembre 2009
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stupendo
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E' stato un film veramente bello, appassionante fino alla fine. Il finale era scontato ma non per questo meno emozionante. Depp fantastico come sempre. Bale bravo ma un po' di parte e monolitico. Cotillard molto espressiva infondeva una straordinaria dolcezza. Fantastico.
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contemax79
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lunedì 9 novembre 2009
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lentissimo
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Una noia allucinante,film mediocre
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villaggiosuper
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domenica 8 novembre 2009
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anonimo
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il peggior film di Depp. Bale sprecato. Mann dovrebbe dirigere film di prima comunione... Impara da Blompkamp che è un novello, hai usato ben 5 Macchine da presa diverse e ci hai tramortito. Tecnicamente, ovviamente non citiamo per niente la sceneggiatura, hai messo su un castello di carte, che, guardacaso, sono cadute tutte a terra...
[+] quotone
(di patrickbateman47)
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[+] patrickbateman47
(di villaggiosuper)
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(di ste12)
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villaggiosuper
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domenica 8 novembre 2009
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mediocre
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Film disastro... Non ho il coraggio di commentare. Ho difeso il film e ho dato fiducia a Mann prima di vedere la pellicola... DISASTRO. Non solo è riuscito a rovinare Miami Viace ma ha anche distrutto un opera che poteva essere un capolavoro. Mann purtroppo per me dopo ALI sei morto mi dispiace.
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