turkish
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venerdì 13 novembre 2009
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trama traballante e ripetitiva
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Il basarsi su una storia vera a i suoi pro e i suoi contro.Ti puoi basare maggiormente sulle fonti e quindi su una base già data e pronta da mettere in atto oppure in maniera minore dare più spazio alla immaginazione e alla capacità di modellare e plasmare il film per renderlo più accattivante.La trama come tale sembra basarsi molto su l'originaria vita di John D. ,forse fin troppo tanto da allungare mostruosamente il film che rivive una sorta di "fotocopiazione" e ripetitività degli episodi ( le rapine in banca,le evasioni di prigione) che certamente hanno costituito la storia di J.Dilinger ma che Mann non ha cercato di sintetizzare e scegliere con la conseguenza di una lunghezza/ripetitività della pellicola.
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Il basarsi su una storia vera a i suoi pro e i suoi contro.Ti puoi basare maggiormente sulle fonti e quindi su una base già data e pronta da mettere in atto oppure in maniera minore dare più spazio alla immaginazione e alla capacità di modellare e plasmare il film per renderlo più accattivante.La trama come tale sembra basarsi molto su l'originaria vita di John D. ,forse fin troppo tanto da allungare mostruosamente il film che rivive una sorta di "fotocopiazione" e ripetitività degli episodi ( le rapine in banca,le evasioni di prigione) che certamente hanno costituito la storia di J.Dilinger ma che Mann non ha cercato di sintetizzare e scegliere con la conseguenza di una lunghezza/ripetitività della pellicola.Mann nella regia da pieno spazio all'azione vera e propria con inquadrature tutte pronte a raccontare le parabole dei proiettili dei Winchester semiautomatici riuscendoci bene.Nota interessante è come J.Dilinger sia un personaggio popolare e conosciuto da tutti ma che nessuno riconosce per strada.In generale l'artificiosità della regia di Mann non riesce a sostenere un film che stenta a decollare solo alla fine.
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eakes
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venerdì 13 novembre 2009
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ottimi deep e cotillard ma...
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Le interpretazioni di Deep e di Marion Cotillard sono eccellenti, la macchina da presa si muove molto bene ma sinceramente mi aspettavo di meglio, la storia c'è ma mi aspettavo un po' più di tensione, per più di metà film si sentono solo spari e colpi di fucile e nient'altro..
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miusic89
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venerdì 13 novembre 2009
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non un capolavoro ma..
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Non è di certo un capolavoro, ma neanche un film da buttare! Non aspettatevi un gangster movie adrenalinico, il ritmo del film è infatti lento e alla lunga può anche stufare (il film in sè dura quasi due ore e mezza). Nonostante ciò la storia è interessante e, merito anche dei due bravi attori Depp e Bale, alla fine il tutto è godibile e non si rimane delusi. Avrei preferito forse una maggiore analisi dei due personaggi, punto sul quale secondo me il regista ha un po' sorvolato, dando maggior risalto alla narrazione, che risulta un pò fredda e impersonale. Solo alcuni passaggi appaiono un po' irrealistici (quando arrestano Billie e quando John entra nel commissariato, su tutti). Da ricordare alcune scene particolarmente ben fatte (la scena del cinema e lo spezzone finale) che portano all'epilogo naturale della storia, con John che vive la sua vita da "film" fino all'ultimo, senza rinunciare a niente.
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Non è di certo un capolavoro, ma neanche un film da buttare! Non aspettatevi un gangster movie adrenalinico, il ritmo del film è infatti lento e alla lunga può anche stufare (il film in sè dura quasi due ore e mezza). Nonostante ciò la storia è interessante e, merito anche dei due bravi attori Depp e Bale, alla fine il tutto è godibile e non si rimane delusi. Avrei preferito forse una maggiore analisi dei due personaggi, punto sul quale secondo me il regista ha un po' sorvolato, dando maggior risalto alla narrazione, che risulta un pò fredda e impersonale. Solo alcuni passaggi appaiono un po' irrealistici (quando arrestano Billie e quando John entra nel commissariato, su tutti). Da ricordare alcune scene particolarmente ben fatte (la scena del cinema e lo spezzone finale) che portano all'epilogo naturale della storia, con John che vive la sua vita da "film" fino all'ultimo, senza rinunciare a niente. Per comprendere e apprezzare maggiormente il film consiglio di leggere l'intervista a Michael Mann presente sulla rivista Rolling Stones di Novembre. In generale è comunque un buon film, che fa luce su uno dei personaggi più carismatici e controversi dell'epoca della grande depressione americana.
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thegame
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giovedì 12 novembre 2009
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il gangster-movie secondo michael mann
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Dillinger contro Purvis, Depp contro Bale, dualismo duplice in questo "Public enemies", il gangster-movie secondo Michael Mann. Vecchia scuola su digitale, ma affetta da una sceneggiatura poco incisiva e troppo didascalica nella prima parte. Imperfezioni notevoli, ma la capacità di uno dei migliori registi in circolazione che conferisce a questo prodotto momenti di grande Cinema, un finale strepitoso e l'innegabile fascino di questa storia, sono elementi che nessun appassionato della settima Arte può trascurare...
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ferguson
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giovedì 12 novembre 2009
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un grande "mah.."
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Personalmente aspettavo questo film da qualche mese sperando in un bel gangster-movie come si deve.. invece son rimasto deluso. A parte gli attori ineccepibili, trovo che le 2 ore e passa di film non siano altro che clichè su clichè del solito eroe fuorilegge cucador e sicuro di sè.. Dialoghi assolutamente scontati che a volte fanno davvero cascare le braccia, poca caratterizzazione dei personaggi, molte cose non spiegate e susseguirsi dei tempi poco comprensibili (quanti giorni/mesi racconta il film?. Trovo poi che Mann avrebbe dovuto sviscerare un po' di più certe tematiche (per esempio il rapporto Dillinger-popolo americano). Poi vabbè non entro nel merito del tipo di riprese utilizzate, perchè è un argomento assolutamente personale che puo' piacere o no (anche se qualche primo piano sui nasi se li poteva evitare).
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Personalmente aspettavo questo film da qualche mese sperando in un bel gangster-movie come si deve.. invece son rimasto deluso. A parte gli attori ineccepibili, trovo che le 2 ore e passa di film non siano altro che clichè su clichè del solito eroe fuorilegge cucador e sicuro di sè.. Dialoghi assolutamente scontati che a volte fanno davvero cascare le braccia, poca caratterizzazione dei personaggi, molte cose non spiegate e susseguirsi dei tempi poco comprensibili (quanti giorni/mesi racconta il film?. Trovo poi che Mann avrebbe dovuto sviscerare un po' di più certe tematiche (per esempio il rapporto Dillinger-popolo americano). Poi vabbè non entro nel merito del tipo di riprese utilizzate, perchè è un argomento assolutamente personale che puo' piacere o no (anche se qualche primo piano sui nasi se li poteva evitare).
In ogni caso, sempre a parer mio, NON è affatto un film brutto, ma nemmeno uno di quei capolavori che vorresti rivedere già quando hanno appena iniziato a scorrere i titoli di cosa.
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kikisan
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giovedì 12 novembre 2009
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michael mann perfetto ma non troppo
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Dire che non mi è piaciuto sarebbe falso,però essendo un fan di Michael Mann devo ammettere che mi è rimasto un po' di amaro in bocca.
Due sono i punti inequivocabili da cui non si può trascendere:Mann è il più grande regista del mondo(occidentale però)e Dante Spinotti uno dei migliori direttori della fotografia.
Tralasciando gli aspetti sopracitati(è come scoprire l'acqua calda), il primo pensiero che mi è venuto in mente è il seguente:cosa ha spinto Mann a girare un film su un gangster degli anni 30?E' diventato per caso socio in una ditta che noleggia auto d'epoca nei film o di una sartoria che disegna cappotti,cappelli,divise da poliziotto oppure è collezionista di armi da fuoco vintage col beneplacito della National Rifle Association?
Esercizi di stile il regista ce ne ha già fatti vedere in Miami Vice,ma con cognizione di causa(la serie Tv l'ha inventata lui);
questa volta nonostante le premesse del cast ne è risultata una messa in scena fredda(ma magistrale)che non mi ha esaltato più di tanto.
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Dire che non mi è piaciuto sarebbe falso,però essendo un fan di Michael Mann devo ammettere che mi è rimasto un po' di amaro in bocca.
Due sono i punti inequivocabili da cui non si può trascendere:Mann è il più grande regista del mondo(occidentale però)e Dante Spinotti uno dei migliori direttori della fotografia.
Tralasciando gli aspetti sopracitati(è come scoprire l'acqua calda), il primo pensiero che mi è venuto in mente è il seguente:cosa ha spinto Mann a girare un film su un gangster degli anni 30?E' diventato per caso socio in una ditta che noleggia auto d'epoca nei film o di una sartoria che disegna cappotti,cappelli,divise da poliziotto oppure è collezionista di armi da fuoco vintage col beneplacito della National Rifle Association?
Esercizi di stile il regista ce ne ha già fatti vedere in Miami Vice,ma con cognizione di causa(la serie Tv l'ha inventata lui);
questa volta nonostante le premesse del cast ne è risultata una messa in scena fredda(ma magistrale)che non mi ha esaltato più di tanto.
Ero incuriosito dal titolo originale che parlava di"nemici pubblici";ma sinceramente non è che la trama del film abbia scavato abbastanza per decifrare chi fossero i sopracitati "enemies".
Vengono citati tanti nemici:gli USA alle prese con la "grande depressione",le banche,l'FBI,i Media(stampa e radio),la mafia che "osserva nell'ombra";tutti fattori che secondo me sono trattati molto superficialmente.
La liricità delle sparatorie(troppe)nulla aggiungono a quelle già viste in altri film di Mann,anzi consiglierei al regista di vedersi o rivedersi i film di Hong Kong degli ultimi vent'anni;ma non quelli di John Woo,bensì quelli di Johnnie To,Herman Yau,Andrew Lau ecc...
Degna di nota la parentesi cinefila dove finalmente Depp riesce a sfoderare la sua celeberrima espressività,unico picco di un'interpretazione monocorde.
Avendo avuto l'occasione di vedere il film in lingua originale sottotitolato,mi è sembrato che il nostro buon Johnny parlasse con accento strano,forse dell'Indiana,se così molto lodevole comunque non bastante secondo me a raggiungere la sufficienza.Forse abituato a vederlo interpretare personaggi molto freak,ho perso l'allenamento nel giudicarlo in ruoli"normali"(sono ormai lontani i tempi di Donnie Brasco).
Più giustificata dal ruolo la piattezza recitativa di Christian Bale.
La bella guardarobiera interpretata da Marion Cotillard e ridicolmente sedotta da Dillinger era meglio se fosse stata interpretata da attrici tipo Reneè Zelwegger.
Alla brava Marion(ne "La Vie En Rose"mi aveva straziato)consiglio caldamente di pensare alle offerte di parti provenienti da Hollywood e di ritornare al proprio paese a recitare in ruoli dove sicuramente non interpreterà donne stereotipate trepidanti per il loro bellimbusto e prese a schiaffoni dallo sbirro di turno.
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soldato78
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giovedì 12 novembre 2009
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davvero bello!
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Il film è davvero bello,vabbè io sono di parte perchè amo johnny deep e adoro i film di micheal mann.straordinaria anche la colonna sonora...film fatto davvero bene,guardatelo...
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joker91
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giovedì 12 novembre 2009
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bellissimo film
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un bellissimo film,michael mann ormai è un maestro in tutti i sensi su questo genere.
Depp ormai si conferma un attore in grado di fare tutto,io di mio penso che per lui sia giunto finalmente il momento di avere almeno un altra nomination all' oscar.
La cottilard rimane un ottima attrice e cristian bale si dimostra all' altezza in ruoli come questi che gli sono cuciti addosso ormai.
film appassionante dall' inizio alla fine,non lo trovato mai noioso,le anbientazioni anni 30 sono perfette.
il miglior film di mann dopo collateral e heath secondo me
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lalli
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giovedì 12 novembre 2009
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bellissimo film
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veramente un bellissimo film, mai noioso, teso dall inizio dalla fine con un meraviglioso Depp. ps io tifavo Dillinger e odiavo troppo il buzzone dello sbirro, ma si sa gli sbirri di ieri... quelli di oggi.
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larrykind
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martedì 10 novembre 2009
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un documentario, nulla di più.
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Di solito quando vado a vedere un film so cosciente che dedico al regista due o tre ore della mia vita, dunque mi aspetto che il film mi dica qualcosa, che sia suggestivo. Ho aspettato invano questo momento. Il film, anche con un bravissimo johnny depp e forse il migliore christian bale, è un documentario sulla vita di john dillinger, un gentiluomo rapinatore di banche. Il film non ha uno scopo, è in qualche modo "sospeso". Quando il film è finito ti domandi "beh? a cosa è servito?". Se proprio vogliamo strizzare una morale da questo film, possiamo dire che i metodi paramilitari usati dalla polizia e l'evoluzione tecnologica hanno permesso che questo tipo di criminali non esistano più, e se esistono sono dei sanguinari.
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Di solito quando vado a vedere un film so cosciente che dedico al regista due o tre ore della mia vita, dunque mi aspetto che il film mi dica qualcosa, che sia suggestivo. Ho aspettato invano questo momento. Il film, anche con un bravissimo johnny depp e forse il migliore christian bale, è un documentario sulla vita di john dillinger, un gentiluomo rapinatore di banche. Il film non ha uno scopo, è in qualche modo "sospeso". Quando il film è finito ti domandi "beh? a cosa è servito?". Se proprio vogliamo strizzare una morale da questo film, possiamo dire che i metodi paramilitari usati dalla polizia e l'evoluzione tecnologica hanno permesso che questo tipo di criminali non esistano più, e se esistono sono dei sanguinari. un'altra morale forzata del film è che l'amore per una donna mal si concilia con la vita del delinquente, e che l'ingordigia non paga mai: quoto la frase "l'ultimo colpo e spariamo da qui". Le ultime parole famose. Un film senza capo ne coda, non perdete le oltre due ore per vederlo, a meno che non andiate matti per i documentari.
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