brunus10480
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martedì 14 dicembre 2010
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una nuova terra
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Questo film può essere apprezzato per le splendide inquadrature, per gli effetti speciali, per la visione in 3d. Tuttavia un giudizio puramente estetico risulterebbe limitato. Partiamo dalla trama: un po' scontata, forse, come il finale. All'interno del processo di avvicinamento e pieno coinvolgimento del protagonista con la sociatà aliena, notiamo la riscoperta da parte dell'uomo delle sue radici di essere vivente, parte integrante di un sistema e di un pianeta; il riconoscersi in una società contrapposta alla propria è tipico di molti film che hanno trattato i conflitti tra tipologie diverse di società: in primis Balla coi Lupi; non a caso, e qui veniamo al secondo aspetto di analisi, numerosi sono i rimandi alla società indiana (d'America), prestati dalla cinematografia Western: il contatto con la natura, i riti collettivi, la caccia (con preghiera in onore della preda) il dipingersi il corpo.
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Questo film può essere apprezzato per le splendide inquadrature, per gli effetti speciali, per la visione in 3d. Tuttavia un giudizio puramente estetico risulterebbe limitato. Partiamo dalla trama: un po' scontata, forse, come il finale. All'interno del processo di avvicinamento e pieno coinvolgimento del protagonista con la sociatà aliena, notiamo la riscoperta da parte dell'uomo delle sue radici di essere vivente, parte integrante di un sistema e di un pianeta; il riconoscersi in una società contrapposta alla propria è tipico di molti film che hanno trattato i conflitti tra tipologie diverse di società: in primis Balla coi Lupi; non a caso, e qui veniamo al secondo aspetto di analisi, numerosi sono i rimandi alla società indiana (d'America), prestati dalla cinematografia Western: il contatto con la natura, i riti collettivi, la caccia (con preghiera in onore della preda) il dipingersi il corpo. E' l'insieme di questi elementi che rende il film affascinante: lo spettatore si rispecchia nella realtà di un mondo lontanissimo dalla Terra (fisicamente) ma vicinissimo a quella che era la terra solo poche centinaia di anni prima, ma con un elemento in più: la comunicazione. Niente segnali di fumo, niente bagliori di specchi ma link uomo-animale, connessioni tramite cavi sotterranei (le radici degli alberi) con tutto e tutti; il sapere e le certezze a portata di mano: un mondo ideale insomma, in cui il desiderio di comunicare, interagire, sentirsi liberi, dipende dal rapporto di profondo rispetto per la Natura. Gli effetti speciali e la bellezza del pianeta Pandora non hanno eguali, tuttavia non è stato solo il lavoro di un team di garfici a rendere il film interesante, anche Cameron ci ha messo del suo.
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stefander
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lunedì 1 febbraio 2010
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solo un bel quadro
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Un film meraviglioso, un'esperienza unica, la pellicola che cambierà la storia del cinema, o almeno questo è quello che avevo sentito prima di andare al cinema ed è anche probabilmente il motivo della grande delusione che ho provato nel vederlo.
Partiamo da cosa c'è di buono nel film. Prima di tutto l'impatto visivo è fragoroso, con fotografia e la scelta dei colori davvero entusiasmante. Cameron immagina un mondo creato proprio per meravigliare lo spettatore e sfrutta le possibilità offerte dal 3D per realizzarlo con grande efficacia. Altro punto di forza sono gli spunti del film: il contatto con un altro mondo, in cui gli alieni siamo noi, e l'idea degli "avatar", reincarnazioni di se stessi nel nuovo mondo, pilotati nel sogno ma che in realtà hanno con il pilota un rapporto molto stretto, quasi una condivione dell'anima stessa.
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Un film meraviglioso, un'esperienza unica, la pellicola che cambierà la storia del cinema, o almeno questo è quello che avevo sentito prima di andare al cinema ed è anche probabilmente il motivo della grande delusione che ho provato nel vederlo.
Partiamo da cosa c'è di buono nel film. Prima di tutto l'impatto visivo è fragoroso, con fotografia e la scelta dei colori davvero entusiasmante. Cameron immagina un mondo creato proprio per meravigliare lo spettatore e sfrutta le possibilità offerte dal 3D per realizzarlo con grande efficacia. Altro punto di forza sono gli spunti del film: il contatto con un altro mondo, in cui gli alieni siamo noi, e l'idea degli "avatar", reincarnazioni di se stessi nel nuovo mondo, pilotati nel sogno ma che in realtà hanno con il pilota un rapporto molto stretto, quasi una condivione dell'anima stessa.
Purtroppo le note positive finiscono qui, lasciando spazio a quelle dolenti. La caratterizzazione dei personaggi, in primo luogo, usciti dalla mente creativa di un bambino di 8 anni, e non me ne abbiano tutti i bambini di 8 anni, davvero povera e, per quanto il film sia scenograficamente ricco di sfumature ecco che i personaggi sono banali quasi all'inverosimile. La storia poi, partita benissimo, vira anch'essa verso la banalità, col nostro protagonista che, passando attraverso tutte le scene del cinema già girato, approda nel finale più scontato, quasi che Cameron si sia ritrovato con molte parentesi aperte e l'improvvisa necessità di chiuderle tutte ad ogni costo, anche scivolando nel ridicolo. Infine l'idea che il film abbia un messaggio mi sembra molto forzata, premesso che un film non ne debba contenere per forza uno e che l'eventuale presenza di per sè non è determinante per la realizzazione di un capolavoro, si tratta solo una storia che ha per sfondo una tribù di indigeni animisti e un mondo popolato da creature terrestri che sono solo, in ordine sparso, un po' più alte, grosse, antiche, blu, colorate, rumorose,con più o meno zampe, insomma non di certo cose "dell'atro mondo".
In conclusione il film era una buona occasione sfruttata però solo per metà. Non direi che sia imperdibile e di sicuro ha senso solo visionarlo in 3D. A conti fatti un bel quadro, abbastanza noioso, più per amanti di "titanic" che non per quelli di "aliens - scontro finale" volendo rimanere in ambito Cameron.
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magikshot
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mercoledì 25 agosto 2010
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perchè il film è sbagliato
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prima di tutto non è un film di fantascienza. In un film di fantascienza si parla di scienza, Avatar è più un film Fantasy dove la prerogativa è di parlare di questa misteriosa energia che lega il tutto. Inoltre il film ha un titolo ben specifico, quindi uno si aspetta che parlino delle problematiche legate all'Avatar, ma questo non avviene e c'è un motivo per tutto questo. Poniamoci questa domanda "le scelte che ha fatto il protagonista, sono dovute alla sua mente conscia di essere umano o le ha fatte perchè era dentro l'avatar?". Ovviamente a questa domanda non potete rispondere perchè il film non ve ne parla non vi dice cosa sia l'avatar e quindi lo spettatore medio potrebbe dire che è stato il protagonista, di sua volontà, a scegliere, ma non è così.
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prima di tutto non è un film di fantascienza. In un film di fantascienza si parla di scienza, Avatar è più un film Fantasy dove la prerogativa è di parlare di questa misteriosa energia che lega il tutto. Inoltre il film ha un titolo ben specifico, quindi uno si aspetta che parlino delle problematiche legate all'Avatar, ma questo non avviene e c'è un motivo per tutto questo. Poniamoci questa domanda "le scelte che ha fatto il protagonista, sono dovute alla sua mente conscia di essere umano o le ha fatte perchè era dentro l'avatar?". Ovviamente a questa domanda non potete rispondere perchè il film non ve ne parla non vi dice cosa sia l'avatar e quindi lo spettatore medio potrebbe dire che è stato il protagonista, di sua volontà, a scegliere, ma non è così.
Se lo osserviamo attentamente, capiamo subito che questa risposta potrebbe darcela il film, se pensiamo alla tecnologia che c'è nel costruire un avatar, se pensiamo al fatto che hanno creato delle connessioni di gran lunga superiori al WI-FI, se pensiamo che il cervello del protagonista riesce a controllare parti del corpo a lui sconosciute ( coda e filamenti strani nei capelli), allora possiamo capire che la risposta al nostro quesito c'è: Jake Sully è dipendente dall'avatar.
Se non avesse avuto l'avatar la storia non si sarebbe svolta. Quando la dottoressa gli dice di mangiare, non lo dice a caso; ragionandoci possiamo arrivare alla conclusione che Jake mangiava quando era avatar e quando si scollegava si sentiva pieno, perchè il cervello faceva confusione. Quindi è ovvio pensare che Jake abbia tradito la sua natura umana. Oltretutto bisogna pensare che noi possiamo entrare in simbiosi con la natura della terra, grazie al nostro corpo (corpo di essere umano) e jake poteva capire la natura di pandora grazie all'avatar, senza di esso se ne sarebbe fregato.
Pultroppo il film non si sofferma su questo, c'è proprio una volontà nel non affrontare il problema, perchè potrebbe risultare incoerente con il film.
Allora perchè mettere il titolo Avatar? potevano mettere un titolo come NAVì, oppure un titolo "Come i navi si fecero sarlvare da un umano"
anche questa è una buona tematica: Perchè ci ci doveva essere un umano? ovviamente per una questione di superiorità!! si certo gli umani sono scorretti, violenti, ma.. sono sempre i migliori, perchè se non fosse stato per Jake, il popolo indigeno si sarebbe estinto, Se jake non avesse parlato con la grande madre, se Jake non avesse catturato la "grande bestia", loro sarebbero stati spazzati via. Come a dire che solo un umano puo battere un'altro umano.
Questo è quello che c'è di sbagliato nel film! La cosa peggiore di un film è quando vuole trasmttere un messaggio sbagliato.
C'è anche un sottofondo religioso, se ci pensiamo bene parla di concetti medievali, una separazione tra corpo e spirito, un concetto che viene prima dell'Umanesimo. Vorrebbe inculcarci l'esistenza della cosidetta" ANIMA", Nonchè il concetto di rifiuto della nostra natura terrestre, concetto platonistico:
voler cercare un mondo ideale, perchè tutto quello che abbiamo di fronte è solo una brutta copia di questo mondo delle idee
Un'altro errore del film è l'ignoranza che vediamo negli umani di fronte alla tecnologia degli alberi di Pandora. Ma se ci pensiamo bene, questi umani hanno creato una tecnologia di gran lunga superiore a pandora: sono riusciti a collegare un essere umano con un avatar senza usare fili, una comunicazione che va al di sopra di quello che è Pandora. Quindi loro avrebbero dovuto sapere cosa li aspettava su quel pianeta.
E' per tutte queste cose che hanno evitato di parlare di avatar, avrebbe giocato un ruolo fondamentale nel film e avrebbe potuto distorcere la realtà della trama
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rex tremendae
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martedì 26 gennaio 2010
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“is this the movie opening new era?”
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Allegoria sontuosa e strabiliante dove per una volta finalmente gli “indigini” – nominati primitivi – hanno la meglio sui “bianchi” portatori di progresso e ricchezze? Metafora dell’eterna lotta del bene contro il male, dove il bene è rappresentato da un ecosistema perfettamente integrato con il tutto, compresi gli autoctoni che lo abitano? Fine e sottile allusione a recenti teorie supportate per altro da studi di fisica quantistica e dalla teoria dei frattali, in cui la parte è nel tutto e il tutto è nella parte, e per ciò l’osservatore, o meglio gli osservatori, con i loro pensieri e il loro sentire possono influenzare la realtà esterna senza che si intervenga con le tecniche della macchina? Difficile valutarlo, certo che il film di James Cameron non ha trascurato proprio nulla.
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Allegoria sontuosa e strabiliante dove per una volta finalmente gli “indigini” – nominati primitivi – hanno la meglio sui “bianchi” portatori di progresso e ricchezze? Metafora dell’eterna lotta del bene contro il male, dove il bene è rappresentato da un ecosistema perfettamente integrato con il tutto, compresi gli autoctoni che lo abitano? Fine e sottile allusione a recenti teorie supportate per altro da studi di fisica quantistica e dalla teoria dei frattali, in cui la parte è nel tutto e il tutto è nella parte, e per ciò l’osservatore, o meglio gli osservatori, con i loro pensieri e il loro sentire possono influenzare la realtà esterna senza che si intervenga con le tecniche della macchina? Difficile valutarlo, certo che il film di James Cameron non ha trascurato proprio nulla. La realizzazione filmica – prodigio ineguagliabile della tecnologia informatica e computerizzata – è pari alla profondità delle ricerche necessarie per la realizzazione di un’epopea così energica e fastosa… Un ritorno palese alle “origini”, giacché questi indigeni, i Na’vi, possono senza ombra di dubbio definirsi ab-origeni della loro mitica Pandora! La coralità che sembra prevalere, viene modulata dagli intervanti sul video-log di uno dei protagonisti, il marines Sully, che diviene inconsapevolmente, al di là del compito conferitogli di spia presso i nativi, l’aedo che racconta l’epica storia, dove i temi sono molteplici ( lotta tra Bene e Male, amore tra una nativa e “l’alieno”, forze della tecnologie ed energia panica della natura…) e i richiami a fatti ed eventi storici della nostra storia di occidentali europei sono evidenti. L’allusione si palesa, ma proprio per questo e per la forza narrativa non assume i toni del scontato e già riproposto: la contestualità dell’argomento rigenera la narrazione di vita propria, fulge come le piante fosforescenti di Pandora capaci di sentire e avvertire i moti e le emozioni delle psiche degli abitanti del pianeta. Tutto è stato realizzato per mantenere inchiodato lo spettatore allo schermo con il fiato sospeso e l’attenzione ad una tensione portata al punto di quasi rottura: è una corda che nel continuo manipolare dell’accordatore si tende sempre più, senza mai spezzarsi e scivolare nel crasso “banale”. Insomma possiamo leggere nelle immagini che scorrono davanti ai nostri occhi un’infinità di messaggi e di rimandi a leggende e storie di cui siamo stati informati già da precedenti produzioni, quali Pocahontas ( l’infelice amore tra la indios e lo “straniero” bianco ), Terminetor ( il distruttore invincibile ), Abyss in cui si scoprono nuovi mondi, fino a - oserei dire – Contact in cui attraverso un viaggio iper-spaziale avviene il contatto su un mondo alieno della persona più cara a cui la protagonista è fortemente legata, ovvero il proprio padre, padre questo invero solo nelle sembianze poiché dietro quelle si cela un alieno portatore di un messaggio di speranza… Ma, qui in questo lavoro cinematografico, scatta l’elemento sorpresa e novità: i “portatori” di tecnologia e civiltà vengono sopraffatti poiché i pensieri e le emozioni dei Na’vi disperati e impauriti davanti a tanta devastazione allertano lo spirito della Grande Madre che viene in soccorso proprio dei nativi portando loro in aiuto tutto il mondo “animale” contro i “ tecnologici” cinici e spietati. Mater è inesorabile e implacabile. Grazie all’autore e alla maestria che lo connota.
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claudus
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lunedì 1 novembre 2010
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avatar : il paradosso di cameron
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Il suicidio è sempre un paradosso.
Con Titanic , James Cameron aveva tentato di uccidere il fare cinema, affogandolo nell'oceano.
La ricostruzione di una nave storica e il suo annientamento peraltro avvenuto nella realtà.
Il suo distruggere il cinema coincideva con la tragedia della realtà.
Con Avatar , Cameron risorge e tenta , anzi , ottiene, il suicidio definitivo del mezzo cinema.
Avatar distrugge ciò con cui si fà. Cameron uccide il cinema proprio portandolo alla sua massima espressione tecnologica.
Inventa un intero mondo questa volta, con il cinema , un mondo puro, innocente, incontaminato, proprio dove la tecnologia non deve esistere.
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Il suicidio è sempre un paradosso.
Con Titanic , James Cameron aveva tentato di uccidere il fare cinema, affogandolo nell'oceano.
La ricostruzione di una nave storica e il suo annientamento peraltro avvenuto nella realtà.
Il suo distruggere il cinema coincideva con la tragedia della realtà.
Con Avatar , Cameron risorge e tenta , anzi , ottiene, il suicidio definitivo del mezzo cinema.
Avatar distrugge ciò con cui si fà. Cameron uccide il cinema proprio portandolo alla sua massima espressione tecnologica.
Inventa un intero mondo questa volta, con il cinema , un mondo puro, innocente, incontaminato, proprio dove la tecnologia non deve esistere...In Titanic la nave era una protesi del corpo umano con cui superare spazi palesemente impossibili al passo umano, quì in "Avatar" un ragazzo ha bisogno di una protesi per fuggire dalla sua realtà di disabile.
Egli vorrebbe, come Cameron, staccare la spina della connessione una volta in "Avatar".
James cameron sarebbe un perfetto Robinson Crosue, non chiederebbe di meglio,la sua disgrazia è usare tutta la tecnologia possibile al fine di distruggere il progresso medesimo.
Con Avatar ha inventato un nuovo congegno distruttivo con cui disintegrare il mondo totale per-tutti, per portarlo in Avatar, cioè nel suo.
Cameron soffre perchè non è Dio e il suo mestiere, a questo livello, gli permette di esserlo per un miliardo di persone che nel suo mondo ci entrano.
In fondo James è il ragazzo guerriero che per un incidente non può più esserlo in un certo modo, così schizofrenicamente crea un mondo per cui lottare e in cui lottare.
Da questa parte c'è la realtà che dispera il marine e James Cameron, il primo per le gambe , il secondo per la noia.
Questo cineasta è un grande visionario , che pecca gravemente nei dialoghi.
Vede un mondo ( e grazie a Dio può farcelo vedere ) che non sa cantare con una lirica abbastanza alta, che anzi utilizza una retorica banale,la quale entra in conflitto con il meraviglioso visivo.
E' un pittore ignorante che parla un volgare dialetto e che con questo non sa far versi.
Peccato...sarebbe stato il muto più bello della storia del cinema.
E la trama doveva essere la seguente:
Marine mutilato per disgrazia per dimenticare la sua tragedia si costruisce una macchina con cui sognare fino a morire .
Un "Vanilla Sky" oltre il quale non vi sono le incertezze del paradiso.
Acquerelli musicali...il silenzio azzurro in cui cantano le fiabe.
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[+] ectasy o crack?
(di prayant)
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pinknapkins
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sabato 23 gennaio 2010
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un film incompleto
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innovativo e stupendo per la realizzazione tecnica in CG del pianeta e delle inquadrature impossibili e mozzafiato, il film di cameron merita il tributo dovuto al suo regista e ai tecnici che lo hanno creato, ma la sceneggiatura è imbarazzante per la sua povertà di contenuti; si vede una storia vista centinaia di volte ma sviluppata in maniera a dir poco mediocre, senza scomodare le citazioni da altri film da cui ha palesemente copiato il canovaccio (straniero/invasore che si infiltra come amico/uno della tribù e poi si svela traditore ma è innamorato della figlia del capo e quindi viene accettato dopo che ha salvato capra e cavoli) avatar fallisce totalmente lo scopo di essere il capolavoro assoluto dove storia e tecnica si fondono per creare un opera corale e perfetta.
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innovativo e stupendo per la realizzazione tecnica in CG del pianeta e delle inquadrature impossibili e mozzafiato, il film di cameron merita il tributo dovuto al suo regista e ai tecnici che lo hanno creato, ma la sceneggiatura è imbarazzante per la sua povertà di contenuti; si vede una storia vista centinaia di volte ma sviluppata in maniera a dir poco mediocre, senza scomodare le citazioni da altri film da cui ha palesemente copiato il canovaccio (straniero/invasore che si infiltra come amico/uno della tribù e poi si svela traditore ma è innamorato della figlia del capo e quindi viene accettato dopo che ha salvato capra e cavoli) avatar fallisce totalmente lo scopo di essere il capolavoro assoluto dove storia e tecnica si fondono per creare un opera corale e perfetta.Siamo lontani da tutto ciò perchè trovo che i personaggi siano solo degli stereotipi che si ripetono da almeno 30anni a sta parte per raccontare sempre le stesse cose ma con attori diversi, poteva raccontare una storia originale e invece vediamo l'eterna rappresentazione della nostra storia di umana distruzione, dove un gruppo di persone arriva per sfruttare quello che gli serve espazza via i nativi del momento; non a caso i navi sono una rappresentazione di popoli che sono stati sterminati dalla terra in epoche non troppo lontane per far posto a qualcun altro; e anche qui citazioni di usi e costumi in un mix new age assurdo( la preghiera collettiva sembra una seduta dei seguaci di osho in california!) oppure l'uso di archi e frecce e altro ancora.Che dire della figura della scienziata che si fuma la sua cicca in un laboratorio di biologia!!!bel messaggio anticonformista,e poi la battuta che fa per convincere i mercenari a non intervenire??" qui parliamo di un essere che esiste realmente e non di VOODU' PAGANO!!" sembra la battuta di un frate missionario ai tempi di cortès! con una frase spazzi via una cultura che se non è come la tua si può anche cancellare.Diciamo che per certi versi lo trovo un film reazionario pieno di piccoli messaggi subliminali(gesti e frasi)dove il messaggio pseudoambientalista lo vede solo chi lo vuole vedere o chi non ha mai visto i film western che hanno formato la cultura americana cinematografica e non; se il cinema fantastico deve raccontare una storia supportata dalle immagini,allora manca ancora molto ai risultati che furono di guerre stellari.
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vales.
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martedì 7 settembre 2010
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decisamente sopravvalutato
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Storia banale e riciclata. Si salvano solo gli effetti speciali. La colonna sonora è buona ma niente di particolare. Personaggi stereotipati e sviluppo prevedibile. Cameron ha impiegato 10 anni per realizzare questo progetto colossale?! Si fatica a crederlo: per quanto riguarda la storia non ci avrà messo più di un mese. Decisamente meglio il suo vero capolavoro: Titanic.
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marvelman
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sabato 19 febbraio 2011
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tristezza
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Non centra assolutamente nulla con Balla coi Lupi e poco con Pocahontas, i personaggi seguono percorsi inversi e le storie hanno caratteristiche diverse...questo può dirlo solamente la gente ignorante che se la tira e crede di aver capito tutto dal cinema!! Basta riflettere un minimo per arrivarci, senza partire dal presupposto che Avatar è piaciuto o meno, oppure ritenete Avatar indegno di riflessione? Davanti ad uno dei film migliori di James Cameron c'è ancora chi dubita su cose assodate e cioè che Avatar è obiettivamente un bel film senza essere necessariamente un capolavoro e poi mi metto a ridere quando pensano che sia meglio quella porcata di The Abyss.
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Non centra assolutamente nulla con Balla coi Lupi e poco con Pocahontas, i personaggi seguono percorsi inversi e le storie hanno caratteristiche diverse...questo può dirlo solamente la gente ignorante che se la tira e crede di aver capito tutto dal cinema!! Basta riflettere un minimo per arrivarci, senza partire dal presupposto che Avatar è piaciuto o meno, oppure ritenete Avatar indegno di riflessione? Davanti ad uno dei film migliori di James Cameron c'è ancora chi dubita su cose assodate e cioè che Avatar è obiettivamente un bel film senza essere necessariamente un capolavoro e poi mi metto a ridere quando pensano che sia meglio quella porcata di The Abyss. Capolavoro o no Avatar è un film che è già passato alla storia e di sicuro per meriti in positivo e non in negativo quindi fatevene una ragione e guardate in faccia la realtà. E tanto per la cronaca chi capisce qualcosa di cinema non smonta Avatar a priori quindi è inutile fingersi saccenti critici che vedono una presunta mediocrità in una trama un attimo più vicina alla co(no)scienza del pubblico medio. Ma cosa parlo a fare...
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levo95
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mercoledì 10 agosto 2011
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dal genio di cameron il film più epico di sempre
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Il marines Jake Sully guida la rivolta degli indigeni di Pandora contro l'invasore alieno umano. C'è chi l'ha ridotto ad un racconto meramente tecnologico, criticando la trama, dicendo che a vincere è solo il 3D. Baggianate, Avatar è un film fatto di passioni, musiche che rievocano un po' "Il re leone", grande cinema (non solo per le masse), stupendi paesaggi e una trama, a morale naturalista, intramontabile. Si un Pocahontas, ma con un approfondimento splendido sul rapporto tra gli esseri del pianeta filosofico e mi visto. Le prove attoriali sono veramente ottime, Sam Worthington mai visto così, Zoe Saldana bravissima, sempre una sicurezza invece sono Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver.
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Il marines Jake Sully guida la rivolta degli indigeni di Pandora contro l'invasore alieno umano. C'è chi l'ha ridotto ad un racconto meramente tecnologico, criticando la trama, dicendo che a vincere è solo il 3D. Baggianate, Avatar è un film fatto di passioni, musiche che rievocano un po' "Il re leone", grande cinema (non solo per le masse), stupendi paesaggi e una trama, a morale naturalista, intramontabile. Si un Pocahontas, ma con un approfondimento splendido sul rapporto tra gli esseri del pianeta filosofico e mi visto. Le prove attoriali sono veramente ottime, Sam Worthington mai visto così, Zoe Saldana bravissima, sempre una sicurezza invece sono Michelle Rodriguez e Sigourney Weaver. James Cameron si supera e dopo il già bellissimo "Titanic" da vita ad un mondo che non appassiona quanto un cult, ma si farà comunque ricordare tra anni ed anni, sperando però che si tolgano dalla testa l'idea del sequel.
Vorrei inviare poi un messaggio a chi giocando allo "Spettatore intellettuale" dopo essersi divertito a vedere questo film al cinema, si sia aggregato alla moda di smontarlo con la classica frase: "Mah dopotutto tra Pocahontas e Balla coi lupi". Il messaggio è il seguente: "e allora? anche tutti i film sulla mafia sono simili, Il padrino, Scarface". Ma dopotutto chi ripete ossessivamente quel ridicolo concetto, non l'ha nemmeno visto Avatar, ma neppure film difficilmente discutibili come Il padrino e Scarface.
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[+] e allora ben hur?
(di nicola1)
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[+] un dubbio...
(di il cinefilo)
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(di the man of steel)
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bras0la
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lunedì 10 settembre 2012
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avatar - nuova frontiera del cinema
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Visto al cinema in 3D e rivisto ultimamente in televisione. La trama non è certo tra le più innovative, ma lo stesso vale per l'80-85% delle produzioni, anche per molte di quelle universalmente riconosciute dalla critica come capolavori. Ma il cinema non è solo trama e qui il resto è perfetto. Effetti speciali magnifici, realizzazione di un mondo alieno con una ricchezza biologica senza paragoni e 3D finalmente funzionale e non mera scusa per spillare più soldi ( in questo caso il 3D dà veramente un qualcosa in più rispetto alla versione tradizionale, non trattandosi di un adattamento successivo quanto di un film pensato e girato direttamente in 3D ). La colonna sonora è molto bella e la storia, benchè appunto non originalissima, è comunque piuttosto godibile.
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Visto al cinema in 3D e rivisto ultimamente in televisione. La trama non è certo tra le più innovative, ma lo stesso vale per l'80-85% delle produzioni, anche per molte di quelle universalmente riconosciute dalla critica come capolavori. Ma il cinema non è solo trama e qui il resto è perfetto. Effetti speciali magnifici, realizzazione di un mondo alieno con una ricchezza biologica senza paragoni e 3D finalmente funzionale e non mera scusa per spillare più soldi ( in questo caso il 3D dà veramente un qualcosa in più rispetto alla versione tradizionale, non trattandosi di un adattamento successivo quanto di un film pensato e girato direttamente in 3D ). La colonna sonora è molto bella e la storia, benchè appunto non originalissima, è comunque piuttosto godibile. Il film nel complesso è stata una delle esperienze cinematografiche più importanti che abbia avuto e consiglio a tutti la visione. Alcuni lo criticano ma a mio parere un film del genere, per quanto forse pensato e costruito per avere successo, merita l'attenzione che ha suscitato. Non spesso si vedono film che, come questo, rappresentano una svolta tecnica ed una nuova frontiera per il cinema stesso.
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