Su Avatar sarebbe da scrivere poemi... un film complesso da descrivere e fondamentalmente bello!
Bello perché è la prima parola che ti viene da dire a caldo dopo che per quasi 3 ore sei affondato nella poltrona del cinema con i tuoi occhialini (credo che vedere questo film in 2D significhi perdere gran parte del suo fascino) e sei rimasto incantato, quasi stordito, dalla bellezza delle immagini, dall'incantevole pianeta Pandora, dalle sue foreste, le sue felci, i suoi animali, la sua luminescenza notturna... Uno spettacolo per la vista unico, un qualcosa di mai visto, di calamitante ed affascinante, su cui il regista, si trattiene molto con la camera...
Nella descrizione degli ambienti, nel soffermarsi sulla natura, si ritrova nel film cenni di quel cinema descrittivo e riflessivo tipico di Herzog (ma meno noioso) e di Malick... e, se posso azzardare, è proprio dal misterioso regista americano che questo film prende a grandi mani... e non solo sulle tematiche ambientaliste... seppur in maniera meno filosofica, si ritrovano, nelle riflessioni del protagonista, momenti che rimandano al bellissimo "La sottile linea rossa". Sempre rimanendo in tema, poi, è da "New World" (e dalla storia di Pocahontas in generale) che Cameron prende spunto per la trama... ed è qui la debolezza del film... La trama infatti non presenta grandi novità rispetto a tante storie già passate, la classica storia di conquistatori e conquistati con storia d'amore tra i 2 popoli... molti passaggi forse un po' prevedibili ed altri di dubbio gusto che sfociano nell'americanata più becera.
Se infatti la prima parte del film è un inno naturalista con un lirismo di parole e immagini che colma appieno la carenza strutturale della trama, la seconda parte, dove predomina l'azione, è forse quella in cui si perde molto dell'originalità del film, fino a scene stile "Rambo" di dubbio gusto...
Certo, sono tutti rischi (calcolati, conosciuti ed attesi) che un kolossal mette in conto, ma in questo caso penso sia da inutili snob ricalcare questi difetti rispetto agli enormi pregi di questa opera.
In generale si può dire che questo sia un film che segna la storia del cinema in quanto a tecniche, risoluzione e fotografia, e che le montagne sospese di Pandora, il suo popolo Na'Vi, i suoi fiumi, i prati luminescenti e i suoi animali sono il più bel regalo che Cameron ha fatto al cinema mondiale.
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