Lost in Beijing

Film 2007 | Drammatico 112 min.

Titolo originalePing Guo
Anno2007
GenereDrammatico
ProduzioneCina, Cina
Durata112 minuti
Regia diYu Li
AttoriTony Leung Ka Fai, Fan Bingbing, Tong Da Wei, Elaine Jin .
MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Yu Li. Un film con Tony Leung Ka Fai, Fan Bingbing, Tong Da Wei, Elaine Jin. Titolo originale: Ping Guo. Genere Drammatico - Cina, Cina, 2007, durata 112 minuti. - MYmonetro 3,00 su 4 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Due padri per un figlio. Non lo rifiutano ma se lo contendono in una Pechino megalopoli.

Consigliato sì!
3,00/5
MYMOVIES 3,00
CRITICA
PUBBLICO 3,00
CONSIGLIATO SÌ
Dalla Cina un film coraggioso che infrange i tabù.
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 16 febbraio 2007
Recensione di Giancarlo Zappoli
venerdì 16 febbraio 2007

Liu Ping Guo e suo marito An Kun fanno parte di quei due milioni di persone attirate a Pechino dalla possibilità di trovare un lavoro. Liu Ping lavora come massaggiatrice dei piedi in un spazio di estetica gestito da Lin Dong e da sua moglie, entrambi desiderosi di avere un figlio. An Kun lava i vetri dei grattacieli. Dopo che marito e moglie hanno fatto l'amore la sera prima, il giorno successivo Liu Ping torna al lavoro nel pomeriggio ubriaca ed ha un rapporto con il datore di lavoro credendolo il marito. Proprio in quel mentre An kun lava i vetri della stanza. La crisi matrimoniale scoppia con violenza non senza che Liu Ping e An Kun abbiano un nuovo rapporto. Ben presto la donna si scopre incinta e il marito ricatta il suo datore di lavoro. Finchè però nei due uomini prevale lo stesso desiderio: entrambi pretendono di essere il padre del nascituro.
Film poco amato dalla censura cinese questo Lost in Bejing e se ne può capire il perchè. Per una volta arriva a un festival un'opera cinematografica "made in China" in cui i personaggi non simboleggiano nulla di sociale o ideologico. Ogni film, come ricordava Bob Altman, offre sempre una sua lettura della società in cui si sviluppa la storia che narra ed è, in questo senso, "politico".
I film che trattano di società in cui vige ancora uno stretto controllo governativo finiscono spesso per divenire tali in modo rigido, anche quando raggiungono vette artistiche. In questo caso invece si tratta di sentimenti e (scandalo per il regime) di sessualità. Il film offre, nell'arco della prima mezz'ora, tre rapporti sessuali piuttosto espliciti ed è a partire proprio da questi che costruisce la sua tesi. Ma non dimentica neppure di parlare del tema off limits della prostituzione (Lin Dong paga profumatamente i rapporti sessuali e la migliore amica di Liu Ping, licenziata perchè non disponibile con un cliente, finirà con il morire sulla strada). Nella Cina moderna in cui comunismo e liberismo si stringono in un rapporto aberrante può accadere che due uomini invece di fuggire la paternità la cerchino, se la contendano, la esigano. In mezzo due donne, la moglie di Lin Dong e Liu Ping che sembrano quasi comparse a cui non è dato altro margine se non quello della reazione. La moglie di Lin Dong si vendica del marito offrendosi ad An Kun ma cercando in lui poi anche quell'amore che le manca. Liu Ping ha in mano il potere che le dà l'essere madre e lo usa andando controcorrente rispetto al perbenismo imposto. Lost in Bejing non e' un film straordinario dal punto di vista cinematografico ma lo è sicuramente dal punto di vista dell'infrazione di tabù.

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RECENSIONI DELLA CRITICA
Lorenzo Buccella
L'Unità

Fin dalle prime spazzolate nevrotiche sui nuovi grattacieli che pizzicano l'orizzonte di Pechino, lo strappo visivo è evidente. Solo che stavolta non si va a frugare tra i piedi più poveri del gigante, ma qualche gradino più in su, ai piani in cui gli effetti dell'impetuosa impennata economica hanno iniziato a infilare qualche soldo in tasca anche a quelle persone approdate lì dalla campagna sotto [...] Vai alla recensione »

Kevin Thomas
The Los Angeles Times

Li Yu's "Lost in Beijing" is a cautionary tale about how people in China's fast-rising economy come to the capital city only to lose their moorings in a frenzied, materialistic society. The film benefits from solid performances by its four stars, but it is overly didactic and drawn-out as its comic tone grows darker and darker. The set-up is clever: Ping-guo (Fan Bingbing), a masseuse at the Gold [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

Seen from the perspective of a window washer who is one of the main characters in “Lost in Beijing,” the Chinese capital is an endless vista of glassy high-rises. Closer to the ground, in the lyrical documentary montages that frame Li Yu’s modern urban melodrama, the city is a hive of human work and pleasure seeking. There are tango clubs and dive bars, car dealerships and open-air markets, nouveau [...] Vai alla recensione »

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