Titolo originale | There Will Be Blood |
Anno | 2007 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 158 minuti |
Regia di | Paul Thomas Anderson |
Attori | Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin J. O'Connor, Ciarán Hinds, Dillon Freasier Colleen Foy, David Willis (II), Mary Elizabeth Barrett, Paul F. Tompkins, Randall Carver, Coco Leigh, Sydney McCallister, David Warshofsky, Hans Howes, Hope Elizabeth Reeves, Rhonda Reeves. |
Uscita | venerdì 15 febbraio 2008 |
Tag | Da vedere 2007 |
Distribuzione | Buena Vista International Italia |
MYmonetro | 3,41 su 31 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 6 febbraio 2020
Argomenti: Killers of the Flower Moon e gli altri film sulla ricerca del petrolio
Un ambizioso e spietato mercante di oro nero, acquisito per pochi dollari il diritto di sfruttare i pozzi di un terreno, inizia la scalata verso il potere e la ricchezza. Il film ha ottenuto 6 candidature e vinto 2 Premi Oscar, 1 candidatura ai Nastri d'Argento, 1 candidatura a David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Berlino, 2 candidature e vinto un premio ai Golden Globes, 3 candidature e vinto 2 Critics Choice Award, ha vinto un premio ai SAG Awards, a AFI Awards, In Italia al Box Office Il petroliere ha incassato 1,7 milioni di euro .
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CONSIGLIATO SÌ
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Daniel Plainview è un cercatore d'argento che, alla fine dell'800 trova il petrolio nell'Ovest degli Stati Uniti. La sua ricchezza diventa considerevole grazie anche allo sfruttamento della presenza dell'unico figlio che lo aiuta a convincere i contadini a cedergli i terreni. Troverà però sulla sua strada un giovane predicatore che prima lo aiuterà e poi, temendo un troppo veloce arrivo della modernità, manipolerà contro di lui la comunità. Le sorti personali, anche se non quelle economiche, di Plainview subiranno un duro colpo quando il figlio, a causa di un incidente presso un pozzo petrolifero, diviene sordo. L'uomo, sempre più accecato da una misantropia assoluta, lo allontanerà da sé precipitando sempre piu' nell'avidità del possesso.
Paul Thomas Anderson si ispira per questo film alle prime 150 pagine del romanzo "Oil!" di Upton Sinclair il quale tratteggiava la biografia a tinte forti del magnate Edward L. Doheny (1856-1935). Il regista che ci ha regalato un film come Magnolia non mentisce le proprie doti di narratore possente sostenuto da un cast all'altezza che vede in pole position la prestazione di Daniel Day Lewis.
Il petroliere è un film fatto di bitume, di corpi che diventano tutt'uno con la terra e l'oro nero che la intride. Corpi pronti ad essere spezzati e anche dilaniati nella ricerca di un possesso avido quanto amorale. I primi venti minuti di proiezione, privi di parole, lasciano un'impressione profonda sullo spettatore quasi volessero offrire una lettura 'fisica' sulle origini di una specie ben definiti di capitalismo, quella che crea profitti enormi grazie allo sfruttamento delle viscere della Terra. È in questo grembo (in un film in cui non c'è alcuna protagonista femminile) che Daniel penetra per sottrargli prima l'argento e poi il petrolio. Ma non è questo l'unico sfruttamento. Ce n'è anche uno pulito che non si avvale di muscoli e ossa ma di parole: quello del giovane predicatore che riesce ad abbindolare i suoi fedeli facendo leva sulla loro ignoranza. Se nero è il liquido che sgorga dalla terra altrettanto nera è la divisa di questo falso servitore di Dio.
La denuncia è tanto pesante quanto carica di toni che, come la preziosa colonna sonora che assurge al ruolo di coprotagonista, vanno dall'esasperato al tenue. Non è un film pacificatore quello del regista che ha assistito sul suo ultimo set (quello di Radio America) il grande Bob Altman. Ci sarà chi lo troverà troppo spettacolare per considerarlo d'essai e chi invece lo riterrà troppo duro per avere successo commerciale. Chi scrive ritiene che si tratti di un film spettacolare per cinefili. Sembra un ossimoro ma è così.
Daniel Plainview è un cercatore d'argento che, nell'America di inizio Novecento, fa fortuna grazie ai giacimenti di petrolio; insieme a lui c'è il piccolo H.W., un orfano che l'uomo ha preso con sé ed ha cresciuto come un figlio proprio. Nel 1911 Plainview giunge a Little Boston, in California, determinato ad acquistare i terreni di una piccola comunità contadina per impiantarvi le sue trivelle ed arricchirsi con il loro petrolio...
Dopo una serie di opere corali alla Altman (Boogie nights, Magnolia), il regista e sceneggiatore Paul Thomas Anderson torna dietro la macchina da presa con il film Il petroliere, vincitore di due premi Oscar (miglior attore e miglior fotografia) e dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino 2008. La pellicola, girata fra il New Mexico e il Texas e prodotta dallo stesso Anderson, è basata sulle prime 150 pagine del romanzo Petrolio!, di Upton Sinclair, ispirato alla vita del magnate Edward L. Doheny. Protagonista assoluto è Daniel Plainview, un cercatore di petrolio avido ed ambizioso che, sullo sfondo di un'America alle soglie della modernità, sfrutta i giacimenti sotterranei delle località più arretrate della California, manipolando e truffando le piccole comunità di contadini che vi abitano. Un uomo arrogante e privo di scrupoli che, sullo schermo, ha la statura possente e lo sguardo brutalmente orgoglioso di Daniel Day-Lewis, alle prese con uno dei personaggi più intensi e memorabili della sua carriera.
Nell'arco di oltre due ore e mezzo, Anderson ci narra l'emblematica parabola del suo protagonista, ed allo stesso tempo ripercorre la nascita del capitalismo nell'America rurale, una terra di conquista sventrata dai pozzi e dalle trivelle in un'epoca contrassegnata da profondi mutamenti economici e sociali. A partire dal lungo incipit del film, in cui ci vengono mostrate la ricerca del petrolio e la fatica dei minatori, il regista ci illustra un momento cruciale della storia americana, richiamandosi a classici sul mito della Frontiera come Furore o Il gigante. In questa cruda descrizione della "febbre dell'oro nero", la cinepresa si sofferma su scenari aridi e selvaggi, sulle ruvide rocce del suolo californiano e sui corpi straziati dei minatori, vittime sacrificate sull'altare di un profitto sfrenato e amorale; indugia sui primi piani di Day-Lewis e sul suo volto annerito dal petrolio, che nel corso della pellicola si fa sempre più feroce e disumano, fino a trasformarsi in un'atroce maschera di malvagità.
Il fulcro centrale della trama è proprio il personaggio di Plainview con la sua irrefrenabile brama di ricchezza, che lo porterà ad essere divorato da una cieca furia nei confronti di tutte le persone che lo circondano. Il suo rapace spirito di competizione ed il suo odio segreto e rabbioso saranno i demoni che lo trascineranno nella spirale della follia, specialmente dopo l'incidente che renderà sordo il suo adorato figlioletto adottivo H.W. (Dillon Freasier). Plainview è un uomo che vuole vincere ad ogni costo, e per farlo è disposto perfino a sporcarsi le mani di sangue (e infatti il titolo originale, There will be blood, è quanto mai profetico). Ma sulla sua strada troverà Eli Sunday (il bravissimo Paul Dano), figlio di uno dei contadini di Little Boston: un giovane e carismatico predicatore a capo di un gruppo di fanatici religiosi (la Chiesa della Terza Rivelazione), che tenta di servirsi di Plainview a proprio vantaggio e intraprende con lui un confronto che andrà avanti per molti anni, per chiudersi infine in un tragico epilogo.
Con Il petroliere, Anderson dà vita ad un grandioso dramma dal respiro epico, con alcune sequenze da antologia (come la scena dell'esplosione del pozzo) ed un protagonista che rievoca il cittadino Kane di Quarto potere; soprattutto nel finale, quando Plainview, ricco e potente, si scopre ormai prigioniero della propria solitudine. Ma se la prima parte rasenta il capolavoro, nella seconda la durata eccessiva del film rischia talvolta di rallentare la narrazione. All'attivo della pellicola vanno segnalate la martellante colonna sonora di Jonny Greenwood e la magnifica fotografia dai toni cupi di Robert Elswit; oltre, naturalmente, ad un ineguagliabile Daniel Day-Lewis, che si immerge anima e corpo nel proprio ruolo e ne ricava un'interpretazione magistrale, per la quale ha ricevuto il premio Oscar e il Golden Globe come miglior attore.
Quello che si rivelerà uno dei film più importanti ed influenti del XXI secolo, è frutto dell'enigmatica mente di Paul Thomas Anderson, già creatore di pure odissee emozionanti del calibro di "Magnolia". Tutto quello che credevate di sapere sull'essere umano: le sue origini, la sua abilità di pensare e agire, il suo istinto, la sua rabbia, le [...] Vai alla recensione »
Ho letto ottime recensioni a proposito di questo film e non sento di voler aggiungere altro a proposito dell'analisi della trama e dei suoi significati. Concentrerei invece la mia attenzione sulle prime due scene del film, che di certo non hanno lasciato indifferenti i veri cinefili. Al di là della regia salda e sicura, questo inizio contiene anche numerosi e dotti riferimenti ad un [...] Vai alla recensione »
Un incredibile performance di Daniel Day-Lewis e di Paul Dano, una fotografia travolgente, una colonna sonora particolare e che, proprio nella sua particolarità trova il suo punto di forza, ed una regia caparbia sono i pilastri portanti di un film che, nonostante ciò, l'ho trovato sopravvalutato e per questo motivo trovo davvero molto difficile riuscire a valutarlo.
Si comincia dal basso: riprese scure, affaticamento, ferite e se l'inizio del film ci propone subito delle difficoltà evidentemente ci sta dicendo che qualcosa continuerà ad andare storto. E' questo l'incipit che lancia "Il petroliere" impersonificato da Daniel Day Lewis (vincitore del premio oscar 2007 come miglior attore protagonista).
“Il Petroliere” è uno splendido affresco sull'avidità dell'uomo. La sua sete di soldi, sempre più soldi, talvolta lo porta a dimenticare le cose più importanti, come la famiglia, o quel poco che ne resta come in questo caso. Il film mostra come l’uomo sia pronto a tutto per il dio denaro e come lo sia molto meno quando c’è da porre [...] Vai alla recensione »
L'istinto alla competizione agita l'anima profonda del cercatore di petrolio: diffidenza, invidia e livore sono sentimenti legittimi, scaldano il cuore nero del petroliere, scuro come quella materia preziosa che strappa con fatica e impegno dalle profondità della terra, torbido come gli animi di chi da quella intende ricavare profitto.
Adattando e sfrondando il rimanzo "Petrolio" di Upton Sinclair(ispirato al magnate Edward Doheny),Anderson vuole riflettere sulla nascita del capitalismo in America attraverso le ossessioni di un uomo disposto a passare su tutto e tutti per perseguire i suoi scopi.Lewis si cala con disinvoltura in una sorta di Re lear grottesco e spinto all'eccesso,meritandosi un Oscar.
un film spettacolare e intenso un daniel day_lewis che ci regala una delle sue più belle interpretazioni della sua carriera in ruolo non facile di un uomo avido di potere e di richezza che vuole vincere a tutti i costi, la storia di un eroe negativo quanto folle che disposto a tutto pur di arricchirsi sempre di più e questo lo porterà alla rovina e all' isolamento fino al tragico finale, un vero [...] Vai alla recensione »
Pur essendo un gran filmone, molto interessante nel dare un'idea di quel mondo (a noi sconosciuto) dei cercatori di petrolio, corredato -tra l'altro- di una bella fotografia e di una accurata ricostruzione storica, mi ha lasciato perplesso e un po' deluso. Forse per la (manifesta) volontà di eccedere nei toni, evidentemente ritenuta dal regista indispensabile per rappresentare il male intrinseco nel [...] Vai alla recensione »
Daniel Day Lewis lavora molto poco, ma quando lo fa raramente manca il colpo, e questo film ne è l'ennesima conferma. Non è una pellicola per tutti i palati: è lento, apparentemente inconcludente fin quando tutta la storia non trova finalmente senso nel finale, esplodendo e lasciando con la sensazione di aver avuto un occhio superficiale per tutto il tempo, quasi con un senso [...] Vai alla recensione »
Agli inizi del ‘900 nell’ovest degli Stati Uniti Daniel Plaiview è un cercatore d’argento che casualmente trova il petrolio. Di lì a breve diverrà un esperto di trivellazioni e da uomo spietato qual’ è non avrà difficoltà ad arricchirsi. Fino a che si scontrerà con un giovane predicatore al quale vorrebbe compare la terra per dare il via al più grande affare della sua vita.
IL PETROLIERE (USA, 2007) diretto da PAUL THOMAS ANDERSON. Interpretato da DANIEL DAY-LEWIS, PAUL DANO, DILLON FREASIER, KEVIN J. O'CONNOR, CIARAN HINDS, DAVID WILLIS, MARY ELIZABETH BARRETT Giunto al quinto calvario della sua carriera artistica, P. T. Anderson sa realizzare un film dal sapore epico che non contraddice la sua profonda natura di apologo sensazionalistico sul senso del potere [...] Vai alla recensione »
USA, fine '800. Il solitario cercatore d'argento Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis) si sporca le mani in miniera alla ricerca di quella fortuna che lo farà uscire dalla miseria e guadagnare il rispetto sociale. Troverà il petrolio e diventerà ricco. Da questo momento in poi, andrà alla ricerca di quella fortuna che lo farà uscire anche dal minimo bisogno e dalla necessità di avere a che fare con la [...] Vai alla recensione »
Il Petroliere si apre mostrandoci uno schermo nero con in sottofondo la bellissima colonna sonora di Jonny Greenwood. Non può non ricordarci 2001. Sebbene la famossisima scena di Kubrick duri molto di più rispetto a quella di Anderson, la musica tende ad elevare progressivamente il suo tono, come del resto fa anche "Così parlò Zarathustra” di Strauss, con [...] Vai alla recensione »
Il titolo italiano, “Il Petroliere”, non rende minimamente l’epicità che ci viene offerta dalla versione inglese: la frase “there will be blood” (letteralmente “ci sarà del sangue”) suona come una profezia di biblica memoria, monito di ciò che sta per dispiegarsi sullo schermo. “There Will Be Blood”, infatti, personifica [...] Vai alla recensione »
Ho visto il film in lingua originale con i sottotitoli, sono rimasto sconvolto, è un capolavoro di crudezza, cinismo è tutto ciò che il petrolio può corrompere. 10 con lode non è abbastanza, per una recitazione divina, una sceneggiatura coinvolgente, una scenografia tipica degli inizi '900 e una colonna sonora mitica.
Daniel Plainview (Day-Lewis) è un cercatore d’argento. Trova l’oro nero e diventa ricco ma anche folle. Il quinto film adattato (dalla prima parte del romanzo “Oil!” di Upton Sinclair), prodotto e diretto dal giovane Anderson, una delle più grandi promesse della Hollywood di qualità, è un autentico capolavoro.
Nel 1911, dopo aver adottato il piccolo HW (Dillon Freasier), Daniel Plainview (Daniel Day-Lewis) è uno dei petrolieri di maggior successo del mondo. Little Boston è il suo obiettivo. Drammone epico, angoscioso nella sua lentezza che però si interrompe a volte per creare scene salienti ed incredibili. Interpretato con un realismo assoluto (Paul Dano ma soprattutto Daniel Day-Lewis, premiato con un [...] Vai alla recensione »
Ovest degli Stati Uniti. Primi anni del XX Secolo. Il cercatore di petrolio Daniel Planview si sposta di città in città per trovare nuovi pozzi petroliferi che possano prosperare sempre di più la sua ricchezza. Daniel, sempre accompagnato da suo foglio adottivo H W, arriva in un piccolo paesino dell’entroterra californiano grazie alle indicazioni di un ragazzo che in cambio di una piccola ricompensa [...] Vai alla recensione »
Si conferma ancora una volta la scarsa attendibilità e serietà del doppiaggio italiano... La battuta finale "I'm finished", se tradotta con "ho finito", perde il suo significato originale, impedendo perciò la corretta comprensione del film o meglio fornendone una errata. E non e' un dettaglio di poco conto!
un altro film blliso con daniel day lewis, un capolavoro di PAUL THOMAS ANDERSON ragazzi guardate questo film ne vale veramente la pena
Daniel Day-Lewis è la perfezione... film forse un po' lungo, ma comunque bellissimo!!
Vero capolavoro, che rimette in ballo Day-Lewis dopo qualche anno di attesa da parte del pubblico. "Il petroliere" è un film che fa fare allo spettatore tante domande, a cui il regista da riposte tramite un unico personaggio: il petroliere. Tutto ciò che lo circonda sono solo problemi per lui che farebbe a meno di tutti se potesse e che non lo nasconde, infatti il punto a favore del protagonista è [...] Vai alla recensione »
un film capolavoro fotgrafia perfetta, colonna sonora da incubo, e soprattutto una superba interpretazione di daniel day lewis da oscar che fa salire il film ha un livello eccellente, una storia fantastica che ripercorre la nascita del capitalismo su uno dei personaggi più inquietanti mai visti sul grande schermo.bellissimo e da vedre
Se amate le interpretazioni di grande intensità e il film che fa per voi.
un film magistrale interpretato benissimo una storia molto coraggiosa e scioccante!!! da vedere e rivedere daniel day lewis da oscar!!!
Fino a questo momento è il livello più alto di cinema raggiunto (ovviamente per i miei gusti). Le emozioni che mi manda questo film sono forti, la tecnica del regista è straordinaria, l'interpretazione di DDL è da Oscar. Niente da aggiungere
C'e proprio poco da commentare riguardo a film come questi in cui regia, interpretazioni, fotografia, scenari e musica perfetti si fondono tra di loro e arrivano a toccare le corde più stridenti dell'animo umano, regalandoci la parabola inquietante di un cuore nero. Sicuramente uno dei film più belli e freschi degli ultimi anni che il tempo non mancherà di promuovere a [...] Vai alla recensione »
Anderson e Lewis..come fai ad uscire di casa se ci sono questi due? Film meraviglioso. Oltre Day Lewis, che una battuta non ricordo di chi diceva - ha più Oscar all'attivo che film-, strameritati aggiungerei, anche gli attori secondari sono fantastici. Io Daniel Day Lewis fossi un regista lo scritturerei a vita, in assoluto uno dei migliori attori in circolazione.
Film bellissimo, magistrale, ben diretto e sceneggiato. ma il vero punto di forza è la prova pazzesca di Daniel Day Lewis, degna del miglior De Niro o Brando per intensità. grandioso!
Il Miglior film degli anni 2000 insieme al Pianista di Polanski. Regia magistrale, Fotografia, Scenografia, Colonna Sonora, Cinematografia impeccabili. Daniel Day Lewis leggendario nella parte di Daniel Plainview..si e' guadagnato l'oscar come miglior attore senza alcun margine di sconfitta.
Sicuramente i tuoi attori preferiti devono essere Boldi e Jerry Calà.
Film bellissimo,potente, tragico. Il tema è quello del vecchio film "IL gigante" con James Dean, ma questo è molto più convincente. Il finale, con l'uomo distrutto psichicamente, accanto al prete appena ucciso (la sua "cattiva coscienza" si direbbe), e il servitore che entra e dice "signore, io ho finito" è arte cinematografica all'ennesima potenza.
Ogni commento e' superfluo,per uno dei film piu' belli di sempre!!
questa volta non sono molto d'accordo con la recensione...detesto questa eterna contrapposizione che vorrebbero fare i critici tra cinema d'essai e blockbuster,per me il top e' quando si possono coniugare le 2 cose,e poi spettacolare in cosa?per le esplosioni? E' un film che sa' di capolavoro perche' ogni inquadratura,ogni luce,ogni ombra,ogni musica, sono perfetti Scene che [...] Vai alla recensione »
il film è indubbiamente bello...difficile da seguire perchè il ritmo non è incalzante ,rende bene la freddezza e il cinismo del mondo capitalista e daniel day lewis è semplicemente perfetto. fotografia spettacolare cast ottimo trama ostica ma originalissima....da vedere , con calma!!!!
Petrolio,denaro,cinismo.Un film molto bello e drammatico.Grandiosa interpretazione di Daniel Day Lewis da vedere....
Premetto una cosa : siamo di fronte a due capolavori assoluti : il film e l'interpretazione di Daniel Day Lewis. Il film di P.T. Anderson, perfetto nella regia e nella sceneggiatura, è quello che io reputo il più grande film mai girato in assoluto. Una spettacolare quanto mai originale deuncia del rapporto malato tra evangelismo e capitalismo, tra le due forme più grandi di [...] Vai alla recensione »
CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP CLAP.........................
un film come se ne vedono pochi. un meraviglioso affresco sull' inizio del capitalismo, i primi 15 minuti senza dialogo sono di quanto più bello visto sullo schermo e daniel day lewis con il suo volto rude da uomo d'altri tempi rende la pellicola ancora più grandiosa. il petroliere è un film epico che sprigiona un atmosfera ad dir poco inquietante, ma è soprattutto un opera d'arte da vedere almeno [...] Vai alla recensione »
Personalmente mi ha trasmesso poco o nulla, non sono riuscito a cogliere tutta questa grande profindità che molti esaltano. Il messaggio mi sembra chiaro (l'avidità, l'aridità dei sentimenti, la solitudine, ecc), ma anche piuttosto banale... Quando ho letto su Wikipedia che Paul ed Eli erano veramente fratelli (e non la stessa persona) sono scoppiato a ridere.
Dopo un inizio interessante (muto) purtroppo arriva il sonoro. Film lento lentissimo che raschia in fondo al cassetto del genere umano, raccontando la storia di un uomo immondo, che per il dio oro nero si svende, mente, uccide e rinnega addirittura l'unico figlio. Niente da imparare niente da vedere. Day Lewis deve avere degli ottimi sponsor ad Hollywood, perché continuano a costruirgli [...] Vai alla recensione »
Il film racconta la storia di un uomo avido e calcolatore che, comunque, risulta più sincero di tutti gli altri che gli sono intorno, più o meno interessati. Ben diretto e ben interpretato, "Il Petroliere" è sicuramente un film di valore, anche se un po' troppo pessimista sui rapporti umani - almeno per i miei gusti.
Non esprimo nessun voto,come nella gazzetta mi verrebbe da scrivere S.V,non voglio dire che è un brutto film,ma da qui a vincere gli oscar....avrei qualche dubbio!di cosa parla questo film??che le persone più guadagnano più cambiano?più si ha e più si vuole avere!Novità?Nessuna!una persona che usa il figlio solo perchè ha un bel faccino per i suoi affari [...] Vai alla recensione »
La mia opinione che se fosse durato 90 min non avrebbe vinto neppure il festival di vattelappesca .Ottimo il casting e le location. Tutti gigionano ed esagerano (il predicatore è da recita scolastica) . Daniel day Lewis mostra tutto il campionario di faccette alà Nicholson; Inutilmente prolisso musiche orrende e invadenti . Trama inconsistente con dotte citazioni Kubrickiane (sticazz) .
All'inizio c'è un uomo. Non un personaggio letterario, una persona vera: il ricchissimo petroliere Edward Doheny, padre d'un figlio al quale sperava d'affidare in futuro il controllo dell'industria di famiglia (il ragazzo si ribellò invece alla sua autorità). Presto Doheny diventò protagonista romanzesco nel libro scritto da Upton Sinclair nel 1927, Petrolio!.
Epico. Smisurato. Viscerale. Visionario. E soprattutto raro: «Il petroliere» di Paul Thomas Anderson («Magnolia») non assomiglia a un film contemporaneo, è un'odissea nera che si muove in una dimensione simile a quella dei capidopera da cineteca firmati Griffith, Huston, Welles o Stroheim. La trama, curiosamente rispetto a una durata di 2 ore e 38', può riassumersi in poche righe: Daniel Plainview [...] Vai alla recensione »
Ci sarà sangue. There will be blood. Un capolavoro visionario e grondante rye whisky apre il concorso. Filone «cinema capitalistico indemoniato», il sogno americano che diventa un incubo, come in Il Gigante o Chinatown, più le epopee disperate di John Huston, i melò strazianti di Douglas Sirk, le fette di storia farcita servite da Griffith, Ford o Milius, e Spencer Tracy, grondante di liquame nero [...] Vai alla recensione »
Bisognerebbe inventare un nuovo termine per definire il nuovo lavoro di Paul Thomas Anderson. Il petroliere (ennesima traduzione poco riuscita del più efficace originale There Will Be Blood) è un film, certo, ma anche qualcosa di completamente diverso, mai visto, strano, che a tratti assomiglia più a un'opera musicale che a una visiva. I primi 20 minuti, ad esempio, sono solo immagini, accompagnate [...] Vai alla recensione »
La storia di un uomo dal cuore nero come il petrolio: Daniel Plainview, un cercatore d'argento che, all'inizio del 900, trova l'oro nero in California poi ne diventa il magnate, triturando qualsiasi cosa si opponga alla sua irresistibile ascesa. Da molte parti si alzano inni al capolavoro. Il petroliere è superfavorito agli Oscar, con otto nomination tra cui miglior film, migliore regia, migliore interpreta [...] Vai alla recensione »
L'ultimo avventuriero del cinema americano è un cercatore d'oro che farà fortuna col petrolio, un pazzo solitario che nella prima scena del film sfiora la morte in fondo a una miniera e nell'ultima, ormai ricchissimo e definitivamente solo nella sua villa sfarzosa e desolata, si libera selvaggiamente del suo ultimo rivale. Un rivale che per molti versi gli somiglia.
Quando il cinema di Hollywood incontra la storia della nazione e le radici dell'uomo americano, l'unica frontiera possibile è quella dell'epica segnata dall'ossessione e dalla follia. La corsa verso l'oro trasforma il sogno in incubo assassino e in un'illusione beffarda come in "Il tesoro della Sierra Madre", l'ansia rapace e compulsiva del potere detta la biografia di una dissipazione morale, mentale [...] Vai alla recensione »
Varrebbe la pena di ascoltarlo in originale Daniel Day-Lewis, quando investe il predicatore (lo straordinario Paul Dano) con quell'imponente urlo, quasi una bestemmia: «God is superstition!». La voce é deformata in timbri fondi e strascicati, gli stessi del regista John Huston a cui l'attore si ispira per la demoniaca performance. Tratto dal romanzo Petrolio di Upton Sinclair, il film di Paul Thomas [...] Vai alla recensione »
C’è chi ritiene che un film vada considerato come qualcosa di più simile a una persona fisica che a un libro o a una visione: Il petroliere di P.T. Anderson, che apre sul suo protagonista che alla fine dell’800 trivella sulla crosta di tutta la California per raggiungere l’oceano di petrolio che vi giace al di sotto, sembra esserne una vivida conferma.
Stavolta non c'è lieto fine. A vincere è il male sotto le spoglie di un petroliere avido, misantropo e spregiudicato. Ma è una vittoria amarissima pagata a caro prezzo, che appare come una disfatta totale dal punto di vista umano. Non c'è nulla di esaltante e di invidiabile nel personaggio di Daniel Plainview, per il quale, al termine di un'esistenza vissuta nella ricerca spasmodica del guadagno, non [...] Vai alla recensione »
È la rapacità che muove il mondo. L'ingordigia, la voglia sfrenata di possedere. Avere, altro che essere. La stessa molla che spinge Il petroliere, di Paul Thomas Anderson: un uomo solo contro la natura, il mondo, gli altri, tutti gli altri. Lo scopriamo, nelle prime sequenze del film, mentre con il piccone scava tutto solo in un pozzo. Non si sentono che i suoi colpi, insieme ai rantoli di fatica.C'è [...] Vai alla recensione »
Il diavolo ha i calli alle mani e al cuore. Sorge dal profondo della terra e diviene potente grazie al suo nettare. Cerca l'oro giallo e trova quello nero, nella California di un secolo fa. Si fa uomo trasfigurato dall'ossessione e sfida ogni dio definendolo superstizione. Rinnega il figlio (di comodo) e se stesso, sbrana il fratello (presunto) e il prossimo suo.
«Il petroliere», ispirato al romanzo 1927 di Upton Sinclair Petrolio!, è uno di quei film americani titanici, collocato tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, che analizzano l'insieme di ambizione, ricchezza, vicende famigliari e magnetismo tipico dell'Ovest. Sulla frontiera della California esplode il boom del petrolio: da misero cercatore d'argento il protagonista diventa petroliere [...] Vai alla recensione »
C'è già chi dice che 'Il Petroliere' (in originale 'There Will Be Blood'), il film di Paul Thomas Anderson tratto da 'Oil!' di Upton Sinclair, verrà paragonato a 'Quarto Potere'. E che Daniel Day-Lewis guadagnerà una nomination all'Oscar per il personaggio di Daniel Plainview, il minatore texano che diventa un tycoon del petrolio nella California dei primi '900: un uomo tutto votato al successo, che [...] Vai alla recensione »
C'est au moment où il vient à manquer que du pétrole jaillit un film à la mesure de la fièvre qu'il a propagée tout au long de ce dernier siècle. "Il y aura du sang", promet le titre, et c'est vrai que le sang des hommes coulera. Mais le film cruel et magnifique de Paul Thomas Anderson est d'abord irrigué par le sang de la terre, qui jaillit dans le ciel, qui souille le sol, le corps et le coeur des [...] Vai alla recensione »
The first time I saw this beautiful beast of a movie from director-writer Paul Thomas Anderson, I felt gut-punched. Some people winced during the first fifteen minutes of wordless darkness as Daniel Day-Lewis, deep in a mine shaft in the choking heat of New Mexico, painstakingly digs silver ore out of stubborn rock. Such is the relentless intensity of his character, Daniel Plainview.
A cinque anni da Ubriaco d'amore, torna il più grande regista di una generazione, "Mr. Magnolia" Paul Thomas Anderson. Spiazzando chi si aspettava l'ennesimo capolavoro di ironia postmoderna, Anderson si ispira al romanzo Oil! di Upton Sinclair, cucendolo su misura del carisma del protagonista Daniel Day-Lewis. Il film (a metà strada tra Il gigante e Quarto potere) narra la storia (vera) di un feroce [...] Vai alla recensione »
Intervista al regista del Petroliere, candidato all'Oscar (i vincitori domenica notte) e già nelle sale italiane. «Raccontiamo un intreccio perverso tra politica e affari». L'epitaffio dell'era Ybush è un film candidato a otto Oscar, destinato a ritagliarsi un posto nella storia dei cinema non solo americano. Il petroliere di Paul Thomas Anderson è il racconto cupo ed epico della nascita di una nazione [...] Vai alla recensione »
«Dove mettere il demonio?», chiese Pier Paolo Pasolini con una delle sue inattese provocazioni a un convegno ad Assisi. Lui lo tenne a bada a lungo. Poi lo lasciò libero nel suo film più tormentato: Salò o le 120 giornate di Sodoma. Il diavolo, da allora, ha fatto alcune apparizioni (secondarie) al cinema. Eccolo, adesso, che ritorna sotto mentite spoglie nel film Il petroliere, che pare raccontare [...] Vai alla recensione »
È il grande film americano. Sposando questo appellativo in tutta la sua forza archetipica la critica Usa ha avvicinato There Will Be Blood ai nomi mitici di David W. Griffith e John Ford. Gli spazi sono quelli del western, ma Paul Thomas Anderson lo definisce «un film dell'orrore», con Daniel Plainview nel ruolo "mostruoso" di un capitano Achab della corsa al petrolio.
“There Will Be Blood,”Paul Thomas Anderson’s epic American nightmare, arrives belching fire and brimstone and damnation to Hell. Set against the backdrop of the Southern California oil boom of the late-19th and early-20th centuries, it tells a story of greed and envy of biblical proportions — reverberating with Old Testament sound and fury and New Testament evangelicalism — which Mr.
Petrolio e religione: l'accostamento vi dice qualcosa? Leggere Il petroliere come una grande metafora dell'America di Bush (padre e figlio) è legittimo, anche se Paul Thomas Anderson (regista) e Daniel Day Lewis (attore) cercano di glissare, di non forzare eccessivamente la metafora. Del resto il parallelo fra la saga dei Bush e la saga di Daniel Plainview, petroliere nella California del primo '900, [...] Vai alla recensione »
Se avevate dubbi che il petrolio fosse il centro d'interessi solo dell'età moderna, e pretesto di conflitti di civiltà e religione, Il petroliere ("There will be blood" il titolo originale, dal biblico "Scorrerà il sangue") di P.T. Anderson vi sarà molto utile. Vi racconterà che quella che oggi è guerra globale, un tempo (a inizio secolo) era guerra civile, ma con gli stessi identici pretesti.
Il petroliere, la joint venture tra l'attore Daniel Day-Lewis e il regista Paul Thomas Anderson, si rivela la combinazione più incendiaria dall'invenzione della bomba molotov. Qualcuno potrà trovarla eccessiva e sopra le righe, ma questa storia moralistica, ambientata nella California dei primi anni del novecento, all'epoca del boom petrolifero, produce luce, calore e anche qualche considerevole effetto [...] Vai alla recensione »
Daniel Day-Lewis come protagonista del Petroliere (in originale There Will Be Blood, «Ci sarà sangue») lo scrittore socialista americano Upton Sinclair, il cui romanzo Oil! ispira - in parte - questo film sul passaggio dall'epopea della frontiera al capitalismo maturo e sul contrasto tra forza eterna della religione e forza contemporanea dell'economia.
Robert Altman, glielo aveva detto: «Questo film diventerà qualcosa di speciale per te». II grande regista non aveva ancora visto Il Petroliere del giovane Paul Thomas Anderson, ma non si sbagliava: il film, tratto dal romanzo di Upton Sinclair Petrolio! del 1927 - imperniato sulla figura di un cercatore d'oro e argento che diventa un magnate del petrollo(personaggio interpretato magistralmente dall'inglese [...] Vai alla recensione »
Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l'albero. Alle origini del mercato moderno che fa il capitalismo moderno che fa il mondo di oggi c'è lui, il minatore Plainview (da «Petrolio!» di Upton Sinclair) che, cercando argento, trova l'oro nero, impara l'arte dell'accumulo di ricchezza e dimentica non solo un orfano che è quasi un figlio, ma anche la sua sensibilità sociale. Vai alla recensione »
Una cosa è certa: è gia storia del cinema la faccia spigolosa grondante petrolio di Daniel Day-Lewis. È 'immagine simbolo di There Will Be Blood, film presentato ieri in concorso alla Berlinale. Daniel Plainview, il protagonista, interpretato dall'attore londinese, osserva un pozzo che sta bruciando; la telecamera si sofferma sul suo viso deformato dalla rabbia e dalla fatica e solcato da petrolio [...] Vai alla recensione »
Il petrolio in California. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento. Una sorta di epopea già illustrata in un romanzo di Upton Sinclair e qui raccontata attraverso le gesta spesso violentissime di tale Daniel Plainview diventato in poco tempo da povero ricchissimo scoprendo terreni petroliferi, acquistandoli anche con raggiri e poi trivellandoli con un gruppo di fedelissimi da lui però sempre [...] Vai alla recensione »